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Autore: Starishadow    11/04/2015    7 recensioni
Aine Kisaragi, in un soleggiato pomeriggio primaverile, rivolge al suo compositore, Kei Onpa, una domanda inaspettata:
"Perchè ci innamoriamo sempre della persona sbagliata?"
La risposta, magari, è in uno spartito musicale.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aine Kisaragi, Kei Onpa
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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N.B. per chi non conoscesse Aine Kisaragi e Onpa Kei, come sempre suggerisco di guardare nella wiki per tutte le informazioni! ^^
 

«Ne  ̴ Kikun».
Kei si girò verso Aine, ancora una volta sforzandosi di sorridergli, nonostante la fitta al petto che provava sempre più spesso nel realizzare di non poterlo avere: Aine gli sembrava sempre irraggiungibile, bellissimo ma sfuggente.
Se si concedeva a qualcuno, quel qualcuno non sarebbe mai stato lui.
In quel momento, Aine era sdraiato sulla balaustra del balconcino della loro camera - al primo piano - e si crogiolava al sole, almeno all’apparenza, ma chi lo conosceva sapeva che stava raccogliendo le idee per un testo.
«Hai, Aine-kun?» chiese, alzando gli occhi dal suo quaderno dove stava tentando di creare gli accordi per una canzone che gli aveva assegnato il loro insegnante.
“Se volete comporre, dovete partire dagli accordi!” era il suo motto.
«Perché ci innamoriamo sempre delle persone sbagliate?» domandò innocentemente Aine, e Kei sussultò violentemene, colpendo un paio di note a caso sulla tastiera che aveva sulle ginocchia:
«Perché me lo chiedi, Ne-ne?» ormai Aine adorava così tanto quel soprannome che anche Kei, talvolta, cedeva e lo usava.
«Stavo pensando a…. beh un po’ a tutti, mio zio, Ringo-senpai…» sospirò il maggiore, Kei notò con ironia che, senza saperlo, aveva pensato anche a lui, che si ostinava ad amare una persona che non l’avrebbe mai ricambiato. Giocherellò con i tasti della tastiera, mentre ragionava:
«Non sempre», notò, e in quel momento pensava proprio ai genitori di Aine, ma non ebbe il coraggio di nominarglieli. «Però... probabilmente è perché rinunciamo a cercare la persona giusta: pensiamo che non arrivi mai, e per questo ci accontentiamo, o magari la cerchiamo nei posti sbagliati» “per esempio nei nostri migliori amici”, ma questo lo tenne per sé. Aine parve pensarci per un po’, poi i suoi occhi si illuminarono e lui scattò a sedere tanto rapidamente da far spaventare il povero compositore, che temeva potesse precipitare di sotto:
«Ho trovato!» esclamò il maggiore, correndo in camera e mettendosi a cercare dei fogli; quando li trovò si lasciò cadere sul letto alle spalle di Kei, cominciando a scrivere un testo. Dal canto suo, Kei sospirò, abituato agli atteggiamenti dell’amico, e tornò a comporre, nonostante la sensazione di avere il corpo di Aine così vicino al suo da poter sentire il suo calore e il suo profumo continuasse a distrarlo.
Quella notte, mentre il maggiore era addormentato, Kei si avvicinò alla sua scrivania e prese il foglio con il testo, lo lesse avidamente, approfittando di quell’occasione per conoscere l’anima e i pensieri del cantante; lentamente iniziò ad immaginare quale musica potesse accompagnare quelle parole, attaccò le cuffie alla tastiera e iniziò a provare.
Ripensò a tutte le volte in cui aveva sentito Aine disperato per essersi innamorato della persona sbagliata, a tutte quelle in cui avevano urlato a Ringo di non buttarsi via con il primo che passava… in ogni nota raccolse tutte le lacrime dei suoi amici, e solo alla fine, nell'ultimo malinconico accordo, parlò di sé: del ragazzino che osservava da lontano Aine, aspettando il giorno in cui, magari, quello si sarebbe accorto di lui, dell’unico che non l’avrebbe fatto piangere, che lo conosceva, e che lo amava così com'era, senza pretendere nulla da lui.
Sospirò e scrisse le ultime note con aria triste; forse un giorno Aine si sarebbe accorto di lui, continuava a pensarci mentre posava le cuffie sulla tastiera e la staccava, spegnendo poi la luce e infilandosi sotto le coperte. Si addormentò quasi subito, mentre sulla scrivania la sua musica e il testo di Aine riposavano vicini, sovrapposti l’uno all'altro. Aine aveva lasciato vuoto lo spazio per il titolo e ora, in mezzo alla grafia morbida e tondeggiante del cantante, spiccava quella spigolosa e inclinata di Kei a formare le parole

Wait for it.

Magari Aine un giorno avrebbe smesso di amare le persone sbagliate, forse avrebbe capito che quello che cercava era più vicino di quanto credeva.
Bastava solo aspettare.

 

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Nota dell’autrice:
che dire… durante fisica mi annoiavo ^^”.
Non sono del tutto sicura che sia venuta bene, ma mi piaceva l’idea di una AinexKei in cui si capisse che Kei è il povero friendzonato a vita (che è ormai il mio headcanon preferito ehehe), ma in cui restasse anche un po’ di speranza… e… sì xD vado a dormire, che ho un orecchio che mi uccide da tre giorni :”C
Fatemi sapere che ve ne pare!
Baci,
Starishadow
   
 
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