Fanfic su artisti musicali > Super Junior
Segui la storia  |       
Autore: J_Ari    18/03/2015    3 recensioni
Siwon alzò lo sguardo dal libro, prendendo a picchiettare nervosamente la punta della penna sulle pagine fitte di date.
Lui, professore di storia delle religioni in una delle più prestigiose università di Seoul, spesso severo ma dotato di un gran carisma, almeno a detta di chi lo conosceva, tormentato da un problema che non sapeva nemmeno se definire tale.
Abbandonò la penna tra l'incavo delle pagine, iniziando a massaggiarsi con i polpastrelli le tempie e chiedendosi allo stesso tempo perché si desse tanta pena. Era conscio che un fastidiosissimo mal di testa gli sarebbe scoppiato entro pochi minuti.
Il problema aveva un volto e un nome: Cho Kyuhyun.
[Wonkyu]
Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Choi Siwon, Donghae, Eunhyuk, Kyuhyun
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

«Non c'è niente da ridere», affermò Siwon risoluto e anche un po' imbarazzato. I suoi due colleghi se la stavano ridendo alla grande e, ora che avevano scoperto cosa frullava nella sua testa da giorni, non avrebbero sicuramente lasciato cadere il discorso tanto facilmente.

«Ma io non ci vedo nulla di male», esclamò ad un certo punto Eunhyuk scrollando le spalle.

«Nulla di male?! Un professore e uno studente?!»

«Come sei tragico», liquidò Eunhyuk come se fosse stata una cosa di poco conto il bacio che c'era stato tra Siwon e Kyuhyun.

«Infatti», rincarò Donghae trattenendosi dal ridere ancora.

«No, forse non ci siamo capiti. È successo in aula, e tra l'altro...» iniziò Siwon abbassando ancora di più il tono di voce, arrivando quasi a sussurrare seppur non ci fosse nessuno nella stanza e fossero ben distanti dalla porta d'entrata. Ma erano pur sempre nell'aula comune dei professori, e poteva entrare chiunque in qualsiasi momento.

«Ti piace.»

«Non...» Siwon si portò le mani alla testa, chiudendo gli occhi, come se un'improvvisa e dolorosa emicrania lo avesse colpito. «E adesso cosa faccio? Voi come fate?» chiese riaprendo gli occhi sconsolato.

«Per noi è facile», affermò Eunhyuk guardando la figura di Donghae, il quale si era appena allontanato per rispondere ad una chiamata al cellulare. «Siamo due professori, con un po' di attenzione non ci sono problemi», concluse tornando a guardare Siwon.

«Se lo sapesse il rettore...»

«Non iniziare con la solita solfa. Certo, se lo sapesse saremmo in grandissimi casini, ma cosa vuoi, il gusto del brivido...»

Siwon alzò gli occhi al cielo.

«Sto scherzando! La verità è che non potrei mai fare a meno di lui. E poi, fuori dall'università, possiamo fare quello che vogliamo, la vita è nostra.»

«Sì, hai ragione. Ma con un alunno!» esclamò Siwon tornando a concentrarsi sul proprio problema. «Poi diciamocelo chiaro, se anche potesse esserci qualcosa sarebbe solo da un punto di vista sessuale e non di certo emotivo.»

«Be', abbiamo fatto un passo in avanti. Il primo punto almeno l'hai accettato.»

Donghae tornò da loro. «Cosa ha accettato?»

«Che è attratto dal ragazzo sessualmente.»

«Grazie Eunhyuk. Sono felice di vedere quanto ti diverta sottolineare questo dettaglio», borbottò Siwon.

«Oh, suvvia, siamo tra amici!» affermò Eunhyuk appoggiando una mano sulla spalla di Donghae. «Vero?» concluse voltandosi verso quest'ultimo con un gran sorriso.

«Verissimo» rispose Donghae evitando un bacio che il compagno tentò di dargli sulla guancia. Nel farlo avanzò di un passo verso Siwon, che gli era in piedi di fronte.

«Siwon», iniziò. «Devi semplicemente fare ciò che ti senti. Giusto o meno, l'importante è che tu sia felice.»

Non erano tantissime le volte che Siwon aveva visto Donghae così serio, e ciò che gli aveva detto l'aveva colpito particolarmente. Non erano i soliti discorsi superficiali fatti tra amici, sul modello dell'ultima auto uscita, o sul culo sodo del ragazzo appena passato mentre aspettavano il treno, era un'affermazione colma di affetto; Donghae teneva realmente alla sua felicità. Questo era uno dei tanti motivi per i quali Siwon considerava sacra l'amicizia con lui ed Eunhyuk. Due amici così erano rari da trovare.

Improvvisamente sentirono bussare.

Tutti e tre si voltarono verso la porta riacquistando un minimo di contegno.

«Avanti.»

«Scusate, ma mi hanno detto che avrei trovato qui il professor Choi.»

Siwon vede l'alta figura di Kyuhyun entrare nell'aula e lasciare la porta aperta a metà, mentre la mano era ancora posata sulla maniglia. Lo aveva subito individuato e lo stava guardando dritto negli occhi.

«Posso parlarle un attimo in privato? Se è occupato torno dopo», concluse scrutando velocemente gli altri due professori.

«No, no. Stavamo giusto uscendo. Vieni pure.»

Siwon tentò di fulminare Eunhyuk con lo sguardo, ma con scarsi risultati visto che i due amici erano già prossimi all'uscita. Così non poté fare altre che prendere un bel respiro e rivolgersi a Kyuhyun.

«Dimmi pure», affermò senza guardarlo in viso.

«Volevo scusarmi per quello che è accaduto ieri mattina.»

Siwon rimase in silenzio aspettando che l'alunno continuasse.

«Ho deciso di smettere di seguire il suo corso.»

Per Siwon fu come ricevere un pugno allo stomaco. Affermazione del tutto inaspettata, reazione altrettanto inaspettata; pensava fosse venuto a scusarsi e a dirgli quanto gli dispiaceva per quello che era accaduto, non di certo che abbandonasse il suo corso!

Deglutì a fatica, tentando di sembrare il più naturale possibile, recuperando la penna che gli era caduta di mano.

«Mancano...» iniziò tentando di trovare le parole. «Mancano solo due mesi all'esame.»

«Continuerò a studiare da solo. Non le darò più fastidio, professore.»

Fu allora che Siwon alzò lo sguardo e trovò quello di Kyuhyun fisso nel proprio.

Improvvisamente aveva la gola secca, non sapeva cosa dire. Resta? Non puoi andartene ora? Suonavano tutte come affermazioni banali, fuori luogo, e... Perché avrebbe dovuto dirle? Con quello che era successo era solo che un bene, un peso e un fastidio in meno.

Si guardarono per alcuni attimi in silenzio, secondi che a Siwon parvero lunghissimi. Tante cose da dire, tutte bloccate in gola, impossibilitate a scendere o ad uscire dalla sua bocca, finché Kyuhyun agì per lui; fece un breve inchino e se ne andò lasciandolo solo con i propri pensieri.

«Meglio così,» uscì flebilmente dalle sue labbra quando la porta si richiuse, anche se la sua mente stava pensando l'esatto opposto.

Avrebbe voluto fermarlo, dirgli che quello che era successo non era assolutamente un buon motivo per lasciare il corso, e che gli sarebbe dispiaciuto enormemente di non vederlo più.

Ma rimase impassibile, raccolse le proprie cose e se ne andò anche lui, mentre il peso sul petto andava aumentando ad ogni suo passo. Dentro di sé sentiva di aver fatto la cosa sbagliata, che l'averlo fatto andar via come se nulla fosse era la cosa più errata che avesse mai potuto fare, perché sotto sotto, anche se non voleva ammetterlo, sapeva di essere attratto da quel ragazzo dall'aria spavalda, a volte pure maligna, ma che negli ultimi giorni l'aveva fatto dormire ben poco.


 

I giorni passarono, e alle lezioni di Kyuhyun neanche l'ombra.

Siwon era sempre più irrequieto, il pensiero era sempre là, su quel maledetto ragazzo. Ad ogni lezione scrutava attentamente gli studenti, sperando sempre di scorgerlo, ma ciò non accadeva mai. E come se non bastasse, non aveva idea di che cosa fare. Aveva chiesto consiglio anche ad Eunhyuk e Donghae, e mentre il primo gli aveva detto di andare a chiedere il numero di telefono del ragazzo in segreteria e di chiamarlo subito, Donghae gli aveva consigliato di aspettare ancora qualche giorno e di vedere se era solo qualcosa di passeggero o se si era preso davvero una cotta vera e propria, e che nell'ultimo caso era fregato.

Degli aiuti grandiosi e utilissimi, aveva pensato Siwon. Sono fregato sul serio, aveva inoltre aggiunto.

Continuò per giorni a dirsi che presto tutto sarebbe tornato come prima, finché un incontro al bar dell'università non l'obbligò a cambiare idea definitivamente.


 

Quella mattina faceva più freddo del solito, e la pioggia scrosciante che non accennava a smettere, aiutava ancora meno. Tra una lezione e l'altra, Siwon era andato a prendersi un espresso al bar convinto che un po' di caffeina l'avrebbe aiutato a ritrovare la concentrazione vista l'ennesima nottata passata a rigirarsi nel letto.

Era al bancone, con la tazzina in mano, quando una voce familiare lo salutò.

«Buongiorno professore.»

Voce inconfondibile.

«Buongiorno a te. Spuntino di metà mattinata?» chiese a Kyuhyun che gli si era seduto accanto senza neanche chiedere il permesso. Siwon esultò dentro di sé per la calma che aveva mantenuto. E comunque non c'era tanto da stupirsi, non era mica un adolescente alla prima cotta!

«Ha indovinato.»

«Dammi del tu.»

Kyuhyun rimase per un attimo in silenzio.

«Hai indovinato», disse infine con lo stesso tono. Siwon poté scorgere con la coda dell'occhio un piccolo sorriso sulle sue labbra.

«Allora Cho, hai deciso di riprendere il mio corso?» chiese Siwon voltandosi col busto verso di lui.

«No.»

«Dovresti.»

«In cambio di cosa?»

Siwon non poté fare a meno di scoppiare a ridere.

«Sono serio.»

«Oh, lo vedo», replicò Siwon sorridendo ancora, mentre si accorse che il numero di persone nel bar stava aumentando, e ciò gli piaceva gran poco. «Penserò alla tua domanda. Tu cosa vorresti?»

Ecco, l'aveva detto. Aveva appena oltrepassato con un gran balzo il punto di non ritorno. Si vide alle olimpiadi a vincere la medaglia d'oro per il salto più lungo della storia.

Kyuhyun alzò lo sguardo su di lui, uno sguardo che fece venire a Siwon un groppo allo stomaco, e nel farlo si sporse leggermente in avanti. «Secondo te, cosa voglio?» sussurrò.

«Credo di saperlo, ma preferirei me lo dicessi tu», replicò Siwon stando al suo gioco.

«Ora ho lezione», fece Kyuhyun alzandosi senza nemmeno aver ordinato qualcosa. «La vengo a trovare nel suo ufficio più tardi.»

Siwon lo vide andar via veloce così come era arrivato.

Il punto di non ritorno era scomparso del tutto alle sue spalle, e lui si accorse di non esserne spaventato neanche un po'.


 

«Sarò franco. Tu sei uno studente, e io un'insegnante. Sappiamo bene entrambi che un qualsiasi tipo di relazione è assolutamente vietata. Tu saresti sbattuto fuori dall'università, e io verrei licenziato in tronco. Capisci le mie perplessità? Come faccio a sapere che quel bacio non è stata una scommessa con i tuoi amici o un colpo di testa?»

«Questo mi ferisce», affermò Kyuhyun senza mezzi termini storcendo le labbra.

«Non ci conosciamo neanche!»

«Il suo nome è Choi Siwon, alto un metro e ottantatré, nato nell'aprile dell'ottantasei. Sì, nel frattempo ho raccolto qualche piccola informazione», disse vedendo il volto perplesso del professore. «Ama alla follia storia delle religioni, sennò non spiegherebbe con tanta energia e passione gli argomenti alle lezioni. È un buon inizio mi pare, no?»

Siwon sospirò, appoggiando i gomiti sulla scrivania e prendendosi la testa tra le mani.

«E posso anche dimostrarle che non la sto prendendo in giro.»

«Come? E ti ho già detto di darmi del tu.»

Se solo Kyuhyun avesse saputo quanto Siwon si stesse trattenendo dal saltargli addosso... No, non era semplice attrazione. Ormai sapeva quando si trattava di quello o di qualcosa di più. Aveva ventinove anni, quasi trenta, e le sue esperienze -ben più di una- le aveva fatte. Sapeva esattamente di che cosa si trattava.

«Tornerò al suo corso e continuerò a seguirlo fino alla fine», iniziò Kyuhyun ignorando la sua affermazione. «Mi manca solo il suo e un altro esame prima della tesi. Quando mi sarò laureato tornerò qui, in questa stanza, e allora le proverò che non stavo scherzando.»

«Non si può dire che non ti manchi il carattere.»

«Lo dicono in molti.»

Siwon accennò un sorriso.

«Allora facciamo come dici te», concluse alzandosi in piedi dalla propria poltrona girevole. Lo stesso fece Kyuhyun muovendosi automaticamente verso la porta.

«Se non c'è altro» iniziò voltandosi un'ultima volta verso il professore prima di andarsene, ma ciò che accadde lo lasciò senza parole.

Siwon, che aveva sì i suoi soliti principi morali, ma che all'affermazione di Kyuhyun si era finalmente rasserenato, gli aveva passato un braccio in vita attirandolo a sé e l'aveva baciato.

Fu un bacio diverso dal precedente. Non c'era sorpresa, né agitazione, solo loro, in quella stanza, a prendersi tutto il tempo che volevano senza dover rendere conto a niente e nessuno. Ed era bello, perché quel ragazzo a Siwon piaceva veramente, e ogni minuto in più che passava con lui si rendeva conto che sarebbe stato sempre più difficile staccarsene.

Fu Siwon a condurre il bacio, ad infilare la lingua nella sua bocca, a prenderlo per le spalle e spingerlo contro la porta senza dargli alcuna possibilità di scappare (non che Kyuhyun sembrasse averne qualche intenzione). Ma fu il più piccolo a stringersi maggiormente a lui, a premere il bacino contro il suo, ad infilare una mano sotto la sua camicia e a tastare con le dita quel petto muscoloso nascosto sempre da abiti di ottima fattura. L'altra mano, invece, era scesa fino al suo fondoschiena, e subito seguì anche l'altra che contribuì a rubare a Siwon un ansimo che lui soffocò senza staccarsi dalla sua bocca.

Seguirono altri baci; nessuno dei due sembrava esserne mai sazio, nessuno dei due riusciva a staccarsi dalle labbra dell'altro, i loro respiri fusi assieme, la pelle sempre più bollente sotto le loro dita. Siwon spostò la bocca sul collo di Kyuhyun ed iniziò a martoriare quella candida pelle riempiendola di ulteriori umidi baci fatti di labbra, denti e lingua. I piccoli gemiti di piacere che stavano uscendo dalla bocca del più piccolo erano più che sufficienti a far desiderare a Siwon che il tempo si fermasse lì, in quel preciso momento, e che i segni che sarebbero presto comparsi sul suo collo non sparissero mai, invitando chiunque a stare alla larga da lui fino a quando non avrebbero potuto stare assieme una volta per tutte.

Le emozioni erano così forti e l'eccitazione così grande, che Siwon si rese conto che era inutile nascondere il fatto che lo voleva da morire, che lo avrebbe preso lì, contro la porta, sul pavimento, sulla scrivania, o in qualsiasi altro posto senza pensarci due volte.

Nella sua testa c'era solo Kyuhyun: Kyuhyun e il suo sapore, Kyuhyun e il profumo della sua pelle, Kyuhyun e il suo solido corpo che premeva contro il proprio, Kyuhyun e i suoi gemiti, Kyuhyun e i suoi occhi neri nei quali Siwon si sarebbe volentieri perso per sempre... Ma prima che il cervello smarrisse del tutto la capacità di ragionare, dovevano fermarsi.

Siwon si aggrappò ad un ultimo barlume di ragione e si staccò da lui.

Lo guardò in viso, tristemente, riprendendo fiato a fatica. Kyuhyun aveva le pupille dilatate, e gli occhi sembravano ancora più neri del solito. Non sembrava più lo sguardo malvagio che aveva intravisto a lezione, Siwon si chiese come avesse solo potuto pensare a lui come un demonio; c'era solo lussuria nei suoi occhi, e una nota di divertimento che doveva essere data dal fatto che Siwon aveva perso totalmente il controllo in quei cinque minuti.

«Professore, non deve essere triste. Quattro mesi e mi avrà tutto per sé.»

E fu così che Siwon rise, di cuore, perché quattro mesi sarebbero stati lunghissimi ma altrettanto veloci. E se lui avesse mantenuto la promessa che gli aveva fatto, se i sentimenti che stavano prendendo forma come un dipinto dentro di loro sarebbero rimasti immutati, allora sarebbe stata la migliore attesa della sua vita.


 

 

EPILOGO

«E così avete deciso di vivere assieme.»

«Eh, già», replicò Siwon con un'espressione tra il sognante e l'imbambolato, rimanendo in silenzio per qualche secondo, fissando un punto indefinito davanti a sé. «Avventato?» chiese tornando alla realtà.

«Affatto. Sono felice di vederti così.»

«Così come?» chiese Siwon voltandosi verso Eunhyuk che gli era accanto. Erano seduti su una panchina in una parco cittadino, immersi nel verde all'ombra di un grande acero, mentre Bugsy, il cane di Siwon, scorrazzava di qua e di là felice come non mai.

«Ah, amico mio, se solo ti fossi visto cinque mesi fa, avevi una faccia! Per non parlare delle occhiaie! Mostruose.»

«Esagerato!» esclamò Siwon dandogli una spinta sulla spalla; per poco Eunhyuk non si ritrovò scaraventato in un cespuglio oltre la panchina.

«Devi smetterla di fare palestra! Vuoi uccidermi!?»

Siwon alzò un sopracciglio. «Ho usato un decimo della mia forza.»

«Ecco, appunto! Povero Kyuhyun! Non oso immaginare i lividi che gli lasci ogni volta che lo fate.»

E fu così che Eunhyuk, senza praticamente accorgersene, si ritrovò a cadere dritto disteso nel cespuglio.

«Cosa ci fa lì Eunhyuk? Ha perso qualcosa?» chiese improvvisamente Donghae spuntando alle spalle di Siwon. Aveva in mano delle bibite, ed era subito seguito da Kyuhyun che aveva invece in mano un sacchetto contenente il loro pranzo. Erano appena andati a prendere il tutto in un chioschetto lì vicino.

«Siwon ti ammazzo! Tu assieme al tuo bruttissimo cane!» gridò in quello Eunhyuk che aveva ancora qualche difficoltà a rialzarsi, impigliato tra alcuni rami. «Qualcuno mi aiuti!»

E mentre Donghae correva in soccorso del suo amato, Siwon colse l'occasione per rubare il sacchetto di mano a Kyuhyun solo col pretesto di farlo avvicinare un po'. Lo agguantò per la maglia e lo attirò a sé. Lui si sedette sulle sue ginocchia, viso contro viso, in una posizione forse un po' troppo intima visto il luogo in cui si trovavano.

Non poteva desiderare nulla di più Siwon: le labbra del proprio ragazzo sulle proprie, il tiepido sole autunnale a scaldarli, e pure le grida di Eunhyuk contribuivano a metterlo di buon umore.

«Che cosa ti ha detto per farlo finire lì?»

«Che ti lascio i lividi quando lo facciamo.»

«Immagino non sospetti sia il contrario.»

Entrambi sorrisero, mentre Siwon gli spostò dolcemente un ciuffo di capelli dalla fronte.

Kyuhyun si sporse leggermente in avanti, appoggiando le mani sulle sue spalle ed avvicinando le labbra contro il suo orecchio. «Non mi dispiacerebbe anche il contrario», sussurrò.

«Sicuro?» replicò Siwon complice.

«Sicurissimo.»

E il discorso si chiuse lì, mentre il calore delle labbra di Kyuhyun lo avvolsero ancora una volta e lui ricambiò al bacio passandogli le braccia attorno alla vita e stringendolo a sé, Donghae rideva ed Eunhyuk imprecava, e Bugsy abbaiava a qualcuno o qualcosa.

Per la prima volta Siwon pensò che la sua vita era semplicemente perfetta, con Kyuhyun che amava ogni giorno di più e col quale avrebbe presto convissuto, con i suoi due migliori amici altrettanto importanti, con un lavoro che nonostante qualche incazzatura occasionale gli dava grandi soddisfazioni. Non l'avrebbe cambiata con niente e nessuno la sua vita, neanche per tutti gli won del mondo.

 


 

Ed eccoci arrivati alla fine! Spero che la storia vi sia piaciuta almeno un po' !^^

Non è una mia otp, quindi potrei aver cannato qualcosa qua e là (tipo dettagli di vario genere. Sì, sono veramente TANTO pignola quando si tratta della caratterizzazione dei personaggi).

La dedica va alla mia cara Sistah, che poverina ha aspettato fin troppo per vedere questa storia finita (Sistah, tutto okey? Ti garba? Pensavo non l'avrei mai finita! Ma mi son pure divertita, specialmente con Eunhyuk xD).

Grazie a tutti, a chi ha recensito, a chi ha messo la storia tra i preferiti o seguiti, o semplicemente sia giunto fino a qui <3

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Super Junior / Vai alla pagina dell'autore: J_Ari