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Autore: Euphemia    05/04/2015    7 recensioni
[Dal testo]
"Timmy lo guardò con lo sguardo fino a quando non scomparve dal suo campo visivo; poi, assorto, si guardò le mani, alzando subito dopo gli occhi verso il campetto dove gli altri bambini erano intenti a giocare. [...]
"Cosmo, Wanda... Posso farvi una domanda?"
"Certo!"
"Perché Chester non ha i Fantagenitori?""
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OneShot dedicata a Chester McBadbat. ♥
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chester McBadbat, Cosmo, Timmy Turner, Wanda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The only one I need 





Timmy Turner se ne stava seduto lì su una delle panchine del cortile della scuola, trascorrendo i pochi minuti di intervallo concessi dalla Preside a pensare a cosa far fare ai suoi due Fantagenitori quel pomeriggio al posto dei lunghi e noiosi compiti a casa. Era da solo, in quel momento; AJ si era beccato l'influenza e non era venuto a scuola, mentre Chester... Non l'aveva visto neanche per sbaglio. Anzi, ora che ci ripensava, il suo banco era vuoto. 
Chissà che gli è successo, pensò mentre addentava il pranzo preparatogli dalla madre - leggermente disgustoso, vero, ma meglio di niente. Beh, poco male; i suoi migliori amici non c'erano, certo, ma ci avrebbero pensato Cosmo e Wanda a farlo divertire. E poi, forse, avrebbe anche potuto provare ad avvicinarsi a Trixie, approfittando del fatto che almeno quei due non gli avrebbero fatto fare figuracce. 
"Allora signorino, cosa ti va di fare oggi?" si rivolse a Timmy Wanda, sotto forma di cestino per il pranzo rigorosamente rosa. 
"Basta che non mi fai di nuovo finire nella bocca di un dinosauro puzzolente, ho fatto sette docce e ancora non mi sono tolto di dosso questo schifoso odore di marcio!" esclamò Cosmo, che nel mentre aveva assunto le sembianze di un bicchiere di plastica verde. 
Timmy lo guardò storto, prima di rispondergli. 
"Ma se sei stato tu a volerlo!" fece, inarcando un sopracciglio. 
"Ah già!" 
"Hey Timmy, che fai, parli da solo?" 
Il castano si girò di scatto verso la persona che improvvisamente gli aveva rivolto la parola, e nel frattempo Cosmo e Wanda si zittirono subito rimandendo immobili come dei veri e propri oggetti; Chester era dietro di lui e lo guardava con quella sua solita aria strampalata, il sorriso storto e l'inconfondibile apparecchio ai denti sporgenti. I capelli unti di cui Timmy spesso si accorgeva erano stavolta ancora più sporchi, perfino i vestiti non erano un bello spettacolo da vedere. Altro che dinosauro puzzolente, pensò Cosmo, mentre cercava di trattenere  il fiato; anche il castano, dal canto suo, si tappò il naso con l'indice e il pollice. 
"Hey, Chester!" ridacchiò nervoso, scostandosi un po' più lontano sulla panchina, nel tentativo di assaporare l'aria pulita e ancora non incontaminata dal tremendo tanfo che emanava l'amico. "Niente, mi stavo solo esercitando con lo... spelling! Certo!" 
Fece finta di non accorgersi dell'occhiata leggermente confusa del biondo - spelling, chi se la sarebbe mai bevuta? - e continuò a parlare, cambiando subito discorso. "Come mai sei così in ritardo oggi?" 
Lo sguardo di Chester assunse una tonalità sconsolata, per poi tornare quella di sempre. Timmy, di questo, se ne accorse all'istante.
"Beh..." cominciò il biondo, guardandosi prima le punte delle scarpe. "In verità, sarei anche potuto non venire oggi, ma la mia roulotte è un disastro. Insomma, è l'ennesima volta che ci entrano dei procioni per rubarci il cibo, quindi io e papà siamo abituati a fare a botte con quelle brutte bestiacce, ma stanotte quei maledetti erano più di quanti sono di solito. Hanno reso la roulotte un immondezzaio, ci pensi che roba assurda? Per non parlare dell'opossum morto che ho trovato tra i miei vestiti. Ho dovuto aiutare mio padre a rimettere a posto tutto, ma non abbiamo ancora finito." 
Ecco spiegata quell'insopportabile puzza, pensò Timmy prima di poggiare una mano sulla spalla del biondino per dargli qualche pacca di consolazione. 
"Mi dispiace amico. Posso darti una mano se vuoi!" 
"Ah, non c'è problema Timmy, non ci manca molto e non vorrei scomodarti, grazie!" il sorriso a trentadue denti di Chester si allargò sul suo volto. "Beh, penso proprio che approfitterò delle docce della scuola per lavarmi - almeno qui l'acqua è calda!" 
Detto ciò, il biondo salterellò sul posto e rivolse un allegro saluto al castano, dirigendosi di corsa all'interno della scuola, scansato da tutti gli studenti che al suo passaggio si tappavano inevitabilmente il naso o addirittura facevano tra sé e sé piccoli commenti sul suo insostenibile cattivo odore. 
Timmy lo guardò con lo sguardo fino a quando non scomparve dal suo campo visivo; poi, assorto, si guardò le mani, alzando subito dopo gli occhi verso il campetto dove gli altri bambini erano intenti a giocare. 
"Che schifo, eh?" esclamò Cosmo, rilasciando finalmente l'aria per poter respirare. 
"Timmy, ti vedo pensieroso." Una Wanda preoccupata posò i begli occhi rosa sul volto del suo figlioccio. "Che succede?" 
Senza distogliere lo sguardo da ciò che stava fissando, Timmy fece passare qualche silenzioso attimo prima di rispondere. 
"Cosmo, Wanda... Posso farvi una domanda?"
"Certo!"
"Perché Chester non ha i Fantagenitori?" 



La sensazione dell'acqua calda che scrosciava sulla pelle era favolosa. Aveva solo qualche minuto prima che la campana annunciasse l'inizio della seconda parte delle lezioni, perciò era ben attento a godersi ogni minuto e ogni singola goccia; non poteva permettersi di sprecare un'occasione così bella quanto rara. Soprattutto perché la maggior parte delle volte, la doccia, se la faceva nei bagni pubblici vicino alla roulotte quando era fortunato e le trovava completamente libere, e lì l'acqua era gelida. La sua non era una delle migliori situazioni familiari, ma gli andava bene così: si accontentava di quello che aveva. Non era mai invidioso della casa di AJ, né tantomeno di quella di Timmy, e trovava la roulotte dove viveva splendida, nella sua semplicità. Per lo meno, aveva un tetto sotto cui stare, e uno scatolone dove dormire. 
E poi, con lui c'era il suo vecchio. Se non ci fosse stato lui, allora sì che sarebbero stati cavoli amari. I suoi si erano separati qualche anno prima, perché pieni di debiti fino al collo; sua madre era partita per l'Europa in cerca di un lavoro da cui avrebbe potuto ricavare almeno il minimo indispensabile per far crescere Chester, e veniva a trovare lui e suo padre solo raramente. Il biondo era ben consapevole della povertà con cui era costretto a convivere, ma se da un lato non possedeva tutto quel lusso che i suoi amici potevano concedersi, dall'altro si riteneva comunque molto fortunato. Chi altri poteva dire fieramente di avere uno dei migliori papà del mondo? 
A volte li guardava, i genitori di Timmy, e nonostante fosse alquanto tonto non lo era abbastanza da non accorgersi dello sguardo infelice dell'amico, quando i suoi lo lasciavano da solo per partire per chissà dove, o peggio, quando lo smollavano a quell'isterica di Vicky. Se Chester fosse stato in lui, probabilmente non sarebbe riuscito a resistere più di qualche mese, mentre Timmy aveva convissuto con quella situazione per tutta la sua vita. Per Chester era quella la vera povertà: non avere né una madre né tanto meno un padre che si prendessero cura di lui. Chi se ne importava degli opossum morti, delle invasioni di procioni, dell'acqua ghiacciata, del cibo spazzatura e della puzza, quando a occuparsi di lui con tanto amore c'era il suo papà, la persona alla quale voleva più bene al mondo? 
Chester sorrise, ripensando a quanto figo era stato quel combattimento contro i procioni la notte scorsa: erano lui e suo padre contro una marea di mutanti, ecco come se l'era immaginato. E avevano fatto un gran bel lavoro di squadra, insieme, padre e figlio, proprio come in uno di quei fumetti che spesso leggeva, e si era divertito da matti, anche se aveva rischiato di perdere quel poco cibo di bassa qualità raccattato da qualche discount molto economico. Ma, in fondo, non gli importava.
Lui era l'unico di cui aveva bisogno.







 
Visualizza l'immagine a schermo interoAngolo dell'autrice
Ciao a tutti! Non ho mai scritto né letto niente su questo fandom, ma guardo Due Fantagenitori da quando ero più piccola persino di Timmy Turner. Quindi sì, diciamo che una decina di anni da quando ho cominciato a guardarlo sono passati, ahahah 
Chester è sempre stato il mio personaggio preferito della serie. Non c'è un motivo particolare: è sfigato, povero, tonto, ma hey, questo tipo di personaggi sono sempre stati quelli che più mi piacevano. Comunque, mi sono sempre chiesta (e ditemi che non sono l'unica) perché Chester, nonostante fosse appunto sfigato, povero e tonto non avesse dei Fantagenitori. Ok, magari in qualche episodio per un po' ha avuto Norm e in un universo alternativo ha avuto Cosmo e Wanda, ma perché non ha dei Fantagenitori proprio come Timmy? Alla fine sono arrivata a questa conclusione: cioè che lui non ne ha bisogno, perché ha un legame abbastanza forte con il padre. (La storia della madre me la sono inventata perché non si sa chi sia e che faccia nella vita (?)) A volte penso di non sopportare quei cretini dei genitori di Timmy, e per lo meno penso che Chester ha un padre che fa effettivamente il padre. Ecco tutto. c: 
Spero che vi sia piaciuta e che sia venuta decente; era da un sacco che volevo scriverla! Se avete commenti o consigli non esitate a contattarmi. <3
A presto!
Euphemia >.^
  
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