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Autore: DeltAmb3r    17/03/2015    1 recensioni
Riprendendo dalla Normal ending: Yonaka ha ucciso suo fratello e, quando la croce di sangue “dovrebbe” guidarla di nuovo al castello, succede un imprevisto e la ragazza torna indietro nel tempo. Inizialmente confusa, trova una lettera che le spiega l’accaduto e che ha una seconda chance per salvare le persone a lei più care, ma la avverte anche che la storia è un po’ diversa da come se la ricordava.
Riuscirà Yonaka ad uscire da questo benedetto castello una volta per tutte?
Presenza di coppie come Defect Mogeko/Yonaka, possibili accenni alla Yonaka/Shinya e sicuri accenni a una coppia che di sicuro non vi aspettate, la King mogeko/Moge-ko (avanti, ditelo che non ve lo aspettavate), magari piccoli accenni a Hasu/Moge-ko, yaoi (non tanto) Hasu/Nega-Mogeko, King mogeko/Nega-Mogeko… si insomma, mi sono fatta un piano enormee insensato, come il gioco, del resto
ATTENZIONE: Presenza di OC (principalmente solo uno che svolge il ruolo…. Lo capirete voi)
Genere: Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ok. Premetto che questa ff non doveva essere caricata su nessun sito internet, è una cosuccia giusto per farmi passare lo sfizio di scriverla. Cooomunque, come avete potuto notare sopra, è una long-fic su Mogeko Castle, perciò passerò al dunque: prendendo il punto dalla normal ending, Yonaka ha ucciso suo fratello e, quando la croce di sangue “dovrebbe” guidarla di nuovo al castello, succede un imprevisto e la ragazza viene scortata indietro nel tempo al momento in cui è scesa dalla fermata del treno. Yonaka, inizialmente confusa, trova una lettera anonima scritta per lei che le spiega l’accaduto e che ha una seconda chance per salvare le persone a lei più care, ma la avverte anche che la storia è un po’ diversa da come se la ricordava.
Riuscirà Yonaka ad uscire da questo benedetto castello una volta per tutte?
Presenza di coppie come Defect Mogeko/Yonaka, possibili accenni alla Yonaka/Shinya e sicuri accenni a una coppia che di sicuro non vi aspettate, la King mogeko/Moge-ko (avanti, ditelo che non ve lo aspettavate), magari piccoli accenni a Hasu/Moge-ko, yaoi (non tanto) Hasu/Nega-Mogeko, King mogeko/Nega-Mogeko… si insomma, mi sono fatta un piano enorme e insensato, come il gioco, del resto
ATTENZIONE: Presenza di OC (principalmente solo uno che svolge il ruolo…. Lo capirete voi)
Non mi aspetto comunque delle recensioni, ma se qualcuno ha intenzione di farlo, sarete i ben accolti ^^
 
Bene, credo di aver abbastanza rotto le palle per adesso, quindi vi lascio con questa schifezza di capitolo e via.
 
 
Capitolo I – La lettera
 
“Si, lascia che la croce di sangue guidi Yonaka…”  fu una voce sparsa nell’aria a parlare e spifferare in ogni angolo remoto come solo il vento sapeva fare, mentre la ragazza giaceva davanti a essa, con occhi vacui. Dietro di sé, le statue dei sette Mogeko speciali che rappresentarono un prezioso aiuto per lei, erano sparse e graffiate dal peccato, macchiate di sangue, attendendo un perdono che non sarebbe mai arrivato.
Per far giustizia a uno di essi, deceduto ancor prima, ovvero Hasu, col consenso dell’unico amico che aveva accanto, lo aveva fatto a pezzi, così anche il corpo avrebbe trovato la pace.
Per Yonaka era ormai il momento di attraversare il mondo della falsità, sperando per il futuro che le si sarebbe aperto davanti ai suoi occhi, anche se non poteva credere di poter ritrovare la felicità dopo aver ucciso con le sue stesse mani, l’unica persona che amava al mondo.
“Non così in fretta!” una voce distorta si udii nell’oscurità del luogo. La ragazza si girò da tutte le parti per individuarne l’origine. Qualcun altro era forse lì con lei? Uno spirito maligno? O qualcuno come lei? Nemmeno la stessa Yonaka poté farsi questa domanda troppo in fretta, perché qualcosa stava accadendo proprio in quel preciso momento.
La croce di sangue non era più fatta di sangue, aveva perso il suo colore cremisi, lasciando posto a una croce di immensa oscurità, una croce nera come i cuori più malvagi mai esistiti. Nulla però importò a lei. Qualunque cosa poteva accadere in quel momento, sarebbe stato migliore per lei, ne era sicura.
Di colpo venne risucchiata dalla stessa oscurità della croce, apertasi in due, costruendo un varco per chissà quale mondo.
La stessa voce di prima, voce di abile mani, commentò la situazione, come se fosse comodamene seduto su un divano a guardare uno spettacolo che poteva cambiare a suo piacimento.
“Riavvolgiamo il nastro e vediamo di cambiare un po’ le cose…” disse, scoppiando poi in una cupa, terribile risata.
Quando Yonaka aprì gli occhi, ancor più vacui, fu sorpresa di vedere il luogo in cui si trovava.
Il treno. Lo stesso treno con le pareti metalliche affisse dai poster che l’aveva portata in quel mondo di sangue e disperazione (oltre che di prosciutto). Ancora più sorpresa divenne quando vide il nome della stazione. Udì il suono strimpellante della campanella. La solita voce si ripeté: “Prossima fermata! Mogeko! Mogeko!”
“…Cos…”
“La preghiamo di scendere, signorina Yonaka, o lei ci rimetterà il naso.”
“!!!”
La voce…quella stessa voce che aveva appena annunciato la fermata qualche secondo prima… aveva parlato. Con lei!
Senza preavviso fece come le fu ordinato. Si alzò dal cuscino color magenta e scese frettolosamente gli scalini metallici del treno, producendo a ogni passo un rumore sinistro.
Yonaka era abituata a quel rumore. Ogni giorno prendeva il treno dopo la scuola per tornare a casa, dalle braccia accoglienti dei genitori e, soprattutto, dal caldo abbraccio di suo fratello.
Ma tutto questo doveva pur finire un giorno. E, sfortunatamente, quel giorno era proprio oggi.
Percorse dritto, trovando manifesti strappati che lodavano il prosciutto, manifesti riguardo peperoncini, gyoza e le solite cose a cui piacevano ai Mogeko, i soliti buchi nelle recinzioni… lo scenario era sempre lo stesso.
Quando però fu vicina alla foresta Mogeko, era tutto uno scenario completamente diverso. La foresta era tutta distrutta, bruciata, presa a morsi... I Mogeko che avrebbero dovuto inseguirla… erano tutti a terra, completamente sbranati o squartati, come se un enorme bestia avesse fatto festa cibandosi con le loro carni. Non era un bello spettacolo per gli occhi, ma lei era abituata a vederli in tale stato. Il loro sangue aveva formato un tappeto immenso. Yonaka si sentì male per la puzza di marcio che si sarebbe sentita per Kilometri. Senza perdere la calma, la ragazza si incamminò verso il castello, finché qualcosa non catturò la sua attenzione. Quasi davanti agli scalini dell’enorme palazzo, vide che sul corpo di un Mogeko a cui mancava un braccio, giaceva un foglio di carta piegato in quattro angoli e macchiato di sangue. Si chinò a raccoglierlo e vide che all’interno c’erano delle scritte. Si rassicurò nel leggere delle calligrafie giapponesi.
-Ciao mia cara Yonaka!- già leggendo le prime parole, la ragazza si insospettì subito.
-Innanzitutto parto col dirti che non sono un Mogeko,  e questo dovrebbe rassicurarti. Ora, anche se tu non mi vedi, io ti stò guardando e stò seguendo tutte le tue mosse.-
Ella, leggendo le ultime righe, alzò lo sguardo dal foglio per girarsi intorno, leggermente in pensiero.
-Ora, ascoltami attentamente. Capisco che ti sembrerà una grande scemenza e che all’inizio penso che tu non mi crederai, ma adesso, dato che ho il potere assoluto di farlo, arrivando direttamente al punto, ho deciso di darti una seconda chance e ti ho riportato indietro nel tempo, al momento dell’arrivo in questo faaaantastico regno.- La frase terminò con un cuoricino.
“……..” Yonaka si immobilizzò, con la lettera stretta in mano.
-Esatto, cara mia, vuol dire che hai ancora tempo per salvare il tuo amico, e soprattutto… tuo fratello, non sei contenta?-
“No, non ci credo, non può essere vero…” lo sguardo vacuo della ragazza cominciò lentamente a riempirsi di lacrime, lasciando passare un qualche filo di luce attraverso essi.
-Ma comunque, anche se ti ho riportato indietro hai comunque molto da fare, tipo, riallacciare i rapporti che avevi prima. Qualcosa te lo dovrò pur togliere, no? Ora, qualche cosa è cambiata rispetto a prima, non ti aspettavi di certo un lago di sangue qui, giusto?-
Yonaka si guardò attorno. In effetti quei Mogeko non dovrebbero essere morti stecchiti in tale modo. Avrebbero dovuto seguirla fino al castello, non tutto ciò.
-Beh, vedi… è anche un pochino colpa mia. Cambiando il tempo ho cambiato anche il corso della storia,e ora sarà molto più divertente per me guardare…heheh.-
“Dico, mi stai prendendo in giro!?!” i suoi occhi si voltarono al cielo, per urlare tali parole. Se quello che quella strana lettera diceva era vero, allora…
-Comunque, fai in fretta, altrimenti potrebbe accadere qualcosa di spiacevole a qualcuno che vuoi salvare, non vorrai ricominciare col piede sbagliato.-
Yonaka pensò subito a Shinya. Se era tutto reale, non avrebbe commesso lo stesso errore, no. Allo stesso momento, cominciò a pensare a Mogeko difettoso… aveva sacrificato la sua vita per salvarla, respingendola a malincuore… e questo non poteva davvero ignorarlo.
Continuò a leggere il foglio.
-Credo di averti dato abbastanza spiegazioni per adesso, ma ho sparso alcune note nel castello, e qualche oggetto che ti sarà utile. Un’ultima cosa: sono abile nel controllo della mente, quindi se qualcosa ti sembrerà che vaghi in modo sospetto, allora potrei essere io. Quando le cose non mi piaceranno, ostacolerò qualunque cosa tu faccia. Solo perché ti ho riportata indietro non vuol dire che io sia dalla tua parte, al contrario, puoi considerarmi qualcos’altro…-
“…” nei suoi pensieri non aveva nemmeno una parola.
-Va bene, ora non voglio rovinarti la sorpresa, quindi, bye byeeee!-      
Il messaggio si concluse così. Nessuna firma, nessun indizio, nulla.
“Che vuol dire  tutto ciò?!?” chiese alla presunta entità spargendo la voce nei remoti angoli del bosco ormai disintegrato, dato che, come era scritto nel messaggio, la stava seguendo. Invano, Nessuno rispose alla sua domanda. Persa e sconsolata, ma con un flebile filo di speranza ancora perso nelle sue mani vaganti, decise di proseguire e di andare avanti verso il castello.
“Mo…….ge…..”
“……..!!!!!”
Nello stesso momento, qualcosa aveva afferrato Yonaka per la scarpa. Ella, voltandosi lentamente, vide quel Mogeko senza il braccio muoversi, mettendosi a sedere, con l’altro braccio, seppur sanguinante, che cercava di trattenerla.
Fu sul punto di urlare e scappare via come l’ultima volta, come la prima volta che li aveva incontrati, ma quello gli fece subito cenno di non farlo, con un viso che mostrava paura. Non era lo sguardo di un maniaco pervertito come quello dei suoi simili, pernulla. Quello che vedeva era il terrore puro. Yonaka lo conosceva bene quello sguardo. Era il suo stesso sguardo quando aveva Shinya di fronte a sé, quando voleva ucciderla, quando lei scappò terrorizzata da casa per ritornare involontariamente in quel dannato regno…
“….ti prego, non urlare, altrimenti verranno qui… di nuovo, moge.” Le disse il Mogeko, forse l’unico tra tutti quelli ad essere rimasto ancora vivo.
“Chi, chi ha fatto tutto questo ? E perché?” chiese, chinandosi verso il neo cadavere, che stava perdendo le forze, a poco a poco.
“Loro… i Mogeko ombra vengono chiamati… assomigliano a noi di forma, ma sono totalmente diversi, neri come la pece  e il buio… hanno ucciso i miei amici, hanno fatto tutto questo… e nessuno è tornato per raccontare che il nostro castello è ora in pericolo… hack! Cough!” tossì, sputando una grande quantità di sangue. Ormai non gli restava molto da vivere.
“eravamo venuti tutti per te, Yonaka-tan, ma poi loro si sono parati davanti a noi e ci hanno fatto questo. Alcuni di noi sono stati uccisi, altri sono diventati come loro. Infettano noi Mogeko come una malattia…”
“…In..fettano?” se non era come quella strana malattia parassitaria che rendeva morbidosi, allora era qualcosa di ben più pericoloso. Avrebbe potuto infettare persino un Mogeko speciale…?
No. Non poteva permetterselo! Scosse bruscamente la testa, dopo aver pensato che, da un momento all’altro, le si sarebbe parato davanti un Mogeko color pece, senza un orecchio, pieno di graffi… non voleva pensarci. Non era il momento per avere in testa una cosa del genere.
“Yonaka-tan deve scappare via, deve avvertire tutti, anche se non le crederanno, prima che succed………” tossì nuovamente, questa volta per l’ultima. Ora quel cadaverino giaceva morto davanti a Yonaka, il suo spirito aveva resistito fino a quel punto, ma nulla poteva fermare la morte, quando non si può fare più nulla.
Per un breve periodo di tempo, che a Yonaka sembrava un'eternità, il silenzio regnò sovrano, lasciando che anche il vento fermasse la sua corsa. La ragazza si alzò da terra, lasciando il Mogeko a terra, con gli altri, e con il cuore in gola, si diresse verso le scalinate dirette all’enorme fortezza, ignara del nuovo futuro che le si sarebbe prostrato davanti
   
 
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