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Autore: Yue_e_Yami    17/03/2015    0 recensioni
Sequel de "Il sapore del tuo bacio". Tsukasa ritorna e… Hizumi x Tsukasa
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sapore del tuo bacio 2

“Oggi torna Tsukasa. Sei pronto?” sobbalzo, colto completamente di sorpresa e cadendo a terra, dando l’occasione al mio interlocutore di sospirare platealmente e commentare:
“No, direi decisamente di no.” mi volto per quello che la mia posizione lo consente nella sua direzione, vedendo Karyu appoggiato allo stipite della porta con le braccia conserte e un leggero sorrisino a tendergli le labbra.
“Allora?” insiste ed io faccio di tutto per ignorare il suo divertimento nell’affermare:
“Certo!” mi guarda scettico, specialmente dopo aver lanciato uno sguardo rapido alla mia postazione.
“E che ci fa tutta quell’uva lì?” accenno ad un sorriso, vedendomi scoperto e quindi costretto ad ammettere:
“Scarico un po’ la tensione!” senza contare che non riesco ad aspettare il suo ritorno!
E quindi già mi pregusto come sarà!
Sospira di nuovo, riprendendomi:
“Finirai solo per rovinare tutto.” scuoto una mano, difendendomi:
“Pessimista!” comunque vada, sarà già tanto aver avuto la possibilità di farlo!
“Se lo dici tu.” si arrende, mentre io finalmente mi rialzo.
Torno a sedermi e la mia attenzione viene immediatamente catturata dal mio interlocutore che prende il suo cellulare, lo guarda qualche secondo ed infine mi informa:
“Sono tornati.” mi blocco qualche istante, durante i quali porta gli occhi su di me “.. Solo il tempo di separarsi e fare la strada.” deglutisco a vuoto.
D.. Di già?
“Non farti prendere dal panico.” ci guardiamo pochi istanti soltanto, prima che, sospirando, aggiunga:
“Troppo tardi, mi sa.” lui trova?
“Potevi anche dirmelo più gentilmente!”
“Più gentilmente?” ripete, perplesso “.. Non hai appena detto di essere pronto?” certo che sono pronto, però..!
“Però..!” non pensavo che..! Che..
Sospiro interiormente.
Che mi preoccupo a fare? Eravamo d’accordo entrambi, no?
L’avevamo deciso insieme, giusto?
E se avesse cambiato idea, in qualche modo me l’avrebbe comunicato. Quindi non c’è motivo di agitarsi!
Mangio un acino.
Poi ancora uno e, qualche istante dopo, un altro.
“Sono pronto!” niente potrà fermarmi!
Probabilmente nemmeno lui. Io voglio baciarlo!
“Lo spero davvero..” sospira, rassegnato “.. Perché..” non riesce a concludere, coperto dalla porta che si apre.
“Sono qui.” termina, come se non me ne fossi accorto da solo e guardandomi leggermente preoccupato.
Ricambio il suo sguardo, rimanendo in silenzio per qualche istante, quelli necessari affinché le voci dei nuovi arrivati giungano a noi.
“Beh, che aspettiamo?” domando, come se tutto ciò di cui abbiamo parlato fino ad ora fosse stata una perdita di tempo “.. Possiamo anche andare a salutarli.” non attendo che replichi, superandolo per raggiungere gli altri due, ignorandolo quando lo sento dire chiaramente, rivolto a me:
“Tu mi preoccupi.” non ha nulla da temere.
Ho aspettato talmente a lungo questo momento che, sicuramente, non ho intenzione di rovinare tutto adesso!
Raggiungo la mia destinazione, giusto in tempo per vedere i nostri compagni finire di scaricare a terra i loro bagagli, con un sospiro più o meno di sollievo.
“Bentornati!” li saluto allegramente, sorridendo e attirando la loro attenzione.
Mi accorgo immediatamente di come Tsukasa sembri, come sempre, più bello del solito, specialmente quando ricambia il sorriso, a cui accompagna un semplice:
“Grazie.”
“Come è andata?” mi informo, fermandomi accanto a loro.
“Bene, ma è stato impegnativo.” mi risponde Zero e ciò mi porta a domandare:
“Stanchi?”
“Sì.” replicano all’unisono, facendomi ridere.
“Non vedo l’ora di riposare!” conclude poi il più basso, immediatamente sostenuto dal suo vicino:
“A chi lo dici.” posso immaginarlo..
Lo studio per qualche secondo in più del necessario.
Anche se è stanco, è sempre..
“Mi porti la borsa in camera?” e-eh?
Ho bisogno di un istante per dare un senso alle sue parole e, fortunatamente, questo accade prima che abbiano tempo di accorgersi che mi sono perso per un momento nei miei pensieri.
“Certo!” replico, senza incertezze, per poi chinarmi e caricarmi la sua borsa su una spalla.
Lascio che sia lui ad andare per primo, così da seguirlo poco dopo e mantenere gli occhi su di lui anche quando, una volta all’interno della sua camera, lascia cadere il suo bagaglio a terra, per poi gettarsi a peso morto sul letto, con un sospiro stanco.
Dal canto mio, non posso fare altro che appoggiare quello che porto sul pavimento, vicino alla porta, e poi voltarmi verso essa, con tutta l’intenzione di uscire dalla stanza.
“Forse è meglio che riposi.” lo capirebbe chiunque che è a pezzi e che questo non è sicuramente il momento migliore per..
“Stai scappando?” mi blocco, ancora con la mano appoggiata alla maniglia e mi volto leggermente, quel che mi basta per vederlo e accorgermi che si è risollevato, il minimo indispensabile per potermi vedere.
“Stai.. Scappando?” ripete, un po’ più incerto, abbassando gli occhi.
“No.” mi difendo “.. Ho solo..”
“Perchè ho fatto diventare matti tutti per tornare a casa presto.” mi interrompe, come se non mi avesse sentito “.. E se adesso scappi nulla avrà avuto senso.”
“Tsukasa.” lo fermo, deciso “.. Non sto scappando.” attendo che mi guardi, per concludere:
“Ho pensato solo che sei stanco e che avessi bisogno di riposare.” ora che è qui, abbiamo tutto il tempo che vogliamo, no?
“Non ho voglia di riposare.” confessa, in un soffio, lasciandosi nuovamente cadere sul materasso ad occhi chiusi “.. Voglio solo che mi baci.” anch’io..
Ma..
“Se mi avvicino..” lo avviso “.. Non credo che riuscirò ad andarmene, poi.”
“Non importa.” dice sul serio?
Perchè se non è così.. Peggio per lui.
Non aggiunge altro ed io prendo il suo silenzio come il permesso di fare come voglio e quindi di avvicinarmi fino a salire sul suo letto, cosa che faccio mentre riprende:
“Questo tour è stato un disastro.” apre gli occhi portandoli a colpo sicuro nei miei “.. Non ho fatto altro che pensare a questo, tutto il tempo.” non trattengo una mezza risata, facendogli notare:
“Almeno tu avevi qualcosa con cui distrarti.” a differenza di me, che non ho fatto altro che mangiare uva, pensando ogni istante ad ora.
“Già..” mormora, chiudendo ancora gli occhi e facendomi percepire come, al contrario di me, lui sia totalmente rilassato.
Lui..
Quanto a me, mi sforzo più che posso di sciogliere il nodo che mi chiude la gola e di mandare al diavolo ogni ragionamento possibile ed impossibile, per trovare il coraggio di annullare la distanza che ci separa per appoggiare le labbra alle sue.
Smetto immediatamente di pensare.
Ho sognato questo momento non so quante volte..
Non so in quante occasioni..
Non so in quanti modi..
E adesso mi rendo conto che è completamente diverso da ciò che immaginavo: nulla vale come la realtà.
Non mi rendo nemmeno conto di come e quando ci ritroviamo ad approfondire il gesto, accorgendomi quando ormai è tardi e quando, finalmente, mi ritrovo ad assaporare per davvero il sapore della sua bocca.
Altro che uva..
Questo è decisamente molto meglio!
Mi dispiace anche dover interrompere il contatto, ma ne sono costretto, sebbene questo mi consenta di riaprire gli occhi per vedere la sua reazione.
È stato all’altezza delle sue aspettative? Oppure una delusione? Oppure ancora, come lo è stato per me, meglio di un sogno?
“Lo sapevo..” mormora, con un filo di voce, quasi come se stesse parlando tra sè, mentre un tenue sorrisino gli tende le labbra.
Riconnetto (finalmente) il cervello.
“Scusa!” esclamo “.. È che per ingannare l’attesa..!” ho mangiato uva fino ad un attimo prima che arrivaste!
Quindi probabilmente è normale che..!
Scuote la testa, facendomi bloccare.
“Non quello.” sussurra, lasciandomi senza parole, per poi portare una mano dietro la mia testa e farmi chinare nuovamente su di lui, annullando per la seconda volta la distanza che ci divide.
Non.. Quello?
E allora a cosa si riferiva?
Smetto di domandarmi, totalmente rapito dalla sua espressione che riesco a vedere grazie agli occhi che ho mantenuto socchiusi e che, ancora una volta, mi fa dimenticare tutto il resto.
L’unico contatto che mi rimane con la realtà è dato solo dalle sue dita, che si intrecciano ai miei capelli, in un lento gioco che prendo come tacita richiesta di non allontanarmi.
E così faccio, se non fosse per quei brevi momenti che servono per riprendere respiro, con il risultato di perdere completamente la cognizione del tempo ma di avere il braccio che aveva libero intorno al collo.
Veniamo disturbati parecchio più tardi, da un leggero bussare alla porta a cui, qualche istante dopo, segue la voce di Karyu che, incerto, o forse imbarazzato, balbetta:
“Ehm.. Scusate se disturbo ma..” non riesco a sollevarmi come dovrei, bloccato dalle braccia di Tsukasa che mi tengono fermo a pochi centimetri da sè ma, proprio perchè è lui a bloccarmi, non insisto, limitandomi a voltarmi verso l’ingresso per controllare se sia entrato oppure no.
Così non è ed è da fuori che continua:
“Stavamo pensando di ordinare la cena e.. Vi contiamo?” lancio una breve occhiata alla persona sotto di me che, come se la cosa non lo disturbasse affatto, replica con un dolce cenno della testa, accordandomi il permesso di rispondere per entrambi:
“Contateci!”
“D’accordo, allora.. Vi chiamo quando arriva?”
“Sì. Grazie.” se ne va e la mia attenzione torna a Tsukasa, a cui mi costringo di far notare:
“Sarebbe meglio se andassimo da loro.”
“Già..” sospira, allentando la presa su di me, così che possa alzarmi e porgergli una mano affinchè faccia altrettanto.
“Tsukasa..” comincio, deciso a mettere le cose in chiaro prima di lasciare la stanza “.. La prossima volta che vuoi baciarmi..” non riesco a concludere, anticipato dalle sue labbra che si posano sulle mie e che lì rimangono per alcuni secondi.
“Fallo e basta, è questo che intendevi?” annuisco, ancora leggermente sorpreso.
O.. Oppure dimmelo.. Che ci penso io..
Era l’altra alternativa.
Abbassa gli occhi e, senza guardarmi, bisbiglia:
“Pensavo già di farlo. In fondo, dopo quello che mi hai detto io credevo che.. Che..”
“Va bene.” lo interrompo “.. Quello che hai pensato va bene.” va tutto bene, se ciò lo ha portare a fare quello che ha fatto.
“Guarda che per me non è un gioco.” mi acciglio leggermente.
Credevo che, dopo tutti questi anni, mi conoscesse!
Almeno a sufficienza per capire che..
“Non sto giocando.”
“Quindi..” tituba, qualche secondo ancora, prima di continuare:
“Adesso posso anche illudermi?” illudersi?
“Illuderti di cosa?”
“Che tu ed io.. Da adesso..” di nuovo si interrompe, costringendomi a guardarlo perplesso.
Non capisco. Di cosa si dovrebbe illudere?
Sbuffa stizzito, sbottando:
“Sì, insomma! In fondo si parlava solo di un bacio e non di..! Di..! Di..”
“Tsukasa.. Giuro che non capisco, se non me lo dici chiaramente.” mi guarda come se lo stessi facendo apposta, sebbene poi si decida a concludere:
“Si parlava di un bacio, non hai mai accennato ad una storia.” e.. Eh?
Rifletto qualche istante.
“Scusa.” forse avrei dovuto essere più chiaro fin da subito “.. Ma per me le due cose erano strettamente collegate. Insomma, non avrei mai pensato a baciarti e basta.”
“E basta?”
“Una volta e basta!” mi correggo, rendendomi benissimo conto da solo che quanto ho detto poteva essere facilmente fraintendibile “.. Quello che intendevo è che..!” baciarlo sarebbe diventato il centro di qualcosa di molto più articolato..
“È che?” glielo devo proprio dire? “.. Non capisco, se non me lo dici chiaramente.” eh?
Adesso mi prende anche in giro?
“Ti amo e voglio stare con te.” ribatto, deciso, incrociando le braccia al petto “.. È stato abbastanza chiaro?” lo vedo leggermente rosso in viso, nonostante il lieve sorrisino che cerca di nascondere.
Allunga una mano a sciogliere le mie braccia, così che possa mettersi tra di esse e mormorare:
“Sì.. Adesso è stato abbastanza chiaro.” prendo un respiro profondo, cercando di calmarmi.
È qui davvero.. E ci si è messo di sua iniziativa.
“Tsukasa..”
“Dimmi solo che è vero.” ricambio la sua stretta, confermandogli:
“È vero.” mi stringe un po’ più forte ed io non posso fare a meno di sorridere.
Lo tengo così alcuni secondi, prima di fargli notare:
“Dovremmo.. Raggiungere gli altri.” annuisce, ma aspetta alcuni secondi prima di sciogliere l’abbraccio che ci lega, guardarmi e, accennando ad un sorriso, mormorare:
“Andiamo.” replico con un cenno del capo, lasciando che sia lui il primo ad avviarsi.
Faccio per seguirlo ma, prima di riuscirci, si blocca in mezzo alla stanza, facendo fermare anche me.
“Hizumi..?”
“Sì..?”
“Se.. Se mi venisse voglia di uva, d’ora in poi posso..? Venire da te?” mi metto a ridere.
“Certo!” che non si faccia nemmeno questi problemi!
Ogni volta che vorrà, sarò ben lieto di accontentarlo!
In fondo.. Abbiamo cominciato proprio grazie a questo, no?

 

** Fine **
  
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