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Autore: SabrinaSala    05/04/2015    13 recensioni
Se quella sera, alla fontana, Oscar non fosse stata sola, fasciata in quell'ingombrante abito da sera... Se una mano amica le avesse offerto conforto... Se il fragore silenzioso delle sue lacrime non fosse rimasto inascoltato?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic Oscar fissò lo sguardo su quella giacca marrone. L’avrebbe riconosciuta tra mille. Non ne era sorpresa.  
Lui era lì. Come sempre.
Non doveva nemmeno voltarsi per vederlo. Lo sentiva, lo avvertiva. Avvertiva l’ombra massiccia della sua figura scivolarle addosso e rivestirla come un caldo mantello protettivo. Inutile, quella giacca.
André.
Un flebile sospiro le scivolò tra le labbra dischiuse racchiudendo l’accenno ad un amaro e ironico sorriso di consapevolezza.  Il suo André…  
Arrabbiata, frustrata, delusa, maltrattata nel suo cuore di donna, un cuore che si era ostinatamente voluto mettere a nudo e si era visto rifiutato, ferito.
Nessuno avrebbe dovuto vederla,  giudicarla. Nessuno. Miserabile e patetica così come si sentiva, piegata dall’effetto cocente della vergogna,  con le mani strette al marmo freddo di quella fontana, umido di acqua e di lacrime, quella ridicola acconciatura scomposta dal vento,  il ricercato abito da sera che la fasciava, avvolgendola come un sudario, togliendole il fiato. 
Socchiuse lo sguardo. Nessuno, pensò.  
Poi afferrò la stoffa ruvida di quella giacca. Vi si aggrappò.
André, chiuso in un rispettoso silenzio, si mosse impercettibilmente quando l’avvertì rialzarsi, splendida dea che riemergeva dal buio profondo di un’anima in pena.  Sfiorò con lo sguardo  il profilo candido di quel collo perfetto, la linea della spalle che scivolava nella scollatura di quell’abito tanto insolito per lei e che doveva farla sentire goffa e imbarazzata oltre ogni dire. Sensazioni lontane da quelle che aveva sicuramente provato nel discendere la grande scala di palazzo Jarjayes prima che la serata avesse inizio e soprattutto epilogo. Voleva sentirsi bella, Oscar,  affascinante, desiderata…  Voleva sentirsi e mostrarsi donna per la prima volta. Ma non per lui che nascosto nell’ombra non poteva fare altro che leccarsi le ferite di un amore struggente e impossibile. Strinse inconsciamente i pugni e così la stoffa della giacca che ancora teneva in mano,  ribollendo di una rabbia sorda nei confronti di chi aveva osato ferirla, fare a pezzi il suo cuore di donna.
Scioccamente.
Avrebbe dovuto gioirne, invece. Forse, adesso Oscar se lo sarebbe finalmente tolto dalla testa, dagli occhi, dal cuore… Ma aveva veramente importanza?  Fece scivolare la giacca sulle spalle di lei che ancora non si era voltata. Buon segno.  Avrebbe potuto allontanarlo con un gesto secco, brusca e tagliente come solo lei sapeva essere. Avrebbe potuto urlargli contro di andarsene, di non farsi più vedere, di lasciarla sola, adesso e per sempre. Conosceva perfettamente i suoi umori, i suoi accessi d’ira, la sua testardaggine. Era certo di una cosa e di una cosa soltanto: qualunque fosse stata la sua reazione, quello era  il suo posto e lo sarebbe stato per sempre.  
Ma  Oscar non parlava… Quel vestito era ingombrante…  Forse troppo.
Azzardò. 
Con tutto l’amore di cui era capace, prima di lasciare andare la giacca,  appoggiò le mani sulle spalle di lei esercitando una leggera pressione.
-Oscar… - mormorò.  Poi si scostò.
Voltandosi, Oscar sostenne il suo sguardo per un istante, in silenzio. Non c’era alcun bisogno di parlare, vero? 
André vibrò, trafitto dal blu fiordaliso di quegli occhi severi.
Oscar fece un passo avanti, precedendolo. Poi si soffermò un istante, come ad aspettarlo, impaziente. Dignitosa e marziale… era tornata la Oscar di sempre? André socchiuse le palpebre e si concesse un mezzo sorriso affiancandola, avvertendo la tensione scivolare via di dosso. Un’occasione sfumata o l’aveva scampata?  Non era importante.  Quello che importava davvero era riportarla a casa.  Lei avrebbe indossato  pantaloni e camicia e avrebbero condiviso ancora qualche attimo di silenzio sprofondati nelle poltrone del salotto, davanti ad un fuoco scoppiettante e una bottiglia di vino rosso. Sarebbero tornati alla loro complice e piacevole routine. Tutto il resto, poteva aspettare…
 
   
 
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