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Autore: The_winter_honey    07/04/2015    1 recensioni
-Le persone possono redimersi, Daisy Ester Freeblack.- mi sforzai di ribattere, seppure sentivo la voce affievolirsi a ogni parola che mi sgorgava dalla gola secca e ferita.
Il corpo esile e rivestito completamente di rosso sangue della ragazza iniziò a scuotersi in modo convulsivo, lasciandomi sgomento per alcuni istanti, poi rabbrividii quando la sentii. Una risata. La sua risata. Era così fredda e lontana, così sbagliata.
-Oh. che sciocco che sei! Ma cosa mi sarei dovuta aspettare da uno come te? Dal figlio di un angelo perso nel passato? Credi ancora nelle favole, Alaric Bastian Castiel?- mi sbeffeggiò -Sei agonizzante ai miei piedi e continui a credere nelle storielle della buonanotte?-
-Non sono storielle e tu dovresti saperlo.- ribattei severo, evitando le sue dita che mi avevano graffiato la guancia facendomi gemere.
-Sei così stupido...- mormorò, e giurai che ci fosse qualcosa oltre all'ironia -Peccato che questa sia la realtà.-
Con quelle ultime parole tirò indietro la mano, con le dita grondanti del mio sangue, pronta a spezzare la mia vita. I miei occhi d'oro non si chiusero ne si spostarono di un centimetro dai suoi d'argento.E in quel momento le nostre labbra, inspiegabilmente, si toccarono.
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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RAZIEL

 

Non sapevo come facesse quel uomo sconosciuto a sapere la strada di casa mia,
ma aggiungendo anche il fatto che avessi appena visto una ragazza scomparire nel nulla,
dopo avermi minacciato con un pugio, capii che quella non fosse la cosa più bizzarra che
mi fosse successo quel giorno e lo seguii in silenzio. 
L'unico pensiero che mi frullava in testa era che quel tipo diceva di conoscere mio padre, anzi,
di essere addirittura un vecchio amico di mio padre. Questo fatto mi riportava alla mente il
volto sempre malinconico di mio padre e mi chhiesi se mi avesse mai accennato a un certo
Raziel, che io ricordassi no...
A quanto ne sapevo mio padre non aveva amici, o, almeno, ne aveva avuto ma ormai erano
ombre del passato come lui stesso aveva affermato.
"Non rivangare il passato, è sempre brutto quando il passato torna e si mischia con il presente,
perchè è in quel momento che il futuro si fa ancora più fosco e lontano.."
Era questo che mio padrmi aveva detto una volta. 
Eppure stava succedendo esattamente ciò che mi aveva detto di evitare, senza che potessi fare nulla. 
L'uomo che mi aveva salvato attraversà il giardino della casa di mia zia El e si fermò davanti al
portico, aspettandomi. 
-Qui il mondo sembra essersi fermato...- lo sentii mormorare, con gli occhi persi nel passato. 
Lo superai, osservando i suoi occhi verdi luccicare leggermente alla luce del sole pomeridiano,
prima di seguirmi ed entrare in casa dopo di me. 
Guardava l'arredamento della casa in cui ero cresciuto come se ogni cosa gli rievocasse un carico
di ricordi talmente forti e importanti da sbigottirlo. 
Si avvicinò alla teca di vetro dove il pugio di famiglia riposava avvolto a metà da un fazzoletto di
seta rosso, accanto a un libro antico che non mi era mai stato permesso toccare e il cui dorso era
talmente sbiadito e segnato dal tempo per cui non era possibile più leggervi il titolo.
Per la prima volta mi chiesi se quel tomo oltre ad essere un dei tanti pezzi di antiquariato di mia zia
avesse anche un altro valore, un altra potenzialità oltre a quella di essere dimenticato sotto strati di
polvere. 
-Alaric! Per fortuna sei tornato, per un attimo ho avuto come un brutto presentimento...e poi
rispondevi al cellullare. Spiegami cosa ti serve quel aggeggio se non mi rispondi mai quando ti cerco,
eh? Stavo per chiamare la polizia, l'FBI, gli agenti segreti di tutta la Gran Britannia!- entrò tutta
trafelata in salotto mia zia, con i capelli biondi che le ricadavena in modo disordinato intorno al viso,
in parte tenuti su da una matita rossa e da una Bic nera, gli occhi scuri mi guardavano con quella sua
appressione tipica che si trasformò in sorpresa e confusione non appena sentì la voce di Raziel.
-Vedo che non sei cambiata, Eleonor...
Mia zia rivolse il suo sguardo su di lui e le cedettero le ginocchia, feci per sorreggerla, ma il braccio
dell'uomo fu incredibilmente più rapido del mio.
Vidi un fremito percorrere il corpo di zia El, mentre mormorava: 
-Oh no...il segreto, il segreto è stato scoperto? Tu...loro ci hanno trovati? Di nuovo? 
Lo sguardo di Raziel divenne improvvisamente tenero, mentre l'aiutava a sedersi sul divano e le
accarezzava dolcemente una mano:
-Purtroppo credo che neppure i segreti siano più come quelli di una volta, soprattutto il nostro...
-Ma chi? Come? Tu non avesti giurato di custodirlo come tuo compito? Cosa vogliono ancora?
Prima Gely, poi Castiel...io ho promesso di proteggero, ricordi?
-L'abbiamo promesso tutti. Eleonor, sulle Ali e sulle Fiamme. Per questo sono qui, è tempo.
Vidi mia zia sbiancare e prendersi la testa tra le mani, singhiozzando:-Credevo...credevo che avrei
potuto negare fino all'ultimo, speravo di non vedere mai quel giorno...
-"Il tempo giungerà prima che il nostro sia esaurito, l'erede e il prescelto che fu combatteranno
insieme per forgiave il futuro e dissolvere le tenebre del passato", ricordi la Profezia delle Fiamme
Antiche? 
-Come...come puoi farmi ricordare memorie di una vita che avevo distrutto e nascosto così bene?-
mormorò tra le lacrime, facendomi venire un brivido. 
Per un attimo gli occhi neri di mia zia erano divenuti di un azzurro cristallino, quasi irridente. Ma
doveva essere stata un allucinazione, qualcosa che i miei occhi avevano inventato. Sentii un brivido,
chiedendomi se quella conversazione tra mia zia e un completo estraneo stesse avvenendo realmente. Mi chiesi se non fosse tutto frutto dela mia fantasia, forse mi ero addormentato al parco e questo non
era reale.
Doveva essere così.
Improvvisamente mia zia si ricordò della mia presenza in quella stanza e mi guardò tra le lacrime. 

E capii che quello che stava succedendo era tutto dannatamente vero.









 
  
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