Crossover
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Autore: Feel Good Inc    24/03/2015    3 recensioni
Hercules x Sinbad: la leggenda dei sette mari
Lei aveva sedici anni e non aveva mai visto il mare. Lui era un uomo in fuga e una sera l’aveva trovata lì, su quella spiaggia nuda, i piedi sanguinanti di una fuga lunghissima da una casa mai stata sua e la tunica strappata in balia dello zefiro.
nonsense | Sinbad/Megara + Ade/Eris + Ercole/Megara + Sinbad/Marina | affettuosamente dedicata a Gweiddi at Ecate
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Film
Note: Lime, Missing Moments, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Alla più bella ~

 

 

 

«Ho sentito che hai acconsentito a uno scambio.»

«Preferisco dire che ho stretto un patto. Un patto che, ritengo, un giorno sarà molto vantaggioso.»

 

 

 

A voler tirare le somme, la loro storia poteva ricondursi a una serie finita e lineare di prime volte.

La prima volta che si erano visti, ad esempio, era stato un inizio di per sé concluso. Lei aveva sedici anni e non aveva mai visto il mare. Lui era un uomo in fuga e una sera l’aveva trovata lì, su quella spiaggia nuda, i piedi sanguinanti di una fuga lunghissima da una casa mai stata sua e la tunica strappata in balia dello zefiro.

Non che fosse accaduto nulla di speciale; ma lui l’aveva visto, che lei non aveva mai visto il mare. Glielo disse più tardi, quando era già quasi tempo dell’ultima volta. Gli occhi di una giovane donna che vede il mare per la prima volta hanno qualcosa di magico, le disse, specie quando ne riflettono tutti i colori e le sfumature. Lei si era voltata e lo aveva guardato, e forse il tempo si era fermato davvero, per un po’. Finché non era corsa via lontano, scie rosse di stanchezza e paura ai suoi piedi.

Non era accaduto nulla di speciale, ma era stata la prima di tutte le prime volte.

 

Dopo era venuto il primo scambio di parole.

«Da dove vieni?»

«Tu dove vai?»

Forse c’era un motivo se si erano incontrati (due volte) sul mare. Lui s’imbarcò e la portò con sé, e dopo accaddero tutte le cose che accadono quando si scappa insieme.

 

Il primo racconto. Il primo segreto.

La prima volta che lui le storpiò il nome. Un suono con cui potesse chiamarla senza chiuder bocca. Una sillaba unica, intima. Meg.

La prima risata sfuggita dai denti. Pazzo di un pirata.

 

La prima volta che l’aveva amata era stato sulle rocce di una spiaggia diversa. Le aveva baciato le labbra, gli zigomi, i capelli sparsi sulle spalle. Lei aveva schiuso le gambe e aveva ansimato il suo nome. E dopo erano accadute tutte le cose che accadono allora, la pelle bagnata, le dita strette.

La stessa notte ci fu un terremoto, e fu quello il tempo in cui si sparse la voce del pomo della discordia. Voce che, quando li raggiunse, causò le risa di entrambi.

«Io l’avrei data a te.»

«Pazzo di un pirata.»

Erano finiti da qualche parte insieme, e così sarebbe dovuto restare, non fosse che le prime volte non erano ancora finite.

 

Il dio degli inferi aveva occhi di brace e denti di cenere. Le aveva chiesto il suo nome. Meg. Sarebbe valso come il sigillo di un contratto.

(Era la prima volta che Sinbad giungeva così prossimo alla morte, l’unica volta che una donna avrebbe dato l’anima per lui.)

Quando i fumi della febbre svanirono, fu il tempo della prima paura. E dell’ultima volta.

 

 

 

«Perché pensi che l’abbia lasciata?»

La dea del caos ha labbra dolci di veleno e voce di vento di tempesta. È curiosa e divertita.

«Non ne sono sicuro. E trovo frustrante il non capire gli esseri umani.»

«Probabilmente il suo aver sfidato il destino per lui l’ha fatto sentire troppo responsabile, non ti pare? I mortali sono così... meschini. Salvagli la vita, e non sopporteranno di dover vivere stretti nel giogo di un tale debito.»

Il dio della morte sogghigna. «Se non conoscessi il disprezzo, direi quasi che la tua è invidia.»

La dea ride a voce alta. Le onde sopra le loro teste si fanno frenetiche, le navi affondano e le stelle spariscono.

«Devo andare, adesso. Ho idea che quest’uomo eternamente in fuga possa tornarmi utile. Un po’ come te con la tua nuova puttanella, immagino.»

Si allontana ed è fumo che svanisce nel mare, ma il dio la richiama, le confida una verità che solo lei può capire.

«Quella mela spettava a te di diritto, tesoro.»

Un’altra risata, e in lontananza il grido di qualcuno che è appena morto.

 

 

 

A voler tirare le somme, la loro storia poteva ricondursi a una serie lineare e finita di prime volte.

Alla fine arrivò anche la prima in cui lei sentì parlare di lui dopo che un altro aveva preso il suo posto, quando seppe che un’altra aveva preso il posto di lei; e per un solo attimo si chiese quanto fosse bella, ma non ci fu dolore, non ci fu rabbia. Soltanto diventò più facile tornare a guardare il mare.

(Ercole, invece, negli occhi aveva il cielo.)

 

 

 

[ 747 parole ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice

 

Questa cosa senza capo né coda è tutta per la Ecate, che mi ha detto di volerla pur nella sua genesi completamente nonsense e quindi toh, che nonsense sia. Spero che un minimo di senso passi though. XD

Qualche giorno fa sul faccialibro si parlava di headcanon crossover Disney e non-Disney. Io me ne esco con Sinbad è l’ex di Meg e da lì nasce tutto. È una cosa su cui ho favoleggiato spesso, anche se confesso di non essermi mai messa seriamente a riflettere sul perché lui avrebbe potuto lasciarla – un uomo stronzo lascia senza problemi una donna che gli ha salvato la pelle stipulando un contratto col dio dei morti in persona, ma suvvia, noi sappiamo che Sinbad non è stronzo e non lo è anche a prescindere dall’amore (futuro?) per Marina (basta pensare all’amicizia con Proteo infatti). Però ho comunque realizzato che, in definitiva, Sinbad è uno che scappa. È per questo che Eris ha voluto usarlo, no? Ciò rendeva immediato anche l’accostamento al canon assoluto che è l’Ade/Eris, per inciso. Ed eccoci qui al risultato.

Ah, sì, il pomo della discordia. Non so cosa debba entrarci di preciso, ma per me non si può parlare di Eris senza citare anche solo di striscio il pomo della discordia; il titolo stesso l’ho tratto da lì, e ho immaginato allora Sinbad e Meg che venivano a sapere di questo gran caos scatenato dalla dea e ci scherzavano su quando ancora tra loro era tutto rose e fiori. Che poi, uhm, le vicende di Ercole dovrebbero essere antecedenti alla guerra di Troia se non sbaglio che qui non ho manco citato ops, ma passatemi gli anacronismi come giustificati dal crossover, orsù.

E... boh. Boh, spero davvero che faccia sentire almeno un filino meglio la Ecate che atm ha bisogno di felicità. :3

Aya ~

   
 
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