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Autore: Celtic_spirit    17/12/2008    6 recensioni
L’unico altro arredo nella stanza era un letto. Un letto a baldacchino fatto di legno scuro, grossolanamente intagliato, e di velluto rosso scuro, con le tende semiaperte, da dietro le quali proveniva il suo respiro affannoso, molto simile al rantolo di una bestia ferita. Miharu si avvicinò con passo cauto, in silenzio.. non voleva disturbare il suo riposo.. eppure doveva vederlo, sarebbe potuta essere l’ultima volta … Lo guardò, disteso su quel letto, con la polvere che copriva persino il suo esile corpo.. “ Yoite..”
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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_*un senso anche per lui*_
Un piccolo tavolo, coperto di polvere, sul  quale v’era solo un lungo bicchiere di cristallo, con un’unica rosa bianca. Accanto ad esso una poltrona di velluto rosso e pesante  legno placcato in oro. Barocca e di cattivo gusto, anch’essa sporca e coperta di polvere. I drappi alle finestre erano neri, e la poca luce che li superava proiettava ombre sinistre nella stanza.
L’unico altro arredo nella stanza era un letto. Un letto a baldacchino fatto di legno scuro, grossolanamente intagliato, e di velluto rosso scuro, con le tende semiaperte, da dietro le quali proveniva il suo respiro affannoso, molto simile al rantolo di una bestia ferita.
Miharu si avvicinò con passo cauto, in silenzio.. non voleva disturbare il suo riposo.. eppure doveva vederlo, sarebbe potuta essere l’ultima volta … Lo guardò, disteso su quel letto, con la polvere che copriva persino il suo esile corpo..
“ Yoite..”
Sussurrò allungando la mano verso di lui.. avrebbe voluto accarezzarlo … non era mai riuscito a farlo, i soli contatti che lui e Yoite avevano erano sempre violenti.. passionali a volte, ma non c’era mai una carezza, non c’era mai dolcezza..
Finalmente sfiorò il suo viso.. era soffice.. più soffice di quanto avesse mai immaginato.. uno così se lo immaginava più duro.. e freddo.. eppure fragile.. come il vetro.. invece la pelle di Yoite era morbida e liscia, e sembrava resistente.. non vetro.. piuttosto.. seta..
“ Yoite è come la seta …”
Disse innocentemente,  dimenticando per un attimo che l’altro stava dormendo..
Il sonno di Yoite si agitò. Il ragazzo storse un poco il naso e borbottò nel sonno… chissà cosa sognava, uno come lui..?  Pian piano i suoi occhi blu si aprirono, per incontrare quelli verdi di Miharu …
“ Miharu ..”
 Chiamò il suo nome con la voce stanca, affaticata. Si poteva facilmente intuire che la morte ormai lo stava raggiungendo in quel letto polveroso … il più giovane si sedette accanto a lui,  poggiando la testa sul cusino, stando ben attento a non poggiarsi su di lui, per non rendergli ancora più difficile respirare..
“ Yoite … non te andare … ho bisogno di te..”
Il più grande tossì, una, due volte, poi fece un piccolo sorriso …
“Miharu” sussurrò “sai bene che non c’è scampo per me … ormai ho consumato troppa della mia vita..”
Con un grandissimo sforzo gli prese la mano con la sua.. La sua vita… quell’inutile susseguirsi di sofferenza che era stata la sua esistenza fino a quel momento.. sarebbe stato piacevole morire.. eppure per lui non era sufficiente.. voleva non essere mai nato, non aver mai causato tutti i dolori che inevitabilmente, nella sua vita, aveva inflitto..
“ Tutto ciò che ti chiedo, ora, è che tu realizzi il mio desiderio.. ti prego Miharu.. cancella la mia esistenza…”
A Miharu, sentendo quelle parole, le lacrime salirono agli occhi in un lampo, e presto la sua voce fu rotta dai singhiozzi mentre iniziava a parlare..
“ Non è giusto … non puoi lasciare questo mondo, non adesso, che hai trovato qualcuno che ti ama … io non.. non posso vivere senza di  te … Yoite.. capisci che la tua esistenza mi è indispensabile…? Senza di te io non sarei mai stato la persona che sono ora.. avrei continuato ad essere indifferente a tutto, e invece guardami… sto piangendo.. ed è solo merito tuo.. non te ne andare proprio adesso..”
Yoite si lasciò sfuggire un sorriso,a quelle parole … Miharu non era più il ragazzo di un tempo, no… finalmente sapeva dire ciò che provava.. finalmente provava qualcosa… era merito suo..? Si decise che sarebbe stato bello crederlo… Nonostante tutto, era riuscito a trovare un senso alla sua esistenza … ora poteva morire tranquillo.
   
 
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