Grida
di un viaggio
Portami lontano angelo pagano
Portami dove gli uomini si amano
Portami dove vidi quell'occitano
gentil paese in cui fiordalisi chiamano
corvi di pece sul vicol diafano.
Portami dove le mie dita
Passeggiaron tranquille
Tra mille ville
E si bagnaron d'acqua proibita.
Portami dove non è santo ciò che è santo
E' santo ciò che si venera
Portami dove rami amaranto
Si arrampicano gioiosi sulla testiera
Senza fine dell'infranto-incanto.
Portami dove lei mi ama o tu mi ami
Dove destin sentieri distrutti tsunami
Dove fatti e piangenti salici eterni
Di così chiamati artisti postmoderni
Si flagellan con arcobaleni degli occhi.
Oh lontan angelo pagano, rapiscimi
Sento le mani tue prendermi
Per strade nuove di sconosciute sensazioni.