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Autore: solarial    15/12/2008    5 recensioni
Prese tra le mani una ciocca dei suoi capelli disordinati, poi, lentamente, fece scorrere via l'elastico, lasciando che la sua mano venisse coperta dalla cascata di capelli che profumavano di carta e di libri, di chiuso, come quella stanza. Eppure non era nauseante, non era opprimente, perché era parte di lei, rappresentava ciò che era e chi era. E lui si sentiva a casa in quell'odore. Era ciò di cui aveva bisogno.
(Shikamaru/Shiho)
[A Chiara e Miki (L)]
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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sweetest temptation

Alla mia YinYang preferita,
prediletta e ascolt...
ehm...
...dicevo
ragazza_innamorata,
e Kurenai88.
Questo è il mio regalo di Natale per voi.

Auguri :*



Sweetest temptation



Shikamaru controllò svogliatamente l'orologio: erano le 23.30 e la porta era ancora chiusa. Si passò una mano sul viso stravolto dalla fatica, strofinandosi gli occhi. Avrebbe tanto voluto andarsene a letto.
Sbuffò mentre si ficcava le mani in tasca, appoggiandosi al muro e fissando scocciato quella maledetta porta.
Aveva sempre considerato le donne come grandi seccature. Si era sempre chiesto di quali crimini gli uomini si fossero macchiati per ricevere come fardello quello di una donna.
Le aveva sempre trovate tutte così scoccianti, così petulanti, viziate, piene di sé, narcisiste, dalla lingua biforcuta. Le donne erano come un mal di testa, stressante ed odiosamente insistente; ed era da quando era nato che non facevano altro che infastidirlo, con la loro semplice presenza, prima sua madre, poi la sua compagna di squadra nonché migliore amica ed infine anche la sua amica/collega della Sabbia.
Se c'era una cosa di cui era sicuro, quella era che per lui la donna rappresentava l'enigma più difficile che potesse esserci nella storia del Creato. E nonostante gli anni, nonostante fosse acclamato e riconosciuto come uomo dal grande quoziente intellettivo, nonostante avesse avuto la sfortuna/fortuna - questo doveva ancora capirlo - di dover avere a che fare sempre con il genere femminile, non era mai riuscito a trovare una soluzione tale da potergli dare le risposte ai suoi vari perché.
Ma forse era meglio così. Non aveva più importanza ormai.

Le persone cambiano e lui questo lo sapeva, e se una volta aveva considerato l'essere femminile come l'emblema della seccatura negli ultimi tempi si era dovuto ricredere, perché crescendo aveva anche maturato la considerazione che non tutte le donne fossero uguali. Per fortuna.
Questo però non era dipeso dal lui, non era solito cambiare la sua opinione, sopratutto in fatto di donne. Il merito era stato tutto di quella presenza che, giorno dopo giorno, era entrata in lui, pian piano, quasi non avesse fretta ma volesse godersi ogni singolo attimo di quei momenti, senza che lui potesse rendersene conto o che potesse farne altrimenti.
Ed era stato strano, perché era proprio la donna che aveva sempre disprezzato, a renderlo felice.

Sbadigliando sonoramente stiracchiò le braccia, muovendo il collo nella speranza di alleviare quella sensazione di affaticamento che provava.
Stanco di aspettare, si era deciso di fare il primo passo. Buffo, muoversi per una donna. Scosse la testa. Quante cose erano cambiate.
Aprendo la porta fu immediatamente investito dall'odore di chiuso e di libri che pressava l'aria tanto da renderla quasi opprimente. Non era la prima volta che entrava dentro quella stanza, dato che aveva avuto modo di usarla in passato, eppure la sensazione era sempre la stessa.

Sorrise quando la scorse. Come sempre era talmente concentrata nella lettura di un tomo pesantissimo da non rendersi conto della presenza di qualcuno alle sue spalle. Non sarebbe cambiata mai.
- Non credi sia ora di smetterla di farmi aspettare? Che scocciatura... - La vide sussultare, alzandosi improvvisamente mentre il tomo cadeva a terra, e voltarsi spaventata per poi rilassarsi, sospirando, dopo aver appoggiato una mano sul petto.
- Mi... mi dispiace... stavo solo... io... studiavo... – biascicò confusa mentre abbassava il volto, lasciando che la frangetta instaurasse una barriera in più, oltre agli occhiali spessi, tra sé e lo sguardo divertito di Shikamaru.
Shikamaru si limitò a fissarla. Non era bellissima, sicuramente non era attraente, non spiccava in sensualità ed anzi era tutto tranne che femminile. Non era forte, spesso si era trovato a doverla proteggere persino da sé stessa e dalla sua goffaggine. A volte era come se avesse di fronte un bambino piuttosto che una persona adulta.

Eppure...

Prese tra le mani una ciocca dei suoi capelli disordinati, poi, lentamente, fece scorrere via l'elastico, lasciando che la sua mano venisse coperta dalla cascata di capelli che profumavano di carta e di libri, di chiuso, come quella stanza. Eppure non era nauseante, non era opprimente, perché era parte di lei, rappresentava ciò che era e chi era. E lui si sentiva a casa in quell'odore. Era ciò di cui aveva bisogno.
Sorrise, accarezzandole dolcemente la base della nuca e sentendola tendersi come una corda di violino sotto quel tocco.
Con l'altra mano fece scorrere una ciocca tra le dita prendendo ad osservarla con serietà, cogliendone ogni singola sfumatura, come se fosse un artista alle prese con la sua opera: erano rossi, e lei non si rendeva minimamente conto di cosa potessero rappresentare per lui. Perché quello era il colore della tentazione, della lussuria e della brama, e la sorte, burlona, glielo aveva affidato in dono senza averle mai dato la possibilità di capirlo. E non l'avrebbe mai saputo né scoperto, perché non era quello ciò che rappresentava Shiho. Lei era dolcezza e tenerezza, era semplice e lui l'adorava per questo.

Sfiorando con una mano la guancia liscia, fece salire l'altra ai lati della testa fino a sfilarle lentamente gli occhiali ed adagiarli sul tavolo.
Lei era visibilmente imbarazzata, lo poteva sentire al tatto d
ato che le guance scottavano, lo poteva vedere con gli occhi dato che erano velate dal rossore, come lo poteva udire dato che il cuore le batteva così forte e i loro corpi erano così vicini che riusciva a sentirlo.
Teneva gli occhi chiusi. Si vergognava e tremava. Ma non era paura quella, non lo era affatto.
- Apri gli occhi! - le ordinò con la voce roca mentre continuava ad accarezzarle la guancia. Lei obbediente lo fece, non riuscendo ad opporsi, congelata dalle sue stesse sensazioni, svelando al mondo l'esistenza di un paio di occhi azzurri che brillavano di emozione.
Ed erano la parte più bella che quella donna potesse avere, perché quegli occhi parlavano più delle parole, perché poteva leggere perfettamente quale sentimento covasse per lui, perché erano limpidi, specchi dell'innocenza di chi non sa cosa sia la malizia, ed avevano quel potere di rendere tutto più bello, riuscivano a spazzar via ogni inquietudine, preoccupazione, ansia. Ed erano unici, sì, lo erano davvero, perché solo lui aveva avuto il privilegio di poterli vedere, di potercisi riflettere dentro, perché lei non li aveva mai fatti vedere a nessuno, solo lui poteva togliere, e si sentiva fiero ed orgoglioso di poterlo fare, quegli occhiali che celavano la vera Shiho. Perché lei non era solo la timida, poco curata secchiona, lei era molto di più e solo lui aveva avuto l'onore di poterlo scoprire, pian piano.
La vide sgranare gli occhi mentre avvicinava lentamente il viso al suo, poi adagiò le labbra su quelle di lei, per un istante, sfiorandole appena.
Shiho arrossì violentemente quando si scostò. Sorrise di fronte a quell'espressione smarrita ed imbarazzata. Nonostante fosse la sua ragazza da mesi, era sempre come scoprirla per la prima volta. Le prese una mano, poco curata, dove facevano mostra le unghia mangiucchiate, cominciando ad incamminarsi verso la porta.
-Andiamo, ti accompagno a casa... è pericoloso anche per una come te a quest'ora della notte.-
Il viso di Shiho, nonostante fosse ancora scosso, si illuminò dolcemente, regalando a Shikamaru uno dei sorrisi più belli che avesse mai visto.



FINE




Si ringrazia di cuore Fae per avermi betata.
-I personaggi di
Naruto non mi appartengono ma sono di proprietà esclusiva di Masashi Kishimoto.

Spero sia di vostro gradimento. E spero non sia OOC. E' stato divertente scrivere su questo pairing e devo dire che non mi dispiace affatto nonostante sia una MB, al contrario, mi incuriosisce. Grazie a Miki per avermi detto il colore degli occhi e dei capelli di Shiho.

Alla prossima.

Sol










   
 
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