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Autore: La_Sakura    23/12/2008    10 recensioni
Un'ombra furtiva nella notte realizza un delitto efferato, creando scompiglio e facendo nascere sospetti... chi è l'assassino?
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Sorpresa, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGO

EPILOGO

Avvolta in un tubino nero, osservava la candida lapide bianca su cui capeggiavano i kanji del nome del suo amato, nonché una piccola foto che lo ritraeva sorridente e felice. Appoggiò il bocciolo di rosa rossa sulla tomba e mormorò una frase augurandosi che la brezza la facesse volare fino al luogo in cui il suo grande amore ora riposava, una frase che le provocò un turbinio di sensazioni nel cuore…

«Lo voglio…»

Si immaginò vestita di bianco mentre accanto a lui viveva una favola interrotta sul nascere, mentre circondata dagli affetti si legava per la vita a quell’uomo che le aveva insegnato non solo ad amare, ma anche ad essere felice. Quando si accorse di non essere sola ebbe un piccolo sussulto: dietro di lei l’agente Yamamizu osservava la tomba del calciatore; in mano aveva un bouquet di viole del pensiero.

«Pensavo che questi fiori… avrebbero reso l’idea…» mormorò, e Sanae si accorse in quel momento che per la poliziotta essere lì rappresentava un grande sforzo emotivo.

«È stata molto gentile a venire fin qui… Tsubasa lo avrebbe apprezzato…»

Sanae scorse un tremolio del labbro inferiore della donna, che continuava a fissare la lapide con uno sguardo perso. Si vedeva che soffriva terribilmente, ma anche che cercava di non cedere sotto il peso delle emozioni.

«Da quanto tempo…?»

Quella domanda riscosse Aya, che alzò lo sguardo verso la giovane, non intuendo subito dove volesse andare a parare.

«Ah, capisco- disse poi, quando capì –si sta chiedendo quanto dura la sofferenza… credo di non essere un buon elemento di paragone, non sono mai stata brava a superare il dolore…»

«Ognuno di noi reagisce a proprio modo… anche se è difficile continuare la vita di tutti i giorni senza avere accanto la persona che si ama…»

«Ha intenzione di tornare a Barcellona, Sanae?» le domandò Aya, incamminandosi verso l’uscita seguita dalla ragazza.

«Sì, ma solo insieme a Natsuko, la madre di Tsubasa: svuoteremo l’appartamento in cui abitavamo e…» un groppo in gola le impedì di continuare.

«Io non ci sono mai tornata, nell’appartamento: è stata Mikiru… l’agente Hakitawa… a svuotarlo. Lei e Katsuo hanno portato via tutto, dividendo le mie cose da quelle di Keisuke.»

«Non vivrò nemmeno qui a Nankatsu, credo che mi trasferirò a Tokyo e inizierò cercandomi un lavoro: conosco lo spagnolo e l’inglese, non dovrebbe essere difficile trovare un buon posto.»

«Glielo auguro, Sanae, Lei se lo merita, soprattutto dopo tutto quello che Le abbiamo fatto passare.»

«Voi facevate solo il vostro lavoro… a proposito, come procede?»

«Mademoiselle El Cid ha confessato la sua complicità dopo che l’Interpol europea ci ha comunicato la provenienza della pistola: si tratta di un’arma che è stata rubata in Francia, a Marsiglia, e da lì sono riusciti a risalire, grazie ad una fitta rete di informatori, fino al trafficante che l’ha rivenduta a Mademoiselle El Cid a Montmartre, circa due mesi fa. La pistola è stata accuratamente smontata e i vari pezzi sono stati inviati a diverse caselle postali a Sugimoto-san, naturalmente usando mittenti fittizi. Una volta arrivati, i vari pezzi sono stati riassemblati. Sugimoto-san ha organizzato il tutto, quindi si tratta di omicidio premeditato, con l’aggravante che ha cercato volontariamente di far ricadere la colpa su di Lei…»

«Ancora non posso credere che Kumi abbia fatto tutto questo, e Rosemary! Sembrava così felice il giorno del matrimonio! E Naoko? È nei guai?»

«Faremo in modo che i giudici capiscano la sua fragilità e la sua paura…»

«È una brava ragazza, l’hanno plagiata e raggirata! Se avesse saputo cos’aveva in mente Kumi, non l’avrebbe mai aiutata!»

«Ne sono certa, è per questo motivo che la stiamo aiutando a uscirne pulita.»

Arrivate all’ingresso del cimitero, Sanae alzò lo sguardo e sorrise notando le due persone che la stavano aspettando. I suoi due angeli custodi l’avevano lasciata da sola a dare l’estremo saluto a Tsubasa, ma non l’avevano abbandonata: avevano rispettato il suo bisogno di solitudine vegliando però su di lei. Si avvicinò a Genzo e Taro e sorrise, mentre alcune lacrime le rigavano le pallide gote che parevano segnate da solchi di dolore: il portiere le carezzò delicatamente una guancia mentre il centrocampista le circondava le spalle con un braccio. Aya, rimasta indietro, osservò la scena provando una tenerezza infinita; si incamminò lentamente e mentre percorreva i pochi metri che la separavano dal terzetto si voltò verso sinistra come richiamata da una sensazione. Sotto un salice, con la mano appoggiata al lato destro del tronco e un pallone fermo sotto al piede, c’era Tsubasa che le sorrideva e che fece un piccolo cenno con la testa quasi a volerla ringraziare per aver fatto trionfare la verità, mentre sul lato sinistro Keisuke, con le braccia incrociate, la osservava con aria compiaciuta e innamorata; Aya sentiva come se stesse camminando al rallentatore, con i battiti del cuore quasi impercettibili e i rumori della città ovattati.

«Agente Yamamizu, viene a bere un caffè con noi?»  

Quella frase spezzò l’incantesimo: si voltò verso il suo interlocutore e si accorse che aveva ripreso pieno controllo del suo corpo, i battiti nuovamente udibili, i rumori del traffico di nuovo prepotenti attorno al luogo del riposo eterno. Spostò immediatamente lo sguardo al salice alla sua sinistra, dove ora la brezza ne muoveva le fronde. Il ricordo del volto sorridente del suo Keisuke, la memoria del suo amore e dei loro momenti felici l’avrebbero accompagnata per sempre, ma era giunto il momento di lasciare i ricordi al passato, vivere il presente e crearsi un nuovo futuro. Riempiendo i polmoni di aria e di consapevolezza indirizzò la sua attenzione a Misaki che, a pochi passi da lei, attendeva una risposta alla proposta di qualche secondo prima.

«Volentieri… molto volentieri…»  

Coprì la distanza che la separava dai tre ragazzi e sorrise sentendosi finalmente ripulita dalle oppressioni e dal senso di colpa. Si incamminarono verso il caffè più vicino mentre dietro di loro, all’imbocco del viale del cimitero, Tsubasa e Keisuke percorrevano la loro strada verso l’eternità.

 Fine


I personaggi di Captain Tsubasa sono © di Yoichi Takahashi e della Shueisha Inc., Tokyo, e sono qui usati senza scopo di lucro.
I personaggi originali sono © dell’autrice.
I riferimenti a fatti e persone realmente esistenti è da considerarsi puramente casuale.
Ferma restando la buona fede, l’autrice non esclude analogie con le principali serie poliziesche: il susseguirsi nel corso degli anni delle suddette serie e il mescolarsi delle trame rendono impossibile qualsiasi credits specifico; tuttavia è doveroso citarle per rendere possibile una loro identificazione nel caso in cui vengano notate somiglianze di qualsiasi tipo:
CSI - Scena del crimine; CSI Miami; CSI New York; Cold Case; Il Commissario Quandt; Il Commissario Rex; Un Detective in Corsia; Law&Order; Law&Order CI; Law&Order SVU; NCIS; RIS - Delitti imperfetti; RIS 2; RIS 3; Senza traccia; La Signora in Giallo.


E' arrivato il giorno tanto atteso della conclusione... un finale corto, ma credo denso del significato più profondo di questa storia che devo ammettere mi dispiace dover terminare...
Vorrei ringraziare di cuore tutti coloro che hanno letto la mia storia, sono davvero contenta che abbiate deciso di seguirla, e soprattutto vorrei ringraziare chi si è fermato a lasciare una recensione, vale a dire OnlyHope, Melanto, Solarial, Silen, Saretta 1381, Picciottina75, eos75, berlinene, Himechan e tsubasasanae80... davvero il vostro sostegno mi è stato prezioso, grazie per avermi lasciato delle piccole perle...
Vorrei dare un abbraccio speciale a Elisabetta e Valentina, perché sono due persone speciali che ho avuto la fortuna di incontrare grazie a EFP due anni fa e che ora considero veramente importanti per me... vorrei esprimere tutta la stima e l'affetto che provo per loro ma non sempre è facile, neanche per chi, come me, adora scrivere (rasento la grafomania XD).
Sappiate che tornerò, nella mia mente vortica un nuovo giallo: vedrà mai la luce???
Bacioni, Sakura chan

   
 
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