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Autore: Roxanne Potter    11/04/2015    0 recensioni
Harry beve sempre una tazza di tè prima di andare a dormire, dice che senza non riuscirebbe a calmarsi e prendere sonno. Dopo mesi di convivenza, Louis è abituato a vederlo ogni sera davanti ai fornelli per prepararsi il solito tè e poi seduto a berlo sulla poltroncina del salotto o sul letto. Si è abituato al modo in cui Harry si stringe a lui mentre scivola lentamente nel sonno ed entrambi si addormentano così, persi in un intreccio di mani, gambe, respiri in sincronia. Soprattutto quando hanno appena finito di fare l’amore e hanno bisogno di toccarsi ancora, di sentirsi ancora, di tenersi aggrappati l’uno all’altro. E quelle occasionali notti in cui Harry si mette a parlare nel sonno, si rigira, sbuffa e mormora parole incomprensibili, per poi farsi sempre più vicino a lui, fino ad affondare la testa sulla sua spalla e riaddormentarsi. Louis non capisce mai quello che dice Harry quando parla nel sonno. Solo alcune volte gli è parso di distinguere il suo nome, in quel confuso ammasso di mormorii, un Louis appena accennato sulle labbra del suo ragazzo, e gli è sembrato il suono più bello del mondo.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una tazza di tè fumante tra le mani. Il freddo di una sera d’inverno, freddo che sembra entrargli nelle ossa nonostante tutte le finestre di casa siano chiuse e il fuoco stia scoppiettando nel camino.
Louis sente sempre freddo,  quando è triste. Come se lo sguardo che gela i suoi occhi, rendendoli persi e impassibili, gelasse qualcosa anche dentro di lui. Malinconia sottopelle che si tramuta in sottili brividi lungo la schiena. Il bisogno di stringersi a qualcosa, a qualcuno che spazzi via tutta quella tristezza con il suo calore, e quel qualcuno è sempre Harry.
Louis non sa neanche perché questa sera si è ritrovato così, seduto nel salotto di casa, con quella tazza calda stretta tra le mani e lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi e il cuore pieni di una nostalgia che non sa spiegarsi.
Si riscuote improvvisamente, ricordandosi di Harry che lo sta aspettando. Si alza e, stando attento a non rovesciare neanche una goccia di tè della tazza, si affretta a raggiungere la camera che lui e Harry condividono da quando mesi prima hanno deciso di trasferirsi insieme in quell’appartamento a Londra.
Il suo ragazzo è lì, seduto sul letto e raggomitolato in una coperta, con i ricci che gli cadono tutti disordinati sul viso arrossato dalla febbre e un libro tra le mani. Louis si china per poggiargli un bacio sulla fronte e Harry alza subito lo sguardo dal libro per sorridergli. È adorabile quando sorride, con quelle fossette sulle guance, è bellissimo anche con quei capelli indomabili e gli occhi lucidi e un po’ arrossati. Louis si siede sul letto accanto a lui e ricambia il sorriso, per poi esordire: -Voilà, ecco il tuo tè. Ti avverto, non ho mai preparato una tazza di tè in vita mia prima. Probabilmente sto per avvelenarti.
-Allora vedrò di stare attento.- ride Harry, la voce un po’ roca. Afferra la tazza, se la porta alle labbra e inizia a sorseggiare il tè. Louis rimane lì fermo a fissarlo con quello sguardo affettuoso che gli rivolge sempre quando Harry sta male, anche se per una semplice febbre. Gli piace osservarlo, le mani grandi e pallide strette intorno alla tazza, la coperta che gli ricade addosso. Accarezzarlo con lo sguardo. Vederlo perso in quell’attimo di quotidianità, un attimo tutto loro.
Harry beve sempre una tazza di tè prima di andare a dormire, dice che senza non riuscirebbe a calmarsi e prendere sonno. Dopo mesi di convivenza, Louis è abituato a vederlo ogni sera davanti ai fornelli per prepararsi il solito tè e poi seduto a berlo sulla poltroncina del salotto o sul letto. Si è abituato al modo in cui Harry si stringe a lui mentre scivola lentamente nel sonno ed entrambi si addormentano così, persi in un intreccio di mani, gambe, respiri in sincronia. Soprattutto quando hanno appena finito di fare l’amore e hanno bisogno di toccarsi ancora, di sentirsi ancora, di tenersi aggrappati l’uno all’altro. E quelle occasionali notti in cui Harry si mette a parlare nel sonno, si rigira, sbuffa e mormora parole incomprensibili, per poi farsi sempre più vicino a lui, fino ad affondare la testa sulla sua spalla e riaddormentarsi. Louis non capisce mai quello che dice Harry quando parla nel sonno. Solo alcune volte gli è parso di distinguere il suo nome, in quel confuso ammasso di mormorii, un Louis appena accennato sulle labbra del suo ragazzo, e gli è sembrato il suono più bello del mondo.
Louis non riesce a trattenere l’istinto di passare una mano tra i capelli di Harry e di accarezzargli la guancia, poi abbassa lo sguardo sul libro che il ragazzo ha poggiato sul letto.
-Che cosa leggevi?
Harry finisce rapidamente gli ultimi sorsi di tè e mette via la tazza ormai vuota, poggiandola sul comodino lì accanto.
-Un libro di poesie. Kipling. Non so se lo conosci.
-Non ho presente. Non me ne intendo molto di poesia.- dice Louis, prendendo il sottile volume dalla copertina azzurra e rigirandoselo tra le mani. Per un attimo, senza alcuna ragione, torna la tristezza che lo stava consumando poco fa. La tristezza che è riuscito a scacciare non appena ha visto Harry. Louis trattiene un sospiro e poggia il libro sul comodino, accanto alla tazza vuota. Lancia un’occhiata a Harry e si sforza di sorridergli, perché non vuole mostrarsi così vulnerabile e triste davanti a lui.
-Sei sicuro di stare bene adesso?
-Sì, Louis, non è mai morto nessuno per la febbre. Il tuo tè non mi ha neanche avvelenato.
Ridono insieme e Louis si sporge per baciarlo leggermente sulle bocca. Harry sorride non appena le loro labbra si sfiorano e poi continua, in tono ironico: -Sai, a volte sei più protettivo e ansioso di mia madre.
-Lo sono perché mi preoccupo continuamente per te. Dai, non dirmi che ti dispiace.
-No, affatto.
Stavolta è Harry a baciarlo. Gli solleva delicatamente il mento e lo bacia più volte, tocchi dolci di labbra che lo fanno letteralmente sciogliere. Louis si avvicina di più a lui e lo avvolge tra le braccia, lo stringe a sé, senza curarsi della fronte di Harry bruciante contro la sua.  Rimangono lì a baciarsi, senza spingersi troppo oltre, finché Louis non si separa piano da lui e mormora sulle sue labbra: -Vorrei avere tutto questo ogni giorno.
Un dolore improvviso al petto, quella malinconia che lo pugnala al cuore e gli scorre nelle vene come acido. Poco fa credeva di averla scacciata ma ora sta tornando, più forte di prima, e lui inizia a capire di cosa si tratta.
-Ma tu mi hai già ogni giorno.- sta dicendo Harry, con un sorriso dolce sulle labbra.
-No, non in quel senso. Intendo…
Louis si lascia sfuggire un sospiro. Improvvisamente capisce la sensazione che l’ha tormentato per tutta la serata, il motivo di quella tristezza soffocante.
-Fuori di qui, fuori da casa nostra. Davanti alla gente. Come tutte le coppie normali. Senza avere paura di essere visti da qualcuno o di una fottuta telecamera o…
L’allegria scompare di colpo dagli occhi di Harry. Il ragazzo gli stringe la mano e inizia ad accarezzarla piano, con lenti movimenti del pollice che hanno il potere di calmarlo, di farlo sentire come se stesse finalmente tornando a respirare liberamente. Perché a volte Louis ha davvero la sensazione di vivere la sua vita di corsa, col fiato mozzato in gola mentre cerca di tenersi al passo con tutto ciò che il mondo si aspetta da lui, senza neanche un attimo per fermarsi e pensare veramente a se stesso.
-Lo so.- mormora Harry. -È lo stesso per me, ogni giorno. Ma… se ci pensi, non è più importante quello che abbiamo già? Non abbiamo bisogno di annunciare a tutti che stiamo insieme. Non c’è bisogno che il mondo lo sappia. Perché io so già di amarti e questo è abbastanza per me. Mi basterà per sempre. Finché saprò di amarti, finché saprò che anche tu ami me, finché saprò che in qualsiasi momento io ci sarò per te e tu per me… non potrei chiedere altro dalla vita. È tutto quello che conta. È la cosa più preziosa che ho.
Louis cerca di trattenere le lacrime che iniziano a pungergli gli occhi. Stringe più forte la mano di Harry, mentre un sorriso debole ma sincero si fa strada sulle labbra.
-Ti amo.- è tutto quello che riesce a dire in risposta.
Sente di amare Harry, di amare quei grandi occhi verdi che lo stanno fissando con la loro inconfondibile dolcezza. Ama la sua voce e il modo in cui è sempre capace di trovare le parole giuste per farlo stare meglio. Ama le sue labbra, il loro sapore che è rimasto impresso nella sua memoria fin dalla prima volta che l’ha baciato, in un camerino del backstage di X Factor, quando lui aveva diciotto anni e Harry ne aveva solo sedici. Ama anche quella piccola lacrima che è spuntata all’angolo dell’occhio di Harry e che ha iniziato a rigargli la guancia; Louis si affretta ad asciugarla con un gesto delicato del pollice e si sporge per baciare Harry sulla gota. Poi sposta le labbra verso il suo orecchio, gli mormora di nuovo: -Ti amo, non immagini neanche quanto.- e lo sente rabbrividire leggermente. Si scosta per sorridergli, stavolta di un sorriso molto più largo e luminoso.
Sa che quelle conversazioni tra loro sono segreti, segreti che rimarranno sepolti nelle loro memorie, segreti che non potranno mostrare e raccontare mai a nessuno se non ai loro amici più intimi. Perché c’è troppo in gioco quando sei il cantante di quella che è diventata una delle band più famose del mondo, c’è troppo da perdere, troppe cose che rischiano di cambiare drasticamente.
Ma sa anche che non ha alcun senso tener nascosta dietro i lucchetti una cosa talmente bella e preziosa, quell’amore così dolce che gli dà alla testa e che gli esplode dentro quando Harry gli sorride e quando le sue labbra toccano la sua pelle e quando sente la sua voce nell’orecchio.
Amore che dona vita alle sue giornate, che ha acceso un fuoco nei suoi occhi e l’ha reso una persona migliore. Amore che viene soffocato e relegato come se fosse un qualche crimine di cui pentirsi. Un amore che sono costretti a continuare a nascondere, anche se nascondersi non ha alcun senso per nessuno dei due.
Ma forse Harry ha ragione. Forse tutto quello che conta, alla fine della giornata, è ritrovarsi lì con le mani intrecciate e le labbra che si sfiorano. Solo loro, solo Harry e Louis. E non c’è niente che possa tenerli davvero lontani, nessun management, nessuna copertura, nessuna telecamera impedirà mai loro di cercarsi, di ritrovarsi e amarsi in quella piccola stanza che è stata la testimone silenziosa di tanti momenti della loro storia. Nessuno potrà fermare i loro baci, le loro labbra che si assaggiano fino allo sfinimento, e tutte le volte che hanno fatto l’amore o hanno preso una macchina per andarsene via in qualche luogo isolato dove essere finalmente loro stessi e il sorriso smagliante di Harry quando Louis lo abbraccia davanti a tutti e la luce negli occhi di Louis quando Harry gli sussurra di amarlo.
Loro sono vicini anche quando sono lontani, nel momento in cui i loro sguardi si cercano e si incontrano in un silenzio che vale più di mille parole. Sono vicini nell’accenno di un sorriso che nessuno potrà rubare dalle loro labbra. Sono vicini finché continueranno ad amarsi.
-Andiamo a dormire ora? Sono stanco.
Harry ha parlato con voce roca e sembra avere freddo, da come continua a stringersi nella coperta. Louis gli poggia di nuovo la mano sulla fronte ancora bollente, poi lo bacia un’ultima volta. Un bacio che Harry ricambia debolmente. Un minuto dopo le luci nella stanza sono spente, loro sono raggomitolati nel letto, vicini come sempre, e Louis ha il viso affondato tra i capelli ricci di Harry, il petto premuto contro il suo.
-Buonanotte.- mormora Harry, accarezzandogli piano un braccio. –Ti amo.
-Anche io ti amo.
E ora sono solo loro, Harry e Louis, con quella tazza di tè abbandonata sul comodino e conversazioni che il mondo non conoscerà mai, ma in fondo va bene così perché il mondo non esiste quando c’è Harry, Harry che lo avvolge tra le braccia e il suo respiro sul collo e il suo calore che ha distrutto ogni traccia di freddo, ogni briciola di tristezza.
In quel momento, pensa confusamente Louis prima di addormentarsi, Harry è tutto il suo mondo.

   
 
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