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Autore: Iria    16/12/2008    4 recensioni
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"La vita umana è composta da tasselli, quali ‘errori’ e ‘azioni votate a favore del giusto’. È un gioco di logica, dove nulla è irrisolvibile, ma a cui ancora, purtroppo, non si trova soluzione: il giudizio è in base al peso delle ultime azioni commesse dall’uomo. Io non custodisco né l’Inferno, né il Paradiso: sono solo il Dio che agisce secondo una volontà propria."
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Mia seconda fic su Death Note! Spero vi piaccia ^^!
Iria.
Prima classificata al contest per Song-Fics su Death Note indetto da Ker.
Genere: Dark, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito, Ryuuk
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Nick Autore: Iria
- Titolo: 
Beyond Redemption
- Rating: 
Giallo
- Fandom: 
Death Note
- Personaggi/Pairing:  
Light/Raito, Ryuk 
- Genere: Dark, Song-fic.
- Avvertimenti: 
One-shot, What if..?(E se…), Alternate Universe (AU)
- Note dell'autore: Ho scelto la canzone ‘Beyond Redemption’ degli HIM, la fics è incentrata sulle convinzioni e pareri di Light. Sono dialoghi e discorsi, fondamentalmente, dove ho cercato di esprimere e trovare significato ad alcune delle idee presenti nel manga di Death Note!

 
Beyond Redemption

 *The human whose name is written in this note shall die*

 Vedo le tue cicatrici.
So da dove provengono
Così sensualmente incise e sanguinanti
Finché sei morta e andata.

“Dicono che ricevendo un dono si debba necessariamente rinunciare a qualcosa il cui valore possa essere paragonato ad esso. Redenzione, ascensione, caduta… Sono argomenti frizzanti, succosi: non perdono mai interesse. Viviamo in un mondo dove esseri immondi si contendono il marcio.” Si pronunciò ed un sorriso beffardo gli si disegnò sulle labbra sottili.
“Esseri immondi?” La domanda fu posta quasi ingenuamente.
“Sì, Ryuk. Creature insaziabili, mangiatori di buoni propositi.” Precisò il giovane.
“Tu non sei diverso da loro, mi sembra.” Osservò il Dio.
“Non dire sciocchezze. Io sono solo lo studente più brillante di tutto il Giappone, io sono… Un esempio da emulare…” Disse seraficamente il ragazzo.
Gli occhi dello Shinigami si illuminarono, divertiti.
“Chi usufruisce del Death Note vivrà pene e tormenti terribili.” Citò Ryuk.
“Vuoi intimorirmi? Io non ho paura, la paura appartiene a coloro che sopravvivono immersi nei loro peccati.” Spiegò il giovane, col tono di chi dialoga con un bambino molto ottuso.

Stupido umano, il Dio che fronteggiavi già aveva letto e tracciato il tuo miserabile destino.
Già adocchiava, divertito, le tue future, pulsanti, 
sanguinanti ferite.
Sarebbe stato solo un gioco.
E la tua sconfitta, uomo ingenuo, era già scritta.

 
L’ho visto tempo prima,
Bellezza e splendore lacerati:
È quando il Paradiso diventa nero
E l’Inferno bianco
Il giusto, sbagliato
E lo sbagliato, giusto

“È difficile mantenere l’ordine.” Quelle parole furono seguite da un lungo sospiro.
“Uh?” Fece il Dio, voltandosi a fissarlo.
“È un grave compito giudicare gli uomini in base ai loro peccati: di norma chi commette gravi reati viene condotto all’Inferno. Ma anche ai peccatori più accaniti una volta pentiti vengono spalancate le porte del Paradiso. Perché?” Si chiese pensoso.
“Giudicare gli uomini in base alle loro azioni non è mio compito. Tanto meno il tuo.” Rise lo Shinagami.
“Piantala,Ryuk. Sai benissimo che io sono l’unico in grado di sopportare tale peso.” Lo corresse seccato Yagami.
“Sarà…” Fece indifferente la Creatura, galleggiando a mezz’aria e gustando con lentezza disarmante una succosa mela terrestre.
“Ottima…” Commentò infine, per poi portare nuovamente l’attenzione sul giovane.
“Non vorrai farmi credere che non c’è mai confusione nelle tue scelte, Light?” Azzardò, ghignando.
“La vita umana è composta da tasselli, quali ‘errori’ e ‘azioni votate a favore del giusto’. È un gioco di logica, dove nulla è irrisolvibile, ma a cui ancora, purtroppo, non si trova soluzione: il giudizio è in base al peso delle ultime azioni commesse dall’uomo. Io non custodisco né l’Inferno, né il Paradiso: sono solo il Dio che agisce secondo una volontà propria.”

Ora…

 

“Volontà propria?” Ripeté lo Shinigami.
Light sospirò ancora, cercando di mantenere la calma.
“Devo spiegarti proprio tutto, Ryuk?”
L’interpellato si limitò a fissarlo, il cupo sguardo inespressivo.
Yagami, allora, tirò fuori lo strumento della sua divina punizione.
“Ora Ryuk, osserva la mia giustizia…” Soffiò, tracciando delle sottili linee di nero inchiostro.
Il nome del condannato riluceva sulla nuova e bianca pagina del Death Note.
Indubbiamente, il processo della sua vittima stava per essere trasmesso in TV.
Accese l’apparecchio ed attese.
Tre.
Due.
Uno
.
“Ora…” Bisbigliò.
E l’attimo dopo, quando il colpevole si accasciò al suolo nell’aula, una sonora e divertita risata esplose dalle sue labbra, risuonando nella camera accompagnata dai ghigni di Ryuk.
“Capisci, mio caro Shinagami?” Lo punzecchiò.
“Io agisco indipendentemente: uccidendo un uomo la mia vita né si allunga, né si accorcia. Ciò che ricavo è solo un vantaggio per questo mondo! Ciò che ricavo, Ryuk… È solo il rispetto riservato ad una divinità! Io sono un Dio!” Concluse, esaltato.

 
Senti trasformare il tuo cuore in pietra,
Senti pungere la tua anima coraggiosa,
Ora sei oltre la redenzione…
E nessuno sarà pronto a prenderti quando cadrai

“Chi mi ostacola… Morirà!” Con uno scatto improvviso la sedia fu rovesciata al suolo.

Quell’umano faceva quasi pena.
Convinzione, astuzia, intelligenza, vanità, pazzia…
Lui integrava tutte queste emozioni.
Non un Dio.
Non la Giustizia.
Sol
o un povero folle da internare in un manicomio… Un folle che, di innocenti, ne aveva fatto una strage.
Oh, ostacolavano il suo cammino di luce, certo, ma essi avevano solo intrapreso una strada differente dalla sua.
Anime vili, le aveva chiamate più volte.
Era in errore, 
come sempre.
Furono molto più coraggiose di quanto potesse immaginare.
L’unico spirito, in bilico tra viltà e valore, era 
solo il suo.

“Chi farà uso del Death Note non accederà né all’Inferno, né al Paradiso.”
“Naturalmente, Ryuk. Io ne sono al di sopra: a me verrà riservato un posto d’onore.”

 Ti vedo strisciare,
Puoi appena camminare,
E a braccia aperte
Continui a chiedere di più.

Lo Shinigami godeva di quel momento, ghignando.
Il giovane trascinandosi, lottava.
Lottava per poter, un’ultima e misera volta, compiere la propria giustizia
Sanguinava, le ferite ed il dolore lo laceravano.
La disperazione e la pazzia aleggiavano negli occhi spalancati.
Sei un Dio, Light. La morte non dovrebbe spaventarti; ne hai diffusa tanta, dovresti conoscerla: è la compagna con cui hai giocato fin dall’inizio ed avresti dovuto immaginare che si sarebbe… Stancata.”
“No! Ryuk! Uccidili! Uccidili tutti!” Gridò. 
I poliziotti, paralizzati, osservavano la scena, le armi puntate contro il delirante ragazzo.
Lo Shinagami aveva preso il suo Death Note: oh, che gustoso sapore aveva la vittoria!
“Ahah! Ben ti sta Near! Hai perso! Ed io… Io ho vinto!” Esclamò, il sangue macchiava i suoi abiti.
Gli agenti si allarmarono e provarono, con scarsi risultatati, a sparare al Dio della Morte.

Stolti, uno Shinagami non sarebbe mai morto per mezzo di quegli inutili giocattoli usati dagli umani per ammazzarsi a vicenda.

“Avanti, Ryuk! Fallo..!” Lo incitò.
Una risata scuoteva il suo corpo.

 Ero lì prima, bussando alla stessa porta.
È quando l’odio diventa amore
E l’amore, odio
La fede, dubbio
E il dubbio, fede

“Sai Light, hai sempre confuso tante cose. Nella vita che ti è stata concessa ciò che hai visto e che ti appariva chiaro è sempre stato distorto e tenuto in ombra. I tuoi ideali erano solo mostri. E quel che peggio è che non hai mai capito che  tra i due il Dio… Sono io.” La smorfia che dipingeva il volto dello Shinigami si tinse di crudeltà.
“Mi sono divertito con te, ma credo che così possa bastare.” Aggiunse subito dopo con un sospiro, ad imitazione del giovane che, intriso di terrore, lo fissava tremante e rabbioso.
“Non dire sciocchezze, Ryuk! Ammazzali tutti!” Riprese con più fervore, tenendosi aggrappato alle gambe dello Shinigami per tentare di risollevarsi.
“Se li uccidessi, allungherei la tua vita e morirei… Non ci tengo minimamente a divenire polvere.” Parlò senza fissare o badare al giovane che si aggrappava a lui. 
Un attimo di teso silenzio.
E lo Shinigami, afferrata la sua penna, prese a scrivere sul nero quaderno.
Una gioia malsana prese possesso del giovane Yagami.
“Bravissimo, Ryuk! Ben ti sta, Near! Avresti dovuto uccidermi subito! Adesso è troppo tardi! Morirete tutti!” Esultò, rivolto ai poliziotti spaventatati e al fagotto bianco che, accovacciato al suolo lo osservava inespressivo, stringendo Kira in una mano.
Poi Light si immobilizzò.
Il Dio della morte lo trafiggeva col suo sguardo ed una strana consapevolezza si fece strada nell’animo del ragazzo.

Ora…

“No Light, sarai tu a morire: te l'ho detto, non voglio diventare polvere.” Sentenziò il Dio.
“Ma cos..!?” Spaventato e disorientato, quella frase mozzata straripò dalle sue labbra.
“Rilassati, e goditi questo momento. Ora sei tu il condannato, ora tu stai per morire.” Fece Ryuk. 
Prese una pausa, poi ghignò.
“Ora sarai tu a provare il brivido della morte.”
“NO!Io non voglio morire! NON VOGLIO!” Si ribellò Yagami.
“Ormai è stabilito. Morirai di arresto cardiaco, saprai cosa le tue vittime hanno provato sentendo il caldo fiato della morte sul collo.” Spiegò lo Shinigami, mostrandogli la pagina del quaderno dov’era stato scritto il nome del ragazzo.

 

Senti trasformare il tuo cuore in pietra,
Senti pungere la tua anima coraggiosa,
Ora sei oltre la redenzione…
E nessuno sarà pronto a prenderti quando cadrai.

 

Un rantolo soffocato.
Ahah,povero Light…” Bisbigliò il Dio deliziato, chinandosi leggermente verso il giovane che arrancava.

 

*All humans will, without exception, eventually die.*

“I quaranta secondi sono ormai giunti al termine: il peso sul tuo cuore non è il dolore che precede l’attacco cardiaco, è la paura.” Gli riferì, poiché il ragazzo iniziava a contorcesi dolorante.
“Senti vacillare il tuo spirito non perché stai morendo, ma perché è stato sommerso dalla viltà che nascondevi. Non ci sarà un posto d’onore che accoglierà un Dio...” Ridacchiò a quella parola. “…Come te. Nessun luogo, nessuna terra o dimensione ti reclamerà.”

 

*After they die, the place they go is MU. (Nothingness)*

 
“Morto e sepolto, della tua anima non resterà niente: solo un corpo che marcirà coi vermi. Ritieniti fortunato: muori giovane, avrai un ottimo aspetto nella bara!” Concluse malvagio.
“NON VOGLIO MORIRE!” L’ultimo grido esplose rabbioso nei polmoni di Light.

Povero disgraziato.
Era risaputo che non si potesse giocare con la morte, creatura tanto capricciosa e dispettosa.
Avevi osato tanto, Light Yagami.
Ed infine risultasti essere solo un giocattolo atto a divertire uno Shinigami.
Da essere inutile quale eri nato e vissuto, morivi.

 

*Once dead, they can never come back to life.*

Un bisbiglio:
“Maledizione…”
E la dama nera lo raggiunse, catturandolo e cullandolo nel suo dolce, malefico, caldo e buio abbraccio.

*Owari*

Spero vi sia piaciuta! Fatemi sapere e lasciatemi un commentino anche negativo! Ci conto! Sopratutto perché tengo al fatto nell’essere riuscita o meno in un Raito IC! Mi inmporta moltissimo della psicologia di questo personaggio: chi avrà letto la mia precedente fic su Death Note ricorderà che ho chiesto la stessa cosa XD!
Un bacio e ricordate di lasciarmi una recensione! ^^

   
 
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