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Autore: Ozzy 99    29/03/2015    0 recensioni
L’amore è intenso, e, come ogni cosa, può manifestarsi nel bene e nel male.
Se è debole, cessa di esistere e viene sopraffatto dalle altre emozioni, mentre se è forte resiste ai pericoli e alle tentazioni; ma se è troppo forte si può tramutare in qualcosa di pericoloso, di folle.
Questa è la storia di una ragazza che per colpa dell’amore e di un fraintendimento, è diventata una persona che non avrebbe mai voluto essere, e ora, non può più tornare indietro.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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My only thought

 

 

 

Sta lì seduta sul letto, con le spalle ossute contro il muro freddo, in quella misera camera spoglia, un ciuffo di capelli dal colore biondo cenere le cade davanti agli occhi, non lo sposta, non le importa .
Un tempo avrebbe pianto, ma ora non più, ha finito le sue lacrime. Resta immobile senza guardare un punto definito; non sa cos’abbia fatto fino ad ora, non sa neanche quando ha mangiato per l’ultima volta, qual è il suo lavoro, la sua mente è completamente vuota. Anzi no, un pensiero c’è, un pensiero che colma il vuoto, ma lo fa più di quanto dovrebbe, come un fiume che straripa, e più l’acqua irrompe dentro di lui, più le sue barriere si infrangono.
Non riesce a smettere di pensarlo, lo vede ovunque, nei sogni, la mattina quando esce di casa per comprare il giornale o nei momenti prima della cena, tutte le volte le sembra di scorgere la sua ombra dietro di lei, la ragazza dai capelli biondi, ingenua, si volta, ha gli occhi sgranati e la bocca rosea dischiusa per l’emozione, ma ogni volta che accade trova solo una stanza vuota ad attenderla, e lei rimane lì, sola e insicura, con il suo piccolo sorriso ormai tramutato in un’espressione indefinita.
Ha paura, crede di star diventando pazza, ma non lo chiama, non lo avverte, è troppo orgogliosa per farlo; lascia che i giorni trascorrano lunghi e interminabili, fino a che la vita non le scivolerà via dalle dita. Anche la speranza sta incominciando ad affievolirsi, non ci conta più, il cellulare è caduto a terra come la maggior parte delle cose in quella camera, ma si ricorda di  quando lo teneva vicino al cuore aspettando una sua chiamata, come se fosse un ragione di vita.
Era bello allora, quando parlavano di  in tutte le promesse fatte, la ragazza sorride sognando, gli aveva detto che l’avrebbe portata al mare , e poi l’avrebbe sposata, ma non in un posto qualunque, su un’isola greca, lontano da tutto e da tutti, e lei ci aveva creduto incondizionatamente, ci aveva sperato fino in fondo all’anima, fino a che anche la parte più piccola del suo cuore sapesse  che lui era lì, e ci sarebbe stato per sempre.
Ma quel “per sempre”, era durato così poco, terribilmente poco …

La ragazza si alza d’improvviso, ha nello sguardo una scintilla di follia, qualcosa di intenso, ma anche di tremendamente pericoloso, corre verso la finestra, non può essere vero, lui è lì, sotto di lei, con un mazzo di orchidee blu come il mare tra le mani, lui sa che sono i suoi fiori preferiti, e li porge ad una donna snella e attraente, con un tubino blu che le avvolge il corpo; quel bastardo non solo usciva con un'altra alle sue spalle, ma si permetteva anche di farlo sotto la sua finestra, fregandosene altamente del le sue emozioni e dei suoi sentimenti, stendendo un velo sopra la parte di vita passata con lei: cancellando tutto.
La ragazza dai capelli biondi viene colta da un respiro affannoso, e la le mente si annebbia completamente, azzerando tutte le emozioni ed i pensieri al di fuori della rabbia; con frenesia fruga per la stanza in cerca di qualcosa da mettere sopra alla sua canotta, non lo trova, non importa, si arrangerà e sopporterà il freddo gelido di Dicembre per qualche minuto; corre per le scale impaziente di fare qualcosa che ancora non sa, ma che spera metterà fine al suo dolore e alle sue torture. Con una spinta apre il portone di legno e lo vede, non fa caso a tutto il resto, non si rende conto neanche che la donna se ne è andata e che il ragazzo tiene ancora le orchidee tra le mani con un sorriso colmo di gioia, lei non lo vede più.
Non appena anche il ragazzo incontra il suo sguardo un lampo di paura gli attraversa fugacemente gli occhi e indietreggia sconvolto, mentre dalle labbra gli escono frammenti di parole che si disperdono tra i fiocchi di neve che cadono burrascosi per le strade; vorrebbe spiegarle tutto, il motivo per cui è stato via, tutti i misteri e la causa delle sue assenze, ma le parole che aveva immaginato e sognato di dire tante volte alla ragazza, sono cariche di disperazione e non di speranza, perché si rende conto di non conoscere più la persona che ha davanti.
Un’ultima idea si fa strada nella sua mente, afferra saldo il mazzo di fiori e ne tira fuori qualcosa dall’interno, ma in quel preciso attimo in cui si distrae e abbassa la testa in cerca dell’oggetto, la giovane lo afferra per il colletto umido della  giacca e riversa tutto il suo odio su di lui con parole e gesti, per secondi, minuti, ore, il tempo le sembra insignificante in una situazione simile, sfoga e libera le sue emozioni fino al punto in cui non ne è rimasta nemmeno una briciola nel suo cuore,  così capisce di aver perso il controllo di se stessa e di non poter più tornare indietro; si accascia a terra distrutta e logorata dal proprio dolore.

Si guarda intorno persa, e, con un sospiro di sollievo, il primo dopo tanto tempo, si rende conto di non vedere più il ragazzo, probabilmente se ne è andato, è scappato da qual mostro che era diventata; le sensazioni cominciano a tornare, e si ritrova a osservare i suoi capelli mal ridotti e bagnati dalla neve, sta tremando da capo a piedi, una canottiera contro il freddo e il gelo non basta durante un inverno rigido come quello, così con fatica si alza e corre verso la sua porta attraversando lo stretto vicolo deserto, che strano, non ricorda di averlo percorso, ma non le importa non ci vuole più pensare, ormai quella parte della sua vita è cancellata, non deve far altro che dimenticare tutto, è l’unica soluzione per poter andare avanti.
Appena entra si guarda allo specchio distrattamente, vede una ragazza che non riconosce, con pesanti borse sotto gli occhi  e lacrime salate che le rigano le guance; osserva anche un’altra cosa del suo aspetto che la incuriosisce, una macchia rossa lungo il braccio, si sofferma un attimo a pensare, no, non può essere vero, guarda il tavolo e vede un hot-dog pieno di Ketchup, scaccia il pensiero dalla testa con una scrollata di spalle ed un sorriso e si dirige verso il bagno spensierata.

                                                                       *

 

Col passare del tempo una macchia scura tinge di un colore rosso purpureo la neve candida e, se qualcuno si fosse addentrato nelle piccole strade malridotte di quella città dimenticata dal tempo, avrebbe trovato con orrore il cadavere di un ragazzo appena ventenne, con gli occhi ancora illusi di un futuro che non sarebbe potuto mai accadere, e tra le labbra le ultime parole interrotte dalla morte, troppo gelide per essere pronunciate, lì giaceva inerte il ragazzo, con ancora le orchidee strette tra le mani, aggrappato a quell’ultimo ricordo della ragazza che aveva imparato ad amare.
Tra il blu notte dei fiori profumati, si intravede il bianco invecchiato di un foglio di carta, no, è una lettera ripiegata, ed è l’oggetto che con tanta frenesia cercava di recuperare il giovane, è stropicciata in un angolo, probabilmente la colpa è della ragazza bionda che lo ha aggredito, comunque ora la lettera è libera degli steli e i petali, e, al passare di una folata molto intensa, si alza ed insieme ai fiocchi di neve leggeri viene trascinata dal vento, come fosse anch’essa uno di loro.

La lettera attraversa l’intera città, passa sopra ai vicoli bui trasandati e sporchi e alle grandi e antiche piazze rovinate dal passare degli anni, fino ad arrivare in una strada spoglia circondata da ospizi e case di riposo, là sta passeggiando una vecchia, ha l’andatura stanca, e l’aria di chi ha vissuto a lungo e ha fatto molte esperienze, positive, e negative. Il suo sorriso è spento, a volte pensa che sorrida per non piangere, ormai non ha più nessuno scopo nella vita, tutti quelli che amava l’hanno abbandonata pensando che il passare dell’età significasse anche il passare dei sentimenti e della memoria, ma fortunatamente non è stato così; lei ricorda tutto come se fosse ieri, e ne è felice. Ormai ha deciso di aspettare che la sua ora arrivi in tranquillità e serenità tra gli alberi e le vie monotone di quel paesino, non rimpiange quello che avrebbe potuto fare, ma si gode a pieno i ricordi ed i momenti importanti della sua vita, perché sa che non c’è più tempo per fare altro.
È immersa nei suoi pensieri quando sente sulla guancia lo sfregare ruvido della carta, afferra la lettera mal ridotta e bagnata dalla neve, l’inchiostro sta iniziando a sbiadirsi, ma è ancora visibile, la apre facendo attenzione a non rovinarla e inizia a leggere:



Amore mio,
 ti ricordi di tutte le nostre promesse, di tutti i nostri sogni, avrei sempre voluto realizzare ogni tuo desiderio, ogni cosa che ti rendesse felice e che ti facesse sorridere; ma purtroppo non ho mai potuto farlo, per quanto io lo neghi sono solo un misero ragazzo di campagna senza un soldo, e non mi sarei mai potuto permettere cose del genere.
Ecco perché mi sono trasferito, ho lavorato per tutti questi mesi e sono scomparso dalla tua vita per tutto questo tempo, l’ho fatto per te, solo, unicamente, per te.
Avrei voluto dirtelo, credimi, non ne hai idea, ma volevo farti una sorpresa, e se te l’avessi detto tu mi avresti impedito di trasferirmi, perché avresti voluto che rimanessi con te indipendentemente dal luogo in cui ci saremmo sposati e avremmo vissuto.
E forse avresti avuto anche ragione, ma nel profondo del mio cuore so  che esiste una sola e unica anima gemella per ognuno di noi, e io, che su miliardi di persone sono stato così fortunato da trovare la mia, voglio rendere tutto perfetto, più di quanto lo sia già; per questo amore tra tre mesi partiremo per una crociera che ha come meta le isole greche, e potrai sceglierne una e ci sposeremo lì, così avvereremo entrambi i nostri sogni, il tuo di sposarti in un paradiso terrestre ed il mio di vivere il resto della mia vita insieme a te.
Ti amo, non scordarlo mai.

 

La vecchia ha le lacrime agli occhi e, dopo tanto tempo, il suo viso si apre in un sorriso rugoso di amore e comprensione per quei due giovani, così innamorati ed innocenti, inesperti ancora della vita e delle sue avventure; si sofferma a pensare al futuro che loro hanno davanti, e a tutti i momenti unici della vita che potranno condividere insieme traendo forza l’uno dall’altro; e chissà, magari un giorno incontrerà di persona la coppia della lettera, la ragazza del mare ed il giovane sognatore.
E così l’anziana signora continua a passeggiare, con un vuoto in meno nel cuore.

 

 

 

 

 

Nota dell'autrice:  che ve ne pare? Questa è la mia prima storia originale ed ultimamente ero un po' giù di morale, da qui l'idea di questo racconto.
Okay spero di ricevere recensioni ed un'ultima cosa, questa è una storia partecipante al contest "L'amore è uno stato d'animo" indetto da Shinkari

   
 
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