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Autore: Rosa di sangue    31/03/2015    0 recensioni
Ad ognuno di noi deve essere dato di conoscere la gentilezza nella vita, almeno una volta...tu lo concedesti a me ma io non saprò mai se te lo concesso anch'io...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi amavi...

Mi amavi di quell'amore per cui credevi, dai tuoi diciotto anni, potessi vedere un giorno nei tuoi figli la bambina che fui...

Mi amasti certo...ma di un amore ingenuo per cui ti concedesti solo di credere nell'assoluto e allora il mio rifiuto, il mio “Vi è un altro..” non ebbero significato...

Era ossessione divenuta forse questo tuo amare?

Di saperlo non mi è dato più possibilità ma io vedevo nei tuoi sguardi insistenti, leggevo nei tuoi versi appassionati, che di questo amore credevi più di quanto è dato di credere per chi si è appena affacciato alla vita dalla soglia della giovinezza .

Eri il mio poeta ed io la tua musa, queste le tue parole quando ti confessai questo: “La mia Musa che non sa di esserlo...che cerca ispirazione ma non sa di esserne lei stessa fonte”.

Amavo le tue poesie...ti amavo...non ricambiandoti stessa passione ma ti amavo...a modo mio...

Ostinato eri...sempre e comunque volli tu amare...non voler andare via...

Il tuo era tentar di scorgere l'infinito nell'osservare unica stella, che per quanto possa averti ammaliato, limitava la tua visione.

A guardare indietro ora ad episodi sconnessi, realtà come specchio infranto, rileggo il tuo messaggio che mi lasciò spiazzata, rivivo il tempo speso insieme, ricordo il conoscerci e non sapere che l'altro sarebbe divenuto così importante...

Non riesco ancora a mettere ordine a nulla, ad essere in pace...

Rimanemmo comunque amici...rapporto particolare ma pur sempre amici...

L'urlo non incontrò mai il silenzio...e tu continuasti a sedere al di là della porta...senza nulla chiedere...

Una seconda possibilità chiedevi senza chiederlo...

Amai anch'io... un altro rispetto a te...chiedevo anch'io qualche cosa...ed il mio urlo incontrò il silenzio...

Evitasti di rispondermi...mai più sguardi...la tua voce si spense...e cieco ti resi...

Non a tanto volli arrivare...ma idealizzasti troppo questo nostro rapporto e il tuo amare ingenuo divenuto spirale di ossessione spadroneggiò...

Volli tu distaccarti da tutti e sentirti al di sopra di tutto questo...sbagliasti...

Riesce davvero difficile della realtà, dei fatti capirne verità se rifiuti il dialogo, il volere chiedere...ma questo purtroppo facesti...

Forse che volevi evitare il dolore che ne sarebbe conseguito alle domande e il rendere complicato una situazione già complessa?

Ad ora ancora tante domande e troppe poche risposte...quando odiai quel tuo vivere ermetico...

Te ne andasti alla fine...infrangesti la nostra promessa...

Era un sabato mattina...in un altra vita... ridevo e scherzavo con il mio ragazzo...il gelato che andava colando sulla mia mano...

In un altra vita andavi ripetendo che di quella bicicletta e di quel tuo modo di affrontare la strada “vi sarà volta buona che mi uccida...”: alla fine accade per davvero...

Non piansi al tuo funerale...ero arrabbiata...avevi infranto la nostra promessa...saresti sempre rimasto, che io ti amassi o no, questo mi dicesti...

Piansi solo giorni dopo...un altro sabato mattina...strana coincidenza...mentre fumavo una sigaretta...non mi riusciva di nascondere le lacrime e nemmeno lo volevo...

Il dolore fu lento a morire...

Quel che ne rimase dopo non fu sollievo bensì un incolmabile vuoto...

Il tempo passò...riuscii a ritrovare il sorriso...ma in altra vita oramai ero...in altra vita era la mia felicità nuova e ritrovata...

Ritrovai anche dell'altro...una rosa di origami e una poesia che mi dedicasti e che così recita:

“Bellezza è simile a fiore,

uno sguardo non la trattiene dall'appassire,

così come mano non trattiene sabbia.

Della tua bellezza però che

tempo spesi per apprezzare e

amore per amare

qui ed ora trattengo per sempre.”

Un giorno dimenticato fu quello... ancora non la ricordo...

Ad ognuno di noi deve essere dato di conoscere la gentilezza nella vita, almeno una volta...tu lo concedesti a me ma io non saprò mai se te lo concesso anch'io...

Ti lascio una rosa di origami poeta...alla fine imparai anch'io e si, non sono difficili da costruirsi...

La nostra storia finisce qui...senza che si potesse alla fine confrontarci di nuovo...riprendere quel dialogo mancato...

Addio poeta...

   
 
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