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Autore: Poisonous chaos    19/03/2015    3 recensioni
Non c'è niente di meglio di un po' di autocommiserazione su pagine bianche. D'altronde, chi meglio di un pezzo di carta può mantenere il silenzio? Il silenzio.. Agh, magari riuscissi a stare zitta come la carta. Probabilmente avrei qualche problema in meno.
Ciancio alle bande, questa è la mia vita. In un diario di bordo. Sì, perché è una lotta alla sopravvivenza. Una lotta per restare in piedi. Una lotta per non cadere. O per rialzarsi dopo aver toccato il fondo.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forse sta arrivando la primavera.
O forse sono solo io che mi illudo. Il sole però era presente oggi, e mi ha tenuto compagnia. Mi ha riscaldato come il fumo della sigaretta dentro i polmoni. Nonostante il freddo sono uscita solo con la mia felpa addosso. In effetti, devo riconoscermi un'amante del freddo. Mi piace come si intrufola tra i tessuti mentre cerca avido la pelle, forse per trovare un pizzico di calore in più. Un abbraccio caldo e accogliente di cui tutti hanno bisogno. 
E le mie braccia lo accolgono volentieri il freddo. Molto meglio di tanti bugiardi che ti abbracciano e intanto sputano alle tue spalle qualche parola acida, mentre le loro dita strette sul manico di un pugnale, sono pronte a colpire quando meno te lo aspetti. Il freddo, a differenza loro, non ha mani. Non ha neanche una bocca per sputare, orecchie per sentire o occhi per parlare. Il freddo è. E basta. Un po' come me.
No, forse non sono poi così silenziosa come il freddo. Il freddo non si fa riconoscere, il freddo resta in disparte, ma quando arriva, crea il caos. Sì, ecco, caos
La parola che cercavo è proprio quella, caos. La mia vita è un caos, chi mi sta attorno crea caos, io sono caos.
E cerco di rialzarmi inutilmente quando cado, anche se spesso non ci riesco. Resto seduta sul cemento freddo, o sull'erba bagnata, e piango. Piango perchè è l'unica cosa che rimane da fare. 
Chi prendiamo in giro, dopo esser caduti, nessuno ha la forza di rialzarsi. E' meglio autocommiserarsi un po' e poi provare a rialzarsi. Come quando qualcuno arriva con un pugno diretto allo stomaco. 
Il pugno arriva, inaspettato e toglie tutta l'aria dai polmoni, ti lascia senza forze, nauseato, senza parole, senza vita. Ed ecco che così inizia a prender forma la mia vita. 
Sono il conato di disprezzo nella bocca dell'ubriaco, o il dito medio alzato dell'audace studente contro il professore stronzo, sono la bestemmia urlata contro un prete da un barbone senza vita. 
Tanto o vivi, o muori.
Tanto meglio vivere secondo le mie regole.









Angolo del Caos
Salve, chiunque sia riuscito ad arrivare a leggere fino a qua.
Questa è un'introduzione breve di ciò che questo diventerà..
un diario di bordo dove racconto "robe" che sento.. o che vivo.
Spero vi piaccia. (?) 
:3
   
 
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