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Autore: hinata 92    30/03/2015    4 recensioni
In una notte triste e malinconica, Will sparisce nel nulla e strani fenomeni iniziano ad accadere alle Guardiane e alla stessa Kandrakar. Dove sarà finita la Custode del Cuore? E soprattutto... cosa sta cambiando?
Una Will come non l'avete mai vista!
Genere: Dark, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il lato oscuro del Cuore

 

In una notte di tristezza

 

Will si buttò sul letto, con la seria intenzione di affondarci dentro e di non riemergere mai più. Aveva litigato con sua madre per l’ennesima volta per i voti non proprio brillantissimi a scuola ed era stata accusata di aver passato troppo tempo con Matt trascurando gli studi.

Troppo tempo con Matt?

Che fra una storia e l’altra non vedeva da quasi due settimane?

La verità era tutt’altra, una verità che non poteva raccontare a sua madre e, se anche lo avesse fatto, a cui non avrebbe mai creduto. Non poteva certo dirle che era semplicemente esausta perché aveva salvato un paio di universi nell’ultimo mese.

Ridacchiò amaramente immaginando la faccia di sua madre alla notizia. Lei, che a volte non ricordava nemmeno di buttare la spazzatura, in giro a salvare i mondi... sentiva il suo cuore, e con lui il Cuore di Kandrakar, pesante come non mai.

Affondò la testa nel cuscino. Non aveva più lacrime ma aveva ancora una gran voglia di piangere. Voleva solo rimanere lì e non pensare più a nulla, né a sua madre, né a Matt, né alla magia, né alla scuola. Tutto sembrava essersi coalizzato contro di lei per farla soffrire.

La luce della lampada iniziò ad affievolirsi, per poi tornare a brillare più forte di prima. Incuriosita, Will alzò lo sguardo. Il fenomeno si ripeté un paio di volte, finché la lampadina dell’abatjour non esplose del tutto, spargendo vetri per la stanza.

«EHI!»

Si mise seduta sul letto esclamando ad alta voce: «Cosa succede?»

Nessuna risposta. Strano, per lei che aveva il potere di poter parlare con qualunque oggetto elettronico, quel silenzio era quantomeno inquietante.

«Vice-Mamma? Mi senti?»

Nulla, nemmeno dal suo cellulare, che di solito era il più ansioso. Per un attimo pensò che i suoi poteri si fossero affievoliti, ma sentì quasi subito nel palmo della sua mano il Cuore, brillante e caldo come sempre. E allora cosa...

La finestra si spalancò di colpo, come aperta da una tromba d’aria. Will si riparò il volto preparandosi ad essere investita dal vento... che però non venne. Nella stanza c’erano solo un buio e un silenzio innaturali, ma quasi... rassicuranti, in qualche modo, come un dolce sonno ristoratore dopo mille fatiche. L’ansia e la preoccupazione che aveva provato di fronte a quei piccoli e strani fenomeni scomparvero, scoppiate come bolle di sapone. Anche la tristezza e la disperazione sembravano essersi allentate. Si avvicinò alla finestra per chiuderla e solo allora notò la luna piena. Era di una strana sfumatura violacea, appena più scura del rosa dei suoi poteri. Il suo sguardo si perse in essa, velandosi anch’esso della stessa sfumatura rosato - violacea. Quasi senza rendersene conto, scavalcò la finestra e iniziò a camminare nell’aria, come forse avrebbe saputo fare Hay Lin, ma di sicuro non lei. Quasi non si rendeva conto di camminare, aveva la testa meravigliosamente vuota e gli occhi fissi su quella luna che la stava incantando. Non riusciva nemmeno ad avvertire il Cuore che le premeva nella mano in un inutile tentativo di metterla in guardia. Will camminò, camminò ancora attraversando mezza città e ritrovandosi sopra quello che avrebbe dovuto essere l’Heatherdome, il centro commerciale della città, ma che invece era stato sostituito da un bastione nero, quasi invisibile nella notte. Will abbassò lo sguardo, ma rimase impassibile. Non provava alcuna emozione, né stupore, né paura, né nient’altro. Come se sotto i suoi piedi ci fosse un’invisibile scala, scese fino ad entrare da una finestra, gli occhi ormai completamente velati di viola.

Non appena il suo piede nudo si poggiò sul freddo pavimento, avvolto dalla nebbia, tutto scomparve come se non fosse mai esistito.

Will compresa.

 

 

Il sole sembrava essere assopito come gli studenti dello Sheffield Istitute, perché non voleva saperne né di salire sulla linea dell’orizzonte, né tantomeno di scaldare. Cornelia si strinse nel suo lungo cappotto mentre saliva le scale che l’avrebbero portata all’ingresso dell’edificio. Lì, come sempre, avrebbe trovato Will, Irma, Taranee e Hay Lin. Era un’abitudine naturale iniziare la giornata scolastica con un saluto, anche veloce e assonnato, alle amiche di sempre.

Ma quella mattina qualcosa non quadrava.

L’ingresso era pieno di poliziotti e le sue amiche erano in un angolo vicino all’ufficio della preside Knickerbocker, agitatissime. Persino Irma, che al mattino era sempre uno zombie, sembrava preda di una strana frenesia.

Cornelia si avvicinò in fretta e chiese senza preamboli: «Cosa succede?»

Irma le rispose agitando le braccia come una forsennata: «Will è scomparsa!»

«Cosa?»

«Abbiamo visto Susan entrare nell’ufficio della Knickerbocker e stamattina ha chiamato Taranee agitatissima, credendo che fosse scappata di casa per aver litigato con lei e che fosse a casa di qualcuna di noi.»

La ragazza con gli occhiali sospirò: «E la cosa più grave è che non riesco a rintracciarla neanche telepaticamente...»

Cornelia le guardò serissima: «Temete che la polizia non possa trovarla?»

Hay Lin annuì con aria dispiaciuta: «Temo che dovremo indagare noi... a modo nostro.»

«D’accordo, allora. Usciamo e vediamo cosa possiamo fare.»

 

«Allora, Taranee

«Niente. Non riesco a sentirla neanche qui.»

Cornelia si guardò intorno. Molto strano che i poteri della Guardiana del Fuoco facessero cilecca. Nemmeno trasferirsi con la Dislocazione nella cameretta di Will sembrava essere servito a qualcosa, tranne che ad acuire in ognuna di loro la sensazione di vuoto. Nonostante la stanza fosse coloratissima e molto simpatica, con la presenza di tutte le ranocchie che Will adorava, senza la padrona di casa tutto aveva l’aria di essere molto triste. L’unica cosa che avevano trovato erano frammenti di vetro di una lampadina rotta, troppo poco per costituire davvero un indizio. Irma aveva trovato il cellulare di Will abbandonato sul comodino, con l’avviso della miriade di messaggi che le avevano inviato e Hay Lin aveva provato a cercare fra i gli oggetti dell’amica, con delicatezza, qualche altra stranezza che potesse aiutarle nella loro ricerca.

Cornelia, stufa, decise di ricorrere alla magia. Di solito preferiva evitare di usarla, ma il dubbio che l’amica fosse in pericolo l’attanagliava. Si avvicinò al davanzale, alla ricerca del fiore che aveva regalato a Will qualche mese prima. Era un’azalea rosa e constatò con un sorriso che l’amica l’aveva trattata con cura. Mise una mano sulla terra del vasetto, chiuse gli occhi e cercò d’interrogare la pianta sulla sorte dell’amica, ma non appena cercò di usare i suoi poteri si accorse che qualcosa non andava. Spalancò gli occhi e le sfuggì un urletto che attirò l’attenzione delle compagne.

«Corny

«Che succede?»

La ragazza dai lunghi e fluenti capelli biondi arretrò spaventata: «Io... io volevo solo parlare con l’azalea, giuro, nient’altro...»

Hay Lin si sporse per guardare e si mise la mano sulla bocca: quella che Cornelia aveva definito azalea era ora una pianta sconosciuta, viola e nera, con spine aguzze e un profumo nauseante.

Taranee assunse un’espressione ancora più seria: «Ok, qua c’è decisamente qualcosa che non va... qualcosa di grosso... e a questo punto, qualcosa di magico.»

Hay Lin prese in mano la situazione: «Dobbiamo parlarne con l’Oracolo. Magari anche con la nonna.»

Irma intervenne: «E come facciamo a raggiungere Kandrakar senza il Cuore?»

La ragazza cinese le sorrise dolcemente, prendendole la mano e cercando di essere forte e rassicurante come sicuramente avrebbe saputo esserlo Will: «Siamo le Guardiane, c’è una scintilla del Cuore di Kandrakar in ognuna di noi, nei nostri poteri. E io sono convinta che quattro scintille facciano una piccola luce... »

Le ragazze si misero in cerchio, prendendosi per mano e concentrandosi sulla loro destinazione. Si dislocarono in un fortissimo lampo di luce, che invece di svanire indenne come sempre esplose rumorosamente, distruggendo oggetti, dilaniando cuscini e rane di peluche e lasciando la camera di Will in uno stato disastroso.

L’Oracolo, osservando tutto questo, sospirò amaramente.

Qualcosa decisamente non andava.

 

 

Ciao a tutti! Questa è la prima storia su questo fandom che adoro. Dunque, cosa sarà successo? Lo scoprirete nei prossimi capitoli!

Alla prossima!

 

Hinata 92

  
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