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Autore: Looking at the Rainbow    31/03/2015    4 recensioni
La guerra è finita e la vita, in qualche modo, deve ricominciare.
Questa è soltanto una riflessione di Ginny, che da sola alla Tana riflette su ciò che è stato e su ciò che sarà.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Sangue e mattoni

Il lucido legno del tavolo su cui era poggiata la Gazzetta del Profeta era ingombro, come qualunque altro angolo della casa d'altro canto.
Ginny terminò la lettura di un articolo riguardo la brevettazione di una nuova Pozione e poi abbandonò il giornale.
Si guardò intorno, lasciando che i suoi occhi si soffermassero sull'arredamento e sui particolari.
Tutto aveva una storia lì, una storia che lei conosceva e di cui, nella maggior parte dei casi, era stata protagonista insieme ai suoi fratelli.
Quel vaso verde nell'ingresso, ad esempio; era stato rotto almeno tre volte, l'ultima per colpa di uno degli esperimenti di Fred e George che, per qualche ragione, aveva fatto sì che i loro "Reparo" non riuscissero a riportare il cristallo all'aspetto originario.
Era rimasta infatti una lunga crepa, che i suoi genitori avevano fatto in modo di nascondere, rivolgendo quel lato del vaso verso il muro.

Sospirò.

Da quando la guerra era finita, tutti sembravano trattare le proprie ferite esattamente come Molly aveva trattato quel vaso: le nascondevano. Tutti si premuravano di rivolgere il proprio lato buono verso l'esterno, nel sorriso da rivolgere a chi, come loro, era rimasto.
"Forse è stato questo a farmi decidere così in fretta", pensò Ginny.
Sentiva che quei tre anni di pace non erano stati in grado di arginare la spaccatura che si era creata.
Da una parte c'erano coloro che li avevano accolti come una possibilità di iniziare a vivere nella serenità, come una possibilità di iniziare a costruire dalle macerie, pur portando nel cuore le perdite e il dolore che era stato crudelmente seminato.
Dall'altra però c'erano coloro che prima di essa avevano costruito così tanto che, quando tutto era crollato, non avevano saputo trovare il coraggio di iniziare a rimettere un mattone sull'altro.
Erano le persone della generazione dei suoi genitori, le persone che avevano già dei figli, una famiglia, le persone che in molti, troppi casi, l'avevano persa.
Era stato così anche per i Weasley; in quei due anni l'ombra di Fred aveva oscurato i loro sorrisi e sembrava talvolta che Molly e Arthur avessero deciso di non poter essere più felici per non fare un torto a lui, che avrebbe dovuto essere lì, a ridere di qualsiasi cosa.

Ma la vita, nonostante tutto, era ricominciata; il lavoro, gli impegni, la quotidianità avevano ripreso ad  intersecarsi come tanti pezzi di puzzle, e piano piano Ginny era riuscita a capire dove collocarsi in quella spaccatura.
Dopo tempo passato a credere di essere proprio al centro di quella voragine, troppo in basso per poter risalire e raggiungere una sponda o l'altra, aveva capito di essere pronta.
Le era stato tolto tanto in quegli anni: Fred,  Tonks, Remus, Malocchio, Silente, la sua Hogwarts, che non era stata più la stessa.
Eppure sapeva di potercela fare, lo capiva quando si trovava inaspettatamente a progettare il proprio futuro.

Per questo aveva detto di sì.
Per questo due mesi prima aveva accettato di sposare Harry ed andare a vivere nella casa che lui aveva acquistato dopo la guerra, quella in cui si era trasferito declinando l'offerta ospitale dei suoi genitori.
Ginny l'aveva capito, al tempo, nonostante la delusione; aveva capito che Harry aveva bisogno di spazio per sé, per capire come gestire il suo futuro liberamente, per la prima volta svincolato da quella cicatrice che segnava la sua fronte. Aveva capito che non era giusto che vivesse in quella tristezza di cui in fondo, lo sapeva, si sentiva ingiustamente responsabile.
E anche lei, proprio ora che mancava un giorno alle nozze, aveva sentito il bisogno di stare un po' da sola.

I suoi genitori, in visita dai Granger, sarebbero tornati soltanto la sera, perciò aveva avuto il tempo per salutare tutto ciò che la circondava, dalla sua stanza alla cucina sempre piena di profumo quando sua madre vi si aggirava.
Aveva toccato tutto ciò che le ricordava la sua infanzia, che avrebbe fatto sempre parte di lei, anche ora che era pronta per cominciare a mettere il primo mattone, con fatica, ma anche con la gioia di chi sa che ci sarà un futuro in cui il ricordo farà meno male.

Spense le luci.
Era molto strano trovarsi in quel silenzio e sapere che stava per uscire da quella casa per l'ultima volta.

Si avvicinò alla porta.
Certo, sarebbe tornata spesso a trovare i suoi genitori, sarebbe tornata con Harry per il pranzo della Domenica, sarebbe passata, magari tornando da lavoro, anche solo per un saluto.

Se la chiuse alle spalle.
No, non sarebbe più stato lo stesso.
Stava per iniziare una nuova vita.
  
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