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Autore: Birdcage D Swan    03/04/2015    3 recensioni
[Storia a OC; Iscrizioni chiuse] [Continuazione della serie Fury]
Era lì con lei.
Poteva sentirlo.
Nonostante fosse morto da anni, il suo amore viveva tramite quel bey argentato: Hades Selene.

INTERROTTA | Capitolo "Quinto" con "Nota dell'autrice" scritta in data 31 gennaio 2016
Genere: Comico, Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Damian Hart, Kyoya Tategami, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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† Quinto †



Ryuto aveva trovato un consistente numero d’immagini nei pressi del monte Aso. Madoka le faceva scorrere sullo schermo, mentre i presenti intorno a lei osservavano e ascoltavano, più o meno interessati, le spiegazione del blader di Omega Dragonis. In sintesi, quest’ultimo era rimasto particolarmente stupito da svariate incisioni e pitture rupestri che riprendevano strani fenomeni sovrannaturali.
«E cosa ce ne importerebbe?» Sbottò Kyoya. «Si vedono solo persone fuoriuscire dal terreno.»
«Aspetta!» disse Dunamis con un velo di agitazione nella voce – una cosa certamente strana per una persona fredda come lui. «Quell’oggetto in alto.»
La vista dei presenti divenne più acuta. Osservarono con molta più attenzione, in particolar modo il punto indicato dal blader del pianeta Giove.
«Sembra essere… La Luna!» urlarono all’unisono. «Ma che significa?»
«Dev’essere sicuramente qualcosa di correlato con la leggenda di Lucifer e Anael.»
«D’accordo, però, Ryuto non ci ha ancora detto perché mai abbia deciso di mostrarci queste immagini.» Insistette il blader della primavera.
«Era proprio qui che volevo arrivare.» Cominciò il cercatore e inviò l’ennesima immagine a Madoka. «Come potete vedere, tale immagine è molto simile alle altre, tranne per un piccolo particolare sull’angolo in basso a sinistra.»
Prima ancora che Ryuto l’avesse spiegato, i presenti avevano già capito a cosa si stesse riferendo: dalla Luna – onnipresente in tutte le immagini – scaturiva un forte raggio di luce che andava a illuminare un oggetto conosciuto molto bene da tutti loro, un bey.
«Non ci sono più dubbi.» Affermò Dunamis, risoluto. «Lucifer sta tornando.»
Inutile dire che la preoccupazione si espanse nei cuori di tutti loro, tranne che per Ryuto, ovviamente, che non comprendeva assolutamente le paure dei suoi amici. In fondo, dati quei recenti fenomeni astronomici, egli aveva solamente deciso di mostrare loro quelle immagini particolari che, probabilmente, grazie ad un’accurata visione da parte di maggiori esperti nel campo del beyblade, si sarebbero potute comprendere.
«Ra… Ragazzi? Avete capito qualcosa?».
«Signore!» All’improvviso, Hikaru chiamò Ryo a gran voce.
«Che succede?».
«Qualcuno sta attaccando le porte esterne col proprio bey ed è riuscito a sfondare l’entrata!»
«Cosa? Ma… Chi sarà?».
Quel momento di tensione venne ulteriormente confermato dai forti suoni provenienti dal corridoio poco prima percorso da Seya. Probabilmente, i danni che stava subendo l’edificio cominciarono a far venir meno la connessione internet.
«Ragazzi? Che succede?» Il volto di Ryuto diveniva sempre più sfocato.
«Ascoltami, Ryuto!» Urlo il blader di Giove. «Aspettaci alle pendici del Monte Aso; fra tre giorni uno di noi ti raggiungerà.» E la connessione s’interruppe bruscamente.
«Ragazzi! State pronti ad attaccare!» Disse Ryo, e tutti estrassero il proprio bey, i lanciatori caricati.
Ginka, in quanto disarmato, si posizionò subito d’innanzi a Seya.
«Stai attenta!» “Accidenti! La struttura sta per crollare e Paschendale nemmeno viene a difendere la sua bambina!” Pensò il blader dell’autunno, sconcertato.
La porta che dava sul salottino del Quartier Generale venne sfondata, cadendo a terra accompagnata da un tonfo sordo. Erano tutti pronti a vedere chi fosse il responsabile di tutta quella confusione, ma i loro occhi incontrarono solo un denso fumo grigio.
«Chi sei?» disse Ryo con voce ferma.
Non ci fu risposta, ma comunque accadde qualcosa di decisamente inaspettato: la coltre di fummo venne bucata da un corpo che, in seguito, cadde malamente sul pavimento.
«Chris!» urlarono i presenti.
Madoka fu la prima ad avvicinarsi all’ex mercenario, assicurandosi che…fosse ancora vivo.
«Menomale respira!» sospirò la meccanica.
«Ma come sarà arrivato qui?» si chiese Kenta.
L’attenzione di tutti era confinata sul corpo inerme del nuovo arrivato, tranne quella di Ryo.
«Finalmente sei arrivato. Mancavi solo tu.»
Alzarono gli occhi dal corpo di Chris, per incontrare poi gli occhi freddi dell’ultimo blader leggendario rimasto.
«Ry… Ryuga!».
Il blader dell’estate aveva innanzi a sé espressioni per la maggior parte attonite, fatta eccezione per Ryo che nascondeva un velo di contentezza e per i fratelli Tategami, ricolmi di rabbia.
Regnava il silenzio, nessuno osava dire non solo per lo sguardo omicida del blader, ma per il fatto che lui… era… morto.
«Ryuga, ma… allora tu…».
«Dov’è Paschendale?» furono le uniche parole che disse.
«Ehm… È al telefono, in quella stanza…» indicò Madoka.
Senza dire una parola, Ryuga s’avviò e sparì.
Provarono a chiamarlo, anche se in vano.
“Come fa Ryuga a essere ancora vivo? L’ho visto con i miei occhi quando Nemesis l’ha ucciso!”.
 
 
«Che diavolo vuoi, Chris?»
L’ex blader mercenario era lì, innanzi a lui, ansimante. Il suo sguardo era vuoto, niente odio, niente di niente. Nonostante gliel’avesse chiesto, non era realmente interessato al perché il blader dell’inverno si trovasse lì.
«Vorresti combattere, per caso?» lo sfidò Ryuga. In fondo, gli mancava un combattimento. Tuttavia, sapeva bene che Chris non sarebbe stato minimamente alla sua altezza.
Improvvisamente, gli occhi del blader di Orione divennero fiammeggianti.
Ryuga era pronto a estrarre il bey, ma attendeva una reazione decisiva del suo avversario, che però non avvenne. Infatti, invece di estrarre il bey, Chris corse verso di lui, urlando con ferocia.
Ryuga osservò meglio: Phantom Orion non c’era.
“Cosa vuole fare?” si chiese.
La preoccupazione non sopraggiunse nell’animo di Ryuga, tuttavia, avvertì chiaramente che Chris non era in sé, probabilmente manovrato da qualcuno e fu per questo motivo che estrasse L–Drago; il suo avversario fu spinto lontano a causa del contraccolpo e perse i sensi.
 
 
«Diamine! Avrebbe potuto anche evitare di fare tutto quel casino! Ce n’era già uno di passaggio!» disse Kakeru, cosa che fece apparire un sorriso sul volto di qualcuno.
«Forza! Dobbiamo pensare a Chris ora!» Affermò Madoka e tutti si unirono a lei nel sistemare Chris su un divano e lo coprirono con una coperta.
In molti iniziarono a fare svariati commenti sull’accaduto, dimenticandosi per qualche minuto i soliti problemi. Soprattutto Ginka, che non riusciva a togliere gli occhi dalla bella Seya.
«È tutto a posto?» le domandò il blader di Pegasus con voce protettiva.
Stranamente, l’amica di Paschendale era molto tranquilla e non aveva fatto una piega al momento dell’entrata in scena di Ryuga; era rimasta seduto a cullare la bambina che aveva tra le braccia.
«Sì, tutto a posto. Sapevo sarebbe arrivato prima o poi.»
«Hm? Che intendi dire?» domandò Ginka stupito, mentre si sedeva accanto alla sua interlocutrice.
«Semplice! Sono stata io a contattare Ryuga e a dirgli di raggiungermi!».
Inutile dire che Ginka fosse del tutto scioccato.
“Cosa? Come… Quando… Questa ragazza conosce Ryuga?”.
«Ma, tu…»
«Sh! Non dirlo a nessuno, però» sussurrò portando il dito indice sulle labbra. «Se Paschendale venisse a sapere che l’ho detto a qualcuno, mi ucciderebbe.»
E Ginka ormai conosceva bene il modo di fare di Paschendale. Tuttavia, lui sapeva di avere il sacro santo diritto di sapere come mai Ryuga fosse ancora vivo, ma era certo che non sarebbe riuscito a estrapolare tale informazione con facilità.
«Capisco…» si limitò a dire. «Posso almeno chiederti che ci fai qui?» domandò col tono più educato possibile.
«Beh, Paschendale mi ha chiesto di portarle questa bambina. Ti starai chiedendo chi sia, ma non posso ancora dirtelo.»
“Ma mi legge nel pensiero, per caso?” si domandò.
«N-No! Non è così» mentì. «A dire il vero, mi piacerebbe sapere qualcosa in più su di te… Sei una blader, per caso?»
A quella domanda, Seya arrossì. «Davvero t’interessa sapere qualcosa su di me?».
«Certo!» esclamò il blader.
«Beh… Sì, sono una blader e il mio bey è… molto particolare.»
Ginka s’incuriosì. «In che senso?».
«Beh… ecco… il mio è un bey oscuro.»
“Un bey oscuro?”. Inutile dire che non se lo sarebbe mai aspettato.
Possibile che una ragazza così dolce, potesse avere un bey di quel genere.
«Vuoi vederlo?» gli domandò.
«Ehm… Certo! Sì, sono molto curioso.»
Seya mise una mano in tasca, lo estrasse e glielo mostrò.
«Ti presento Powerfull Lyra.»
Rigirò la trottola celeste tra le mani: notò subito che si trattava di un bey bilanciato.  Sul bullone vi era l'immagine di una lira celeste su sfondo lilla. La punta era in gomma, probabilmente per respingere gli attacchi nemici.
«È un bey molto bello! Quali sono le sue caratteristiche fondamentali?».
Seya riflettè. «La maggior caratteristica di questo bey, oltre all'immensa resistenza, è la sorpresa: non si sa mai come potrebbe agire.
«Inoltre, la ruota di fusione presenta degli artigli capaci d’infliggere gravi danni all'avversario.»
«Wow! Vedo però che non hai nessun problema a parlarmi così approfonditamente del tuo bey.» Commentò Ginka, restituendo Powerfull Lyra alla sua proprietaria.
«Hai ragione, ma m’ispiri fiducia!» commentò e sorrise.
Rimasero per qualche minuto a guardarsi, sorridendosi.
Era davvero una bella ragazza, su quello non ci pioveva. Inoltre, era davvero dolce e gentile.
Ginka si chiese come quella ragazza potesse essere così amica di Paschendale: Seya era così dolce e gentile, mentre l’ex blader era un maschiaccio, i cui modi non rappresentavano esattamente il culmine della gentilezza.
La proprietaria di Lyra spostò le iridi gridio-azzurre in modo da guardare oltre il suo interlocutore.
«Seya!» disse una voce cupa.
Ginka si voltò e vide Ryuga.
«Raggiungi Paschendale, ha bisogno di parlarti.»
«Ah… S-Sì, vado subito. Scusami, Ginka, potresti tenere questa bambina?»
«Ehm…O-Okay…» rispose scettico. Non aveva mai tenuto in braccio una bambina così piccola. Seya gliela passò delicatamente, dopodiché si recò velocemente oltre la porta.
Fortunatamente, quella bambina stava dormendo tranquilla.
«Dunamis» disse il blader dell’estate. «Vuole vedere anche te.»
Il blader di Jupiter imitò Seya e si recò anche lui da Paschendale, tuttavia, non prima di aver lanciato uno sguardo poco amichevole a Ryuga e alla sua arroganza.
 
Dopo circa venti minuti d’attesa, finalmente, i tre si fecero vedere.
«Buongiorno a tutti!» dissero Paschendale e Seya all’unisono.
Rimasero tutti sorpresi del fatto che avessero ciascuna un cappello tra le mani.
«Io, Paschendale e Dunamis ci siamo riuniti per decidere un piano di battaglia. Infatti, ognuno di voi avrà un compito da seguire. Però, prima di assegnarveli, dovrete fare attenzione alle nostre spiegazioni. Paschendale, prego!»
«Grazie, Seya!».
Tutti, tranne Dunamis, erano parecchio stupiti. Che diavolo stava succedendo? Era una presa in giro, per caso?
«Dunque, in questo cappello ci sono scritti i vostri nomi, mentre in quello che tiene Seya ci sono cinque bigliettini con scritti vari compiti.
«Ora estrarrò i cinque nomi di coloro che dovranno estrarre un bigliettino dal cappello di Seya. Gli altri resteranno qui ad allenarsi. Tutto chiaro?».
«Ma è uno scherzo?» si sentì bisbigliare.
«Bene! Possiamo cominciare!».
Paschendale estrasse i cinque nomi e in seguito, ovviamente, li lesse.
«I nomi sono: Kyoya… Ryuga… Masamune… Kakeru… E… Ed io… No, che rottura! Posso estrarne un altro?» si lamentò il Presidente.
«No, Paschendale. Avevamo già detto che i nomi non si sarebbero potuti cambiare» rispose Dunamis, risoluto.
«Ah! D’accorso…».
«Bene!» proseguì Seya. «Passiamo ora all’estrazione dei compiti. Prima alle signore!».
La blader di Lyra porse il cappello a Paschendale. Frugò tra i cinque bigliettini ed estrasse.
«”Fare le selezioni”. Beh, poteva andarmi peggio!».
«Perfetto! Paschendale si occuperà dei tornei che determineranno la squadra di blader per combattere Lucifer.
«Ora tocca a Kyoya!».
Il blader della primavera, con la sua solita aria scettica, estrasse il bigliettino.
«”Accompagnare Paschendale”. Ma che razza di compito è?».
«È stata tua sorella a scriverli» commentò Dunamis.
«Ora tocca a Kakeru!».
Il più giovane della famiglia Tategami imitò i fratelli, speranzoso nel compito che avrebbe avuto.
«”Restare qui”. Ah beh, vi siete proprio sprecati per questo compito…» commentò con sarcasmo.
«Scusa fratellino…».
«E ora tocca a… Ryuga!». Quest’ultimo rispose con uno sguardo seccato, come era ovvio aspettarsi.
«Va bene, ho capito, estraggo io per te…» sbuffò Paschendale. Era sicuramente l’unica che avrebbe potuto comportarsi in quel modo con quel blader. «”Vai al Monte Aso”. Ah bene! Starai un po’ col tuo fratellino!».
«E infinte… Masamune!».
L’animo del blader era leggermente scosso. Non sapeva bene il perché, ma si sentiva parecchio spaventato dalla sua sorte. S’avvicinò al cappello.
«Tanto non ha senso che tu estragga» lo fermò Paschendale. «Tanto, ne è rimasto solo uno. L’ultimo biglietto è “infiltrati nella setta satanica”».
 

 
“Note dell’autrice” aggiornate al 31 gennaio 2016
Non so quanti, dall’ultimo aggiornamento di questa fanfiction, leggeranno questo breve avviso. So che avrei potuto aggiungere un capitolo intitolato “Avviso ai lettori”, ma non mi sembrava il caso. Perciò, lo scrivo qui.
Come potete notare, ho inserito l’avvertimento “Incompiuta”. Le mie motivazioni sono abbastanza ovvie: Beyblade non m’interessa più come una volta, buona parte del seguito di tale fanfiction sembra essersi dissolta nel nulla (cosa che non mi sprona a proseguire) e, più importante, non amo portare avanti progetti solo perché devo e non perché mi diverte.
In conclusione, “Inferno incrociato” termina qui ma, per motivi di plagio da parte di altri autori, mi trovo impossibilitata a cancellarla.
Probabilmente, la ritroverete in un altro fandom, in quanto l’idea di base mi piace.
Ringrazio le fantastiche SullyAnne, Cronus e Xima_ per aver recensito quest’ultimo capitolo al momento della sua pubblicazione; siete state davvero importanti!
Ringrazio anche coloro che l’hanno aggiunta tra preferite, ricordate e seguite, così come ringrazio chi, a seguito della lettura, mi ha inserita tra gli autori preferiti.
 
Spero che queste note non vi abbiano deluso o fatto arrabbiare. Nel caso abbiate da ridire su tale scelta, vi pregherei di non lasciare recensioni, ma contattarmi per messaggio privato, a cui risponderò sicuramente e senza alcun disturbo.

Grazie per l'attenzione!
 
  
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