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Autore: Cyrluke    22/03/2015    2 recensioni
Ho come la sensazione che la nostra vita sia come un enorme palcoscenico. Quando non servi più, ti cacciano via. Se questo fosse vero, chi sarebbe lo spettatore?
Chi è che decide quando non serviamo più nello spettacolo? Forse è solo il frutto della mia immaginazione.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perché invecchiamo? Perché bisogna seguire il ciclo della vita? Io non capisco. Il mio desiderio più grande era non crescere, rimanere per sempre un adolescente.
Non desidero invecchiare perché ho paura. Cosa accadrà dopo? Cosa succederà quando io dovrò abbandonare il mio corpo? So per certo che potrei credere in un paradiso o nell'inferno, ma se non fosse così? Cosa mi garantisce che ci sarà davvero?
E se tutto fosse un invenzione creata proprio per i tipi come me? Nessuno lo sa.
Per tutta la nostra vita, potremmo dare una nostra idea, ma niente di più. 
Ho paura...
Ho come la sensazione che la nostra vita sia come un enorme palcoscenico. Quando non servi più, ti cacciano via. Se questo fosse vero, chi sarebbe lo spettatore?
Chi è che decide quando non serviamo più nello spettacolo? Forse è solo il frutto della mia immaginazione.
Però le domande restano e non ci sono risposte. La curiosità è sempre stata la mia dipendenza, ma non mi spingerei mai così avanti solo per una risposta. 
Quando toccherà a me, potrò scoprirle. Eppure gli animali non pensano a questo. Loro vivono senza pensare il perché sono qui. Vivono per fare il loro "lavoro", ma non si domandano mai perché devono farlo.
E perché noi si? Perché noi pensiamo alla morte? 
La scienza dice che noi ci siamo evoluti dalle scimmie, ma perché noi abbiamo il dono del pensiero e loro no? Cosa ci distingue? Nemmeno loro pensano alla morte. A loro basta un po' di cibo e sono felici.
Noi siamo in costante ricerca della felicità. Non ci accontentiamo mai. Perché? Altre domande senza risposta.
Quindi noi siamo diversi, ma la morte accomuna tutti quanti. 
Perché...
Perché ho paura della morte? Perché non a tutti spaventa questa cosa? Ho detto che siamo tutti diversi, quindi è facile dare una risposta a quella domanda.
Il mio dubbio è perché a me è nata questa paura? Perché non al mio vicino di casa? O alla mia ex ragazza? Che cos'è che ci dà questi pensieri?
Il nostro passato? Le nostre esperienze? Si, è possibile. Questo vuol dire che il nostro passato ci aiuta a costruire la nostra personalità. Però molte persone credono nel destino.
Se esistesse e il nostro destino è già scritto, vuol dire che non è più il nostro passato a crearci. Quindi significa che noi siamo una ripetizione. Significa che quando si muore, la nostra anima si ricrea lo stesso corpo, per poi rivivere la stessa storia.
Ritroverò gli stessi amici, gli stessi amori, mi rifarò le stesse domande. 
Quindi sarà infinito? Per sempre? Non può avere una fine senza un inizio. 
Tutti questi pensieri, tutti questi ragionamenti, non portano a nulla, lo so.
Non voglio essere dimenticato...
Per questo cerco di tirare fuori delle storie, dei pensieri. Chissà, magari un giorno qualcuno li leggerà e riuscirà a trovare una risposta da dare al mondo.
Io quando le troverò sarò costretto a rimanere rinchiuso nel baratro del silenzio. In un baratro dov'è impossibile tornare indietro.
Almeno, dopo tanto tempo, riuscirò a trovare le risposte che cerco da anni, anche se non potrò dirle a nessuno.
Manca poco ormai. Finalmente troverò le risposte che cerco.

//Heilà! Eccomi con il mio ottavo racconto. Credo che sia stata la più complicata da scrivere per evitare tematiche di tipo religiose. 
Spero che a voi piaccia! Se volete lasciate una recensione. Se trovate errori, fatemelo spere.
A presto!
   
 
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