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Autore: Sweet_Killer    05/04/2015    4 recensioni
Sky, solo diciotto anni e una grande responsabilità alle spalle.
E sì, quello che tutti chiamano colpo di fulmine esiste veramente! Zayn lo sa, anche se il suo è stato più un colpo che un fulmine.
Nella sua vita è entrata Sky Tomlinson.
Ma chi sarà in realtà? Cosa nasconde quella ragazzina tenera e impacciata? E' davvero così, o in realtà ha una vita spericolata?
E così quel povero ragazzo verrà coinvolto in quella che sembra la seconda vita di Sky, tutt'altro che rosa e fiori.
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Spero di avervi incuriosite almeno un po'. :)
Attenzione: Accenni LARRY!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Violenza
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Chapter 1
Nemmeno quel giorno era iniziato nel verso giusto per Sky.
E per di più doveva anche andare a lavorare.
Sistemò le ultime cose nella sua meravigliosa borsa firmata e aprì la finestra per far uscire l’aria consumata dalla stanza da letto.
-Louis! Sei pronto per andare a lavoro?- urlò più volte al fratello, ma niente da fare, quel ragazzo era più lento di una lumaca.
Uscì di casa e fece entrare Amy e Luke in macchina, a volte i vigili la fermavano mentre era alla guida perché pensavano fosse minorenne, e lei era costretta a tenere i documenti a portata di mano per evitare che la portassero in distretto come era accaduto qualche mese prima.
Allacciò la cintura e diede un ultima occhiata a quelle due pesti dallo specchietto.
Durante il viaggio quel disgraziato di Luke non faceva altro che urlarle nelle orecchie “più veloce! Accellera!”.
-Luke, non posso accelerare, altrimenti la finanza mi ferma e sono cavoli amari, va bene?-
-No, non va bene, io mi annoio! Louis quando glielo chiedo aumenta sempre la velocità e la macchina sgomma come quelle dei piloti di Formula uno!-
Poteva biasimare tutta quella passione per le auto da parte di suo fratello, ma di certo non sarebbe stata contenta di aggiungere una multa alla sua numerosissima collezione.
Appena arrivarono all’entrata di scuola gli sistemò il grembiulino e distribuì a ognuno la merenda, riposta in due graziosi contenitori di colori accesi.
-Ciao piccoli, e divertitevi a scuola- li salutò baciandogli la guancia.
-Io non sono piccola- protestò la bimba, mentre suo fratello si puliva la guancia per eliminare le tracce di quel bacio.
Erano decisamente poco affettivi, avevano l’aria da bimbetti dolci, di quelli che appena li vedi ti viene voglia di stringerli tra le braccia e pizzicargli le guance come le nonnine, ma sapevano essere infinitamente acidi, soprattutto Luke.
Li guardò mentre si dirigevano verso il giardinetto, orgogliosi di indossare quel grembiulino pulito e stirato, al contrario di alcuni poveretti che non potevano permettersi nemmeno quello.
Amy si avvicinò alle sue amichette per chiacchierare dei nuovi personaggi delle Winx, mentre Luke iniziò a giocare con una banda di bambini che già dalla scuola elementare sembravano dei piccoli boss che di raccomandabile avevano ben poco.
Si fermò a guardare quelle pareti rosa confetto, che infondevano dolcezza e sicurezza, le finestre adornate di fiori di carta e disegni, da cui si intravedevano la lavagna e i banchi puliti. Quella scuola era migliorata molto da quando ci andava lei.
La campanella suonò e Sky fece partire la macchina, rassicurandosi al fatto che i suoi fratellini stavano entrando in un luogo sicuro.
Era diventata iperprotettiva da quando aveva quell’identità ‘segreta’, che metteva a repentaglio la vita della sua famiglia come nessun’altra cosa al mondo.
Stava per andare nel posto che odiava di più, dove nessuno aveva rispetto di lei, nemmeno i clienti. Eppure il proprietario di quel ristorante per figli di papà era suo zio, quell’uomo orribile.
Parcheggiò la macchina lontano dall’area dedicata esclusivamente alle ‘superbe’ macchine dei clienti.
Scese dalla macchina ed entrò, pronta per affrontare un’altra giornata di lavoro.
Andò in cucina ed indossò la divisa, entrò  nella sala ed aprì le finestre, respirando quella brezza marina che fece subito irruzione nelle sue narici.
Quel posto era stupendo, l’aria di mare rallegrava quel ristorante a cinque stelle che sembrava molto confortante dati i suoi toni che si basavano sul panna e sul bianco perla.
Ammirò le onde infrangersi contro gli scogli e tornò al lavoro.
Lavò il pavimento e pulì i vetri, aspettando l’arrivo di suo zio.
Finito di pulire la sala andò in cucina a sbucciare le patate, perché il suo lavoro comprendeva anche i compiti più difficili.
Entrò nel locale suo zio, che si precipitò subito nel suo ufficio senza nemmeno degnarla di uno sguardo.
Dopo il suo arrivo entrarono anche gli altri cuochi, elegantemente in ritardo.
-Buongiorno ragazzi- li salutò allegra.
-Ciao- rispose Mark freddo, senza guardarla. Lui era decisamente troppo superiore per abbassarsi al suo livello.
La aiutò a preparare la cucina, per poi andare ad elogiare il suo capo con complimenti sul suo abbigliamento e sulla sua professionalità. Povero illuso, davvero sperava in un aumento dello stipendio?
Arrivarono i primi clienti, e Mark la spedì subito a portare le pietanze ai tavoli.
-Buongiorno signori, cosa desiderate?-
-Per primo piatto risotto ai frutti di mare e per secondo astice, da bere vorremmo il vostro vino più pregiato- dissero con aria da snob.
-D’accordo-
Tornò in cucina con il bigliettino e disse a Mark e Ally di preparare qui piatti per il tavolo ventotto.
Intanto prese un vassoio colmo di stuzzichini e lo portò a un tavolo pieno di gente.
-Ecco l’antipasto- disse gentilmente poggiando i piatti sul tavolo uno dopo l’ altro.
-Grazie signorina- la ringraziò forse troppo amichevolmente un ragazzo che le diede una leggera manata sul sedere.
D’istinto la ragazza prese un bicchiere e buttò il contenuto addosso a quel maniaco, che si alzò, pronto per parlarne con suo zio Paul.
A metà strada tra l’ufficio e il tavolo la ragazza lo fermò, tirandolo verso di lei.
-Si permetta ancora una volta e la vado a denunciare per violenza sessuale. Non è la prima volta che compie simili gesti, e si dovrebbe anche vergognare- replicò, aggressiva come non era mai stata in tutta la sua vita.
La guardò con un sorriso beffardo e si staccò dalla sua presa, pronto a denunciare l’accaduto.
Entrò nell’ufficio e si sedette, con lei vicino.
-Buongiorno signor Tomlinson, vorrei denunciare ciò che è accaduto poco fa al mio tavolo, a danno di questa ragazza-
-Dica pure- rispose Paul guardando male Sky.
-Ha versato di proposito un drink sulla mia camicia, sporcandomi, e non si è nemmeno scusata-
-Forse perché questo ‘ragazzo’ mi aveva appena toccato il sedere?- replicò acida.
-Non si preoccupi, parlerò subito con lei- rispose gentile suo zio, prima di invitarlo a tornare al suo tavolo.
-Tu, che diavolo hai appena fatto?- la sgridò, appena chiuse la porta.
-Senti zio, io non volevo farlo, ma poi quel porco mi ha toccata e non ce l’ho fatta a resistere-
-Lo dovevi fare proprio ora che i nostri affari vanno a gonfie vele! Io ti avverto, se lo fai ancora ti licenzio!-
-Ma…-
-Niente ma, ormai hai firmato la tua condanna!- urlò, sbattendo la mano sul tavolo, che traballò pericolosamente, facendo cadere delle penne a terra.
-Va bene zio- si arrese, tornando in cucina.
Il ragazzo se la rideva di gusto al suo tavolo, prendendola in giro.
-Mark? Hai finito di preparare il riso ai futto di mare?-
-Sì, tieni. Portali… e questa volta non farli cadere-
Gli fece il verso e prese il vassoio, mettendoci sopra i due piatti.
Uscì dalla cucina, diretta verso il tavolo ventotto.
-Ecco a voi signori, spero che il pranzo sia di vostro gradimento-
‘Spero che vi vada di traverso, stupidi riccastri con la puzza sotto il naso’ pensò tra se e se, facendo apparire un leggero sorriso sul suo viso.
-Che ci fa lì impalata, signorina!- replicò il vecchio, nevrotico.
Disgustata da tutta quella maleducazione Sky tornò in cucina, pronta per un nuovo ordine da parte dello chef.
-Allora Ally, c’è qualche altro piatto?-
-No cara, rilassati per qualche minuto. Fa male tutta quella maleducazione- rispose dolce la donna.
Ally, pur lavorando in quel postaccio da più tempo di Sky, era sempre simpatica e allegra. Nemmeno la maleducazione dei clienti le rovinava l’umore.
Si sedette e chiuse gli occhi, pronta a dimenticare tutto ciò che era successo qualche minuto prima.
-Non succede mai nulla di speciale qui- si lamentò Ally, scuotendo la testa per liberarsi di quella fastidiosa retina per capelli.
-Forse a me ne succedono fin troppe di cose mentre lavoro-
Appena Mark entrò in cucina Sky si alzò, pronta a un nuovo ordine.
-Devi portare  questi dolci al tavolo dodici, sbrigati!- ordinò secco, lasciando il vassoio in mano alla ragazza.
Uscì dalla cucina sbuffando e camminò verso il tavolo traballando per colpa del peso di quel vassoio gigantesco.
Non riusciva più a vedere nulla, traballò un po’ prima di scontrarsi contro qualcosa e far cadere tutto a terra.
-Al diavolo!- bestemmiò scocciata.
-Oh, mi scusi signorina- rispose il ragazzo, ormai sporco di panna.
Lei si piegò a raccogliere il vassoio, come se dei dolci spiaccicati al suolo fossero molto più importanti di un cliente che era appena stato colpito da un vassoio ed era sporco fino alla punta dei piedi.
Si alzò in piedi, con quello stupido vassoio in mano.
-Oddio, ma che cosa ho fatto? Mi scusi tanto signore, venga, la aiuto a pulirsi- lo invitò a seguirla in bagno per darsi una pulita.
-No, non si preoccupi signorina. Ma piuttosto, sa che ora dovrò denunciare il titolare per sfruttamento minorile? Lei quanti anni ha?-
Sky dovette trattenere le risate, per non sembrare maleducata.
-Ho diciotto anni, signore. E lei non è il primo a cui sorgono dubbi sulla mia età-
Il ragazzo ne rimase colpito, diciotto anni? La ragazza infatti era bassa e magra, sembrava sì e no di sedici anni, se non di meno.
Ma era così carina, con quel suo faccino dolce da cerbiatto e i capelli rossi che le incorniciavano il viso.
-Come ti chiami?- le chiese, forse un po’ troppo sfacciato.
La loro chiacchierata venne interrotta dalla voce di Paul.
-Oh mio Dio, Sky! Io ti avevo avvertita! Povero me! Signore, sta bene?- chiese al ragazzo, che annuì.
-Sto benissimo, non si preoccupi. Comunque non se la prende con la ragazza, è stato un errore, poi è stata anche colpa mia che mi sono messo in mezzo alla sala-
Sky lo guardò sorridente, finalmente c’era un ragazzo che la difendeva davanti a suo zio come se fosse una ragazza speciale, non una plebea che doveva solo subire tutto.
-Allora credo che anche per questa volta chiuderò un occhio- disse Paul sorridendo e ritornando fiero nel suo ufficio.
-Grazie, ma ora vienga. La aiuto a pulirsi- lo invitò a seguirla nel bagno della cucina.
Appena si sedette lei iniziò a pulire la sua camicia, ma l’acqua la fece diventare trasparente e dovette togliersela.
La ragazza gli osservò il petto facendo affiorare nella sua mente chissà quali pensieri da teenager.
-Ha un’ altra camicia?- le chiese il moro.
-Aspetti qui, vado a vedere-
-Secondo lei dove potrei andare senza vestiti?- replicò il ragazzo, facendola ridere.
Aprì un armadietto ed uscì una maglietta a mezze maniche, molto stretta.
-Tenga, scusi se non ho di meglio-
-Non si preoccupi, Sky- disse, evidenziando il suo nome.
-A proposito, qual è il suo nome?-
-Mi chiamo Zayn Malik, piacere- si presentò porgendole la mano.
Si infilò la maglietta, osservando la ragazza mentre si dava da fare a lavare la sua camicia.
-Sa che è davvero carina?-
Sky ne rimase stupita, nessuno gliel’aveva mai detto.
-Grazie, anche lei è davvero un bell’uomo- rammentò, pronta a chiudere quel discorso che la stava mettendo parecchio in imbarazzo.
-Ora è meglio che vada- disse Zayn alzandosi e salutando la ragazza.
-Ci vediamo, signor Malik-
Il ragazzo si voltò, sorridendole lievemente.
 

***BOOM!***

Ciao bellissime!!
L’avevo detto io che non vi sareste liberate di me facilmente!
Questo è il primo capitolo della mia nuova ff, spero che vi piaccia e che continuerete a seguire la storia, intanto vi presento la protagonista.
Ciao e bacii!!!
-GiuGi

   
 
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