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Autore: Eliatheas    21/12/2008    2 recensioni
Postata la quinta one - shot : Capitolo 5 – Famiglia [Di nuovo regali] ~ Lily Luna e James Sirius.
Per me, la mia famiglia, è la mia dannazione. Tutti i miei ragazzi sono fuggiti appena conosciuto James o il resto della mia famiglia. A partire da papà, che è un pazzo visionario con una cicatrice sulla fronte. Poi c’è mamma, pronta ad urlare per qualunque cosa e James....James è il classico tipo guai – a – chi – tocca – mia – sorella - e ti – ammazzo – se – osi – sfiorarla – con – un dito. Va molto d’accordo con zio Ron, su questo punto.
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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And so this is Christmas ~

Capitolo 1 – Goffa [Io odio l’inverno]

Io odio l’inverno.
Lo odio fortemente, come si può odiare il proprio nemico. Con tutta l’intensità possibile.
Il perché io odi l’inverno sarebbe facilmente comprensibile se fosse al mio posto, ma fortunatamente - per voi – non lo siete, per cui dovrei spiegarvelo.
Ecco...avete presente una disgrazia vivente? Un essere che ad ogni passo inciampa nei suoi piedi anche quando la superficie è piana e solida? Se lo avete ben presente, allora avrete capito perché odio tanto l’inverno.
Io sono goffa. Non è una supposizione, un’ipotesi. E’ la pura e semplice verità.
Sono goffa.
Come naturale conseguenza a questa mia predisposizione fisica verso il suicidio involontario, inciampo in ogni dove e stare in equilibrio per più di tre secondi netti per me è impossibile quanto la neve in Agosto.
Immaginate come può essere traumatico l’inverno per una che a stento riesce a stare in piedi su una superficie normale, aggiungete neve e ghiaccio e avrete il mix giusto per capire perché io odi tanto questa particolare stagione dell’anno.
Solitamente, d’inverno, non esco mai di casa e resto tutto il giorno chiusa in camera mia a leggere o in salotto a parlare con Albus e Dominique, rischiando ugualmente la vita sul pavimento della Tana.
Ma oggi c’è un evento straordinario che non posso ignorare, per questo procedo fuori lentamente, dietro Albus, facendo bene attenzione ai miei piedi, che, chissà come mai, ancora non mi hanno fatta inciampare.
Come si dice? Le ultime parole famose, no? Ecco, è esattamente in questo momento che cado. Il mio piede sinistro, infagottato in una scarpa da ginnastica, scivola sul ghiaccio e trascina con se anche il piede destro, che insieme mi portano ad una rovinosa caduta con il sedere sul ghiaccio e la testa dolcemente appoggiata alla neve fredda.
Ecco. Lo sapevo.
“Rosie, sei viva?” Albus ridacchia divertito, ma io non apro gli occhi – chiusi durante la caduta, ormai riflesso involontario. Dà per scontato che io stia bene, il mio diabolico cugino preferito. Mi scuote un po’ per la spalla. “Rosie? Rosie?” E’ più agitato ora. Riderei, soddisfatta di me stessa, se solo non mandassi all’aria il mio piano. “Rosie! Qualcuno mi aiuti! Rose non si sveglia! Rose, dai, non fare scherzi. Rose! Rose!” E’ isterico.
Amo mandarlo sull’orlo di una crisi di nervi. E’ davvero appagante per la mia fragile autostima che si disintegra ogni volta che lui ride di me dopo una caduta.
“Rosie, dai! Respiri, lo so che respiri!” trilla, con voce stridula. Sento che tutti si sono radunati attorno a me e quasi mi pento del mio scherzo infantile.
“Al, spostati. Ci penso io” mormora una voce maschile, fin troppo sicura di sé. Scorpius Malfoy.
Era lui l’evento straordinario. Stavamo aspettando che si Materializzasse qui. Albus mi ha costretta ad uscire. Per accoglierlo, sai. E’ contento che ci sia tu, ti vuole taaaaanto bene. Il fatto che io non mi limito a volergli taaaaanto bene non ha scalfito neanche Albus, che ha liquidato la confessione balbettante dei miei sentimenti per Scorpius con un’alzata di spalle.
Sento il terreno – o meglio, il ghiaccio – scivolare sotto di me e un paio di mani calde che mi circondano la schiena.
“La porto di sopra, vedrai che si riprende” dice Scorpius, avanzando lento. Oh, cavolo! Scorpius Malfoy mi tiene tra le braccia. Mi porta in camera. In braccio. Scorpius Malfoy.
Chissà perché non riesco a focalizzare queste tre parole.
Scorpius Malfoy mi porta in camera tenendomi tra le braccia. Come un principe azzurro.
Ok, Rosie. Cancella quest’ultima affermazione.
“Cosa hai fatto a mia figlia?”
Papà. Ne sentivo quasi la mancanza. Mi mancavano le sue urla isteriche, del tipo Giù le mani da mia figlia! o Cosa le stai facendo, brutto escremento di Ippogrifo?
“Non ho fatto nulla, signor Weasley. Sua figlia è caduta sul ghiaccio e ha perso conoscenza” mormora Scorpius, con voce argentina, tanto da convincere anche me.
Papà trattiene a stento una risatina.
“Tipico di Rosie” Gli tirerei un pugno se solo non compromettessi la recita. “Dove hai le mani?” chiede poi, minaccioso.
“Attaccate ai polsi, signore” mi trattengo dal ridere, mentre sento papà ringhiare, inferocito.
“Intendevo dire...dove le hai posate?”
“Non nei punti di massima sicurezza, signore, non si preoccupi” trilla il mio amico, con un evidente sorrisetto nella voce. “Ci tengo alle mie mani, signor Weasley. E terrei anche a portare sua figlia di sopra. Sa, inizia a pesare”
Brutto idiota maschilista! Inizia a pesare? Altro che principe azzurro, questo è un cafone in piena regola. “Certo, vai”
Scorpius inizia a salire le scale, sbuffando di tanto in tanto.
Idiota. Io non sono pesante.
Per niente.
Io sono una piuma.
Arriviamo al piano di sopra e Scorpius mi poggia su una superficie morbida che credo sia il mio letto.
“Avanti, Rose” mormora, trattenendosi dal ridere. “Puoi anche smettere di fingere ora. So che sei sveglia”
Mi alzo di scatto – facendo dondolare furiosamente i boccoli attorno al mio viso – e lo guardo con un sopracciglio inarcato.
“Come facevi a saperlo?” chiedo, sistemandomi i capelli, mentre lui si siede sul letto accanto a me.
“Stavi quasi ridendo, prima” ammette, prendendo un mio boccolo fra le dita e sorridendomi, divertito. “Lo sai che hai fatto prendere un infarto ad Al?”
“Lo sai che era il mio proposito?” chiedo,con lo stesso tono che ha usato lui. Scorpius scuote la testa con aria esasperata.
“Sei diabolica”
“E tu sei un cafone. Io non peso” replico, indispettita, incrociando le braccia sotto al seno.
“Ti sei offesa?” chiede, sgranando gli occhioni verdi e passandosi una mano fra i capelli biondissimi. “Dai, che l’ho fatto apposta. Volevo prenderti in giro. Sapevo che eri sveglia”
“Seh, certo” borbotto, offesa, guardandolo male. Lui fa gli occhioni da cucciolo di Snaso abbandonato ed io non posso fare a meno di sciogliermi e di sorridere, esasperata.
Cerco di alzarmi dal letto, ma, nel bel mezzo della mia impresa, metto male il piede a terra e cado sul pavimento.
“Ahio” mi lamento, massaggiandomi la schiena. Scorpius sorride, divertito, e mi porge una mano. Mi rialzo con il suo aiuto e mi risiedo sul letto, arresa al fatto che non camminerò.
“Sei terribilmente goffa, lo sai?”
Lo fisso male e lui ride.
“Come se non me ne fossi accorta. Forse non te ne rendi conto, ma quella che cade sono io, di conseguenza dovrei sapere se sono goffa o meno” replico, infastidita. Non mi piace che mi si dica la verità.
“E lo sei? Voglio dire...ti senti goffa?”
“Non è una questione di sentirsi, Scorpius...Lo sono” mormoro, rassegnata, guardando le mie mani.
“Non se non ci credi” mormora lui, alzandosi in piedi.
“Come?” chiedo, ma lui sfodera un sorrisetto sghembo e si allontana, tendendo le mani verso di me.
“Alzai e cammina verso di me. E pensa che tu non sei goffa” Tiene ancora le mani tese verso di me, come si fa con i bambini quando camminano per la prima volta. “Avanti” mi incita, dolcemente, facendo un altro sorriso.
Mi alzo in piedi, tremante.
So che ora farò una figuraccia, che cadrò al primo passo. Lo so per certo.
So che ora scoppierà a ridere e mi darà una pacca sulla spalla, dicendo cose tipo: Sei un caso disperato, Rose Molly Weasley, ci rinuncio. Ed io starò male, perché per l’ennesima volta mi dimostrerò incapace di fare qualunque cosa.
Non voglio rendermi ridicola ancora una volta davanti a Scorpius. Non voglio.
Focalizzo il mio sguardo sul suo viso, cammino esitante.
Non voglio rendermi ridicola, voglio che lui si stupisca di me.
Solo che non accade.
Inciampo al terzo passo e cado a terra ancora una volta, tenendomi il ginocchio. E scoppio a piangere, come una stupida.
Scorpius non ride di me, ma mi si precipita accanto e mi stringe dolcemente al suo petto.
“Dai, abbiamo tutte le vacanze per provarci, non ti abbattere” mi sussurra, sorridendomi fiducioso. “E vedrai che alla fine di queste vacanze amerai l’inverno”
Se continua a sorridermi così credo proprio di sì.

“Forza, dai che ce la fai, Rosie!”
“La smetti di prendermi in giro?” chiedo, voltandomi verso Scorpius e fulminandolo con lo sguardo. “Sto solo andando a prendere il regalo da sotto l’albero”
“E allora? E’ sempre una scommessa con te”
Neanche il tempo per lui di arretrare. Un passo e io sono vicina a lui, pronta a tirargli uno schiaffo sulla nuca. Uno schiaffo amichevole, però, perché io non sono capace di fare del male a Scorpius.
“Mi hai picchiato” mormora lui, stupito, mentre tutti intorno a me ridono, divertiti. “E non sei inciampata!”
Rido anche io e mi piego leggermente in avanti. Ed è in questo momento che il mio piede destro decide di ribellarsi.
E cado ancora una volta.
Tutti ridono, Scorpius si trattiene la pancia dalle risate.
Sono caduta, è vero.
Ma sapete una cosa?
E’ Natale, Scorpius è qui con me che mi incoraggia ed io sono assurdamente felice.
E, almeno oggi, non mi dispiace essere goffa.


Angolo Autrice
Ed eccomi che ritorno a scrivere su Harry Potter. Questa è una raccolta di one-shot non necessariamente legate tra di loro, ambientante in periodo Natalizio/invernale e dedicate alla Next Generation. Non so esattamente quante ne saranno, ne ho già pronte tre su alcune coppie, ma voglio scrivere anche su qualcosa che non siano le coppie. Quindi...vedremo. E se questa raccolta finirà dopo Natale mi perdonerete lo stesso? Ho avuto l’ispirazione troppo tardi.
Spero che almeno un pochino vi piaccia questo primo capitolo.
   
 
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