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Autore: Pj Mockingj    23/03/2015    0 recensioni
Non voglio descrivere troppo la mia storia, è in evoluzione.
Non farti scappare nemmeno un attimo di quello che ti sta intorno, nemmeno un secondo di vita. Renditi conto della bellezza del mondo, della sua bellezza, della ragazza che ami, fissala, e sorridi, sorridi perché non sai se qualcosa dopo te lo potrà impedire, quindi tu fallo adesso. Ora. Apri gli occhi.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Buio. Una stanza completamente buia, vedere tutta quell’oscurità dopo quello stato di bianco perenne era quasi…accecante, e rilassante allo stesso tempo, ma non capiva precisamente dove si trovasse e perché, ma soprattutto, chi stava parlando? “Allora, hai deciso?” rimbombava una voce, alle ultime parole si accese come un display con le varie opzioni indicate da frecce: Animali, Fantasmi, Umani. Il mini elenco era seguito da numeretti, vicino ad Umani c’era scritto 345 “Ehm, che cosa…” non era sicuro di voler far arrabbiare la voce invisibile, però non capiva, doveva sapere “che cosa significa?” una risata tonante gli fece fare addirittura una capriola nel vuoto oscuro “Sei morto! Devi decidere la tua prossima vita, hai ancora 345 possibilità di essere un Umano, tutte e tremila le possibilità di essere un Animale e 2999 possibilità di essere un Fantasma”. Sì, si sentiva decisamente un idiota, ma non capiva, la morte lo aveva sempre spaventato sebbene l’avesse sfiorata quando gli cadde quel vaso in testa. Ah, ecco cos’era, il vaso! “ Quindi sarei morto e ho solo 6000 possibilità di rivivere?!” la voce sembrava spazientita “Un po’ di meno, ma tranquillo che poi cambi galassia.” “Sembra una gran cazzata” “Senti, sbrigati, non mi va di perdere così tanto tempo, non sei l’unico ad essere morto oggi.” “E quindi potrei anche decidere di essere un fantasma, intendo, i fantasmi muoiono?” la risposta era più che ovvia “Sì”. Non fu una decisione veloce, fece molte altre domande alla voce tonante e man mano che passava il tempo dentro quell’oscurità, riusciva anche a ricordarsi la sua vita prima dell’incidente, tutto quello che prima si era scolorito fino a sparire, stava riprendendo colore, dal bianco e nero, al rosso e blu. Rosso e blu! BARCELLONA! La decisione fu così rapida che due secondi dopo si ritrovò a nascere in un ospedale spagnolo, non pianse perché si ricordava, si ricordava tutto, persino il sorriso della madre, lo stesso di quella nuova, di quello che l’aveva appena dato alla luce, di nuovo. Ah, quel sorriso, così bello e familiare. Ah, quel sorriso, il sorriso che lo riportava al mondo. E fu così che iniziò di nuovo la vita e questa volta avrebbe potuto ricordare anche la sua vita precedente, questa volta la sua vita avrebbe avuto un significato, lo sapeva. Questa volta sarebbe stata la vita di Barton, lui, il nuovo lui. Barton.
  
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