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Autore: __Talia__    27/03/2015    2 recensioni
Talia è la figlia di Ra's Al Ghul, spietato capo della Lega degli Assassini, eppure quando Oliver la trova non vede in lei una minaccia, ma solamente una ragazza spaventata: senza più una memoria, senza più ricordi, un corpo pieno di cicatrici e un'innata forza fisica.
Qualcuno si sta vendicando della Lega e di Ra's e ha deciso di colpire la più piccola della figlie, ma qualcosa è andato storto e ora Talia è nuovamente libera, anche se attacchi e imprevisti sono dietro l'angolo e Oliver vede qualcosa in quella ragazza, vede una fragilità e una forza che lui sogna e desidera, ma non riesce ad ottenere....
Cosa li accomuna? Cosa li fa essere così...simili? Le loro storie si sono scontrate, si intrecciano e si scontreranno di nuovo...chi è Talia veramente? e cosa sta consumando Oliver dall'intero?
Storia con due punti di vista, quello di Oliver e quello di Talia. Mia prima FF...che dire, spero solo che vi piaccia!!!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero al cimitero davanti alla tomba di mia madre e di mio padre. 
Era incredibile come tutto era cambiato in pochi anni, come io ero cambiato. 
Mio padre era morto assegnandomi un compito che avrebbe poi ucciso 500 persone e distrutto un quartiere di Starling City; mia madre era morta a causa dei miei errori e dei miei segreti, era morta per proteggere l'unica persona ancora in vita della mia famiglia, Thea, che adesso si era presa del tempo per dimenticare tutto, abbandonando Starling. Come potevo biasimarla? Qui avrebbe trovato solo bugie e segreti. 
Nella tasca della giacca sentii qualcosa vibrare e subito presi il telefono, rivelando il viso di Felicity sullo schermo. Sapevo già cosa voleva dire.
-Dimmi Felicity -
mormorai a bassa voce cercando di cancellare dalla memoria l'immagine della spada di Slade Wilson che trafigge il corpo di mia madre
-Abbiamo un problema -
si limitò a dire lei, la voce cristallina e preoccupata
-Arrivo subito -
risposi mettendo giù la chiamata, guardando per un'ultima volta le lapidi. 
Chissà se erano fieri di me. 

Ci misi poco ad arrivare nella vecchia discoteca nel Glades dove si nascondeva il mio rifugio. Entrai e una strana sensazione di tristezza mi attanagliò lo stomaco quando vidi tutto sporco e distrutto. Non era più il Verdant che Thea aveva fatto crescere con impegno, era solo uno scheletro. Cercai di non pensarci troppo e scesi velocemente le scale per arrivate nel sotterraneo. C'erano tutti, Felicity come al solito era davanti al computer, mentre Diggle e Roy stavano parlando sottovoce di qualcosa. 
-Cosa succede? -
chiesi guardando tutti. Subito Felicity si girò e vidi quello che stava guardando sul computer. Dovevano essere le telecamere di sorveglianza di un market e stavano mostrando una figura abbastanza minuta che rubava qualche vivere, ma non era quella la cosa che più mi preoccupava. Quella ragazza faceva parte della Lega degli Assassini.
-Perchè qualcuno della Lega dovrebbe rubare in un market? -
chiese Felicity tornando a guardare il monitor. Non c'era motivo, non aveva nessun senso, la Lega non si abbassava a rubare, loro uccidevano. 
-Non lo so, ma andrò in fondo a questa situazione. Roy vestiti -

Lungo tutto il tragitto per arrivare al market non feci altro che pensare cosa la Lega stia cercando in quel posto. Non ci potevano essere altre spiegazioni, dovevano cercare qualcosa, magari un contratto o un nome, ma un motivo doveva esserci. Arrivammo davanti all'insegna anonima del market e cominciammo a circondare l'edificio, trovando la porta dell'uscita posteriore forzata. 
-Roy sta attento...non sappiamo cosa stia cercando qua dentro e potrebbero arrivare rinforzi da un momento all'altro -
mormorai al giovane con la tuta rossa che subito annuì. Era migliorato molto, era diventato più calmo e riflessivo e aveva imparato a pensare prima di agire, inoltre si stava rivelando un ottimo partner. Con un calcio aprii la porta ed entrai dentro il market. La figura che mi trovai davanti non era minuta come appariva nel video, era alta e slanciata, il viso era celato dal cappuccio, ma le forme del corpo erano tipicamente femminili.
-Cosa stai cercando qui? Voi della Lega dovete stare lontani dalla mia città -
minacciai la figura alterando la voce in modo da rimanere irriconoscibile. La figura davanti a me non parlò, scartò di lato alla ricerca di una vita di fuga, ma subito Roy le bloccò la via di uscita, costringendola a fermarsi. C'era qualcosa che non andava, la Lega non agiva mai in questo modo e c'era qualcosa in quella figura che mi sembrava stranamente familiare. 
-Dove pensi di andare? -
chiese Roy, la voce beffarda di chi sapeva di aver vinto. Eravamo due contro uno e lei non sembrava aver particolare intenzione di attaccare. La figura lentamente cominciò ad indietreggiare mentre Roy avanzava. Sembrava aver paura, cercava disperatamente una via di fuga perchè sapeva che doveva affrontarci entrambe per poter arrivare alla porta di servizio. 
-Lasciatemi andare … -
sussurrò la giovane, la voce era bassa e quasi gracchiante, tipica di chi non parla da molto tempo. Mi fermai e abbassai l'arco studiandola. L'abbigliamento era quello da Assassini, il mantello rosso e nero, i pantaloni e il corpetto di pelle, tutto riportava a loro, ma c'era qualcosa che non andava, qualcosa di sbagliato in quella figura.
-Cosa stavi cercando qua dentro? Cosa vuole la Lega da Starling City? -
chiese Roy avvicinandosi ancora alla ragazza che smise di indietreggiare. Vidi due labbra carnose aprirsi leggermente e una lacrime scivolare lungo il viso della giovane. Poi Roy volò via andando a schiantarsi contro una parete del market. La figura corse in avanti verso la porta, ma riuscii a mettermi davanti a lei e farla fermare. 
-Chi sei? -
domandai cercando di memorizzare più dettagli possibili su quella giovane, ma non aveva niente di diverso dagli altri della Lega, tutto era perfettamente nella norma eppure, adesso che era più vicina, potevo vedere come gli abiti fossero sporchi di terra, il mantello era logoro, sbiadito e bagnato e sul corpetto aveva diversi tagli che lasciavano intravedere la pelle nuda e rossa della giovane che usò quell'attimo di distrazione per tornare alla sua corsa. Si buttò sul mio lato sinistro, dove tenevo l'arco e lo fece cadere, ma facendo così riuscii a prenderla per un polso e farla girare, ma subito partì all'attacco sferrando un calcio dietro il ginocchio che mi fece piegare in due. Era incredibilmente forte e i suoi colpi erano precisi, studiati nei minimi dettagli. Riuscii a controbattere, ma il mio attacco andò ad infrangersi contro il suo avambraccio e la mia mano scivolò lungo il suo fianco, riuscendo a colpirla. Non riuscii neanche a gioire che mi ritrovai a terra, la testa che doleva come tutto il resto del corpo, ormai coperto di lividi. Da dietro di me partì una freccia che però sfiorò solamente il bersaglio, andando poi a conficcarsi nel muro davanti a noi. 
-Oliver...chi era? -
chiese Roy, guardando davanti a se. Dalla sua voce si poteva chiaramente intuire che era preoccupato e affascinato da quello che quella ragazza era riuscita a fare. Ci aveva messi entrambe al tappeto.
-Non ne ho idea Roy... -
risposi guardando ancora davanti a me. C'era qualcosa di strano in tutto quello che era successo, c'era qualcosa di strano in quella ragazza e avrei scoperto cosa a tutti i costi.

-Vi ha stesi per bene -
commentò Diggle quando entrammo nel sotterraneo sorridendo appena. Sia io che Roy lo fulminammo con lo sguardo, ma lui aveva ragione. Roy aveva un livido sotto la guancia mentre io non ero di certo conciato meglio visto che tutto il corpo era rigido.
-Sappiamo chi è? -
chiesi guardando Felicity che stava trafficando col computer.
-No, aveva sempre il volto coperto e non c'è stato nessun altro attacco della Lega...inoltre sembra non aver preso niente dal market se non un pacco di biscotti...c'è qualcosa che non quadra, ci deve essere qualcosa di sbagliato, magari quel pacco di biscotti nascondeva un messaggio segreto oppure … -
-Felicity! -
dissero in coro Diggle e Roy, facendola zittire. Eppure aveva ragione, qualcosa di sbagliato c'era. Mi avvicinai ai monitor e guardai ancora una volta la figura incappucciata. 
Roy l'ha colpita, ma abbiamo solamente un brandello del suo mantello e questo ci può dire ben poco su di lei. Andate ora, domani penseremo a cosa fare -
mormorai rimanendo a guardare gli schermi. Doveva esserci una spiegazione. 
Mi cambiai solamente quando tutti furono andati. Sul petto e sulle braccia dove lei aveva colpito stavano spuntando i primi lividi violacei. La sua forza era qualcosa di...incredibile e sapeva anche bene dove colpire e come. Era stata allenata sicuramente dalla Lega degli Assassini, ma i suoi abiti così logori facevano quasi intendere che tra lei e la Lega qualcosa fosse andato storto. Continuai a guardare i monitor, troppo preoccupato per riuscire a dormire. Doveva pur nascondersi in qualche parte della città e, vedendo i suoi vestiti, certamente non si nascondeva in un hotel di lusso.
Non seppi per quanto tempo rimasi davanti al monitor alla ricerca di un movimento, forse per ore cercai quello che avevo davanti agli occhi da tempo. 
Non era niente di più un fagotto nero che provocava movimenti quasi impercettibili alla telecamera. Si era nascosta sotto una telecamera in modo che nessuno potesse vederla e, avvolta nel mantello, sembrava tutto tranne che una persona. Presi l'arco e uscii dai sotterranei. Sapevo che avrei dovuto come minimo avvisare Roy o Diggle, ma così facendo avrei solo perso tempo e non volevo che si facessero del male. 
Non ci misi molto a trovarla, era sdraiata per terra ed era completamente avvolta dal mantello. Sopra di lei una grondaia continuava a perdere acqua andando così a bagnarla lentamente. Un membro della Lega mai sarebbe stato in queste condizioni, senza nemmeno un tetto sopra la testa. Mi avvicinai lentamente a lei, notando come il corpo tremava. Era pieno inverno a Starling City, le notti erano fredde e le piogge fin troppo frequenti. 
Non sapevo cosa fare, poteva essere solamente una trappola oppure no. Mi avvicinai ancora un po, cercando di vederla in volto, ma non riuscii a scorgere neanche un particolare a causa del cappuccio. 
Rimasi a guardarla, immobile. Le gocce d'acqua continuavano a rimbalzare contro il suo corpo e lei tramava e basta, non si muoveva, non parlava e a malapena le spalle si alzavano quando respirava. Sapevo che quello che stavo per fare era una pazzia, eppure presi il suo corpo freddo e avvolto ancora nel mantello e, lentamente, la portai verso il Verdant, verso il sotterraneo. La ragazza non si mosse, rimase col volto coperto e le immobile per tutto il tragitto. Ogni tanto cercavo di allungare il collo per riuscire a vedere il suo viso, ma il cappuccio sembrava non volersi spostare dal suo viso, quasi a proteggerla. 
Arrivammo al Verdant in pochi minuti e mi fermai davanti alla sua entrata. Ero veramente sicuro di fidarmi di quella donna di cui non conoscevo nemmeno il volto? Potevo fidarmi e farla entrare nel mio covo? Una volta li avrebbe presto scoperto chi io fossi in realtà e quello che facevo la notte. Ero pronto a proteggere il mio segreto a tutti i costi? Anche a quello di toglierle la vita nel caso si fosse rivelata un nemico? Mi guardai attorno, quasi alla ricerca di sagome scure che mi scrutavano nella notte.
Lentamente, passo dopo passo, portai la giovane assassina dentro i sotterranei. Il suo corpo era ancora immobile, pesante e rigido. Con delicatezza la posa su un tavolo d'acciaio per poi allontanarmi di qualche passo. Mi aspettavo un attacco a sorpresa, un “grazie”, o anche una risata, ma invece non successe niente, il corpo rimase immobile lì dove l'avevo adagiato. 
Con sospetto tornai vicino al tavolo e guardai la figura ammantata. Ora riuscivo ad intravedere metà viso, una pelle chiarissima e delle labbra carnose e appena dischiuse, un collo esile e segnato da graffi rossi, e poi un corpo allenato, tonico e scattante. Dovevo scoprire chi era, solo la sua identità mi avrebbe reso felice e così con un gesto veloce e quasi stizzito le abbassai il cappuccio dal volto rivelando capelli neri corvini e un viso perfetto segnato da ematomi e sangue. Quello era un viso conosciuto. Cosa ci faceva Talia Al Ghul, l'erede del Demone, in un vicolo di Starling City con il volto pieno di ematomi e i vestiti strappati e sudici? Il volto della giovane si contrasse per qualche secondo e il suo corpo fu percosso da diversi fremiti
-No...no ti prego no! No! -
urlò la giovane cominciando ad agitarsi sempre di più finchè non mi costrinse a tenerle fermi i polsi. La sua voce non era così bassa e gracchiante perchè parlava poco...era così perchè aveva urlato troppo a lungo. 
La giovane si calmò poco dopo e subito andai a prendere ago e filo, qualche benda e delle coperte. L'erede del Demone stava bruciando e avevo notato alcune brutte ferite sul suo corpo che si erano infettate che cercai di disinfettare e cucii anche quelle più slabbrate per poi applicarci sopra delle garze. Subito notai come le mani fossero scorticate, sopratutto a livello delle nocche e delle dita e sembrava quasi che avesse scavato a lungo...La giovane continuò a non muoversi per tutto il tempo, solamente ogni tanto sussurrava qualcosa, ma non aveva senso ciò che diceva. 
Rimasi tutta la notte a vegliarla, a controllare che non scappasse o che non cadesse da quel tavolo decisamente poco comodo.
-Sempre meglio del terreno... -
dissi tra me e me mentre la guardavo. Aveva un livido sullo zigomo destro e un brutto taglio sulla nuca, eppure continuava a rimanere bellissima. 
Avevo visto Talia Al Ghul solamente una volta. Era insieme a sua sorella Nyssa e ci avevano offerto aiuto per sconfiggere gli uomini di Wilson che erano sotto l'effetto del mirakuru e già durante quella battaglia avevo visto quanto poteva essere forte quella donna, più forte anche della stessa Nyssa. Ci avevo scambiato poche parole, eppure quell'incontro mi aveva fatto capire tante cose su di lei, sopratutto la sua diversità rispetto alla sorella e il padre. 

Il mattino arrivò presto, potevo quasi intravedere il sole da una minuscola finestra. Ero stanco, il corpo era rigido e potevo vedere come i lividi lasciati da Talia virare sul blu. Le erano bastati cinque colpi per mettermi a terra e io a malapena l'avevo sfiorata una volta. Chissà quanto a lungo e quanto duramente si era dovuta allenare e chissà se il suo stesso padre fosse a conoscenza delle capacità della figlia. La porta del sotterraneo si aprì e delle voci acute preannunciarono l'arrivo di Roy e Felicity che si bloccarono subito non appena videro il corpo sul tavolo.
-è lei? -
chiese Roy scendendo i rimanenti gradini, venendomi vicino. Felicity sembrava decisamente meno entusiasta e scese lentamente le scale, andando poi ad avvicinarsi al corpo della ragazza.
-Come hai fatto a trovarla? -
domandò, studiando il corpo di Talia, preoccupata. Anche Roy presto si avvicinò al corpo immobile e adesso non aveva più la sua solita aria beffarda, sembrava anche lui preoccupato oppure turbato in quanto ci eravamo fatti battere da una ragazza perdipiù ferita e febbricitante. 
-Lei...stava dormendo sotto una telecamera. Me ne sono accorto grazie ad un movimento e così sono andato a prenderla e l'ho portata qua. Ha la febbre molto alta e sono riuscito a disinfettarle alcune ferite ma...non ho idea di cosa abbia passato -
mormorai guardandola. Sembrava così innocua adesso che a malapena riuscivo ad identificarla con la ragazza che ci aveva battuto clamorosamente. 
-Lei...dormiva per strada? -
chiese Felicity guardandomi negli occhi. Ci volle un bel po' di forza per annuire e vedere gli occhi chiari di Felicity inumidirsi. Stavo per abbracciarla quando sentii un rumore metallico e Roy quasi urlare. Talia si era svegliata, aveva buttato giù il tavolo e si era nascosta dietro di esso. Subito feci cenno a Felicity di andare in un posto sicuro e poi guardai Roy. Neanche lui riusciva a capire cosa fosse accaduto a quella ragazza e perchè si stava comportando in questa maniera a dir poco assurda. 
-Hey...non vogliamo farti del male, vogliamo aiutarti -
dissi camminando lentamente verso il tavolo. Lei era disarmata, ma nonostante questo sapevo che poteva fare molto male, ma decisi di avvicinarmi comunque. Avevo sentito le sue urla durante la serata e quei segno sul suo corpo facevano intendere che stava scappando da qualcosa di molto pericoloso.
-Chi siete? E cosa volete? -
domandò lei, la voce era bassa e a malapena sembrava riuscire a parlare. Quanto aveva urlato per perdere la voce in quella maniera? 
-Mi chiamo Oliver e vogliamo...vogliamo solo aiutarti -
sussurrai cercando di assumere la mia voce più rassicurante possibile. Non ero bravo in questo cose, none ero abbastanza paziente, calmo e riflessivo per tutto ciò, eppure non riuscivo a non pensare ai graffi sul suo collo e alle mani praticamente scorticate. Con titubanza una testa scura cominciò a spuntare dal tavolo, seguita da un paio di occhi incredibilmente verdi
-Perchè mi hai portato qui? -
chiese la giovane continuando a guardarmi da dietro il tavolo. Nient'altro si riusciva ad intravedere di lei se non le mani scorticate appoggiate al tavolo. Non avevo idea del perchè l'avessi portata lì e questo lei sembrava averlo capito molto bene. 
-Sei ferita e malata...stavi dormendo per strada e non potevo....permetterti di rimanere la -
mormorai distogliendo lo sguardo da lei che sembrò cominciare a fidarsi. La vidi alzarsi lentamente e rivelare la sua figura. Gli abiti da Assassina, anche se logori, sembravano fatti apposta per lei.
-Non...non volevo... -
sussurrò Talia guardandosi intorno
-Io mi...mi chiamo Talia... -
continuò lei guardandosi le mani e poi guardando noi. Il suo sguardo non risparmiava nessuno, passava a guardare me, poi Roy e riusciva a scorgere anche Felicity, nonostante si fosse nascosta.
-Ma so solo questo, non ricordo più niente -
disse abbassando lo sguardo, quasi fosse colpevole. Era incredibile come uno degli Assassini più forti e temuti adesso si trovasse davanti a noi sperduta e fragile. Quella donna, quella ragazza, aveva ucciso diverse persone senza neanche battere ciglio, ma adesso si ricordava a malapena del suo nome. 
-Tranquilla noi vogliamo solo aiutarti. Piacere, sono Felicity -
mormorò la giovane informatica sorridendo ed avvicinandosi a Talia. La giovane assassina sembrava quasi tranquilla ora e accettò di uscire dal suo nascondiglio improvvisato. Subito si portò una mano ai capelli neri, tirandoseli indietro mentre le sue gote diventarono leggermente più colorite donandole un aspetto quasi sano.
-Abbiamo una nuova Biancaneve -
scherzò Felicity guardando la giovane che però non capì quello che la bionda stava cercando di dirle. Talia seguì Felicity e io rimasi solo con Roy che altro non faceva che guardare la nuova arrivata. 
-Non assomiglia a Nyssa -
fu l'unica cosa che riuscì a mormore. 
-Non sono sorelle in verità...hanno lo stesso padre, ma la madre è diversa per questo sono così diverse -
risposi al giovane che stava cercando di non concentrarti sulla ragazza che ora era sotto le cure amorevoli di Felicity. La differenza tra Nyssa e Talia sembrava andare oltre l'aspetto fisico, ma quella che vedevamo davanti a noi era una Talia senza memoria che poteva avere un carattere nuovo e completamente diverso rispetto a quello della figlia di Ra's Al Ghul. 
-Ha bisogno di abiti nuovi, un posto dove stare e una doccia -
disse Felicity tornando da noi e lasciando indietro Talia che stava guardando tutte le armi che erano presenti nella stanza. Non sembrava preoccupata della loro presenza, anzi sembrava quasi affascinata e attratta. Sembrava quasi che il sangue andasse oltre tutto. 
-Può trovare qualche abito di là e può restare qui fichè non troviamo un posto per lei -
mormorai continuando a tenere sotto d'occhio la ragazza che aveva preso un pugnale che aveva nascosto negli stivali. Lo stava accarezzando quasi amorevolmente e il suo viso si era fatto triste improvvisamente
-Io dormirò qui mentre lei occupa la stanza -
sussurrai prima di avvicinarmi a Talia, notando solo ora la lacrima che scendeva lungo la sua guancia. Quando era fragile questa ragazza? E quanto poteva diventare forte se solo si fosse ricordata?



Note
Ciao!!! prima cosa le presentazioni; mi chiamo Giulia ed è la prima FF che scrivo e sono decisalemente emozionata! Tanto che penso mi sia intoppata un paio di volte mentre scrivevo!! Però spero di migliorare capitolo per capitolo :)
La storia...siamo nella terza stagione, ma diciamo che sarà molto diversa dalla terza stagione che va in onda, proprio grazie all'introduzione di Talia Al Ghul, la figlia di Ra's che...non anticipo niente ;) Visto l'introduzione di questo personaggio molte cose cambieranno e spero solo che cio vi piacerà!!!
Detto questo...niente, vi lascio e spero che continuiate a leggere anche i prossmi capitoli!! :) 
Un bacio!!!
Giulia
   
 
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