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Autore: CrazyLife    18/03/2015    3 recensioni
[Yoonmin]
E Yoongi si ritrovò a sorridere e si chiese come era possibile che doveva ringraziare una scommessa, il suo migliore amico Hoseok e quella peste di Kim Taehyung.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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«Come penalità ti ordino di andare lì e fare in modo che lui ti baci»
Min Yoongi aveva ben chiaro quello che stava per fare, non era mica stupido. Stupido erano stati il suo migliore amico, Jung Hoseok, e quella peste di Kim Taehyung, ad aver avuto quell'idea che lui riteneva orribile sotto ogni punto di vista.
Aveva uno strano senso di inquietudine, a dir il vero. Per prima cosa gli sudavano le mani, e già questo lo faceva imbestialire; poi aveva quella sensazione allo stomaco che ti prende quando sai e sei consapevole di star facendo una cazzata. Sicuramente l'alcool lo stava aiutando a far sì che quella parte intelligente di lui, che gli stava urlando di smettere di fare l'idiota, che qualcuno avrebbe sofferto, si fosse completamente zittita. Proprio ammutolita, con tanto di museruola.
Yoongi poteva dire senza tanti problemi, di essere chiaramente ed indiscutibilmente Etero, e sì, proprio Etero con la E maiuscola. A Yoongi piacevano le ragazze, soprattutto se dotate di un bel seno prosperoso e che non facevano tante storia a fare sesso. Si sentiva un po' squallido, ma era pur sempre dotato di ormoni.
Quindi, provarci con un ragazzo era qualcosa che beh, non lo entusiasmava nemmeno un po'. Soprattutto se questo "ragazzo" era chiaramente più piccolo di lui, chiaramente non abituato a quelle feste selvagge (era chiaramente fuori posto) e soprattutto che era chiaramente interessato a lui. Lo sapeva, lo sapevano Hoseok e Taehyung e lo sapeva mezza scuola.
Non sapeva bene come, ma un giorno aveva beccato in mensa quel ragazzo a fissarlo. Ma non "fissarlo" come "ho per sbaglio buttato il mio sguardo su di te", ma proprio "fissarlo" come "ho uno sguardo da ebete mentre ti guardo mangiare il tuo tramezzino al prosciutto e appena mi scoprirai mi girerò dall'altra parte completamente rosso in viso". E sì, da quella volta Yoongi aveva beccato più di una volta quel ragazzino che sembrava un sedicenne a fissarlo. Forse "sembrava" non era molto sicuro che era adatto, lo era di sicuro. E non era nemmeno quello il problema: Yoongi aveva diciotto anni, e di ragazzine di sedici anni le aveva frequentate. Erano pur sempre solo due anni di differenza. Il punto, se non si era già capito dalla descrizione di come Yoongi amava le donne, era che quel guardone era un maschio. Con tanto di fanclub scolastico di cui tutte le ragazzine del primo anno facevano parte.
Tutte le ragazze più grandi, definivano quel moccioso maledettamente carino e che ci avrebbero provato lo stesso con lui, anche se era chiaramente gay. Era gay perché non faceva che fissare Yoongi con adorazione e Hoseok gli aveva detto che qualche volta gli fissava anche il lato B. Con più adorazione che quando lo beccavano a fissargli la faccia.
Questo ragazzino, ovviamente, aveva un nome: Park Jimin. Ed anche il nome, a detta della popolazione femminile della sua scuola, era carino. Yoongi, su quello, era d'accordo.
Jimin, anche se solo un ragazzino di sedici anni al primo anno, era popolare. Certo, non popolare come Yoongi che si chiedeva spesso, quando si trovava alcune sue compagne di classe ad assillarlo su quanto sia bello, cosa aveva fatto di male nella sua vita. E a quell'adorazione completa, si era aggiunto anche Jimin, a quanto pareva.
Il problema principale di quella sera, era che aveva perso una scommessa su chi riusciva a bere più birra (sì, birra) in dieci minuti e aveva perso ed ora si trovava seduto sullo stesso divano di Jimin (il quale sembrava molto più nervoso di lui), pronto per fare una cosa che non avrebbe mai pensato di fare in vita sua: sedurre un ragazzo, un maschio, qualcuno che non è una ragazza, per farsi baciare. La cosa che più gli dava fastidio era che non provava ribrezzo per quello che stava per fare, ma provava solo una gran ansia e gli sudavano le mani. Punto.
Non sapeva molto bene come "approcciarsi" al ragazzino. Se al posto di Jimin si fosse trovata una ragazza, molto probabilmente avrebbe esordito con un semplice "Ehy, ti va di ballare?" anche se odiava muoversi, ma ehy non poteva mica chiedere ad un maschio di ballare! Quindi, la prima cosa che riuscì a dire, sentendosi anche un po' idiota nel dirlo, fu «Come butta?».
«Uhm...» Nel mentre Jimin non sembrava molto convinto si tutto quello, perché la sua faccia diceva chiaramente "probabilmente starà parlando con qualcun altro".
Ora Yoongi, oltre all'ansia e alle mani sudate, aveva anche un pizzico di divertimento che si stava instaurando in lui. «Che risposta è "uhm..."?» chiese, e per far capire al più piccolo che sì, stava proprio parlando con lui, lo fissò. Con un sopracciglio alzato e con un sorriso canzonatorio.
Le guance di Jimin si colorarono leggermente di rosso (Yoongi lo invidiava a morte, quando lui arrossiva, lo si notava a chilometri di distanza!). «B-beh, non è e-esattamente la s-serata migliore, q-questo non è il g-genere di festa che pr-preferisco»
«Uh, e perché sei qui, allora?» chiese Yoongi, felice che Jimin gli stava dando spunti per una conversazione che non fosse fatta di "uhm" e domande imbarazzanti.
«Perché il mio migliore amico mi ci ha trascinato» disse Jimin, senza più imbarazzanti balbettii, ma con le guance ancora colorate di rosso. Yoongi si chiese se era legale essere così carino, per poi maledirsi per quel pensiero davvero poco etero.
«Ed ora dov'è il tuo migliore amico?» La cosa strana era che gli interessava sul serio! Come mai lo aveva lasciato solo?
«Sta ballando» disse il ragazzino, facendo spallucce.
«Il mio nome è Min Yoongi» disse all’improvviso Yoongi senza un motivo ben preciso. Lo aveva detto così, senza pensarci.
E molto probabilmente anche Jimin disse quello che disse senza pensarci, perché disse, con voce un po’ stridula «Lo so chi sei-» per poi stopparsi, farsi ancora più rosso ed abbassò lo sguardo, imbarazzato. Yoongi lo trovò, per la seconda volta consecutiva in quella serata, maledettamente carino, per poi maledirsi subito dopo. È un maschio, Yoongi, calmati.
Quest’ultimo mise su un sorriso divertito e gli disse che se era una consolazione, anche lui già sapeva chi era.
«S-sai il mio nome?» chiese Jimin, imbarazzato come se Yoongi l’avesse visto nudo.
«Sì, sei Park Jimin e sì, se non si fosse capito, ho intenzione di parlare con te» disse Yoongi, con la sua ritrovata determinazione. Jimin sorrise.
Parlarono parecchio, sia di cose futili che di cose più importanti e personali. Finché non sentì le labbra di Jimin sulle sue. Jimin l’aveva baciato, dopo nemmeno due ore di conoscenza, con le guance rosse e lo sguardo perso.
«Scusa, l’ho fatto senza pensarci» disse Jimin, anche se nel suo tono non sembrava per nulla dispiaciuto.
Yoongi non aveva mai baciato un ragazzo fino ad allora, e si chiese se era normale volersi riappropriare di quelle labbra. E diamine, stava per dirgli “ma chi se ne frega?” per poi ribaciarlo; ma in quel momento la realtà si scatenò su loro due: si era dimenticato della scommessa, ma Hoseok e Taehyung, che fino a dieci minuti fa li guardavano annoiati, ora erano vicino a Yongi a ridere dicendo «Hyung, lo sapevo che era una penalità troppo semplice!» facendogliela finalmente ricordare.
Jimin inizialmente sembrava non capire, troppo confuso ancora dal bacio. Yoongi voleva resettare tutta la serata, voleva non aver partecipato a quella stupida sfida e soprattutto voleva ritornare indietro per potersi avvicinare a Jimin senza “secondo scopo”, perché, diamine, il bacio gli era piaciuto; parlare con Jimin gli era piaciuto. Jimin di per se, gli era piaciuto.
Tutto quello che però successe, fu Jimin che si alzò dal divanetto dove era stato seduto con lui per le ultime due ore, e che con le lacrime di consapevolezza che stavano per scendergli sulle guance, andò via, probabilmente a cercare il suo migliore amico per andare via da lì.
 
Yoongi cercò di parlare con Jimin per i giorni successivi, in maniera quasi ossessiva. Tutta la scuola ormai sapeva di come Yoongi seguiva Jimin per i corridoi chiedendogli di ascoltarlo per cinque minuti. Il più piccolo continuava a camminare imperterrito con uno sguardo offeso e deluso, sempre accompagnato dal suo migliore amico Jongkook, il quale sembrava una guardia del corpo più che un amico.
«Ti prego Jimin» disse per la decima volta in quel giorno Yoongi «Parliamone»
Forse per disperazione, forse perché Yoongi era sul serio diventato una specie di palla al piede, ma sta di fatto che Jimin si fermò di colpo in mezzo al corridoio e si girò verso Yoongi. «Ok, dieci minuti. Non di più. Scusa Kookie, ci vediamo dopo» si scusò con il suo migliore amico, prese Yoongi per un braccio e lo trascinò verso il cortile della scuola. Non c’era nessuno, e Yoongi si chiese se era un bene.
Rimasero per tre minuti buoni a guardarsi solo: Yoongi cercando di trovare le parole giuste e Jimin con un cipiglio arrabbiato che Yoongi trovava adorabile.
«Il tempo passa, lo sai?» Jimin sembrava sempre più spazientito.
Yoongi fece un sospiro, e cominciò: «Ok, ammetto che mi sono avvicinato a te a causa di una scommessa. Mi dispiace, sul serio… ma, quel tempo che abbiamo passato a parlare, quel bacio… senti Jimin, la farò breve, soprattutto perché mi sento piuttosto a disagio in questo momento, ma mi piaci. Mi piaci sul serio. E voglio conoscerti di più, quindi sì beh, ti va di darmi una possibilità?» Yoongi non era mai stato così nervoso, si sentiva così idiota. Era la prima volta che dichiarava di essere interessato ad un ragazzo, ma la cosa che lo rendeva più nervoso era l’aspettativa, la paura che Jimin lo avrebbe rifiutato. Lui, Min Yoongi, era terrorizzato dall’idea di essere rifiutato. Incredibile!
«C-chi mi dice che questa n-non è un’altra scommessa che hai fatto con i t-tuoi amici?» chiese Jimin, rimanendo imbronciato; ma Yoongi aveva ormai capito che quando Park Jimin balbettava, era perché era stato colto di sorpresa. Quindi le sue parole avevano colto nel segno!
«Lo so che può sembrarti poco, ma ti dò la mia parola che sto assolutamente facendo sul serio.»
E forse successe a causa dello sguardo di Yoongi pieno di sincerità, forse successe perché Jimin aveva una cotta per Yoongi da quando lo aveva visto per la prima volta, ma non importa perché il risultato fu uno solo: Jimin si era sporto verso il più grande e lo aveva baciato. Fu un bacio lieve, un leggero sfiorarsi di labbra forse anche troppo innocente, ma che riuscì a scatenare nei due delle scariche elettriche che non avevano mai provato. «Anche tu mi piaci, hyung»
E Yoongi si ritrovò a sorridere e si chiese come era possibile che doveva ringraziare una scommessa, il suo migliore amico Hoseok e quella peste di Kim Taehyung. 



Angolo Autrice} È la prima volta che mi cimento in una fanfic sui BTS, e sono nervosa. È tipo un debutto. ò.ò Spero vi sia piaciuta. çç Spero di aver di diffuso bene l'amore infinito che provo per gli Yoonmin ahahah Lascite un recensioncina ina ina, mi raccomando! ♥

 
  
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