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Autore: Anown    23/03/2015    0 recensioni
All'asilo Kosaka incontra una bambina solitaria che inizialmente lo incuriosisce poi comincerà a detesta.
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Deus Ex Machina, Ouji Kosaka, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non mi importa se qui si giocare con altri bambini, io non volevo venire lo stesso, non mi importa se è l’ultimo anno. Uffa, andare all’asilo non mi piace, voglio dormire fino a tardi… Chi è quella bambina messa lì? Non l’ho mai vista… non sta facendo proprio niente, osserva solamente… Andiamo a farle visita.
-Ehi ciao! Chi sei? Come ti chiami?- le chiedo ma lei si gira dall’altra parte e fa di tutto per non guardarmi. Uhm… forse è semplicemente timida… -Io sono Kosaka.- le dico mettendomi di nuovo di fronte a lei e lei di nuovo si gira dall’altro lato.
-Sto facendo un’altra cosa… scusa…- a me sembra che non stia facendo proprio niente…
-Che cosa stai facendo?- provo di nuovo a guardarla in faccia, forse è la volta buona ma… lei si rivolta, di nuovo, sto cominciando a stufarmi.
-Non voglio giocare. Osservo e basta.- mi risponde lei con freddezza, che spocchiosa.
Oggi la maestra ci fa dipingere con le mani. Cosa potrei mai fare? Vediamo… Che idea geniale! disegnerò un panino. La bambina nuova non ha ancora messo le mani nel colore e mi osserva…
-Non hai ispirazione? Beh, io ne ho tantissima, troverò qualcosa da disegnare anche per te.-
-No… è che non ho voglia di fare niente. Preferisco guardare…- sì, mi sta seriamente dando sui nervi… Ti piace così tanto osservare senza fare nulla? Vediamo come reagisci se ti spiaccico il mio appetitosissimo panino in faccia. Ecco fatto, ti sta bene… Eh? Si sta mettendo a piangere?
-Ehm, no. Non c’è bisogno di fare così calmati!- niente da fare, non ho mai visto nessuno piangere così tanto.
-Cosa sta succedendo?- oh no, la maestra!
-No, niente stavo solo scherzan…- la bambina scappa dietro la maestra piangendo, non sta un pochino esagerando?
-Aiut.. hic, aiut.. hic. Aiutooo!- urla la bambina continuando a piangere, singhiozzare e indicandomi, maledetta, sono proprio nei guai…
Alla fine la maestra chiama i miei genitori che mi sgridano e mi mettono in punizione, maledetta bambina. Mi ricorda molto il mio stupido cane, gli tolgo l’osso e piange, gli tolgo la ciotola e piange ma che ha da piangere! Quella bambina, maledetta! Le ho solo sporcato la faccia per scherzare, il colore non gli è nemmeno arrivato sugli occhi, la bocca o le narici.

Questa mattina sono contento di essere andato all’asilo, spero ci sia anche lei, voglio dirgliene quattro. Cosa?! Non c’è?! Dannata codarda! Ah… è là… non avevo guardato bene.
-Ehi tu!- mi avvicino, lei si volta verso di me con quella faccia lagnosa. Non la sopporto… -Per colpa tua i miei si sono arrabbiati e non mi vogliono far mangiare dolci per quattro giorni, ti rendi conto! E tutto perché hai pianto davanti alla maestra come se ti avessi strappato tutti i capelli!- lei non risponde, piange, se continua così rischio di attirare l’attenzione della maestra di nuovo. -Ehi finiscila! Vuoi di nuovo farmi finire nei guai?!- e lei continua a piangere.
-Ehi ma non hai niente da dire… piangi e basta?- forse sto esagerando, prendersela con qualcuno che invece di difendersi piange è molto pesante, mi fa sentire molto male. -Dai smettila, mi dispiace ok?- forse sta cominciando a calmarsi.
-Ok…- mi risponde con voce tremante. Se cerca di non socializzare e se invece di giocare con gli altri si limita ad osservare e basta forse è perché è troppo piagnona per interagire direttamente.
-Scusa, tu ti sei messo ad urlare e mi… e mi… Mi viene da piangere!- sì, decisamente troppo piagnona.
-No, tranquilla. Sarei dovuto essere più gentile. Ehi guarda qua.- prendo della terra e me la metto in faccia. -Ora mi metto a piangere così la maestra viene qui, io ti do la colpa e i tuoi ti sgridano.- oh no, sta per rimettersi a piange! Ma perché nessuno capisce il mio senso dell’umorismo? -No. No! Stavo solo scherzando, impara questo, con gli amici si scherza.- lei comincia a sorridermi, è veramente carina quando sorride e non piange come una pazza.
-Amici?- mi chiede, io annuisco e lei mi abbraccia… ha decisamente qualche sbalzo di umore ma nel complesso è carina.
-Senti, invece di essere amici potresti essere la mia fidanzatina… sai sono un bambino precoce ed avere già una fidanzatina sarebbe un gran bel traguardo…- non vedo l’ora di raccontare di questo mio successo alla mamma.
-Fidanzatina? Perché? Io sono un maschio.- è ancora un po’ intimidita ma penso che accetterà, aspetta cosa?! -Perché credevi che fossi una bambina?- giusto, perché credevo che fosse una bambina? -Forse hai sentito che mi chiamavano Yuki e hai pensato che fosse un nome femminile? In realtà poteva anche essere l’abbreviazione di un nome maschile tipo… che so…  Yukito. In questo caso è l’abbreviativo di Yukiteru, mi chiamo così.- veramente non c’entra, io non sapevo nulla del suo nome… Ma che mi importa, io scappo! Ahia! Sono inciampato su una radice!  
-AHAAHHA!!! Yukiteru! Ah… era solo un incubo.- sospira Kosaka caduto dal letto. -Meno male. Yukiteru, bleah, non voglio nemmeno pensarci… Aspetta! Non è che invece era un ricordo?! No, ma che sto dicendo. Era solo un sogno ne sono… sicuro?- continua a parlare a voce alta.
-Non era un incubo, era la tua coscienza. Dichiarati a Yukiteru…- dice una misteriosa vocetta  incorporea e femminile molto familiare.
-Cosa?! Aspetta un attimo… Conosco questa voce. Sei la tizia che ho soccorso e che ha fatto diventare il mio cellulare un diario del futuro.-
-Ehm, no… ti sbagli.- balbetta Muru Muru che osserva Kosaka da un’altra dimensione, il famiglio nel frattempo sta dando un’occhiata a dei manga shonen ai.
-Muru Muru cosa stai architettando?- chiede Deus ex macchina sospettoso.
-Niente, cosa dovrei architettare?- risponde con tono innocente Muru Muru.
-Non stai cercando di far ingelosire Second per farle uccidere Kosaka e allontanare First, vero?-
-Ma cosa dici? Noi dobbiamo essere imparziali.- dice ridacchiando -E poi in caso mi converrebbe usare Akise o Hinata, no?-

Piccola, penosa parentesi:
Capo dei legnetti: Chi siamo?
Tutti: le radici e i legnetti su cui i personaggi dei cartoni, anime, film e fumetti inciampano o schiacciano producendo rumore!
Capo dei legnetti: E cosa vogliamo?
Tutti: Che la smettano di calpestarci o inciampare su di noi per poi darci la colpa se provocano rumore o cadono!
Capo dei legnetti commosso: Ottimo ragazzi, combattiamo per i nostri diritti.
Tutti: Sii!
Fine parentesi, no, non c’è bisogno di chiamare uno psicologo.

Forse l’identità della bambina era un po’ ovvia…Nelle prime puntate Kosaka non mi piaceva ora invece devo dire che mi piace molto e condivido il suo parere su Yukiteru… Comunque spero che la storia vi sia piaciuta almeno un poco… pochino… leggermente… leggerissimamente, in ogni caso grazie della lettura. 
  
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