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Autore: Grace Aldebaran    22/03/2015    2 recensioni
É circa un mese che penso a cosa davvero significhi essere me stessa. Sono le etichette che il mondo esterno mi ha attribuito (si tratta di molteplici giudizi in contraddizione tra loro) oppure qualcosa di più profondo, che prescinde da quel che gli altri pensano di me?
In questa poesia racconterò l'esito della mia lunga riflessione. Magari è un po' da sistemare: non sono perfetta (cosa che mi piacerebbe essere almeno in poesia). Però rappresenta per me una preziosa scoperta. Buona lettura.
Genere: Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ESSERE ME STESSA


Oh, densità d'ironia saccente
Del mondo
Che m'osservi nel tuo modo sicuro
Irrisorio e avvilente.
(S)conto la mia pena
In lacrime di cristallo;
fisso nel tuo specchio
Le mie pareti
Scorza di fango.

Eppure, guarda,
Tra il torvo volo
Di questi neri corvi
C'è un volto:
E quegli occhi vedono davvero
E quelle mani han cominciato a
Riesumarmi
Senza sosta.

Sorprenditi!
Perché tra le crepe sottili
Un sorriso di luce.

E ora so:
Quelle mani han reso
Le lacrime
Una pioggia,
Quegli occhi
Han guardato la mia essenza di cristallo,
Epurata dalle lacrime.
Quel volto è lo specchio vero:
Sono me stessa.





   
 
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