Seven years and
a wedding
1.
« Reparo.¹ »
La ragazzina
sorrise, soddisfatta. Harry spalancò la bocca per la sorpresa, toccandosi gli
occhiali perfettamente aggiustati e
interi.
« Mi chiamo Hermione Granger. Tu non sarai
mica...? » inarcò le sopracciglia, lo fissò attentamente, prima di esclamare: «
Ma certo! Harry Potter... sei citato in tutti i libri facoltativi che ho letto
durante l’estate. Allora è proprio vero... la cicatrice... be’,
ovvio, i libri non mentono mai! »
Harry non si
toccò la fronte istintivamente come faceva sempre quando la nominavano. Era
troppo ammaliato dalla bellezza di quella ragazzina, che, oltre ad aver fatto
una magia davvero efficace, sembrava
particolarmente intelligente.
2.
« Ce l’hai
fatta!² » urlò, un sorriso grande stampato sul volto, prima di precipitarsi
verso di lui. Hermione abbracciò Harry senza
esitazioni, invadendolo del suo profumo; lui indietreggiò di un passo prima di
ricambiare.
La ragazzina si
allontanò dalle sue braccia troppo presto, saltellando sul posto: « Sei grande,
Harry! »
Si sentì
lusingato, e dal nulla le guance si riscaldarono. Hermione
parve non accorgersene, si confuse di nuovo tra la folla di Grifondoro
entusiasti e svanì.
Altri lo
abbracciarono, altri gli diedero pacche sulla spalla, e altri lo riempirono di
complimenti. Ma nessuno, notò Harry, faceva lo stesso effetto dei capelli
cespugliosi e del sorriso di Hermione.
3.
« Questa è una GiraTempo. »
Usava il tono di
chi ne aveva abbastanza di spiegare questioni così semplici. Mostrò una stramba collana d’oro con una clessidra
frettolosamente, prima nascosta. « Avvicinati! »
Harry obbedì,
disorientato. Possibile che Hermione fosse così piena di risorse? « Ma... sei
sicura? »
Lei lo spinse
verso di sé e gli mise attorno al collo la collana. Poi vide il suo sguardo
scombussolato, e, mentre girava la clessidra, esplose in una risata. « Me l’ha
data la professoressa McGrannit. È con questa che
riesco a frequentare più lezioni nello stesso orario... »
Ma Harry aveva
smesso di ascoltare. Il suono vivo e gioioso della sua risata risuonava ancora
nella sua mente.
4.
Era bellissima.
I capelli resi
lisci, il vestito decoroso, il passo delicato e un sorriso splendido facevano
di lei la ragazza più bella della serata – almeno, per Harry era così. Si era
trasformata: nessun libro sottobraccio e niente sguardo severo; i suoi occhi
castani rilucevano nella Sala, felicissimi.
Harry fissò Hermione intensamente mentre ballava graziosa in mezzo alla
pista. Vide le sue labbra muoversi, probabilmente stava canticchiando la
canzone trasmessa. Ron, al suo fianco, borbottava qualcosa, arrabbiato. Per la
prima volta, non lo ascoltò: lei era
l’unica stella a cui doveva dedicarsi, in quel momento.
Peccato solo che
lei non si stesse dedicando a lui.
5.
« Questa storia
deve finire. »
Harry alzò il
capo. Hermione si stava rivolgendo a lui, e sembrava
non voler ammettere repliche.
« La tua mano,
Harry! Credi che sia così stupida?
Cosa ti fa fare la Umbridge durante le punizioni? »
era davvero arrabbiata. Assottigliò gli occhi di fuoco, aspettandosi una
risposta.
« Te l’ho già
detto, mi fa scrivere delle frasi... »
« Quali frasi? »
s’impuntò. Harry rispose, piano: « Non
devo dire bugie. »
Emise
un’esclamazione colma d’angoscia, e si intravidero delle lacrime incastrate tra
le sue ciglia. « Me lo dovevi dire! La tua mano... non andarci più... »
Harry rimase
zitto, e pensò malsanamente che era bello che si preoccupasse per lui.
6.
« Ron l’ha
baciata. »
Fissava un punto
impreciso sul tavolo, gli occhi assenti e vitrei. Non si preoccupava più di
sfogare la sua rabbia contro chiunque le capitasse sotto tiro, ora era passata
ad una tristezza muta, impenetrabile, continua. A volte ne parlava con Harry.
Mormorava poche parole essenziali, e lui capiva; si sforzava di farlo.
Perché no, non
poteva dire ad Hermione che stava più male di lei.
Non poteva confessarle che, ogni volta che lei ne parlava, si sentiva
trafiggere il cuore da fitte dolorose. Non poteva e basta, i motivi erano
tanti, forse troppi.
E, mentre Hermione continuava a soffrire per Ron, Harry soffriva per lei.
7.
« Se n’è andato.
»
A distanza di un
anno, la tristezza di lei era ricomparsa, questa volta più rumorosa. La causa
era sempre lui, ma questa volta era
più grave.
Harry stava
zitto; non sapeva come consolarla. La sentiva piangere spesso, di notte e di
giorno, dormiva poco e aveva le occhiaie accentuate. La cosa peggiore era che
era bellissima anche così.
Nonostante
avesse voluto che lei non piangesse, non poteva impedirle che sentisse la
mancanza della persona che amava.
Tuttavia, una parte di Harry si sentiva felice: Hermione,
al « vieni anche tu o resti qui? » di Ron, aveva risposto: « Resto. »
Perché Hermione sarebbe sempre restata con Harry. Anche se da
amica.
8.
L’amava.
Ne era sicuro;
non era semplice amicizia. Per quanto avesse ammesso che erano come fratelli, qualcosa
di più forte si era insinuato.
Harry la amava.
Amava i suoi capelli cespugliosi, la sua intelligenza, l’audacia e la
determinazione che portava sempre con sé.
Amava quando,
mentre tutti gli altri non gli credevano, lei fosse sempre lì al suo fianco,
pronta ad aiutarlo.
Guardò Hermione, sull’altare, gli occhi persi in quelli di Ron; e
si ritrovò a pensare cosa sarebbe successo se gli fossero voluti meno di sette
anni per rendersi conto di amarla.
Forse, al posto
di Ron, ci sarebbe stato lui.
Koaletta’s corner
Quando ho scritto questa raccolta la Harmony
doveva ancora diventare la mia OTP e shippavo anche –
mi vengono i brividi al sol pensiero – Romione. Ora i
miei gusti sono completamente cambiati; tralasciando il fatto che Ron e Hermione, insieme, ora mi fanno vomitare, la Harry/Hermione è diventata la mia ossessione.
Da qualche parte su We heart it (se volete seguirmi mi
trovate qui) ho visto un’immagine con scritto che noi ragazze shippiamo
Harmony perché ci sentiamo come Hermione
e tutti noi amano Harry. Be’, per quanto possa essere d’accordo con questa
frase, non è solo questo il motivo! Lei c’è sempre stata per lui, ha sempre
scelto lui. Lo ha preferito a Ron in svariate occasioni. E... sono l’amore,
punto.
Bando alle ciance, passiamo alla storia in sé. Allora. Uhm.
Be’, sicuramente l’avete capito, ma lo dico per sicurezza: ogni drabble si riferisce ad un anno (l’ultima, è proiettata nel
futuro). Sono piccoli momenti, eppure ci ho messo un po’ a trovare quello
adatto ad ognuna, e mi auguro di non essere caduta negli abissi dell’OOC con
Harry – ma tanto si sa che non è così, perché lui ama Hermione,
non Ginny.
Spero che vi piacciano e che recensiate in tanti! ♥
Un
abbraccio,
Giu ~
¹ = Mi sono basata su un fatto non presente nel libro:
ovvero, quando Hermione ripara gli occhiali di Harry.
L’ho scelto perché mi sembrava più efficace come primo incontro (è presente nel
film, comunque).
² = Si riferisce a quando Harry ritorna trionfante dalla
Camera dei Segreti, dopo aver ucciso il Basilisco, e tutti i suoi compagni
esultano per lui.