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Autore: GRACE_WHITE    31/03/2015    1 recensioni
DAL TESTO:
(..)
-Tu non mi conosci.-
Lei sembra risvegliarsi da un sogno e mi guarda, con sguardo serio- Che cosa?-
-Non hai mai cercato di conoscermi, Principessa.- bisbiglio, guardandomi gli scarponi che spenzolano dalla sporgenza. Non la guardo.
-Che vorresti dire?-
(..)
One Shot dedicata alla ship prediletta da questo fandom: Bellarke! :)
Spero vi piaccia, lasciate una recensione!
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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What I feel for you.
 
 
Sospiro.
Sono appoggiato con la schiena contro la corteccia di uno degli alberi a poca distanza dal bordo dello strapiombo. Pochi metri lontano da me c’è una cascata, non riesco a capire quanto sia alta, ma a giudicare dagli scrosci impetuosi che provengono dal basso direi molto. Voglio trovare un modo per andare dall’altra parte dello strapiombo, per vedere se ci sono altre forme di vita simili a noi. Ma non posso farlo da solo.
Sospiro. Di nuovo.
Non oso ammetterlo, non ammetterò che ho paura.
Che Bellamy Blake è un codardo.

Mi alzo di scatto, sentendo il cielo tuonare, non sta ancora piovendo, ma non ci mancherà molto. Vedo qualche lampo.
E’ come se il cielo mi stesse rispondendo, sfidando. Forse sono impazzito, stare in questo pianeta mi ha fatto impazzire. Un altro tuono- Ce l’hai con me?!- sbotto, verso le nuvole color tempesta- Perché non mi colpisci con un bel fulmine, eh?! Uccidimi, dai!- grido, frustrato. Abbasso lo sguardo verso il terreno ricoperto di muschio- Tanto mi faresti solo un favore.- bisbiglio.
-Tu lo sai che il cielo non parla vero?- chiede una voce femminile alle mie spalle. Mi giro di scatto e vedo Clarke appoggiata con una spalla ad un albero poco lontano da me. Io deglutisco, Che figura di merda!, penso.

Lei trattiene una risata vedendo la mia espressione stordita e incrocia le braccia davanti al petto, piegando leggermente la testa di lato- Allora è qui che vieni ogni giorno, quando non ti troviamo più.- intuisce- E noi che pensavamo che ti vedevi con una Terrestre.-
Sogghigno- Bhe, non credo che ne saresti sorpresa se lo facessi.-
Storce la bocca- No, non lo sarei. Ti conosco bene ormai.- dice con amarezza. Io la fisso mentre si avvicina allo strapiombo, sporge in avanti la testa e io scatto in avanti per afferrarle un braccio e tirarla indietro.
-Stai attenta, è scivoloso.-

Lei mi guarda e sorride alzando un sopracciglio. Appoggia una mano sulla mia che tiene il suo braccio e lo stacca dolcemente- So badare a me stessa, Bellamy.- si siede con le gambe fuori dal bordo e io vengo assalito dalla paura che possa cadere.
Mi siedo accanto a lei, però tenendo conto delle distanze adeguate. Non voglio starle troppo vicino. Passiamo qualche minuto a fissare il paesaggio infinito che abbiamo di fronte, oltre l’altra sporgenza dello strapiombo. Vedo in lontananza i raggi di sole tenui che penetrano le nuvole e illuminano lievemente dei punti di colline, alberi, ruscelli.
Si alza dolcemente il vento che scompiglia i capelli di Clarke, la guardo aggiustarseli dietro le orecchie. Prendo coraggio e dico in un sospiro:- Tu non mi conosci.-

Lei sembra risvegliarsi da un sogno e mi guarda, con sguardo serio- Che cosa?-
-Non hai mai cercato di conoscermi, Principessa.- bisbiglio, guardandomi gli scarponi che spenzolano dalla sporgenza. Non la guardo.
-Che vorresti dire?- si gira con il busto e incrocia le gambe sul terreno, fissandomi con la mascella serrata.
Alzo un angolo della bocca pensando a quanto Clarke possa essere così innocente e fragile e allo stesso tempo provocatoria e forte- Lascia stare. E’ meglio.-
-Meglio per chi?- continua lei, alzando un sopracciglio.
-Per tutti e due.-

-Non capisco…-
-Meglio.- rispondo secco.
Sta per dire qualcosa, apre la bocca ma subito la richiude. Abbassa lo sguardo e sbuffa- Perché mi hai detto così? Abbiamo passato quasi un anno insieme in questo pianeta, forse ho passato più tempo con te che con qualsiasi altro in questo posto, per via delle spedizioni che facciamo. Ti conosco, fidati.-
-La smetti?- sbotto, alzandomi in piedi- La smetti di fare come se tu controllassi tutto, come se avessi ragione solo tu, come se prevedessi tutto?!-
Sono un’esplosione di emozioni: rabbia, tristezza, malinconia… e qualcosaltro con non oso ammettere. Vorrei colpire qualcosa, buttarmi di sotto per mettere fine a tutta questa pressione che provo sul petto, vorrei gridarle in faccia cosa provo. Ma sono un vigliacco, perciò resto zitto ad aspettare la sua risposta.

-Io non…- balbetta assumendo varie espressioni in volto- Spero tu stia scherzando, io non sono affatto così!-
Mi avvicino a lei, i nostri visi sono vicini- Oh si che sei così! Perché al contrario di te io ti conosco meglio di chiunque altro, meglio di te stessa. So che quando sorridi alzi prima il lato destro della bocca, per temere che quel sorriso sia sbagliato! So che guardi il cielo ogni notte prima di entrare nella tua tenda! So che non ti fidi di nessuno, perché hai troppa paura di essere tradita, Clarke!-
Lei dischiude le labbra e mi fissa, sta cercando qualcosa da dire, da controbattere, ma non lo trova. Abbassa solamente lo sguardo, così ne approfitto per continuare a parlare- Fin da quando sei arrivata qui hai cercato di programmare, controllare e prevedere tutto.- non posso crederci che sto per dirlo- Ma una cosa non l’hai prevista.-

Clarke alza gli occhi, verdi e svegli come quelli di una volpe, ma innocenti allo stesso tempo- Che cosa?-
-Che io mi sarei innamorato di te.- sussurro con il petto in fiamme. Mi volto immediatamente, non posso credere di averlo detto, sono un idiota.
-C-cosa?- balbetta lei.
Mi strofino le dita sugli occhi, sospirando- Si. Si, è vero. Mi sono innamorato di te. Ma passerà, non preoccuparti.-
Faccio per andarmene, inizio ad avviarmi verso l’accampamento, inizia a povere ma Clarke mi afferra per un braccio e mi tira verso di se- Non mi stai prendendo in giro vero?- chiede.
-Non lo farei mai, Principessa.- ammetto. Lei sorride. Sembra felice in questo momento, sorrido anche io. Un sorriso vero, non come quelli che faccio di solito. Le metto una mano nella guancia e appoggio le labbra sulle sue. Vengo scosso dai brividi quando lei mette le mani sulle mie spalle e mi tira di più verso di lei. La afferro per i fianchi e la stringo, ho paura che questo sia uno dei miei sogni su di lei, non voglio che lei venga portata via dalla realtà.

Siamo costretti a staccarci per riprendere fiato, ci guardiamo negli occhi per un tempo che sembra infinito, poi appoggio la fronte sulla sua, godendomi questo momento. Le gocce di pioggia percorrono come velocisti le ciocche dei nostri capelli e i tuoni non sembrano più spaventosi rumori ma una dolce musica che crea l’atmosfera del nostro primo bacio.
Ho bisogno di saperlo, le prendo il viso tra le mani- Promettimi che non te ne andrai mai. Promettimelo, Principessa.-
La sua espressione si rabbuia e abbassa lo sguardo, mi toglie le mani dalle sue guance e mi bacia sullo zigomo- Pensiamo al presente, Bellamy. Poi al futuro si vedrà.-

Il futuro. Penso, Ho paura che il futuro ti porti via da me, Clarke.
   
 
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