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Autore: gaialittrell    05/04/2015    0 recensioni
Due ragazzi. Nick, ragazzo timido e infantile.
Michelle, ragazza piena di gioia e con voglia di vivere.
I due si incontrarono, e tutto, ma proprio tutto, cambiò.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nick Carter, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve gente! Volevo pubblicare questa piccola storiella che ho scritto ieri sera come regalo di Pasqua! È tra Nick e una ragazza... Mi dispiace per le fanatiche delle storie Slash... A voi il testo! 




04 aprile 1997
Mi trovavo al bar davanti a casa mia, dove tutte le mattine andavo a dare una mano a Linda, la titolare. Quella mattina era più cupa e buia del solito. C'era anche poca gente in giro quindi pensai fosse una festività. A parte il fatto che era la settimana santa di Pasqua, non succedevano mai cose del genere a Jamestown. Quando io ormai, esausto, decisi di chiudere e andare a casa dato che Linda era partita per ferie, entrò lei. Quando quello splendore di ragazza entrò, sembrava essersi calato il sole improvvisamente. 
"Scusa stai chiudendo?" Mi disse, respirando affannosamente. 
Io mi girai, siccome stavo asciugando le tazzine, e la vidi. Era bellissima. Aveva quei capelli che le scendevano sulle spalle e che le contornavano il viso, sembrava un angelo dalla pelle scura.
"Nono, dimmi pure." Le dissi io sorridendo.
"Volevo solo un bicchiere d'acqua." Mi rispose, sedendosi sullo sgabello in cuoio.
Io le porsi il bicchiere.
"Naturale o frizzante?" Le chiesi guardandola.
"Naturale grazie." Sorrise.
Io feci come richiesto.
Dopodiché mi andai a sedere accanto a lei, dato che non c'era nessuno nel locale.
"Allora... Perché sei qui tutto solo in una giornata così?" Mi chiese, sorseggiando la sua acqua.
Io mi levai i guanti e la guardai.
"Perché tutte le mattine vengo qui, e la titolare, nonostante sia in ferie, si è raccomandata di non lasciare chiuso il locale. Così sono venuto." Le dissi.
"Sei giovane per lavorare... Quanti anni hai?"
"17." Risposi io, sorridendo. "E tu? Perché sei qui, tutta bagnata e affannata?" Le chiesi.
"Ho corso sotto la pioggia per 20 minuti. Sono andata alla scuola di ballo in bici ma me l'hanno fregata e ora non so come andare a casa dato che non c'è nessun mezzo pubblico in circolazione." Mi disse.
"Oh... Se vuoi, se mi dai il tempo di concludere qualche cosa, ti do un passaggio io." Le dissi, sorridendo. 
"Dici sul serio? Non vorrei creare troppo disturbo..." Mi disse, guardando in basso e facendo arrossire quelle bellissime guance. 
"Te l'avrei chiesto se mi avessi dato fastidio? No. Quindi..." Le dissi mentre tornavo dietro al bancone.
"Io sono Michelle, comunque." 
Michelle. Aveva un nome che sembrava una melodia di una canzone. 
"Piacere di conoscerti Michelle. Io sono Nick." Le dissi io, sorridendo.
 
4 aprile 1999
Erano ormai passati due anni, e io e Michelle uscivamo sempre più spesso, così, io una sera, decisi di farle la fatidica domanda.
"Michelle... Prima che tu vada a casa... Avevo una domanda da porti..." Le dissi, mentre andavo a prendere l'anello di diamanti nella camera.
"Certo, dimmi." 
"Ehm.. Vuoi essere la mia ragazza?" Le dissi, andandole vicino.
"Oh Nick... Io... Io non so cosa dire.. Grazie.. Cioè si!" Mi disse, saltandomi in braccio.
Ci guardammo negli occhi per un lungo minuto... Poi.. Ecco. Il tocco delle sue labbra sulle mie. Le sue labbra erano perfette. Fu il bacio più bello e romantico che potesse mai accadere. 
La mattina successiva, io e Michelle ci risvegliammo mano nella mano, nello stesso letto. Io, appena la vidi, mi avvicinai e le baciai il collo, poi mi alzai e andai a fare colazione. Lei si presentò davanti a me, già vestita e truccata.
"Amore, oggi ti porto dal parrucchiere!" Mi disse, sorridendo.
"Che?! Nonono ti scordi." Dissi io correndo in camera.
"Perché dici così? Starò la anche io, così potrai tagliarti i capelli senza alcun timore."
Io avevo paura delle forbici sui miei capelli, ed era per quello che li avevo così lunghi. 
"No. Io non mi faccio toccare in testa." Le dissi, protestando. Ma lei, nonostante la mia testardaggine, riuscì a convincermi e... Qualche minuto dopo ero sulla sedia del maniaco ehm... Parrucchiere.
"Dimmi, come vuoi che li faccia?" Mi disse, prendendo in mando le forbici.
Io non risposi. 
"Faglieli da maschiaccio sexy." Disse Michelle.
Io guardai quelle forbici, poi mi guardai allo specchio. 
"Nono tu i miei capelli non li tocchi!" Dissi io, alzandomi. 
Michelle mi prese e mi spinse sulla sedia.
"Dai su cucciolino fallo per me..."
Ma niente. Io non mi convincevo. 
"Fa niente... Grazie lo stesso..." Disse a Jack, poi mi prese per mano e andammo a casa. 
 
7 giugno 2000
Era il compleanno di Michelle. E io, per regalo, decisi di fare quella cosa che tanto le piaceva. Diventare il maschio duro dei suoi sogni. Nel frattempo mi era cambiata la voce, mi stava spuntando un po' di barbetta... Ero diventato già più adulto, diciamo.
Così, decisi di tagliarmi quei capelli. 
Andai da Jack e mi misi a sedere.
"Jack, taglia." Gli dissi.
"Nick ma... Sei sicuro?" Mi chiese sorpreso.
"Si si taglia." Gli dissi. 
Qualche minuto più tardi mi ritrovai un ciuffo ribelle al posto della riga al centro e dei capelli scuri che si evolvevano verso il biondo man mano che si andava verso le punte. 
Capelli: fatto.
Dopodiché presi l'auto e andai all'outlet di Armani, dove comprai dei jeans, una giacca di pelle, una maglia super sexy, e delle scarpe bellissime.
Vestiti: fatto.
Non mi ricordavo se lei preferiva un ragazzo che fumasse o cosa... Era il mio dubbio più grande. Fumare? Non fumare? 
Beh, io, appena rientrai a casa, mi misi in bocca una sigaretta senza accenderla. 
"Amore sono tornato.." Dissi, entrando in casa.
Vidi Michelle venire verso la sala con un piatto pieno di frutta, che le cadde appena mi vide.
"Nick!" Mi disse, saltandomi addosso. 
"Auguri tesoro." Le dissi, baciandola.
"Grazie... Chi ti ha convinto a tagliarti i capelli? E soprattutto.. La sigaretta?" Mi disse, mentre mi abbracciava.
"Sei stata tu. La sigaretta... Non è accesa." Dissi io, lanciandola lontana da noi. 
"Sei proprio bello sai?" Mi disse, sedendosi a cavalcioni sulle mie gambe, una volta seduti sul divano. 
"Dici?" Le chiesi io, guardandola. 
"Si. E anche se sei diverso... Sarai sempre il mio bimbo." Mi disse, guardandomi intensamente e baciandomi. 
   
 
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