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Autore: anqis    26/03/2015    0 recensioni
«Nialler, hai mai considerato la possibilità che fosse una bugia? Una scusa?»
«Perché avrebbe dovuto mentirmi?» indaga ancora confuso.
Louis si alza dal sedile e scompare in direzione del bagno, premurandosi di ridere abbastanza forte fino a quando le porte non si chiudono alle sue spalle. Zayn tace, ma Niall sa che sta sorridendo mentre Liam scuote la testa, celando a malapena un sorriso. Harry, con i gomiti piantati sul tavolino estraibile, socchiude gli occhi divertiti.
«È chiaro» dice, «Per poter stare da sola con te.»
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Unclear

I am trying to learn and I’m dying to know
When to move on and when to let it go
A curious feeling no one can explain
I just don’t know if I’ll risk it again



03

È mezzogiorno inoltrato.
Il sole pallido di Londra gioca a nascondersi tra le nuvole, scivolando dietro di esse e spuntando ogni tanto per ricordare ai cittadini della grande metropoli che c’è, ma non vuole farsi vedere. Se gli studenti imprigionati ad un banco sbuffano perché il tempo con quel cielo nuvoloso non sembra passare mai e i bambini si lamentano perché andare al parco così non è lo stesso, indifferenti sono le persone che riempiono lo studio di una delle tante radio della città. Una di queste è Niall che, seduto tra Liam e un Zayn deciso a togliersi il trucco fresco sulla stoffa del divano, strimpella con una chitarra.
Liam canticchia in falsetto parole senza senso, seguendo le note casuali prodotte dall’altro tra risate e il rumore delle noccioline sgranocchiate. Stanno aspettando Harry e Louis, uno alle prese con le domande di una intervistatrice piuttosto carina e l’altro scomparso in bagno, forse per togliersi quel poco di mascara che gli hanno applicato attorno agli occhi, nonostante le proteste.
Niall ripone la chitarra ai suoi piedi e solleva lo sguardo nel momento in cui sente una voce chiamarli.
«Ehi, ragazzi!» Gemma varca la porta, accompagnata da Jim, uno dei bodyguard. I capelli adesso azzurri ondeggiano in forte contrasto sulla maglietta bianca e vaporosa mentre si avvicina loro con passo deciso.
Liam è il primo a salutarla. Si alza in piedi e la stringe in un abbraccio gentile, «Gemma, ti trovo bene» le dice accostandole il viso alla guancia.
Zayn non pare dare segni di vita. Niall sta già per alzarsi per accoglierla in un abbraccio un po’ goffo ma caloroso, concedendosi un veloce bacio sulla guancia che sente i capelli ruvidi di Zayn solleticargli la spalla nuda, dove con un sospiro si è rifugiato perché la luce al neon gli disturba sempre la vista.
Puoi sempre rimediare su di lui, se quella proprio non la riesci a conquistare.
Il viso di Josè si fa spazio tra i suoi pensieri a gomitate, con quella smorfia di sarcasmo e scetticismo con cui la ricorda. Osserva di sottecchi le lunghe ciglia di Zayn e scuote la testa, piano per non svegliarlo o infastidirlo.
Gemma, che è rimasta di fronte a lui in attesa di un saluto, non vedendolo reagire, prende parola: «Ciao, Niall. Come stai?»
Il biondo sbatte le ciglia, e rivolge uno sguardo frettoloso prima di annuire e rispondere con un secco «Bene» senza preoccuparsi di ricambiare la domanda. Ovviamente se ne pente due secondi dopo, solleva gli occhi per rimediare alla brusca replica, ma con stupore cattura il cipiglio silenzioso e confuso di lei.
In quel momento compare Harry. Spunta alle spalle della sorella e notandola dall’alto del suo metro e ottantaqualcosa – gli piace sottolineare i centimetri che li separano nonostante la differenza di età –  sorride furbo rendendo palese la sua presenza con una leggera spinta del fianco che la porta a sbilanciarsi di due passi.
«Ehi!» sbotta Gemma voltandosi di scatto e riconoscendo il sorriso gemello, non si cura di replicare con un prepotente schiaffo sul braccio tatuato. «Cosa fai, idiota?»
Harry sorride sornione, rilevando le fossette che la maggiore mostra di rado. Le circonda le spalle con un braccio e con un buffetto sulla fronte le rivolge la medesima domanda: «Tu piuttosto, cosa ci fai qui?»
La smorfia di Gemma si scioglie teatralmente in un sorriso sfacciato tutto denti. Niall sospira nel più muto dei silenzi. «Ho prestato la macchina alla mia coinquilina» spiega addolcendo la voce. «Ed io devo andare in università…»
Un sospiro si fa spazio tra le labbra di Harry. «Ed io che credevo fossi venuta per far visita al tuo fratellino che tanto ti manca» borbotta, evidenziando la delusione. «Un passaggio? Perché non un taxi?»
Gemma alza gli occhi al cielo. «Non tutti abbiamo soldi che escono fuori da ogni tasca» replica distogliendo lo sguardo altrove. Con un gesto frettoloso si sistema i capelli oltre la spalla, ad un tratto interessata alla rivista dimenticata sul tavolino di fronte lei.
«Ti hanno licenziata di nuovo?»
«Non è questo il punto» esclama lei espirando forte dalle narici con atteggiamento spazientito «Me lo dai o no questo passaggio? Sono pure in ritardo.»
Harry la scruta in silenzio per qualche istante, ma la mano che scivola nella tasca dei pantaloni e compare nuovamente con le chiavi della macchina parlano per lui. «Muoviti» dice soltanto incamminandosi verso Paul per informarlo del disguido, ma una mano interrompe il suo passo.
«Vengo anche io. È un problema?»
 
 
Scesi dall’auto, Niall può affermarsi fiero di se stesso: non le ha ancora rivolto la parola.
Si è premurato di rispondere alle domande che lei ogni tanto gli ha rivolto dal sedile del passeggero, però limitandosi a frasi essenziali e delle volte a dei mormorii affermativi. È orgoglioso di se stesso per la freddezza con cui sta agendo, ma non del tutto convinto che sia veramente questo il percorso migliore. Lo sguardo di Harry che ha incrociato più volte nel finestrino ha rimarcato il suo dubbio.
Con sollievo lo osserva scomparire nel corridoio alla ricerca di un bagno, mentre con le mani nelle tasche dei jeans neri si incammina verso la caffetteria. Può percepire perfettamente gli occhi di Gemma pedinarlo, tallonato poi dai suoi passi, così come coglie bene quel “dove vai” per cui deve ricorrere a tutte le sue forze per non rispondere.
Josè è al bancone. Indossa una maglietta nera a maniche corte che le aderisce stretto al corpo. La pelle delle braccia risalta in maniera particolare sullo sfondo chiaro alle sue spalle. Sorride istintivamente superando l’entrata in vetro.  
Gemma lo ferma per la spalla con mano decisa. «Niall» lo chiama per attirare ulteriormente la sua attenzione e lui spera sinceramente l’esclamazione abbia raggiunto l’altra parte del bancone qualcuno. Vorrebbe gridarle “guarda, funziona!” ma decide di trattenersi. «Che ti prende oggi?» gli domanda, inclinando il viso per guardarlo meglio.
Aggrotta le sopracciglia, «Che vuoi dire?» domanda fingendosi confuso.
Gemma si morde le labbra, arriccia il naso in una smorfia che giudica adorabile. Sangue freddo, si ricorda. «Non lo so, è che mi sembri diverso oggi.»
Niall si stringe nelle spalle, «Non ho idea di cosa tu stia parlando» replica sbirciando nella direzione di Josè che non lo guarda nemmeno.
«Forse hai ragione» esala lei, passandosi una mano tra i capelli «Sono un po’ paranoica in questo ultimo periodo, tutta colpa degli esami e…»
«Allora forse è il caso che tu vada in classe. La lezione è cominciata da più di dieci minuti» le fa notare facendole sgranare gli occhi per la sorpresa.
Gli occhi di Niall colgono un sorriso increspare le labbra di un viso poco distante. Decide di continuare il gioco: si approfitta dello stupore di Gemma per prenderla docilmente per le spalle e voltarla verso il grande orologio sul muro. Con lentezza e attenzione avvicina il viso alla sua guancia e «Sei in ritardo» le sussurra piano all’orecchio.
La reazione è incredibile: Gemma sussulta sul posto, con un passo si allontana da lui e lo fissa in silenzio per qualche istante prima di stringere la tracolla della borsa e andarsene con un trafelato «Hai ragione, cia’».
Non è arrossita, ma si è agitata e questo vale più di un paio di guance rosse. Niall si volta verso Josè che ancora non lo guarda e con il sorriso più soddisfatto del mondo allarga le braccia.
«Hai visto?» esclama raggiungendola a grandi passi.
Solo allora lei si concede di alzare il viso. Arriccia le labbra in un trattenuto sorriso di sufficienza. «Cosa?» chiede, ingenua.
«Andiamo!» la incita e con un balzo che il suo ginocchio dovrebbe calorosamente evitare, si siede sul bancone. «Quello che ho fatto!»
«E sarebbe?» continua lei giocando alla finta tonta, ma per poco perché gli occhi grandi di Niall sono troppo entusiasti. «Va bene, sì, ho visto.»
«E..?»
«E sei stato bravo, Niall» completa lei con uno sbuffo esasperato. «Che altro devo dirti?»
Niall si strofina le mani sui pantaloni. «Che avevi ragione! Che avevi fottutamente ragione!»
Josè ora sorride davvero, divertita. È incredibile che sia così euforico per qualcosa di così stupido, oserebbe dire. Ma in fin dei conti si parla di maschi e di amore, quindi è tutto plausibile. «Avevo ragione» dice allora e aggiunge: «ovviamente.»





 
 
Buonasera!
Scusate il ritardo, ma la scuola mi tiene impegnata e con fatica riesco a trovare tempo per me e tutto ciò che mi concerne, comprese le storie e l'account efp. Ho voluto pubblicare prima il secondo capitolo della minilong che al momento sto scrivendo - White, se siete interessate - e posticipare questo di cui ho più capitoli pronti a disposizione. Oggi ho trovato il tempo di revisionare il capitolo e di modificarlo ulteriormente, quindi sperando che le correzioni e i cambiamenti migliorino la prima stesura, pubblico. 
Riguardo al capitolo, mi rendo conto che è frivolo e lo so, penso di averlo ribadito più volte, ma ci tengo a precisarlo. Con il seguire dei capitoli la storia prenderà più spessore, ma manterrà comunque questo tono leggero con cui ho voluto accompagnare gli eventi della storia. Inoltre, mi risulta difficile scrivere di Niall senza questa sfumatura di comicità e ridicolaggine. Niall ha ottenuto una piccola vittoria di cui si vanta con Josè che lo ascolta con l'atteggiamento di una mamma un po' annoiata e accondiscente, e mi piace questo aspetto del rapporto che stanno cominciando ad instaurare l'uno con l'altra. Sono solo dei conoscenti al momenti, diventeranno presto amici e poi vedremo l'evolversi del loro legame. 
Con questo, spero di distrarre un poco chi adesso è ancora un po' sensibile agli ultimi fatti accaduti. Spero lo abbiate apprezzato e ringrazio chi si è fermato, chi ha aggiunto la storia tra preferite/seguite/ricordate e chi ha avuto il cuore di lasciarmi una recensione. Ne aspetto altre! 
A presto,
Anqi.
 
 
   
 
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