Buongiorno, amatissimi lettori!!
E dunque arrivarono i momenti degli addii...sigh già mi commuovo! Questo ultimo capitolo è dedicato interamente a voi, che siete stati la mia forza nei giorni bui, e la mia gioia in quelli splendenti! Grazie, grazie dal profondo del cuore!
Infine un Buon Compleanno a Elly_Mello, che è finalmente arrivata ai 19; a Funghetto, che compie i fantastici 18; e a me...da poche ore maggiorenne!!!
Ma non intristitevi troppo, spero di tornare presto! Infatti comincerò a postare una ff originale, ma ho già in mente qualcos'altro su DN, stavolta con protagonista Elle....chissà!
Non perdiamoci di vista, mi raccomando, mi fa piacere sentirvi!!!
Vi adoro!
Un bacio dalla vostra
Akki
18)
Fu il momento di mettere in atto l’audace piano di
Near.
La cattura di Kira si era fatta, ormai, a dir poco
prioritaria.
Certo della colpevolezza di Light Yagami, organizzò in
fretta un incontro con il finto Elle, per poterlo smascherare, e vi invitò tutti
quelli che avevano partecipato alle indagini.
Così la sera del
Sicuro della sua superiorità intellettuale, il sospettato
non aveva calcolato affatto quanto anche il caso fosse a favore della
giustizia.
Quando Near decise che i giochi erano finiti, rivelò le
sue prove schiaccianti contro Light, il quale tentò prima di dissimulare, e poi
di uccidere tutti con il pezzo di quaderno che portava fedelmente nell’orologio
a scatto.
Avrebbe scritto col sangue, se fosse stato
necessario.
Allora, l’animo sconvolto di un ragazzo che aveva creduto
davvero di star facendo la cosa giusta venne alla ribalta, e Matsuda
sparò.
Nello sconcerto generale della polizia giapponese, fu
Ryuk lo Shinigami a decidere per le sorti dell’umanità
intera.
Prese sorridente il suo Death Note, scrisse poche lettere
e le fece leggere ad un Kira incredulo.
L- I- G- H- T- Y- A- G- A- M-
I
Con una sfuriata folle, il giovane assassino, che si era
erto a giudice del mondo, si gettò a terra disperato, gridò, maledì, sussurrò
versi sconnessi, prima di tacere.
Per sempre.
Prima o poi, tutti gli esseri umani
muoiono.
Near si guardò attorno. Ce l’aveva
fatta.
Ma a che prezzo?
Andò da Sami, in albergo, e le raccontò tutto
l’accaduto.
Glielo doveva.
*****
La ragazza venne a sapere solo poche ore dopo della morte
di Matt.
Era stato freddato sulla sua automobile, mentre cercava
di investire quanti più adoratori di Kira armati gli riuscisse: impazzito per il
dolore, gli era stato sottratto quello che per lui, negli anni di convivenza,
era diventato un fratello.
Si sentì persa. Un altro pezzo della sua anima non c’era
più, chissà se sarebbe riuscita a riparare gli strappi...probabilmente no,
MAI.
Non si dimenticano cose del
genere.
Presto giunse notizia della fine del dominio di Kira,
fatto cadere da un gruppo di coraggiosi uomini che avevano scelto di non
piegarsi alla volontà di nessuno.
Mello morì poco dopo, in ospedale, e con lui morirono
anche i suoi sogni e le sue aspettative.
L’uomo che l’aveva salvata, amata, protetta per tutto
quel tempo; che aveva fatto di tutto perchè nonostante la situazione non si
preoccupasse troppo; che l’aveva fatta ridere anche quando lui stesso si
tratteneva a stento dal piangere... ora non c’era
più.
Sami sospirò gravemente, per poi alzare gli occhi verso
lo splendido cielo limpido.
Non era sola.
Qualcosa di Mello le era rimasto. Sarebbe cresciuto in
lei, e avrebbe conosciuto il mondo che era stato cambiato grazie al sacrificio
di suo padre.
Quando sarebbe stato abbastanza grande gli avrebbe
raccontato tutta la storia, perchè conoscesse il passato, l’unico modo per non
commettere di nuovo gli stessi errori.
Ora doveva soltanto trovare un posto adatto a far
crescere la sua piccola stella.
Trovò una casa in Inghilterra, simile a quella che lei e
Mello avevano progettato per il loro futuro, una modesta villetta a due piani
con un giardino immenso che ogni primavera si tingeva del rosso dei papaveri che
vi erano stati piantati.
Si sarebbe iscritta all’università, e dopo la laurea
sarebbe tornata a collaborare con Near.
Qualche mese dopo, seduta su una sedia a dondolo in
veranda, guardò il cielo mentre accarezzava il pancione ormai
sporgente.
Fosse stato maschio o femmina, avrebbe avuto gli occhi di
Mello, ne era sicura.