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Autore: nettie    10/04/2015    2 recensioni
I ricordi che ho di te sono dei più dolci mai esistiti; il tuo sorriso luminoso che accoglievo sempre nelle mie giornate, le nostre risate che spezzavano il silenzio, le nostre promesse che un tempo mi sembravano indistruttibili.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Lettere a Nessuno.'
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« One cloudy day,

we both lost the game,

we drifted so far and away.

Sometimes we break the unbreakable. »

 

Io ci credevo, ci speravo. E ci speravo davvero, con tutto il mio cuore. Forse mi sono fatta troppe aspettative e probabilmente dovrei smetterla, ma come posso fermare il mio cuore e la mia mente?

Una volta eravamo l’una il sole dell’altra, e ancora mi chiedo perché siamo cresciuti. Perché siamo stati costretti a crescere? Io non volevo crescere, non ho mai voluto! Non ho mai voluto allontanarmi da te!

E così sto scrivendo il mio dolore, parola dopo parola, senza ripensamenti.

E’ come un fuoco, un fuoco che lentamente arde dentro di me, si impossessa dell’anima, poi del cuore, della mente, e lì non si è più lucidi e si arriva a fare cose che non si vogliono fare. Devo accettarlo, devo costringermi ad accettare tutto questo o non andrò mai avanti.

Ricordi i vecchi tempi? Ti prego, dimmi di sì. Dimmi che almeno quelli non li hai scordati. Le lacrime scorrono sul mio viso, copiose e calde, il fiato è sospeso e non sento niente. La dolcezza di un gesto, la complicità in uno sguardo, dove sono andate a finire tutte queste sensazioni?

Non mi riconosco più, non ti riconosco più. E’ perché semplicemente non siamo più noi. Ho paura, ho paura ad affrontare il futuro senza di te, so che lo dovrò fare. E non ci riuscirò, sarà quello il momento in cui crollerò tutta d’un botto, crollerò davanti i tuoi piedi e ti chiederò di tornare da me, di tornare ad essere noi, ad essere ancora bambini.

Dipingevamo il mondo per i nostri soli occhi, nessuno poteva entrare nel nostro piccolo universo. Ed’è stato risucchiato da un buco nero, quel buco nero chiamato “mondo degli adulti”.

I ricordi che ho di te sono dei più dolci mai esistiti; il tuo sorriso luminoso che accoglievo sempre nelle mie giornate, le nostre risate che spezzavano il silenzio, le nostre promesse che un tempo mi sembravano indistruttibili. Ma a volte, siamo capaci anche di spezzare l’indistruttibile. O forse, è solo l’indistruttibile che distrugge noi, respiro dopo respiro. Forse tu l’hai fatto di proposito, io l’ho fatto senza accorgermene. Potrò mai avere quello che avevo al tempo?  Un giorno abbiamo perso entrambi nel Grande Gioco, ci siamo allontanati così tanto. E io sono rimasta sola.

E non sono triste, non sono arrabbiata. Sono solo abbattuta, mi sento stupida. E sono senza forze, non posso continuare la mia battaglia. Ora, l’unica persona contro il quale devo combattere sono io, me stessa, per sconfiggere quella paura e quella disperazione che mi tiene prigioniera. Perché quella paura e quella disperazione sono io.

Ti odio, ti odio, ti odio e ti odio. E per quanto io possa continuare a dirlo non sembra per niente credibile, no, non detto da una come me, che per te avrebbe dato corpo ed anima. Ma non mi interessa, no. Non sono queste le cose di cui devo preoccuparmi ora. Sta andando come sta andando.

Solo, sii felice.
Ti amerò sempre, e fammi un fischio quando ti ricordi di me, migliore amico.
   
 
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