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Autore: scaramouch_    04/04/2015    2 recensioni
Questo è semplicemente ciò che la mia band preferita rappresenta per me, è un piccolo pensiero che ho deciso di condividere, spero vi piaccia!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi, cinque settembre sono qui a scrivere non perché mi sento frustata (strano ma vero) e non ho bisogno di sfogarmi, ma perché credo di dover fare una celebrazione alla musica, alla mia musica. Oggi sarebbe stato il sessantottesimo compleanno di Freddie Mercury, l’uomo a cui devo me stessa, sì, perché senza di lui non sarei quella di oggi, lui è stato la scintilla, non solo lui però, tutta la band. I Queen mi hanno fatto entrare nel meraviglioso mondo del rock, mi hanno aiutato a superare brutti momenti, a piangere, a ridere, fare la stupida, e a cantare a squarcia gola. Sono molto importanti per me. Sono riusciti ad indirizzarmi verso la mia strada, prima di loro non avevo una meta, ma dopo il cammino da percorrere è stato chiaro. Non sono una semplice “band”, non sono “rumore” sono molto di più. Sono riusciti a farmi innamorare della musica e a farmi appassionare a qualcosa, cosa che niente e nessuno era mai riuscita a fare. Prima di ascoltarli vivevo passivamente, cosa che faccio tutt’oggi, ma almeno ho una voce stupenda e della musica bellissima che mi accompagnano. Non sarò la fan numero uno, non avrò tutti i cd, non conoscerò tutte le canzone e non saprò quanti peli aveva sul culo Freddie, però so che li amo incondizionatamente e li ringrazio di tutto.
 
Questo probabilmente è il testo di cui sono meno soddisfatta, perché parla di una cosa così importante, eppure non dice nulla. I Queen mi hanno cambiato la personalità, non voglio dire “vita” perché sembrerei una di quelle ragazze idiote. Mi hanno fatto capire che il mondo non era solo come lo vedevo io, ci sono milioni di visioni, non siamo tutti uguali e non dobbiamo cercare di esserlo. Io prima di loro non lo sapevo, vivevo nel mio mondo bidimensionale, senza pensare che in realtà il mondo è a tutto tondo. Sono stati importanti perché mi hanno accompagnato e guidato durante uno degli anni peggiori della mia vita, ovvero il primo liceo, di cui appunto ho già parlato. Mi sentivo sempre inadeguata, ma quando ascoltavo la voce di Freddie, gli assoli di Brian, le armonie di John e i cori e i battiti di Roger, stavo meglio, sentivo di appartenere ad un piccolo mondo dove nessuno poteva farmi del male, durava poco quella sensazione, ma la consapevolezza che esistesse mi faceva andare avanti. Erano solo tre minuti, a volte cinque, quattro o sei, ma erano meravigliosi, perché stavo davvero bene. Alleviava le mie piaghe. Ricordo una volta che ero sul divano e cantando “somebody to love” mi veniva da piangere per la morte di Freddie, ma ho deciso di trattenermi, fino a qualche secondo fa non avevo ancora capito perché lo avessi fatto, e mi sentivo in colpa perché penavo di pensare che Freddie non meritasse le mie lacrime, ma ora capito, ho capito davvero, non ho voluto piangere, non volevo rovinare la perfezione di quei minuti e non volevo piangere per l’unica cosa che mi facesse stare bene, non potevo rovinare anche quella con la tristezza, certo io piango con Bohemian Rhapsody, ma per altri motivi, non potevo rovinare la mia visione dei Queen, per me sono il bene e basta non ci possono essere lacrime per loro, perché non le meritano, non perché sono troppo poco, ma perché sono troppo. La mia mente è legata a loro e li associa solo a positività, anche se piango con loro, ma poi sto sempre meglio. Senza di loro non sarei riuscita a tirare fuori le emozioni (quelle poche che provo) perché non ne sarei stata capace. Mi hanno fatto da mentori nella scoperta di me stessa, nel mia formazione mentale, sono stati la mia guida, mi hanno aiutato a non perdermi nelle mie paranoie, complessi e insicurezze, non che ora le abbia superate, ma riesco a conviverci. Mi sarei persa dentro me stessa, nell’immensità della mia stupida mente. Mi hanno fatta sentire speciale, come se possedessi un tesoro meraviglioso che dovessi custodire e al contempo dovessi mostrare la sua bellezza attraverso me, avevo finalmente qualcosa dentro, non ero più vuota, avevo qualcosa di mio che potevo condividere, ma che rimaneva sempre mio. Non ero più solo apparenza ero anche sostanza, no che non lo fossi anche prima, ma non lo sapevo, non me ne ero accorta. 



Hey!
Volevo chiarire alcune cose, parto dal principio che ho un cartella sul computer dove scrivo tutte le mie riflessioni e questa è una di quelle, la prima parte l'ho scritta il cinque settembre, la seconda a fine novembre, perchè appunto, non ne ero soddisfatta. Mi scuso per il titolo così banale, ma è quello che ho salvato all'inizio e sinceramente non volevo cambiarlo.
E' semplicemente una mia reale esperienza!
Spero vi sia piaciuta! 
xoxo
scaramouch_
  
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