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Autore: Starishadow    31/03/2015    5 recensioni
(Possibile spoiler per CoG)
E se Valentine avesse sottoposto alla prova di addestrare il falco anche Jonathan? Come se la sarebbe cavata? Avrebbe imparato anche lui che "amare significa distruggere"? [Child!Jonathan/Sebastian]
[Quinta classificata al Contest Child!characters indetto da gnarly sul forum di Efp]
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jonathan, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Valentine Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Io sono meglio di lui, vero?
 
Nome dell'autore su EFP: Starishadow
Nome dell'autore sul Forum: Starishadow
Titolo della storia:
Fandom: Shadowhunters (TMI)
Rating: verde
Coppia (eventuale): ---
Avvertimenti e Note: what if? / Tematiche delicate (credo, lo metto solo perché sono paranoica ^^”)
NdA (eventuale): questa storia l’ho ripescata nel mio PC qualche tempo fa, l’avevo scritta a 14 anni, ma mi convinceva ancora abbastanza, quindi… eccola qua! ^^
Beta-reader (eventuale): -----
 
«Jonathan» chiamò Valentine entrando in casa.
Il bambino non si mosse, rimase lì dov’era, gli occhi neri smarriti.
«Jonathan, dove sei?»
Il bambino non rispose al padre, rimase in silenzio a guardare davanti a sé con aria atterrita.
Finalmente l’adulto lo trovò, e gli si inginocchiò accanto.
«Cos’è successo, Jonathan?» chiese severamente.
Jonathan si lasciò sfuggire un singulto, mentre voltava i palmi delle mani verso di sé, inorridito come se queste fossero sporche di sangue. Invece erano perfettamente pulite, con dei piccoli graffi e segni di morsi lì dove il falco l’aveva beccato più volte.
Valentine prese quelle mani fra le sue e fissò il figlio negli occhi. Quegli occhi neri che Jocelyn aveva odiato fino al punto di abbandonare il figlio e il marito.
Accanto al bambino c’era il corpo di un falcone morto, il collo spezzato.
«Cos’è successo?» ripeté stringendo quelle mani minuscole, il bambino soffocò dei singhiozzi.
«L’ho ucciso» mormorò, poi sembrò che tutta la sua paura e tutto il suo disgusto sparissero da lui, e gli si aprì un sorriso trionfante in volto. «Non voleva obbedirmi, così l’ho afferrato e l’ho ucciso.» Mimò il tirare il collo ad una gallina imitando il suono con la bocca, poi scoppiò a ridere come chi è soddisfatto del proprio successo.
Valentine sospirò, Lilith aveva avuto ragione: il sangue di demone stava lentamente cancellando la parte umana di suo figlio, e lui si avvicinava sempre di più alla follia.
Aveva solo sei anni.
Pensò all’altro Jonathan, quello con il sangue di angelo nelle vene: lui aveva fatto di tutto per rendere l’animale suo amico, per farsi obbedire dal falco, e aveva pianto disperato quando lui l’aveva ucciso.
Jonathan lo fissò, aspettandosi forse un complimento, ma Valentine in quel momento - forse per la prima volta - non era più sicuro di ciò che aveva fatto.
Era giusto che un bambino si affezionasse ad un animale e piangesse per lui, o che non provasse nulla nemmeno dopo averlo ucciso?
Quale dei due aveva realmente fallito nel compito?
«Sono stato bravo, vero padre? Non come l’altro, lui si è fatto amare... amare vuol dire distruggere, giusto padre?»
Quelle parole risvegliarono qualcosa in Valentine, che accarezzò la testa bionda del figlio mentre lo sollevava da terra.
«Sì Jonathan, amare significa distruggere»
«Ma... ma io non l’amavo quel falcone» mormorò all’improvviso Jonathan.
Valentine sospirò e lo fece sedere su una poltrona.
«Eppure l’ho distrutto lo stesso.» Ecco di nuovo la soddisfazione.
Era triste vedere un bambino passare da un’espressione innocente ad una pericolosa come faceva Jonathan, e Valentine già sentiva la mancanza di Jonathan Herondale... forse era più debole di suo figlio, eppure non era così instabile.
«A volte, distruggiamo anche ciò che non  amiamo, ora aspetta qui mentre porto via il corpo».
Jonathan ridacchiò ancora e, mentre il padre si allontanava, chiese:
«Io sono meglio di lui, vero?»
Valentine non si voltò, e sospirando rispose:
«Sì, Jonathan, sei meglio di tuo fratello».
Per la prima volta si chiese se non sarebbe stato meglio dire la verità.

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Nota dell'autrice: Salve a tutti! Sono un tantino in soggezione, è la primissima volta che oso pubblicare qualcosa sul fandom di Shadowhunters, nonostante si tratti del mio libro preferito e tutto quanto. Diciamo che finora nulla di quello che ho scritto mi era sembrato all'altezza >.< poi però mi sono trovata con questo contest sui bambini, e questa FF è risaltata fuori, quindi... perchè no? ^^"
Ok, mi ritiro con quel po' di dignità che mi resta, spero che la storia vi sia piaciuta (o che almeno non vi abbia fatto schifo), se vi fa piacere fatemi sapere cosa ne pensate :)
Alla prossima!
Baci,
Starishadow
   
 
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