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Autore: Tony Stark    20/03/2015    6 recensioni
"Era la mia quarta notte"..."Le luci si spensero, le porte si aprirono e Freddy fece la sua comparsa con il viso lugubremente illuminato dalla luce dei suoi occhi e la Toreador March che suonava"
One-Shot nata da un mio incubo su FNAF
Genere: Angst, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bonnie, Chica, Freddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Our little horror stories'
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Mike Schmidt's Nightmare
     Freddy and the Toreador March (Third and Fourth Night)

Lavorare per quattro dollari all'ora in una pizzeria che è inquietante da far morire, con degli animatronics psicopatici? Sono stato proprio un genio ad accettare questo fottuto lavoro.

Fra poco sarei dovuto tornare alla Freddy Frazbear's Pizza per la mia terza notte (dovrebbero darmi un Nobel per la stupidità), mi rigirai un attimo le chiavi della macchina fra le mani. Arrivai alla pizzeria alle 11: 57, tre minuti all'inizio effettivo del mio turno.

Mentre passavo davanti al palco con i tre animatroni: Freddy, Bonnie e Chica, un brivido involontario mi corse giù per la schiena. Ora se ne stavano dritti e sorridenti, promettendo felicità e gioia ai bambini ma fra un po' sarebbero diventati mostri meccanici assassini vogliosi di infilarmi un costume da Freddy Frazbear con bombetta, papillon e tutto, oh, e non scordiamoci dei cavi, delle travette e dei pezzi taglienti di metallo che si trovano nel costume.

Arrivai all'ufficio appena in tempo prima che scattassero le 12:00. Dio, odiavo questo lavoro eppure come un emerito coglione mi ripresentavo ogni sera, controllai la telecamera che dava sul palco, Bonnie era già sparito. Prima di controllare altro controllai il Pirate Cove, onde evitare che Foxy decidesse di ripresentarsi, ieri avevo già avuto un assaggio dell'aggressività della volpe pirata.

Per un momento mi parve di vedere Bonnie the Bunny fermo alla porta destra del mio ufficio, ma sparì prima che accendessi la luce. Avevo le allucinazioni?

Nessuno degli animatroni si presentò per le successive tre ore, adesso erano le 4:00 del mattino e nessuno dei miei "cari" animatroni assatanati si era presentato. La Toreador March risuonava nella cucina, Freddy era lì. Bonnie era da qualche parte ma non si avvicinava e Chica era ferma nella sala delle feste a fissare la telecamera.

Foxy, invece, se ne stava bello tranquillo dietro il tendone di seta del Pirate Cove.

Erano le cinque e in quel momento mi resi conto che qualcosa non andava, stavo controllando le telecamere e tutti gli animatroni erano spariti. Presi la torcia e armato di buona volontà ed ironia lasciai il mio sicuro rifugio illuminato per cercare Freddy and Co. avevo un’ora per ritrovarli.

Il fascio di luce della torcia era appena sufficiente a farmi vedere a due palmi dal naso e poi trovai Bonnie fermo in un punto cieco della telecamera, arrivato a quel punto una qualunque persona che sapeva che quel coniglio era un assassino si sarebbe allontanato ma... ma io non ero certo quel tipo di persona, no io dovevo sincerarmi che il coniglio animatronico fosse attivo e non avesse problemi meccanici di alcun genere.

Mi avvicinai pian piano all'animatrone, puntandogli la torcia contro e notai che i suoi occhi lillà erano spenti, si era disattivato all'improvviso? Mi avvicinai un altro poco, ma l'animatrone rimaneva disattivato. Per quanto odiassi Bonnie e compagnia bella, ero preoccupato non per l'animatrone ma per il mio lavoro, se il Signor Frazbear avesse trovato un animatrone inattivabile la colpa su chi sarebbe ricaduta? Sul povero Mike, ve lo dico io.
Allungai una mano verso la pelliccia, corta e untuosa, viola scuro del coniglio, quando la sua mano mi si strinse attorno al polso con una presa spacca-ossa... A quanto pare Bonnie era attivo e reattivo al punto giusto e io ero immensamente fottuto.

Se sopravvivrò a questa notte dovranno darmi una medaglia, una bella medaglia con su scritto "Mike Schmidt, il più grande idiota d'America". Mi ero preoccupato per un animatrone (fottutamente geniale) che adesso stava per consegnarmi al gran capo della banda Freddy, per infilarmi in un bel costume da Freddy Frazbear.

Nemmeno ci valeva lavorare qui per quattro dollari all'ora, rischiando la vita ogni fottuta notte. La Toreador March risuonava allegra per il corridoio, assieme ai passi pesanti e rumorosi di Freddy. Tutto appariva così distorto, l'allegria quasi magica di quella melodia mescolata a ciò che sapevo che Freddy avrebbe fatto.

Chica si era unita a noi, d'altronde Freddy aveva bisogno di qualcuno che mi tenesse fermo. Le sei parevano non voler mai arrivare, ma prima che la canzoncina finisse, la sveglia suonò il mio turno era finito. Ero ancora vivo.
Freddy and Co. mi lasciarono andare, tornando al loro posto sul palco. Non appena quello del turno di giorno, quel coglione fortunato, arrivò al locale io me la filai. Volevo tornare a casa il prima possibile e scordarmi di tutto quello che era successo.

Mentre tornavo a casa quella melodia mi si ripeté continuamente in testa inframmezzata dall'immagine del sorridente Freddy Frazbear che mi fissava con i suoi occhi azzurri di plastica, freddi, brillanti e spaventosi.

"Concentrati sulla strada, Mike" mi dissi eppure non ci riuscivo, l'immagine di Freddy, accompagnato dalla Toreador March, che mi si avvicinava non voleva abbandonarmi.

Fottuti animatroni riuscivano a tormentarmi persino di giorno.

***

Era la mia quarta notte e davvero dopo aver sentito l'ultimo messaggio dell'uomo del telefono non avevo la minima capacità di ironizzare con me stesso.

Bonnie si era già presentato quattro volte alla porta e tutte le volte accompagnato dall'altro lato dalla dolcissima Chica.

La batteria stava quasi per abbandonarmi, il che non andava bene, anche perché erano appena le 2:00 del mattino. Se fossi rimasto senza energia sarei finito fra le mani di Freddy e stavolta la fortuna non mi avrebbe aiutato.
Controllai la telecamera del Pirate Cove, il tendone era aperto. Foxy stava correndo lungo il corridoio. Cazzo, no!

Chiusi la porta appena in tempo, ma ecco che ad ogni colpo della volpe la carica della batteria scendeva...

1%

Ero morto, niente avrebbe potuto salvarmi.

0%

Le luci si spensero, le porte si aprirono e Freddy fece la sua comparsa con il viso lugubremente illuminato dalla luce dei suoi occhi e la Toreador March che suonava. Bonnie e Chica erano dietro di lui.

Il coniglio e la gallina mi afferrarono per le braccia, non importava quanto mi dibattevo, le loro prese di ferro non si allentavano.

Chissà che fine aveva fatto la volpe.

Mi trascinarono nella stanza delle riparazioni. In quel momento mi venne di pensare all'amara ironia della vita, solo poche ore fa avevo sentito l'uomo del telefono finire preda di questi mostri e ora stavo per fare la sua stessa fine.

La Toreador March continuava a ripetersi, rendendo l'atmosfera ancora più macabra, quelle note dolci si mescolavano ad un suono sommesso, qualcuno stava singhiozzando... ero io, come potevo essermi estraniato tanto da non riconoscere la mia stessa voce?

Freddy si avvicinò sorridente, come sempre, i suoi occhi brillavano e fra le mani stringeva uno dei pezzi del costume.

<< Ec-Eccoti qu-qui, Endo-Endoscheletro ribelle. O-Ora t-ti metteremo un-un be-bel costume >> esclamò con il suo solito tono amichevole.

<< Non sono un endoscheletro, sono il guardiano notturno. >> singhiozzai... << Non sono un endoscheletro >> ripetei, senza che però gli animatroni mi udissero davvero.

Il primo pezzo che Freddy stava portando era il braccio destro del costume, Chica mi bloccò premendomi le sue fredde mani di metallo piumato contro il petto.

Il metallo scavava nella carne, assieme ai cavi e a quant'altro ci fosse dentro quei costume... io urlavo ma gli animatroni lo ignoravano... e il mio braccio sparì lentamente spinto dentro un involucro di metallo.

L'adrenalina non mi permetteva di perdere i sensi, anzi li affinava e rendeva il tutto una tortura ancora peggiore... l'unica cosa che volevo era che quella fottuta canzone smettesse di suonare. La Toreador March risuonava per la stanza come aveva fatto fin dall'inizio.

Stavo cominciando a perdere i sensi, avevo perso troppo sangue e una di quelle travette interne doveva essersi conficcata troppo vicino al mio cuore. Ma ecco che Freddy si avvicinava con l'ultimo pezzo rimasto, la testa sorridente da Freddy Frazbear.

<< No, no, no... ti supplico Freddy, no >> la mia voce era poco più che un sussurro ma Freddy parve udirlo stavolta

<< No-non far-fare così, Endo-Endoscheletro. Ti-ti sti-stiamo me-met-mettendo un bel co-cos-costume >> disse allegro, forse davvero quel bestione di metallo non si rendeva conto di quello che stava facendo.

Il freddo metallo scavava nella pelle e scivolava rapido spinto dalla forza inumana dell'animatrone e assieme al metallo, la mia coscienza scivolava via e la mia voce, che si faceva sempre più flebile, con lei.

Sentii un ultimo dolore lancinante, lanciai un urlo così forte, che credevo di non avere nemmeno la forza di lanciarlo, da lasciarmi finalmente senza fiato. L'involucro di metallo che mi avvolgeva il torace mi impediva di riprendere il respiro.

E con l'ultima nota della Toreador March, mi abbandonai alle tenebre.

***

Mi svegliai d'improvviso. Spalancando gli occhi e prendendo una grossa boccata d'aria, riempiendo i polmoni che mi sembrava non fossero stati in grado di prenderne abbastanza.

Tutto mi faceva malissimo, non c'era una singola parte del mio corpo che non mi dolesse, ma forse questa era una buona cosa. Mi controllai le braccia con lo sguardo, perché muovermi per ora mi pareva impossibile, erano umane... doloranti ma inevitabilmente umane.

Decisi finalmente di guardarmi intorno, era il mio appartamento. Ero a casa... era tutto un incubo. Freddy e i suoi amici non mi avevano preso.
Questa notte sarebbe stata la mia ultima... mi licenzierò domani, che il Signor Frazbear trovi un altro povero coglione che si appioppi questo lavoro orribile. Io non lo farò di certo. Questo sogno era un avvertimento... e io ero propenso ad ascoltarlo.
 

 
 

 

Fine

 
 
 
 

Note dell'Autore
Questa è la mia prima storia su FNAF, in realtà è basata su un mio sogno sia l'ironia/ sarcasmo idiota di Mike che il resto. Ho deciso di scriverlo e di pubblicarlo. Ditemi cosa ne pensate e se lo trovate troppo stupido non esitate a dirmelo.

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-Anthony Edward Stark

   
 
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