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Autore: Zampa di lupo    04/04/2015    3 recensioni
Prilla,italiana di nascita, vive in Giappone. Un giorno mentre passeggia nel bosco affianco a casa sua trova un lago, lì conoscerà Rayan, suo nemico giurato, e i White wolves, bellissimi lupi bianchi. Ma da dove vengono queste bellissime creature? E cosa le stanno nascondendo?
A volte però non c'è tempo per i nemici, ormai in gioco è il futuro di qualcosa più che di due branchi di lupi.
*dalla storia*
(capitolo 5)
“No, la riga NO! Il prof mi ammazza se la prossima volta non ho la riga!” Lui ridacchiò. “Meglio per me allora!”
“Sei cattivo!”
“Sono il lupo nero, cosa ti aspettavi?”
“Che arrivasse il cacciatore a farti fuori.”
(Capitolo 9)
Mentre ci incamminavamo verso casa di Rayan mi ricordai che dovevo avvertire i miei genitori. “E i miei e Miki?”
“Li avvertiamo a casa mia. Muoviti, stiamo sanguinando, tu più di me, tanto.”
“Dovevi proprio ricordarmelo?”
“Ovviamente, sennò non ero io.”
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The White wolf and the Black wolf
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Avevo effettivamente già caricato il capitolo 12, ma mi sono appena resa conto, che avevo scritto delle cavolate, mi dispiace per l’equivoco, colpa mia che non ho il cervello dove dovrebbe stare, chiedo venia, sperando che non perdiate la pazienza e mi facciate sapere, se avete letto l’altro, quale dei due preferite (no, l’altro non lo rimetterò comunque XD)

 
Capitolo 12
Io e il Black wolf corremmo per il paese, alla ricerca del Red. Mentre le gambe si muovevano da sole, ed i piedi sbattevano sul cemento, Rayan mi raccontò cosa si ricordava e come si era sentito subito dopo. “Non ricordavo nulla, Prilla, avevo come la testa vuota! E quando tu hai buttato fuori me e Jack ci sono rimasto di sasso. Non capivo il perché, ti avevamo fatto arrabbiare, ma alla fine cacciarci mi sembrava troppo, e più pensavo a cosa potesse essere successo, più mi saliva il mal di testa!”
“Pensi sia successo anche a Jack?” gli domandai, curiosa della sua opinione. Se qualcuno avesse chiesto la mia gli avrei detto che visto che la causa era la stessa le probabilità che fosse successo qualcosa di diverso era difficile.
“Immagino che Jack si sia sentito come me” rispose scrollando le spalle. In quel momento notai i passanti. Le persone a cui sfrecciavamo affianco non sembravano notarci o stupirsi, ma avevo seri dubbi sul fatto che fosse una cosa normale, soprattutto visto che io e Rayan non eravamo il ritratto della normalità. Le strade, i negozi e le persone li vedevo di striscio, quasi l’occhio non li registrava. Ero concentrata, a speravo così anche Rayan.
Purtroppo la nostra corsa durò poco. Non avevo intenzione di usare tutte le mie energie per correre senza metà e rischiare di raggiungere l’obbiettivo troppo stanchi per affrontare un possibile e probabile combattimento. “Rayan, fermiamoci, dobbiamo conservare almeno una parte delle energie” gli dissi. Il biondo si fermò, e lessi il conflitto sul volto. “E se non arriviamo in tempo?” mi rispose, guardandomi titubante.
Sospirai, capivo ciò che gli passava per la testa. Rischiavamo di non fare in tempo, ma in tempo per cosa? Avevo dato per scontato che il Red wolf sarebbe stato assaltato, ma a Rayan non era successo nulla, perché se volevano attaccarci non farlo subito? Jack e Rayan, usciti da casa mia, sarebbero stati facili prede. Frastornati per il mio comportamento e per il vuoto di memoria.
“Non penso Jack sia in pericolo. Pensaci, non sarebbe stato più semplice attaccarvi usciti da casa mia?”
“Eravamo vicini a te, avresti potuto intervenire” mi rispose, come se stesse illustrando l’ovvio. “Rayan, non ti ho certo trovato vicino a casa mia, il tempo per attaccarti senza che io sentissi lo hanno avuto.” Lui sembrò riflettere un attimo, poi sospirò, come arrendendosi a quello che gli stavo dicendo. “E comunque alcuni dei tuoi lupi lo stanno cercando, no? Probabilmente ora sarà già dal suo branco.” Sorrisi, ed insieme riprendemmo a camminare.
 
In silenzio raggiungemmo casa mia. Nessuno dei due aveva parlato, e se Rayan aveva tentato di parlarmi non lo avevo sentito, presa dai miei pensieri. Cosa poteva essere successo a Jack? Era davvero sano e salvo? Se non lo fosse stato la colpa sarebbe stata mia, e avrei sentito i sensi di colpa per la vita. Jack era un mio amico, esattamente come Rayan, e non avrei sopportato di trovarlo ferito, o peggio... Scossi la testa per scacciare la terribile idea. No, era protetto da più di un branco, gli Spiriti potevano davvero avergli fatto del male? In un angolo della mia mente però si formò un brutto pensiero. Loro magari no, ma nulla mi assicurava che i Lupi Grigi non lo avessero attaccato. Presi un profondo respiro.
“Prilla! Che ne dici di una bell’allenamento io e te?” mi propose Rayan strappandomi alle mie pessimistiche riflessioni. “Vuoi farti mettere al tappeto da una ragazza?” gli domandai, sfidandolo.
Pochi secondi dopo eravamo due lupi pronti ad azzannarsi. Con il ventre schiacciato a terra ero pronta ad attaccarlo, ma prima ancora che muovessi un muscolo Rayan era saltato. Mi mossi il più in fretta possibile e schivai con uno scatto verso destra. Appena poggiai le zampe a terra qualcosa mi afferrò. Mi trovai in aria, sollevata per una delle zampe posteriori. Mi trasformai in umana, sorprendendo Rayan, che si deconcentrò. L’ombra allentò la presa, ed io caddi verso il terreno. Rapidamente ripresi la ferma di lupo, ed appena toccato il terreno scartai di lato per evitare un attacco di Rayan. Non avevo quasi il tempo di respirare per evitare gli assalti del mio finto avversario. Non ero ancora riuscita a toccarlo, mentre lui era riuscito a colpirmi più di una volta. Dovevo inventarmi qualcosa o sarei stata nei guai. Mentre Rayan stava per lanciarsi addosso a me per l’ennesimo colpo, dalla foresta sbucò Jack, seguito dai miei White wolves e dai Red wolves, tutti perfettamente intatti. Io e Rayan tornammo umani, felici di vederli sani e salvi, e il Black mi fece notare che lui aveva avuto ragione. Per evitare che se ne vantasse proposi a tutti un buon te per rilassarci.
 
Il giorno seguente io, Rayan e Jack eravamo di nuovo nella mia stanza a pensare. Nessuno di noi aveva idee. “E se chiedessimo ai nostri genitori di mandarci per una gita?” proposi, sperando che almeno uno di loro concordasse con la mia idea, ma subito Rayan mi disse: “E come gli spieghi il perché dell’Italia?”
“Io ho dei parenti... però non li ho mai visti.” gli feci notare. “E perché dovrei voler andare proprio ora?”
Dovetti dargli ragione, ed in quel momento cadde il silenzio. Il nervosismo ormai era evidente. Non riuscivamo a trovare una soluzione, e mi sembrava impossibile che non ce ne fossero. Quando Jack stava per alzarsi il cellulare di Rayan squillò, sorprendendoci tutti. Lui fissò un attimo lo schermo, poi rispose. “Pronto?... Davvero?!... Certamente! Mi farebbe piacere, e tu mi faresti un favore immenso!... Hai quattro biglietti? Sai che potrei sposarti?... Ci vediamo tra poco allora!” e attaccò. Io e Jack lo fissammo curiosi, e lui spiegò: “Era un mio amico, mi ha appena detto che è venuto a prendermi per fare un viaggio in Italia e ha due biglietti dell’aereo in più, pensando volessi magari portare qualcuno che ho conosciuto qui.”
“Quindi abbiamo trovato il passaggio?”
“Esatto. E lo incontreremo tra poco, alla gelateria.” Come se avessimo un unico cervello in comune ci fiondammo fuori dalla stanza e fuori dalla casa, diretti verso il paese, era la notizia giusta al momento giusto. Poteva andare meglio? No, ne ero certa. Il problema sarebbe stato convincerlo a far imbarcare tre branchi di lupi... ma a quello avremmo pensato dopo. Ora sapevamo come fare, non ero mai stata tanto felice di qualcosa.
 
Con il fiato corto arrivammo alla gelateria e trovammo una grandissima massa di persone attorno ad un tavolo, a cui era seduto un ragazzo con i capelli marrone scuro, vestito elegantemente. Rayan iniziò a sbracciarsi in quella direzione, per farsi notare, e quando il ragazzo lo vide si alzò e si diresse verso di noi. Una volta che ci ebbe raggiunti Rayan ci presentò: “Prilla, Jack, vi presento Marco, Marco loro sono Prilla e Jack, i due amici che vorrei portare con me.”
“Felice di fare la vostra conoscenza.” rispose facendo un mezzo inchino.
 
Angolo della noiosa (e ritardataria e idiota e chi più ne ha più ne metta) autrice
Mi dispiace, giuro, non volevo fare quell’errore, ma il capitolo, seppur breve, è un capitolo importante, mentre l’altro era una schifezza assurda messa perché ero disperata. Spero continuerete a leggere anche dopo la mia cavolata, sono veramente spiacente, se volete uccidermi potete. Però ora hanno la possibilità, e per il prossimo capitolo so già che succederà, quindi dovrebbe arrivare presto.
Beh, tempo di ringraziamenti
Ringraziamenti:
Grazie a: black liberty, Elis in wonderland e Winterwing per aver recensito
Grazie a: black liberty, Elis in wonderland e HoPauraDiMeStessa per aver messo la storia tra le preferite
Grazie a: Cygnus_X1 e HoPauraDiMeStessa per aver messo la storia tra le ricordate
Grazie a: Giughi10, Julia_Greenshade, Look_the_stars, Luny11, morga98, nadine5, nike97, Tatanka 94 e Winterwing per aver messo la storia tra le seguite.
Ringrazio anche gli eventuali lettori anonimi e spero abbiate la pazienza di continuare a seguire la storia.
Bacioni :*
Prilla
  
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