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Autore: Zimt    17/03/2015    2 recensioni
Loki non ha mai sentito di poter contare su qualcuno se non su se stesso, non prima di incontrare Maddy, ma le paure e gli errori del passato sono difficili da cancellare e la fiducia reciproca è tutt'altro che scontata. In più ormai lei è cresciuta, è una giovane donna sveglia e affascinante, lui se ne è accorto e anche lei sente che la loro amicizia in qualche modo è cambiata. Loki è un figlio del caos imprevedibile e indecifrabile, ma se lei mostrasse di volerlo e poterlo capire, lui come reagirebbe?
Fanfiction ispirata a "Le parole segrete", "Le parole di luce" e "The Gospel of Loki". Ambientata qualche anno dopo il secondo libro.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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PRESENZA:
 
 
I would never be one of them. I knew that now. I was alone. I would always be alone. I’d learnt my lesson for good, this time.
(The Gospel of Loki)
 
 
“Perché te ne sei andato?” La voce che lo risvegliò era familiare e sarebbe stata molto gradita se non gli avesse provocato una fitta di panico. Si sentiva assonnato e confuso, e valutò che non poteva essere passato molto da quando si era addormentato. Si tirò su a sedere, cercando di darsi un’aria dignitosa. Inutilmente, visto che i vestiti che indossava erano evidentemente di Angie: stretti, femminili e violetti. Gli ci volle un po’ a far adattare gli occhi alla luce soffusa che filtrava nella grotta.
Maddy era lì, in piedi di fronte a lui, con l’aria stravolta quanto la sua, ma una strana determinazione nello sguardo. Ed era andata fino a lì per lui, questo non se l’era aspettato.
“Preferisco sentirmi solo quando lo sono davvero piuttosto che quando sono circondato da persone.” Borbottò. Buongiorno a te, pensò. “Capisco.” Gli rispose a voce bassa. Gli allungò una borraccia piena d’acqua che le aveva dato Angie. Lui la guardò con gratitudine ne bevve un lungo sorso che gli schiarì le idee e la voce.
“Ho imparato la lezione a mie spese, mai fidarsi di nessuno. Sono sempre stato solo. Ma hey, me la cavo benissimo, sono pur sempre Loki... e Lucky.” Le fece l’occhiolino. “Non hai letto i miei comandamenti?”
Maddy presagiva che quella conversazione sarebbe stata lunga e difficile e sentiva già le labbra tirate e asciutte, la tensione nei muscoli e nel petto l’affetto che, nonostante tutto, l’aveva portata lì.
“So come ci si sente ad essere soli, diversi, io lo capisco e comunque… sì, ho letto il tuo Vangelo, modesto come sempre, ma è successo tutto molto tempo fa, e io non ti porto rancore. Non devi per forza essere solo.” Disse, sperando di risultare rassicurante. Frasi amare scritte in inchiostro nero le danzavano ancora davanti agli occhi.
“Maddy, lo so, tu ci sei, fin da quando ci siamo incontrati. Per la prima volta potrei non essere solo e questo mi fa paura. E non so se posso fidarmi ancora di qualcuno, né se qualcuno può ancora fidarsi di me.” Le disse nervoso. Era ancora ubriaco, o da dove altro veniva tutta quella sincerità?
“Non lo so.” Ammise lei. “Ma solo perché so che non sei particolarmente altruista e che cercherai sempre di salvarti la pelle non significa che non mi fidi di te, so quando posso e quando non posso… più o meno. Non è cambiato niente.” Lui sembrò stupito dalla sua risposta, e lei vide accendersi una scintilla nei suoi occhi.
“E sei venuta a cercarmi, nonostante tutto,” il suo sorriso sghembo era tornato. “Sei corsa qui, in capo ai Mondi, e perché? Solo per dirmi che siamo ancora buoni amici?” Lei però non era in vena di sorridere. Avrebbe voluto urlargli contro che non lo sapeva perché era lì, ma era una bugia. Cosa poteva dirgli? Che la faceva arrabbiare che lui non potesse fare parte di Asgard, che per lei era stata la sua prima casa, la sua prima famiglia? Che vederlo andare via le aveva fatto capire che senza di lui tutta Asgard non le bastava? Poteva dirgli che quel libro non lo voleva leggere, che non voleva sapere che cosa avevano fatto tutti i suoi amici, che sarebbe stato più facile incolpare solo lui e che comunque né prima né ora era riuscita ad odiarlo? Avrebbe dovuto dire che non voleva trovarsi a dover scegliere tra lui e tutti e gli altri, perché lei non era Sigyn e non riusciva a scegliere solo con il cuore? Ma era proprio necessario dirlo? Lui la conosceva bene e non era uno sciocco.
“Perché mi hai dato quel libro?” gli chiese lei invece di rispondere. “Credi che non sapessi già molte di quelle storie? O speravi di uscirne meglio da questa tua versione dei fatti?”
Lui scrollò le spalle, ostentando noncuranza.
“No, certo. Odino ti avrà raccontato tutto, o quasi, le aggiunte non fanno che peggiorare le cose per certi versi, lo immagino, ma magari ne esco più da codardo ed egoista, che da pazzo o da mostro. Comunque non mi importa, Maddy, non importa cosa dicono le storie del Vecchio o del Popolo, e non te l’ho fatto leggere per screditare loro. Anche se insomma, hanno fatto la loro parte, no? Volevo solo che tu, tra tutti, almeno tu, sapessi chi sono. Non mi conosci da sempre, ma sei qui, adesso. Volevo darti la possibilità di scegliere sapendo.” Di scegliere se restare al mio fianco… se restare. Loki abbassò lo sguardo, e si lanciò nella sua migliore interpretazione del “povero angelo”, infatti continuò imbronciato: “Ero curioso, ecco. Volevo sapere se il prezzo per avere qualcuno da cui tornare è che questo qualcuno non sappia chi sei. Be’, ora che abbiamo chiarito, puoi tornare da quegli altri che non sono esattamente fan del sottoscritto, direi.”
 
Your addiction in the one, the sweetest one, the precious one, oh that freedom.
So give me, give me fire, it doesn’t always have to end.
 
 
Da sotto un ciuffo scarmigliato di capelli rossi il dio controllò l’effetto della sua sceneggiata, e lei se ne accorse.
 
“Gli altri ti odiano soprattutto perché invidiano la tua libertà e ti temono. Certo tutto quello che hai combinato non può aver aiutato. Ma io so come sei, lo so da molto tempo. E non cercare di raggirarmi, non attacca con me.” Ribatté, seria. Maddy si sentiva patetica, perché si rendeva conto che in quel momento stavano entrambi supplicando. Sono qui per te, cerca di capirlo. Cadde un silenzio teso, interrotto solo dai fruscii del vento nella foresta.
“Sei innamorata, Maddy, è questo? Non è facile fidarsi in… amore. Ah, detesto questa parola.”  Borbottò lui con una smorfia, ma al di là della sua ironia si intuiva il peso dei suoi secoli di esistenza solitaria. “Credi che io non possa provare un minimo di… lealtà e rispetto, se non altro, verso qualcuno?”
Quanto era ancora inesperto di sentimenti, più di lei che era tanto giovane, eppure tanta sincerità da parte sua era disarmante, e poteva essere l’inizio di qualcosa, forse.
Si stava facendo irretire dal suo fascino? La stava ammaliando? Le venne voglia di usare Bjarkan e guardarlo attraverso quel cerchio tra le dita che rendeva le persone, e gli dei, tanto più comprensibili. Una cosa le era chiara però, qualcosa in lui e tra loro era cambiato, non in quel momento, ma nel corso del tempo.
“Non lo so. Siamo stati amici per anni, e ora non so, tu…” si interruppe, e fu un’esitazione di troppo, che sembrò spezzare quell’attimo sospeso di speranza e scelte.
“Ragazzina, torna ad Asgard!” le intimò alzandosi, leggermente instabile, e allontanandosi da lei. “Il sole non è ancora sorto e non è saggio stare in un bosco con me, sono un traditore, un poco di buono, un tipo pericoloso e dannatamente affascinante! Sono riuscito ad entrare nei vestiti di tutte le donzelle di Asgard quando erano nei loro letti e con mariti e parenti fuori dalla porta, chissà cosa potrei fare a te, qui, tutta sola!” Disse in tono insinuante e sardonico. Sapeva anche lui che dietro a tutta la sua sfacciataggine c’era una muta preghiera. Resta.
Lei non colse la provocazione.
“Loki, quando sorridi, quante volte è perché ne hai voglia e quante volte è per non dare loro la soddisfazione di vederti crollare?” domandò pur rendendosi conto che probabilmente si stava spingendo troppo in là. Quello che aveva letto però l’aveva scossa.
“Mi dicono che ho un sorriso irresistibile. E poi, invece di disperarmi tendo ad architettare vendette che mi tirino su il morale.” Sghignazzò. Resta. Resta comunque.
“Essere solo è anche una tua scelta, lo sai vero?” gli chiese, senza riuscire a nascondere la frustrazione e la malinconia che l’avevano assalita.
“Torna ad Asgard.” Sembrava seccato. Non la guardava più. Resta.
“Perché altrimenti cosa potresti farmi, qui, tutta sola?” sbottò lei sarcastica.
Lui si voltò ad affrontarla, le andò incontro con passo deciso, gli occhi illuminati da un qualcosa di selvaggio, la spinse contro una parete di roccia e avvicinò il volto al suo. Le teneva una mano su un fianco, con l’altra le aveva afferrato una ciocca dei capelli e ci stava giocando. Quando riprese a parlare la sua voce era forzatamente tranquilla.
“Sei la mia unica amica… in tutti i nove mondi, e io rischio di perderti così! Di metterti in pericolo perché sai che chi mi sta vicino non è al sicuro, o di vederti voltarmi le spalle delusa dal mio comportamento. Cerca di capirmi però, per la prima volta trovo qualcuno che mi capisce, che mi interessa anziché attrarmi soltanto. Maddy… Ho troppo caos nelle vene per resistere alle tentazioni.” Si staccò da lei appena per guardarla tutta, il desiderio scritto a chiare lettere sul viso. “Se devi andartene vattene subito oppure resta a scoprire quanto facile riesce davvero il fascino ai figli del caos. Anche con una giacca viola da donna.” Le soffiò le parole sulla guancia con il suo sorriso sghembo, solo un po’ più teso del solito.
Lei lo afferrò per il bavero della giacca in questione, guardandolo con aria di sfida e lo tirò verso di sé, facendo aderire i loro corpi e finalmente lui rise davvero. Fu una risata liberatoria, senza freni inibitori, che suonò splendida e folle alle orecchie di Maddy, e lui tornò ad essere il Loki che conosceva, senza quella punta di rabbia, malinconia e serietà che l’aveva rabbuiato in quei giorni. Ora era soltanto luce abbagliante e frenesia. Per gli dei, quanto le era mancato, pensò.
“Per gli dei Maddy, non osavo sperarci ma d’altra parte sono decisamente meglio della concorrenza, molto meglio, sono Loki!” si pavoneggiò ridendo, e la baciò.
 
Maddy nei momenti che seguirono ripensò fugacemente a una delle tante cose che le aveva detto Angie, qualcosa come: “Ma l’hai mai visto scagliare le rune? Hai visto che magie sa fare con quelle mani?” e aveva riso spudoratamente ammiccandole. A quanto pare la Strega non aveva più alcun interesse per Loki, ma pensava che lui le avrebbe dovuto qualcosa per una volta se avesse convinto Maddy ad andare da lui. L’avrebbe ringraziata anche lei un giorno in qualche modo e le avrebbe detto che almeno su qualcosa aveva indubbiamente avuto ragione.
 
E mentre la tirava a terra, sopra di sé e le infilava le mani sotto ai vestiti e la baciava, con le labbra stirate in un perenne sorriso esaltato, Loki aveva voglia di volare come un falco e bruciare come una fiamma e di ridere come un pazzo, ma non poteva perché avrebbe significato staccarsi da lei. E lei era bella, forte e fiera, e aveva deciso di restare lì con lui, di esserci per lui. E quella mattina si rotolarono sulla terra umida tra carezze e dispetti, risero entrambi e sorrisero e sospirarono, senza pudore, senza chiedersi se qualcuno avrebbe potuto passare di là e trovarli stretti l’uno all’altra, a giocare e a fare all’amore, senza pensare a chi ad Asgard non li aveva visti tornare.
Lui non riusciva a pensare ad altro che a lei, e provava qualcosa a cui non sapeva dare un nome preciso, ma lo faceva sentire libero, più di quanto non fosse mai stato. Era libero e non era solo.
 
 
My love's with you 'til the end,
the sweetest end, my precious end.
Oh my freedom.
 
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SPAZIO DELL’AUTRICE:
Io l’avevo detto che tutto ciò è stato scritto per arrivare all’ultimo paragrafo no? Ebbene sì, tre capitoli per dare sfogo alla mia anima di fangirl! Comunque, mi scuso se ci ho messo così tanto ad aggiornare, ho avuto un sacco di impegni e sapevo che sistemare questo capitolo avrebbe richiesto parecchio lavoro, e ancora non sono del tutto soddisfatta, ma non volevo rimandare ancora. (Cercherò di fare una revisione di questo e degli altri capitoli in futuro). Comunque temo che dovrei rinominarlo “Loki in Love” o qualcosa del genere per come sono andata OOC, ma spero di salvarmi dicendo che è passato del tempo, lui può essere cambiato almeno un poco, qui è in palese stato confusionale da alcol e sentimenti… e fondamentalmente io volevo così! :P Spero che comunque il finale vi sia piaciuto, davvero! :) Se vi va di lasciare una recensione a me fa molto piacere! (Vale anche per te I, fatti un account e passa al lato oscuro!)
Potete notare che anche stavolta ci sono dei versi di Give me fire (Mando Diao), che è stata la principale ispirazione mentre scrivevo. Ascoltateli che sono bravi!
Per concludere grazie mille a chi ha seguito questa breve storia, a chi ha commentato o lo farà in futuro e a chi ha seguito silenziosamente.
Alla prossima!
  
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