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Autore: Lara97    01/04/2015    1 recensioni
Aveva imparato a sopportare che lo lasciassero? A sopportare di perderli? No. Ma il Dottore, con il tempo, aveva imparato a nascondere il dolore.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - 12, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Dottore aveva partecipato a tutti gli addii. Non ne aveva saltato neanche uno. O almeno nessuno del suo passato. E questo stava a significare che aveva detto addio a tutti per ben due volte –nel migliore dei casi-, aveva rivissuto gli addii che i suoi compagni avevano detto lui e che lui aveva detto loro. Volenti o nolenti.

Freni disinseriti, TARDIS versione invisibile, nuova faccia (o almeno abbastanza nuova, o meglio di un nuovo che sembrava vecchio perché in realtà era vecchio e per una volta lo sembrava anche) e via, verso il passato.
Non si dovrebbe fare, è vietato incrociare la propria linea temporale; ma la verità è che lui non aveva intenzione di cambiare niente di tutto quello che era stato. Si disse che lo faceva per Clara. Si, portava anche lei, andava indietro per lei. Era ovviamente così. Aveva visto ogni sua singola versione precedente ma mai loro. Tanto valeva completare il quadretto, no? Voleva farglieli conoscere, voleva fargli vedere chi era, chi erano stati (“si, okay, state”, si disse con uno sbuffo; sapeva che erano quasi tutte donne ma c’è proprio bisogno di specificarlo sempre?); voleva farle capire quanto anche lei fosse fantastica e valesse per lui, come tutti loro. Oswin, la ragazza impossibile. Clara.

E poi tutti gli altri. Non ne aveva tralasciato nessuno. Ed era stato anche abbastanza cronologicamente corretto, per quanto lo si possa essere con i viaggi nel tempo. Susan, aveva cominciato da lei. Era stata la prima, in fondo. Aveva fatto male? Si. Un male straziante? Certamente. Un male che impedisce di vivere? No. Lei non era morta, non aveva perso la memoria e non era stata mandata indietro nel tempo: lei era felice con la persona che amava. Si era fermata come solo pochi avevano avuto il coraggio di fare, anche se lo aveva fatto con una piccola spinta. Ferma poco prima che potesse essere troppo tardi, magari.

Poi erano venuti tutti gli altri e, di volta in volta, aveva meglio imparato a nascondere il dolore. I professori Ian e Barbara, Vicky sempre stupita di tutto, Sarah Jane e K-9 (e con questo gli addii a questa donna così importante per lui diventavano tre) e più avanti Rose chiusa in un altro universo con Micky l’idiota e Martha che lavorava per la UNIT (almeno lei era felice) e Donna per la quale ogni giorno era rimasto terribilmente uguale all’altro…
La TARDIS, capito che non avrebbe fatto niente per cambiare nulla, gli aveva anche regalato il suo ultimo giorno con i Ponds.

Continuava a ripetere alla ragazza al suo fianco, e anche a se stesso, che lo faceva per lei. “Lo faccio solo per Clara”, si ripeteva.
La ragazza castana, che lo osservava con le lacrime agli occhi, non ci credeva. Il Dottore, dal canto suo, neanche.


L'angoletto di Lara
Scrivo poche righe di note per scusarmi per le idee assurde e l'angst presenti in questa storia (anche se non in modo pesante) dato che io stessa, mentre scrivevo, sentivo l'ansietta salire insieme alla solita domanda "Ma perché scrivi questa roba?" (domanda a cui dopo anni non ho ancora trovato una risposta). E niente, è la prima ff che pubblico nella sezione di DW anche se è una serie che seguo da anni e che amo più di qualunque altra, spero di avergli reso abbastanza giustizia. Recensite, commentate, giudicate, criticate: sono vostra.

 
 
 
  
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