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Autore: Lady Vibeke    14/12/2008    26 recensioni
Non aspettarmi più. Non voglio più correre da te.
Non seguirmi più. Non voglio più farmi tentare.
Non pensarmi più. Non parlarmi più. Non tornare più.
Uno schiocco, una scintilla, una nuvola di fumo.
Voglio che tu sparisca come per incanto, che tutto di te evapori nei primi raggi della prossima alba.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ti voglio più guardare. Non voglio più vederti, mai più. Vorrei non aver scorto proprio il tuo viso quel giorno, tra i tanti.

È folle, lo so.

Sai quanto può essere spaventoso perdersi? Ti è mai capitato? Guardare negli occhi qualcuno e sentirsi annullare nella più irrazionale voglia di rubare un bacio da un paio di labbra che parlano senza sapere di essere desiderate?

Un giorno ti guarderai indietro e mi vedrai sempre qui, alle tue spalle, ad aspettarti da sempre. Sono rimasta qui tutto il tempo, per impedirti di cadere, per evitarti ogni male.

È una storia strana da raccontare. Non c’è un Principe Azzurro, né lieto fine. Ci siamo solo io te, fianco a fianco, su vie parallele.

Hai mai notato quanto riescono ad essere distanti due persone che potrebbero tenersi per mano?

Mi piaci, sai, anche quando mi fai del male, anche quando ogni tuo gesto sembra volermi dire che sono solo una come tante altre. Niente di particolarmente bello, niente di particolarmente brillante. Niente di speciale.

Tu, ai miei occhi, sei tutto.

Ci hai mai pensato a noi due? Sarebbe così semplice, se tu ci credessi. Se solo questa possibilità avesse mai sfiorato la tua mente. Ma tu a me non ci pensi, non come vorrei, perché appartengo alla metà di mondo che tu non riesci a vedere alla luce che invece a me sembra ogni volta più forte, da quando ci sei tu.

Non voglio più incontrarti. Non voglio più ascoltarti. Non voglio più sognarti.

E spiegami che differenza c’è tra il mio amore e quello di qualcun altro. Un cuore che batte non ha volto, non ha distinzioni. Un cuore che batte – che batte per te – culla un sentimento vero, sincero, a prescindere da a chi appartiene. Sai di cosa parlo?

Non voglio più sospirare per te. Non voglio più cercarti. Non voglio più aspettarti.

Sei ovunque e in qualunque momento, anche quando non ti vorrei. Sei nell’aria che respiro, nel tempo che vivo, nelle parole che scrivo.

Non voglio più scrivere per te.

Proveresti compassione per me, se solo sapessi, e questo mi ucciderebbe.

Non chiamarmi più, per favore.

Non toccarmi più.

Non sorridermi più.

Ti prego, basta.

Non esistere più.

Non voglio più sentire la tua mancanza. Non voglio più lasciarti senza sapere quando ti rivedrò.

Ti manco, qualche volta?

Non lo so. Non lo voglio sapere.

Non voglio più ricordarmi di te. Voglio dimenticare tutto da qui all’inizio, bruciare i ricordi, cancellare le tracce. Voglio la serenità dell’oblio, tra noi due.

Non intossicarmi più. Non voglio più sentirmi dipendente da te. Non voglio più avere bisogno di te. Per esistere, per resistere, per sentire il sapore della felicità nelle cose.

Vedi?

È folle. È insano. È deleterio. Tu mi distruggi e a me non importa.

Sai cosa significa desiderare qualcosa che non è fatto per appartenere a te?

Sai cosa significa dover sottostare ad una regola, pur sapendola sbagliata, ed ingiusta, e sciocca?

Tu forse la condividi. Non lo so, non me lo hai mai detto, né io avrò mai il coraggio di chiedertelo.

Sono vigliacca, vedi? Mi nascondo dietro alla metà di me stessa che tu non temi, ed intanto l’altra metà urla, lottando per raggiungerti, implorando un solo istante di libertà per dirti tutto quello che resterà sempre taciuto.

Non pensare che io sia egoista o immatura. Il fatto è che non ho mai saputo accettare le perdite, e se tu mi lasciassi, sai, finirei col riempire il tuo vuoto con altro vuoto, restandomene lì ferma sul ciglio della voragine ad osservare la tua impronta nella mia anima, croci su croci a segnare giorni perduti, una spirale tortuosa da appendermi al collo come un gioiello, grave e splendente, ancora profumata di te.

Non aspettarmi più. Non voglio più correre da te.

Non seguirmi più. Non voglio più farmi tentare.

Non pensarmi più. Non parlarmi più. Non tornare più.

Uno schiocco, una scintilla, una nuvola di fumo.

Voglio che tu sparisca come per incanto, che tutto di te evapori nei primi raggi della prossima alba.

Non voglio più stare chiusa qui a sperare.

Eppure…

Aspetto.

Aspetto ancora.

Ancora…




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A/N: a te, sempre e comunque.
   
 
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