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Autore: The Lady of His Heart 23    01/04/2015    0 recensioni
Panem, suddivisa in fazioni è governata dall'anarchica capitale. I giochi hanno inizio, ma una ribellione è alle porte e il suo volto è quello di una ragazza in fiamme. Ma non può fare tutto da sola. ha bisogno di una mano e quella mano le verrà data dalle sue sorelle...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cinna, Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Saliamo all’ultimo piano quello in superficie, e dopo aver attraversato l’intera foresta giungiamo al confine che sfocia sul grande mare artificiale che la capitale aveva creato per dividerci dalla fazione dei pacifici. Ancorata al porto c’è una splendida nave in legno massiccio con le vele spiegate pronte per rischiare tutto. Mi osservo attorno e tutti mi guardano ansiosi. Stanno aspettando che salga. Con un sospiro mi affretto a compiere i primi passi. Salgo la passerella a capo chino, intenta a non mettere un piede fuori posto e cadere in acqua. Quando sono finalmente su e al sicuro, alzo lo sguardo.
“E tu che ci fai qui?”domando.
“Non pensavi davvero che Effie ti avrebbe mandato via senza protezione?”dice Jace.
“Quindi verrai?”domando.
“Non ti sembra ovvio?”domanda lui. Alzo gli occhi al cielo esasperata. Perfetto. Johanna e Jace. Il duo stronzo delle J. Gli altri salgono subito dopo. La nave viene sganciata dal porto e si libera ondeggiante in mare. Osservo la riva allontanarsi e gli occhi di Cinna, Effie, Portia, Beete e la Coin pieni di speranza.
“Ragazzi?Abbiamo ospiti!” Urla Fred.
“Clandestini a bordo!”aggiunge Georg alzandosi e raggiungendo il fratello. Fred aveva sollevato una specie di botola segreta all’interno della nave. In realtà non era poi così segreta. Serviva a spedire il cibo da dentro al piano di sopra. Ci avviciniamo tutti. Newt si cala giù e solleva un leggero telo di stoffa. All’interno di questa enorme gabbia ci sono Rue e Chuck.
“Rue maledizione! Ti avevo detto di restare a casa con Madge!” la rimprovera Tresh.
“In fatti è qui con me”dice la piccola indicando in lontananza. Da dietro dei sacchi spuntavano dei capelli biondi. Madge si alzò in piedi con un sorrisetto imbarazzato.
“Non sono riuscita a fermarla”dice lei a disagio.
“Non fa niente Madge. Tresh non serve scaldarsi tanto ormai è qui … con Chuck”aggiunge Al.
“Chuck sei impazzito?”lo rimprovera Thomas tirandolo su.
“Cugino ti prego, io volevo venire con te.”
“Avevo promesso a zia che mi sarei preso cura di te”
“E come avresti assolto ai tuoi doveri se non mi avresti portato con te?”aggiunge Chuck.
“Hay capito il ragazzino” aggiunge Georg.
“Cosa facciamo con questa qui?”rispose Blondie rivolgendosi a Madge.
“Starà con noi.”dico. “Sai cacciare?”domando e lei scuote la testa. “Pescare?” e lei scuote ancora facendo segno di no. “E combattere?”chiedo infine, ma il suo sguardo terrorizzato mi fa capire che non ha mai impugnato neanche un coltello per aprire un barattolo di fagioli scaduti. Perfetto.
“Okay il gruppo si allarga”dice Fred esultante.
“Ragazzi sta calando la notte vi conviene scendere al piano di sotto. Sarà un lungo viaggio”ci informa Haymitch.
Ci dirigiamo tutti a passo di lumaca al piano di sotto. Jared, il fratello di Newt ci prepara un’ottima zuppa di erbe e piselli. Divoro tutto e poi aiuto Tresh a stendere i sacchi per dormire la notte. Chuck si è appollaiato a terra su un piccolo lenzuolo. Rue è crollata abbracciata a suo fratello Tresh. Newt ha appeso un amaca e si è addormentato. Al ha ceduto dopo il bis su una fila di sacchi. Jared, dopo aver sparecchiato si è addormentato accanto a Johanna e Madge. Thomas accanto a Fred e Georg e Annabeth accanto a Blondie. Haymitch lontano da tutti. Mi alzo nella notte e mi dirigo al piano di sopra. Fa un freddo pazzesco. Mi accomodo a terra accanto al bordo della nave per osservare il mare e l’orizzonte. Sento dei passi dietro di me.
“Ciao Jace”dico fissando ancora il mare.
“Non dovresti essere a letto?”dice.
“Anche tu mi sembra”ribatto.
“Non riuscivo a dormire”
“Neanche io. Cosa sto facendo?li sto spingendo verso la morte”dico.
“No, tu li stai spingendo verso la libertà”
“Non lo so cosa sto facendo, ma non dovrei”
“Ti manca?”
“Gale?”
“Peeta”
“Preferirei non parlarne.”
“Non devi respingerlo” mi dice Jace.
“A cosa ti riferisci?”domando voltandomi verso di lui-
“Il sentimento che provi …”
“Che ne sai di cosa provo io”
“So più di quanto pensi. Sei arrabbiata, delusa, frustrata, desiderosa di vendetta e al tempo stesso impotente”dice lui.
“Ma come..?”
“E’ successa la stessa cosa a me. Amavo una persona e la Capitale me l’ha portata via.”
“Chi era?”
“Si chiamava Clary. E lei era … mia sorella”disse con un sospiro.
“Stavi con tua sorella?”
“Non sapevo che lo fosse. Devi sapere che fin da piccolo ho sempre vissuto con mio padre. Poi lui ha inscenato la mia morte per non permettere a mia madre di avermi con se e mi ha cresciuto e addestramdomi per farmi diventare esattamente come lui”dice.
“E poi che è successo?”domando.
“Haymitch mi ha trovato delirante e infuriato come lo ero praticamente ogni singolo giorno della mia vita”
“E poi?” domando stringendomi la coperta sulle spalle.
“Mi ha preso sotto la sua custodia e mia ha fatto capire che ciò che ero in grado di fare avrei potuto farlo per il bene e non solo per il male”mi dice.
“Haymitch ti ha detto questo?”domando scettica.
“Si. Solo perché è un alcolista non vuol dire che non abbia un cuore”mi dice riuscendo a farmi sorridere appena.
“E poi … come … come è arrivata lei nella tua vita?”domando riferendomi a Clary.
“Stavano creando la fazione degli esclusi, o meglio stavano cercando di farla risorgere ed io avevo il compito di rintracciare gente e convincerla a farla unire a noi e poi un giorno, mentre mi trovavo nelle vicinanze della fazione dei pacifici l’ho vista. Aveva i capelli castani tendenti al ramato sulle punte e scrutava l’aria e l’orizzonte perfettamente rilassata e ignara di ciò che stava per accadere”
“Un attacco della capitale?”domandai e lui annuì.
“Siamo riusciti a respingerlo e a portare via quanta più gente potevamo, così ho deciso di portare via lei. Era svenuta e aveva perso i sensi, così me la sono caricata in spalla e l’ho portata alla fazione degli esclusi. Quando si è svegliata è stato feeling a prima vista. E poi ho scoperto che mia madre era anche la sua”dice irrigidendo i muscoli della mascella.
“Come?” domando ingenuamente.
“Dalla catenina che aveva al collo. Mio padre era un bastardo ma non un completo mostro. Ho visto la sua foto, quella di mia madre, una sola volta e questo è bastato per farmela ricordare per sempre.”
“Be ma era tua sorella … saresti stato con lei comunque”
“Dopo averla baciata? Non penso sarebbe stata la stessa cosa.”
“Certo, scusa mi dispiace. E … e come è …”
“Morta?”mi domanda e io annuisco timida senza osare guardarlo negli occhi.
“La capitale ci attaccò e fece prigionieri la maggior parte di noi.”
“Magari è ancora viva e prigioniera a Capitol City”
“L’hanno sparata davanti ai miei occhi”mi sussurra.
“Scusa. Sono una stupida, non dovevo insistere mi dispiace.”dico.
“Non è colpa tua. Adesso però basta parlare di me, raccontami di te”mi dice.
“Non c’è molto da dire, sono quella che vedi, quella che vedete tutti”
“Sbagli. La capitale vede in te una minaccia, la squadra una guida e io una rompiscatole fastidiosa”dice facendomi sorridere. “Il punto è cosa pensi tu di te. Chi credi di essere, se la ghiandaia imitatrice, la ragazza in fiamme o …”
“Penso”azzardo e lui si azzittisce. “Di essere solo Katniss”
“E cosa piace a Katniss?”domanda lui facendomi riflettere. Sorrido appena socchiudendo gli occhi mentre fisso l’orizzonte.
“Non lo so, penso il grigio”dico
“Il grigio?”
“E’ il colore della mia fazione”
“E cos’altro … oltre al grigio?”
“Penso cantare,il verde del prato sotto casa, l’odore del pane, i mattoni della mia vecchia e ormai demolita casa, mia … sorella”sussurro.
“Era molto carina, una persona gentile”
“Hai conosciuto Prim?”
“Chi pensavi fosse stato a curarmi tutte le mie cicatrici. Era un ottimo medico”mi dice.
“Si, lo era.”
“E dei tuoi che mi dici?”
“Non c’è molto da dire. Mio padre è morto quando ero molto piccola in una vecchia cava mentre lavorava come minatore volontario per rifornire la fazione degli intrepidi e … mia madre non si è più ripresa da quel giorno ed ha iniziato a prendere farmaci. C’era, il suo corpo era li, ma non c’era veramente. Era assente, confusa. Non si prendeva cura di me, ma soprattutto non si prendeva cura di Prim.”
“E così ti sei presa tu cura di lei …” mi dice Jace e io annuisco.
Mentre parlavo Jace si avvicinò a me da dietro e con una mano mi scostò i capelli dalla spalla.
“Jace ..”sussurrai.
“Shhh…”disse scostando la coperta e la maglia. Ma che cavolo stava facendo…mi stava spogliando? Resto ferma, tremante dal freddo mentre sento le sue dita scivolarmi dal collo alla spalla. Con la punta dell’indice disegna il mio tatuaggio/runa.
“La mia runa”sussurro sotto il suo tocco. Lo sento sorridere.
“Hai imparato come si chiama?” domanda ironico e io sorrido voltandomi.
“Mi piace quando sorridi”mi sussurra facendomi arrossire. Per fortuna è buio e non può vedermi.
“E mi piace quando arrossisci”dice lui notando il mio rossore. Mi volto socchiudendo gli occhi e sento le sue labbra sul mio collo. Ispiro il suo profumo e schiudo appena le labbra.
“Voglio farti vedere una cosa”mi dice staccandosi appena da me. Mi volto e l’osservo silenziosa. Dal giacchino in pelle estrae l’arnese con cui mi aveva marchiata e me lo passa.
Lo prendo in mano e l’osservo incantata.
“Mi hai tatuata con questo coso?”domando e lui sorride annuendo.
“Che runa è, non riesco a vederla”dico. Lui senza aggiungere altro si solleva la maglia. Il suo petto è completamente pieno di rune, ce ne sono così tante da non lasciare neanche un misero lembo di pelle al naturale.
“Questa”dice indicandomene una accanto all’ombelico. “Sembra un diamante con le ali”dico dando sfogo alla mia fantasia.
“E’ il potere degli angeli.”mi dice. Intanto, senza neanche capire cosa stavo facendo, poso una mano sopra uno di quei tatuaggi e lui rabbrividisce.
“Per lo meno è carino”dico e lui sorride. Comincia a piacermi proprio quel sorriso.
“E’ quasi mezzanotte.”dice rimettendosi a posto la maglietta.
“E con questo?”domando.
“Vieni”dice porgendomi la mano. L’afferro e mi lascio condurre da lui nel buio sul retro della nave.
“E questo cos’è?”domando.
“Chuck e Rue avevano costruito tempo fa un piccolo giardino su questa nave. Sembra stano ma fu fatto per ogni evenienza”mi dice.
“Evenienza?”domando.
“Gran parte di queste piante producono cibo sufficiente per circa un anno e sono ricoltivabili. Rue e Chuck sono esperti in questo genre di cose e lo hanno ideato loro, con una piccola mano da parte mia” mi spiega.
“E come gli avresti aiutati?”domando. Lui sorride e inclina il capo di lato con fare malizioso.
“Diciamo che ci ho aggiunto un pizzico di magia”mi dice.
“Magia?”domando.
“Aspetta e vedrai”mi sussurra. Attendo qualche istante ansiosa e dopo pochi minuti … non riesco a credere ai miei occhi.
   
 
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