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Autore: Light2015    19/03/2015    1 recensioni
[Bling Ring][Bling Ring][Bling Ring]Alex è un ragazzo di una ricca famiglia delle Woodland Hills (Los Angeles), studia economia e la sua vita sembra già impostata verso una prosperosa carriera da manager, ma l'incontro con una gang di giovani e lussuosi rapinatori farà prendere una diversa piega ai suoi programmi lavorativi e... sentimentali...
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
Complice?

La lezione di “Controllo sulla gestione” è stata completamente inutile, dopo essermi accorto che il professore stava rispiegando per l'ennesima volta gli stessi concetti della settimana scorsa ho smesso di prendere appunti e ho iniziato a ragionare su cosa avesse intenzione di fare Nicki. Quale grandiosa idea le sarà mai venuta in mente per spingerla a venirmi a prendere all'università in pieno pomeriggio?! Vederla alle 15,30 in fondo al vialetto del giardino della facoltà non è d'aiuto.

- “Allora, mi vuoi dire in cosa consiste questa uscita pomeridiana?”

Ha gli occhiali da sole, le braccia incrociate, ed è appoggiata con la schiena alla sua auto. E' impassibile.

- “Ciao, si tutto bene... Avanti sali.”

Obbedisco, non mi sembra di avere altra scelta. Usciamo da Westwood e imbocchiamo una strada che ci porta in collina, se non sbaglio ci stiamo dirigendo verso Holmby Hills. Non mi risulta ci sia niente di particolare da fare o da vedere da quelle parti, ma lei deve avere un'idea ben precisa. La cosa è premeditata.

- “Vuoi uccidermi e disfarti del cadavere?” le chiedo alla vista del paesaggio alquanto desolato che ci circonda. Lei si limita a sorridere.

- “Siamo quasi arrivati”. Il fatto che non abbia negato l'ipotesi dell'omicidio mi rende irrequieto e divertito allo stesso tempo. Pochi istanti dopo rallenta e parcheggia l'auto in un piccolo spiazzo, la vista è bellissima, si vede tutta Los Angeles: la distesa di edifici fino ai grattacieli del centro. Si incammina per un vialetto che sale ancora lungo la collina, la seguo senza provare nemmeno a chiederle dove porta. Non mi risponderebbe. Improvvisamente ci ritroviamo dinanzi ad un enorme cancello dietro al quale fa capolino una villa di dimensioni invidiabili, molto elegante, circondata da alberi e con un rigoglioso giardino con vista sulla città. Intorno a noi c'è il più totale silenzio. Rimango immobile qualche secondo finchè non noto che Nicki ha aperto il cancello ed è entrata nella proprietà. Non ho visto come ha fatto ma suppongo abbia le chiavi, la seguo ma ancora non capisco perchè siamo li. Facciamo il giro della casa e arriviamo alla piscina, sulla sinistra c'è un'imponente vetrata composta da porte scorrevoli. Nicki inizia a tastarle finchè non ne trova una che si apre.

- “No aspetta!” Le sussurro ridendo “Che stai facendo?” Ma lei è già dentro. Mi guardo intorno, che devo fare? Ovvio, entro anche io. Ci ritroviamo in una spaziosissima sala, molto fine nell'arredo, quasi interamente bianca. A dimensioni non mi sembra molto più grande di quella di casa mia ma sicuramente è più curata.

- “Dai vieni...” mi dice lei facendomi segno di seguirla. Si aggira per le stanze come se le conoscesse già, non è incerta su dove andare. Saliamo al piano di sopra, intravedo almeno tre camere da letto, lei entra in una di queste e inizia ad aprire i cassetti di un comodino.
Inizio ad avere le idee più chiare.

- “Ma sei matta?! E se arriva qualcuno?”

- “Fidati, non arriva nessuno... tieni”. Mi da gioielli e soldi. Poi apre l'armadio e inizia ad analizzare con calma gli abiti. Io non riesco a muovermi, rimango a guardare quello che ho tra le mani. Mi lancia un vestito. Poi un altro, come se fossi un porta abiti. Ride.

- “Non prendi niente?”

- “E' roba da donna” mi limito a dire. Mi lancia una giacca.

- “Ti piace questa cintura? E' da uomo, ti starebbe bene... è di Gucci”

Mi piace Gucci? Non lo so. Mi starebbe bene? Non lo so. Voglio rendermi suo complice?

- “Ma si dai, prendila...” Sono suo complice da quando ho messo piede qui dentro, anzi forse da quando l'ho accompagnata a casa sabato sera.

- “Bravo, così ti voglio...”. Prende una paio di scarpe col tacco, se le prova e alla fine decide di tenersi anche quelle. Pochi minuti dopo lo shopping a costo zero di Nicki termina e tira fuori dalla sua borsetta un fazzoletto con il quale si limita a strofinare i punti dell'armadio che ha toccato con le dita, è molto meticolosa nel farlo. Dopodichè riscendiamo le scale e andiamo in cucina dove infiliamo la roba in un sacco nero da spazzatura, per poi uscire da dove eravamo entrati, dalla vetrata sulla piscina. Anche in questo caso Nicki si preoccupa di ripulire le impronte lasciate sulla porta scorrevole.

Questa volta il tragitto in macchina è più lungo perchè deve portarmi a casa. Il sacco è nel bagagliaio.

- “Non te l'aspettavi vero?”

- “Sinceramente? No... ma anche Mark, Cloe e Sam hanno un simile... hobby?”

- “Si, è da un po' che ci dedichiamo a questa cosa... è divertente. A dire il vero i colpi grossi li facciamo di notte, in ville più grandi di questa, diciamo che oggi è stato un antipasto”

- “E non avete mai rischiato di essere beccati? Voglio dire c'è un margine di pericolo?”

- “Non abbiamo mai rischiato niente se è questo che intendi. Sono case di persone famose, prima di andare ci accertiamo che non ci sia nessuno perchè magari sono a qualche evento o semplicemente fuori città, poi diamo un'occhiata con Google View per controllare le strade e le vie di fuga...”

- “Incredibile... e di chi era questa casa in cui siamo stati noi?”

- “Gisele Bundchen”

- “E scommetto che ci sei già stata, giusto?”

- “Qualche volta...” Sorride soddisfatta pur continuando a tenere lo sguardo sulla strada. Ne parla come se fosse una cosa normale, all'ordine del giorno. Non so se essere affascinato o preoccupato. Più tardi, davanti a casa mia, apriamo il bagagliaio e frugando nel sacco prendo la cintura di Gucci e Nicki mi lascia metà dei soldi che ha preso dal cassetto del comodino con una raccomandazione...
- “Non dire niente a nessuno... nemmeno al tuo migliore amico che consideri come un fratello e nemmeno a tuo fratello, se mai ne avessi uno, che consideri un amico. Hai capito?” E' tornata seria come quando è venuta a prendermi all'università.

- “Te lo giuro, acqua in bocca... non sono così scemo da sputtanare una fonte di reddito come questa”. Mi lego in vita la cintura e mi infilo i soldi in tasca. Lei chiude il bagagliaio.

- “Tieniti libero per il week end”

 

   
 
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