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Autore: LudoLovesChocolate    07/04/2015    2 recensioni
Verrai, verrai, all'albero verrai?
Dove hanno appeso un uomo che tre ne uccise o pare?
Strani eventi qui si son verificati e nessuno mai verrebbe a curiosare
Se a mezzanotte ci incontrassimo all'albero degli impiccati
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One shot sulla canzone "L'albero degli impiccati"
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Genere: Drammatico, Generale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Verrai, verrai, all'albero verrai?
Dove hanno appeso un uomo che tre ne uccise o pare?
Strani eventi qui si son verificati
E nessuno mai verrebbe a curiosare
Se a mezzanotte ci incontrassimo all'albero degli impiccati

Mi e' sempre piaciuto arrampicarmi sugli alberi. Da piccola mi rifugiavo tra i rami della quercia al limitare del bosco mentre i miei genitori lavoravano in miniera, cioe' per gran parte della giornata. Mi portavo uno dei pochi libri che avevamo e incominciavo a leggere. Spesso era lo stesso per un anno intero. I soldi non ci avanzavano quasi mai. Con quattro fratelli minori, alcuni giorni capitava perfino che non toccassi cibo. 
Ma ogni 20 Marzo, il giorno del mio compleanno, se ero riuscita a mettere da parte abbastanza spicci, andavo in libreria e, incurante delle occhiatacce che ricevevo per i miei abiti smessi, compravo un nuovo volume. 
Tuttavia, quando i distretti si ribellarono, mi fu proibito di allontanarmi da casa per sicurezza. Ogni giorno cadevano bombe, e la nostra baracca fu distrutta piu' volte. Mamma era sempre fuori a chiedere l'elemosina e, prima di andarsene, mi diceva "Caterina, bada tu ai piccoli!". Le mie sorelle erano intrattabili. Marge era la peggiore.
Da brava bambina quale era, mi strillava nelle orecchie ogni volta che mi sedevo, e tirava i capelli a tutti.
Aspettavo con ansia che la ribellione finisse. Speravo di vincere, non mi sono mai interessata alla alla politica, ma sapevo che era colpa di Capitol City se eravamo poveri.
Ma invece gli insorti furono annientati. Il presidente annuncio' che avrebbe preso seri provvedimenti, talmente orribili da non poter essere nemmeno immaginati.* E, quando finalmente potei uscire, ebbi una terribile sorpresa.
La quercia, la mia quercia, era stata trasformata in un albero per le impiccagioni. Da rifugio era stato trasformato in un luogo di morte. La prima avvenne due giorni dopo, mentre ero al mercato a vendere i pochi beni che ci restavano, o a barattarli in cambio di cibo. Stavo scambiando il vestito da sposa di mia madre con un grande piatto di cipolle, quando un vecchio entro' nel capannone e comincio' ad urlare la notizia. Lasciai l'affare in sospeso e, trascinata dalla folla, mi diressi all'albero.

Verrai, verrai, all'albero verrai?
Dove il morto imploro' l'amor suo di scappare?
Strani eventi qui si son verificati
E nessuno mai verrebbe a curiosare
Se a mezzanotte ci incontrassimo all'albero degli impiccati

Feci fatica a farmi strada tra la folla, ma alla fine riuscii a trovare uno spazio nelle prime file. Puo' sembrare una cosa macabra, ma volevo sapere chi era. Anche se, alla fine, avrei preferito non averlo fatto.
Il mio cuore si fermo' in quel momento. Era come se il mondo mi fosse crollato addosso e mi avesse sommersa, schiacciata, ridotta in miseri pezzi sparsi per terra, senza possibilita' di rincollarsi.
Lui giaceva li' appeso a quella corda che gli aveva portato via la vita, un corpo vuoto privo di anima, un guscio pallido che andava a rovinarsi. E fu proprio in quell'attimo che cominciai ad odiare Capitol City. Avevano ridotto il mio albero ad un arma, e il mio cuore ad un giocattolo di poco valore, che anche se si rompe non importa a nessuno. E presto anche io diventavo morta, morta dentro, un essere che continua a vivere solo perche' non puo' imporre al suo respiro di fermarsi.
- Scappa Caterina -
Una voce nella mia testa continua a ripeterlo.
E' calma, non grida, ma ha il tono di un avvertimento importante. Si fa sempre piu' potente. E' calda, familiare. Non incute timore, mi invoglia a seguirla. Ritorno al mercato, raccolgo le mie cose e vado a casa, ma anche durante la cena continua, e i miei pensieri non riescono a zittirla. La sera mi sdraio sul letto con ancora la voce nella testa, che mi penetra nei muscoli, nelle ossa. Solo ora la riconosco. E' la sua voce.
- Scappa Caterina! Ti portero' via da qui -

Verrai, verrai, all'albero verrai?
Ove ti dissi - corri se ci vuoi liberare - ?
Strani eventi qui si son verificati
E nessuno mai verrebbe a curiosare
Se a mezzanotte ci incontrassimo all'albero degli impiccati

Mi sveglio a mezzanotte. Basta. Esco, attraverso le strade del distretto, inciampo sulla ghiaia ma mi rialzo. Vado alla quercia.
Vado all'albero degli impiccati.
Corro nel prato secco che circonda la mia salvezza. Scappero' da Capitol City nell'unico modo che mi e' concesso.
I piedi scalzi mi fanno male e sanguinano, non ho piu' fiato, ma la mia mente corre avanti fino al momento in cui tirero' quella corda.
Mi impicco

Verrai, verrai, all'albero verrai?
Di corda una collana, insieme a dondolare?
Strani eventi qui si son verificati
E nessuno mai verrebbe a curiosare
Se a mezzanotte ci incontrassimo all'albero degli impiccati

Addio mamma, mi dispiace. So che sarai disperata quando domani troverai il mio corpo morto appeso qui. So che piangerai, tanto, ma credimi, non e' colpa tua.
Avrei voluto morire in un modo onorevole. Avrei voluto morire da insorta. E invece mi ritrovo così, con la mia vita letteralmente appesa a un filo. Vinceranno il buon senso e la paura, o il coraggio e la follia?
- Verrai con me, Caterina? Seguimi, e sarai libera. -
Afferro il foulard che ho al collo e lo appendo all'albero.
Rispondo - Sto Arrivando! -



Angolo autrice
Piccola one shot / song fic su " L'albero degli impiccati" . Quanto amo quella canzone, però in italiano perde molto. Ho immaginato la storia che poteva esserci dietro, e comunque per chi non lo avesse capito,
* sono gli Hunger Games
Se vi piace recensite!
Baci
La glo
   
 
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