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Autore: m4ryb4m    19/12/2008    1 recensioni
Ciao a tutti! Ecco qui una piccolissima cosa che ho scritto qualche tempo fa. E' solo una scena, si sviluppa tutto in pochissimi secondi. Parla di un 'incontro' (più o meno). Buona lettura! Maria
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come tutti i giorni lei gli passava da parte.

Lui poteva sentire il suo profumo. Quell'odore inebriante di bagnoschiuma alla pesca, che si armonizzava così bene con l'aroma delicato dei fiori che portava nei capelli.

Eppure nei suoi capelli c'era anche un'altra essenza, quella leggera dello shampoo alla fragola, che la faceva sembrare all'olfatto come un frutto fresco e dolcissimo allo stesso tempo.

Un frutto che lui non avrebbe mai potuto cogliere.

Sentì una lieve brezza sul viso quando lei lo oltrepassò senza accorgersi minimamente di lui. Erano i suoi capelli al vento. Nei suoi sogni se li immaginava come oro che luccicava sotto al sole. Un qualcosa che la rendeva divina e irraggiungibile, una creatura che apparteneva più al cielo che alla terra.

Anche i suoi passi avevano un suono diverso da quelli di qualsiasi altra persona. Erano come una marcia a ritmo. Un ritmo piuttosto sostenuto, ma non per questo lei andava di fretta, anzi, sembrava rilassata in qualsiasi momento e in qualsiasi direzione fosse diretta. La sua fantasia gliela faceva vedere come una specie di dea, o meglio, una ninfa, che camminava tranquilla tra i boschi. Una figura intoccabile e perfetta che passeggiava completamente in armonia con il più bello dei boschi, abitato da animali benevoli e la cui vegetazione emanava un profumo secondo solo a quello della ninfa.

Poi tutto svaniva all'improvviso, quando lei si allontanava. I suoi passi ora solo un'eco lontana e il suo profumo un ricordo vivido nella mente, ma non abbastanza da renderle giustizia.

E lui sapeva esattamente cosa avrebbe fatto fino al momento in cui lei non sarebbe passata ancora di lì. Avrebbe continuato a fantasticare su quell'angelo che gli aveva rubato il cuore, quella creatura che sapeva di pesca e fragola e tantissimi altri aromi dolcissimi e buonissimi. Avrebbe passato tutto il tempo in cui lei non era lì a desiderare ardentemente che il suo viso fosse accarezzato dalla brezza che provocavano i capelli di lei quando camminava vicino a lui.

Avrebbe sognato, ma avrebbe capito quanto il suo sogno più grande fosse in realtà irrealizzabile.

Non avrebbe mai potuto guardarla negli occhi, non avrebbe mai potuto vedere se effettivamente i suoi capelli erano color dell'oro illuminato dal sole, non avrebbe mai conosciuto il volto di quella ninfa che ormai occupava la sua mente ad ogni ora del giorno. Tirò un poco il guinzaglio del suo cane e questi capì che era ora di tornare a casa.

L'animale abbaiò piano in segno di risposta, così il suo padrone si alzò dalla panchina e si preparò come tutti i giorni a tornare a casa, senza sapere nemmeno il nome della creatura che inconsapevolmente gli aveva portato via il cuore.

*fine*

  
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