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Autore: VanessaWriter    24/03/2015    0 recensioni
Questa storia non è di mia inventiva, o almeno non lo è in parte. Si tratta di una traduzione di un'altra fanfiction trovata da qualche parte nel web. La versione originale non è finita e dura appena qualche capitolo, ebbene, ho intenzione di continuarla per vedere dove arriva. Tornando alla trama: Isabella è una ragazza di un'altra epoca, altri tempi con usi e costumi differenti; sua particolarità sono gli occhi viola che l'hanno allontanata dal padre e dai cittadini del suo villaggio. Uccisa, ma non morta, la sua anima verrà trasportata in un altra era, nel futuro: e proprio qui che il suo destino s'incrocerà con quello di Bruno, nel periodo in cui sta cercando ostinatamente di affermare la sua carriera ...
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lime, Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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PROLOGO


Isabella aprì gli occhi e si guardò intorno. Era in piedi in un bellissimo padiglione coperto di vigneti e e bellissimi fiori bianchi e gialli. Intorno al padiglione un ampio campo di erbe, fiori e alberi ovunque. Persone felici ballavano, cantavano e correvano per tutto il campo. In lontananza, ai piedi di una grande quercia, ella vide un pozzo e un coniglio bianco saltellare verso di lei. Più vicino e ancor più vicino, s'inginocchiò per guardare bene la creatura: aveva gli occhi viola, proprio come lei.
" Ti stavo aspettando " Parlò il coniglio.
Gli occhi di Isabella si spalancarono di colpo." Tu... tu puoi parlare?! ".
" Si, posso. E canticchio anche niente male! " Rispose l'animaletto, sorridendole.
La giovane sorrise appena; si sentiva confusa: l'ultima cosa che ricordava era la folla, i cittadini inferociti che volevano bruciarla. Scosse il capo, cancellando quella terribile immagine. " Dove sono? Questo è il ... uhm ... paradiso? ".
" Oh, no no! Beh, vedi, le cose sono un po' complicate qui. Vieni, così ti mostro questo posto e ti spiego ciò che devi sapere " Il coniglio sorrise, saltellando via.
Sbigottita, Isabella rimase a fissare quello strambo coniglio ancora per un momento.
" Coraggio! Vieni e seguimi " Sentenziò l'altro senza mai smettere di sorriderle.
Così lei lo seguì, curiosa di conoscere meglio quel luogo incantato.
Tra i fiori, il cielo rosato e la folta vegetazione, i due passeggiarono ore e ore. Isabella era affascinata da tutto, non aveva mai visto nulla di simile.
" Si può chiedere a Dio ciò che si vuole qui. Il cibo è succulento e i vestiti sono belli, oh ma cosa dico, tutto è bello qui! Potrai chiedere solo cose belle ed esse ti verranno concesse in qualunque momento purché siano per buone intenzioni " Raccontava allegramente il coniglio. Isabella annuì tranquilla mentre con gli occhi ispezionava ogni cosa.
" Cos'è quello? " Chiese, sottolineando il grande pozzo.
" Un pozzo " Sbottò ovvio l'altro.
" Lo vedo, ma a cosa serve? ".
" Quell'albero, accanto, è la via verso il cielo e rappresenta il bene. Mostra tutto quel che si vuol vedere del mondo umano. Attenta però, tu puoi chiedere di vedere solo una cosa. Perciò sarà meglio scegliere con saggezza " Disse il coniglio.
" Raccontami meglio di questo posto " Chiese Isabella, le lacrime iniziarono a pizzicarle gli occhi. " Sono morta, ho ragione? " Sospirò, tenendo lo sguardo fermo sulle iridi viola tanto simili alle sue.
" Si, sei morta ora. Ma ancora non sei pronta per il cielo, la tua missione non è conclusa ".
" P-perché? " Le lacrime sgorgavano, rigando il suo viso bianco latte. Sarebbe stato meglio, molto meglio, se si fosse trovata già in cielo. Lassù nulla sarebbe andato storto, e lei sarebbe stata in pace con se stessa. Nell'azzurro non esiste l'infelicità né la sofferenza, oh, quanto voleva andarci.
" Come ho già detto, non sei ancora pronta. Devi realizzare un'ultima cosa, prima di poter raggiungere il Regno Celeste " Sentenziò calmo.
" E ... cosa, cosa dovrei realizzare? ".
" Bisogna dimenticare e andare avanti " Concluse il coniglio, continuando a guardarla negli occhi.
Con quelle ultime parole Isabella sentì una fitta, un dolore all'altezza del petto. Le lacrime non l'avevano ancora abbandonata ma lei non si lamentò e non disse nient'altro. La sua mente evocava un ricordo, piccoli frammenti di episodi che l'avevano portata lì dove si trovava adesso.
Ignorando la presenza del bianco coniglio, si avvicinò al pozzo. Affacciandosi, intravide appena delle immagini invitanti e meravigliosi; la sua bocca riproduceva in silenzio le parole ascoltate.
" Perdona e dimentica, bisogna dimenticare e andare avanti ".
Ecco, ora sapeva cosa chiedere al pozzo, la sua unica chance per superare l'ultimo ostacolo.



ANGOLO AUTORE
Esperimento fantasy in corso e spero vivamente di riuscirci. Il prossimo capitolo tratterà uno spicchio di storia di Isabella e della ragione dei suoi occhi viola. Come entrerà Bruno nella sua vita? E a cosa si riferiscono le parole di quel coniglio, " dimenticare e andare avanti " ?
Spero che questa storia vi piaccia e che lasciate una recensione che sia pure negativa o positiva. Continuerò e posterò la storia appena ci sarà una recensione, a presto!

  
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