Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: TheSlayer    07/04/2015    10 recensioni
Mary Jane Watson ha un nome che la rende il bersaglio di battutacce da parte di tutte le persone che conosce. E la gente non sa nemmeno il vero motivo per cui si chiama così (fortunatamente, perché le battute orribili potrebbero solo peggiorare). Frequenta la Washington University a St. Louis, nel Missouri, e ha una cotta enorme per il suo professore di Scrittura Creativa: Harry Styles.
E se anche il professore mostrasse un interesse particolare nei suoi confronti? Oppure Mary si sta immaginando tutto?
***
Dalla storia:
"Che vita difficile. Avevo un professore che, nella migliore delle ipotesi, era un idiota e non si rendeva conto dell'effetto che faceva sulla gente. E, nella peggiore, era un maledetto diavolo tentatore e faceva apposta a torturarmi in quel modo."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Epilogue - Five Years Later
 
«Jennifer!» Esclamai, cercando disperatamente le chiavi dell’auto in casa. Ma dove le avevo messe?  Ero sicura che fossero sul mobiletto all’ingresso. «Jennifer!» Urlai ancora. Era tardi. Tardissimo. Dovevo uscire entro esattamente quattro minuti, altrimenti sarei stata in ritardo. «Jen, forza, dobbiamo andare a prendere papà!» Aggiunsi, imprecando mentalmente perché quelle maledette chiavi non volevano farsi trovare.

La bimba - la mia bellissima bimba - uscì dalla sua camera con Mr. Bunny (il suo coniglietto di peluche preferito) in una mano e le chiavi della mia auto nell’altra. Mi fermai un secondo ad osservarla, meravigliata.

Erano passati quasi esattamente tre anni dalla sua nascita, eppure mi sorprendeva ogni giorno di più. Avere un figlio significava innamorarsi perdutamente ogni giorno, ridere per tutte le piccole cose, ma anche piangere davanti alle difficoltà - ricordavo ancora perfettamente il giorno in cui le erano venute le coliche e non avevo la minima idea di cosa fare, così avevo cercato di stare calma (anche se qualche lacrima era sfuggita al mio controllo), mentre Harry guidava quasi come un pazzo per andare al pronto soccorso.

Non riuscivo a credere che quella meravigliosa bambina con i ricciolini castani e gli occhi verdi fosse proprio mia. Mia e di Harry.

«Grazie.» Dissi, prendendo le chiavi. «Forza, adesso andiamo, perché il volo di papà dovrebbe atterrare tra poco.» Aggiunsi, prendendo una manina della bimba e accompagnandola fuori dalla villa che avevamo comprato Harry ed io solo un anno prima. Chiusi la porta a chiave e poi sistemai Jennifer sul seggiolino, assicurandomi che la cintura fosse legata bene.

«Papà!» Esclamò lei, ridendo e stringendo Mr. Bunny al petto.

Harry le era mancato molto. Anche a me, a dire il vero. Avevamo passato due settimane a casa da sole, perché mio marito - quanto era strano dire quella parola, non mi ero ancora abituata, nonostante ci fossimo sposati già da due anni - era dovuto andare a Los Angeles per parlare del suo ultimo libro, che sarebbe stato trasformato in un film dalla stessa casa di produzione che, cinque anni prima, aveva adattato Venerdì Nero per il grande schermo.

«Tra poco lo riabbracciamo.» Dissi a Jennifer, mettendo in moto l’auto e facendo retromarcia per uscire dal vialetto.

Guardai con la coda dell’occhio la villa in fondo alla via e sorrisi. I miei genitori, dopo la nascita di Jennifer, avevano capito esattamente quello che avevano provato i miei nonni quando ero nata io e avevano finalmente deciso di stabilirsi a St. Louis per stare più vicino alla loro nipotina. Avevo conosciuto anche i miei parenti australiani, che erano venuti a trovarmi per conoscere me e Jennifer, ed ero davvero felice.

***

Avevo organizzato una cena per quella sera, perché volevo festeggiare il ritorno di Harry, così avevo invitato tutti i nostri amici.

Laurel e Liam erano arrivati per ultimi, scusandosi per il ritardo, perché la babysitter di Andrew, il loro bellissimo neonato, aveva trovato traffico e non era riuscita ad arrivare in tempo. Abbracciai la mia migliore amica, dandole un bacio su ogni guancia e offrendole un bicchiere di vino, poi ne passai uno anche a Liam, che sembrava davvero stanco. Purtroppo il piccolo Andy faceva fatica ad addormentarsi e, in media, si svegliava sei, sette volte per notte, impedendo alla coppia di novelli sposini di dormire.

«Ehi, tutto bene?» Domandai poi a Liam, osservandolo da vicino. «Ho sentito al telegiornale di quell’incendio al centro commerciale…» Aggiunsi, abbassando la voce.

Lui annuì e abbozzò un sorriso. Laurel gli mise un braccio intorno alla vita e lo strinse un po’ a sé.

«Fortunatamente siamo riusciti ad evacuare il posto in tempo e abbiamo salvato tutti. È stata una giornata infernale, ma sono contento.» Rispose lui.

Mi sedetti al tavolo, di fianco a Harry, e osservai tutti i presenti, incapace di non sorridere.

Tra Jasper e Chloe, sfortunatamente, era finita dopo soli pochi mesi e il mio migliore amico ci era rimasto male, ma alla fine aveva superato la delusione e aveva trovato la sua anima gemella in Gemma, la sorella di Harry, nonché insegnante di scienze della scuola in cui allenava la squadra di football. Tra i due era stato amore a prima vista. Avevano cercato di evitare di uscire insieme, almeno per i primi due giorni, perché avevano paura di essere licenziati entrambi, poi si erano ubriacati alla festa di Natale degli insegnanti ed erano finiti a letto insieme. Da quel momento erano diventati inseparabili e Jasper le aveva da poco chiesto di sposarlo.

Carmen era diventata una giornalista e scriveva articoli per il St. Louis Today. Aveva avuto una turbolenta storia con Nadine, una ragazza che aveva incontrato in un locale una sera e di cui si era innamorata perdutamente. Peccato che Nadine fosse più interessata a passare le sue serate in locali notturni e a tornare a casa con i vestiti sporchi di rossetto delle altre una sera su due. La mia amica era stata davvero male e l’aveva perdonata più volte, ma alla fine aveva deciso di lasciarla definitivamente, perché aveva capito che non poteva andare avanti in quel modo.

Sorrisi a Valentina, che aveva ottenuto la parte di co-protagonista nello show in cui Laurel era diventata la star assoluta. Rae, seduta di fianco a Val, aveva optato per una tinta turchese e lilla e aveva tagliato i capelli appena sopra le spalle. Era tornata da poco da Miami, dove aveva mostrato le sue foto più recenti. Grazie alle lezioni di Anatomia Artistica del professor Malik, che era seduto di fianco all’allenatore Niall Horan insieme alla moglie Perrie, aveva scoperto di essere incredibilmente affascinata dalla figura umana e aveva iniziato a fotografare corpi in movimento. I ballerini erano i suoi soggetti preferiti, perché diceva che avevano un’armonia naturale difficile da trovare in altre persone.

«Louis, puoi aprire una nuova bottiglia di vino, per favore?» Domandò Harry, guardando il suo migliore amico e sorridendogli.

Tomlinson non aveva ottenuto il suo vecchio posto di lavoro all’università, dopo essere stato rifiutato dallo spettacolo a New York. Aveva passato un paio di mesi in completa disperazione - soprattutto perché era stato lasciato da Eleanor - e poi si era ripreso e aveva preso una decisione importante: basta piangere sul passato. Aveva ricominciato a uscire - tornava a casa ogni sera con una ragazza diversa - e aveva scritto un musical, che era stato messo in produzione pochi mesi prima e in cui recitavano Laurel e Valentina.

«Tra un secondo, prima voglio andare a dare il bacio della buonanotte alla mia fragolina.» Rispose Louis, alzandosi per andare verso la camera da letto di Jennifer. Sorrisi, ripensando al giorno in cui era nata la mia bimba e Louis era venuto a trovarmi in ospedale. Aveva preso in braccio Jennifer ed era scoppiato in lacrime, dicendo che non aveva mai visto nulla di più perfetto e che era al settimo cielo per Harry e me.

Tomlinson era diventato un vero e proprio zio per Jennifer e Harry pensava che concentrarsi sulla sua ‘nipotina’ (o fragolina, come la chiamava lui, perché aveva le stesse labbra rosse del papà) l’aveva aiutato a risollevarsi dal brutto periodo in cui era caduto dopo quello che era successo con lo spettacolo ed Eleanor.

«Mary, come va in ufficio?» Mi domandò Gemma.

«Molto meglio, grazie.» Replicai. Lavoravo alla Bluebird Publishing da quando mi ero laureata e mi ero sempre trovata bene, almeno fino a qualche mese prima, quando era stata assunta una ragazza che mi aveva presa di mira e aveva cominciato a rendermi la vita impossibile. Poi, un giorno, avevo trovato il coraggio di affrontare la situazione e le avevo chiesto apertamente quale fosse il suo problema con me. Avevo scoperto che Penny, così si chiamava la mia nuova collega, era convinta che avessi ottenuto il posto di lavoro solo grazie a mio marito, che aveva pubblicato numerosi Best Seller ed era uno scrittore ormai famoso in tutto il mondo. Non era servito a molto spiegarle che Harry non c’entrava nulla con la mia assunzione, ma almeno sembrava che avesse smesso di tormentarmi da qualche settimana.

«Per fortuna, quella Penny sembra una pazza psicopatica.» Rispose Gemma, scoppiando a ridere. «E non capisco perché pensi che Harry ti abbia fatto ottenere il posto di lavoro. Tu lavori lì da cinque anni e all’epoca nessuno sapeva che voi due foste una coppia.» Aggiunse, scuotendo la testa.

«Misteri.» Dissi, sorridendo.

«Secondo me è cotta di lui.» Intervenne Laurel. «E quindi è gelosa di te.» Aggiunse.

«Ragazze, io vi ricordo che sono seduto a questo tavolo insieme a voi.» Disse Harry, arrossendo. Nonostante tutto il successo che aveva ottenuto e le mille proposte indecenti dalle sue fan donne, non si era ancora abituato a quelle attenzioni. Si imbarazzava sempre e trovavo la cosa piuttosto adorabile.

«Piuttosto, come sta andando con il tuo libro, Janey?» Mi chiese Jasper, mettendo un braccio intorno alle spalle di Gemma.

«Abbastanza bene, siamo nelle fasi finali dell’editing e comincio a vedere la luce alla fine del tunnel. Dire che sono terrorizzata è poco.» Risposi.

La storia che avevo scritto quando ero all’università, purtroppo, non era stata presa in considerazione da nessuna casa editrice. L’avevo inviata a chiunque, ma non avevo mai nemmeno ricevuto risposta.

Così avevo deciso di scartarla e avevo lavorato a una seconda storia. Ci avevo messo tantissimo tempo a scriverla, poi l’avevo di nuovo inviata a chiunque e, finalmente, avevo ricevuto una risposta da una casa editrice indipendente, che era interessata a pubblicarla.

Mi era stato subito assegnato un editor - che, tra l’altro, era diventato anche il mio ruolo all’interno della Bluebird Publishing - e avevamo cominciato a lavorare insieme. Era buffo come riuscissi a sistemare le storie degli altri, ma come, a volte, non vedessi le cose da cambiare nelle mie. Christina, con cui avevo instaurato anche un bel rapporto di amicizia, mi aveva aiutata a rendere migliore il mio libro e mi era stata vicina durante tutto il processo.

Harry mi aveva detto più volte che voleva proporre il mio libro alla sua casa editrice, ma gli avevo risposto che avrei voluto fare tutto da sola, perché altrimenti avrei sempre avuto il dubbio: avevano pubblicato il mio libro perché erano rimasti soddisfatti o perché ero la moglie del loro migliore autore? Alla fine ci avevo messo cinque anni, ma ce l’avevo fatta anch’io e non vedevo l’ora di vedere il prodotto finale, di stringere tra le mie mani la prima copia del mio primo libro.

«Sono davvero contento.» Disse Jasper.

Louis, che nel frattempo era tornato al tavolo, aveva aperto un’altra bottiglia di vino e aveva riempito i bicchieri a tutti.

«Propongo un brindisi.» Disse, alzando il suo calice. «Alla famiglia Styles, ai miei migliori amici e alla mia fragolina. State vivendo una vita bellissima e non potrei essere più orgoglioso di così di potermi definire vostro amico.» Aggiunse.

«Alla famiglia Styles.» Ripeterono tutti i nostri amici, facendo tintinnare i bicchieri tra di loro.

Sorrisi, sentendo gli occhi lucidi e alzai a mia volta il calice.

«Io, invece, vorrei proporre un brindisi a voi. Perché si dice che gli amici sono la famiglia che si sceglie ed io sono davvero felice che voi siate diventati la mia seconda famiglia.» Dissi.

Harry prese la mia mano sotto il tavolo, e la strinse, sorridendomi. Era stato difficile arrivare a quel punto della mia vita, ma non potevo essere più felice e orgogliosa di tutto. Avevo finalmente un rapporto con tutti i miei parenti - che non vedevano l’ora di venire a trovarmi in occasione del compleanno di Jennifer - un marito e una figlia che amavo più di ogni altra cosa al mondo e degli amici per cui avrei fatto davvero tutto. Avevo un lavoro che mi piaceva tantissimo e un libro che stava per essere pubblicato. Avevo una casa stupenda, dove avevo già creato tantissimi ricordi felici ed ero sicura che ce ne sarebbero molti altri. Non potevo chiedere di meglio.

«Ti amo.» Sussurrai a Harry, avvicinandomi per dargli un lieve bacio sulle labbra.

«Ti amo anch’io, Mary.» Rispose lui.

«Ragazzi! Se avete bisogno di un po’ di privacy possiamo fare una colletta e prenotarvi una stanza d’albergo!» Scherzò Laurel, facendoci scoppiare tutti a ridere.

Guardai tutti i miei amici, con dei grandi sorrisi sulle labbra, e pensai che non avrei mai cambiato la mia vita per niente al mondo. Avevo finalmente trovato stabilità, avevo creato il mio piccolo mondo. Ed era il piccolo mondo più perfetto che potessi mai desiderare.
 
The End.


Siamo davvero arrivati alla fine! Le avventure di Mary Jane e dei suoi amici sono arrivate ad una conclusione e in questo epilogo vediamo com'è cambiata la vita di tutti i protagonisti dopo cinque anni da quando i due protegonisti si sono ritrovati. Mary e Harry hanno avuto una bambina e si sono sposati. I genitori di MJ hanno finalmente deciso di stabilirsi a St. Louis e la nostra protagonista sta finalmente per pubblicare il suo primo libro. 
Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno seguito la mia storia, che mi hanno mandato messaggi o che mi hanno scritto commenti (e anche chi ha letto "silenziosamente" per tutto questo tempo). Grazie, perché mi avete fatto tornare la voglia di scrivere e di finire Little White Lies anche quando ero in crisi e pensavo di abbandonarla.
Spero che questa storia vi sia piaciuta e spero di "rileggervi" tutti al più presto!

Nel frattempo, se volete, ho iniziato una nuova storia che si chiama "No Control". Ecco la trama:
"
Nobiltà, ricchezza sfrenata, alcool, eccessi, feste in locali privati. Questa è la vita di Freya e dei suoi amici a Londra... almeno fino a quando non scopre di dover affrontare una delle più grandi responsabilità al mondo. Chi le starà vicino? Sarà il migliore amico Louis? O il "fidanzato" Matthew? Il cugino Niall? Oppure il silenzioso, misterioso, figlio del maggiordomo e della cuoca di Niall, Harry?"
E potete trovarla a questo link.


Grazie ancora a tutti e a presto! Un bacione

 

Blog | Pagina Facebook | Account personale Facebook | Twitter | Tumblr

   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: TheSlayer