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Autore: alex0792    11/04/2015    0 recensioni
Alex era un ragazzo come tutti gli altri, aveva vissuto una vita maledettamente noiosa e normale fino al giorno in cui ricevette la visita di Lydia, una strana ragazza che gli salvò la vita.
Lydia sapeva teletrasportarsi con un semplice "POOF"= Portable Object Of Freedom; un semplice oggetto che teneva in mano come una pietra preziosa.
[...]
La città si stagliava sotto il suo sguardo vigile, mentre con aria nostalgica osservava ammutolito la città che cominciava a mettersi in moto all’alba di un nuovo giorno, e il Sole stendeva i suoi raggi abbracciando gli abitanti di EastValley.
-Eccoti!- gridò la ragazza comparsa all’improvviso con un sonoro “POOF” –Pensavo non mi avresti dato ascolto-.
[...]
-No, non sei pazzo Alex. E capisco la tua perplessità,ti stai chiedendo in questo istante anche il perchè sei così arrabbiato vero? Non sei arrabbiato, affatto.. Sei spaventato, sei disperato.. E non in questo istante, ma tra pochi minuti, stai ereditando emozioni che sfoceranno in te dopo l’attacco, dopo la scomparsa dell’EastValley fra esattamente 2 minuti. Mi dispiace molto, ma devi assistere a questo-
Un capitolo ogni settimana :) Spero vi piaccia e fatemi sapere cosa ne pensate ;)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perchè continuare a lottare? Perchè cercare i suoi genitori se forse erano anche morti?

Poteva farsi cullare da quel bel cielo limpido, con quelle poche nuvole di color rossastro, che facevano da contorno a uno stupendo tramonto.

Un fresca brezza soffiava sul viso di Alex, quella stessa brezza che durante la sua infanzia lo accompagnava nei periodi primaverili la sera, quando stanco, si sdraiava sul portico sottostante la finestra della sua stanza a contemplare il cielo.

Quel cielo che ora stava rivivendo nei suoi ricordi e nel presente.

Uno stormo di anatre stava tornando dopo essere migrato in qualche zona più calda della Terra, e ora starnazzava in cielo; ma nel quadro generale era tutto perfetto, com'era nella sua infanzia.

Seguì con gli occhi quello stormo, fino a quando non venne oscurato dal profilo imponente di un palazzo alto, in legno grigio, che portava l'insegna di un panificio.

Lo stesso panificio dove lui da bambino dopo essere stato con suo padre a pescare al lago andava per mangiare una buonissima pagnotta, come premio finale di una giornata stupenda.

La luce del panificio però era accesa, dall'esterno si distingueva sfocata una sagoma che stava dietro al bancone.

Non poteva essere, erano tutti scomparsi, stava sognando?

-Oh, merda!- la voce di Lydia spezzò d'un tratto il silenzio.

-Dobbiamo nasconderci subito!- comandò a bassa voce ai due, strattonandoli per alzarli da terra.

In lontananza nella strada vi erano due figure, una molto più bassa, infantile, che procedevano nella loro direzione: chiacchieravano allegramente e la loro voce si diffondeva in tutta la stradina che era illuminata da quei pochi lampioni che si trovavano nei pressi del panificio.

Lydia spinse i due ragazzi nella boscaglia che delimitava la fine della strada asfaltata e della città e l'inizio di una strada sterrata che conduceva alle campagne.

Alex non aveva dubbi, quella era ancora Eastvalley, ma dove ora c'era la strada sterrata si trovavano ai suoi tempi delle nuove abitazioni, tra cui la sua.

Sentiva indistintamente le due figure parlare -Papà, il mio premio?- diceva quella più piccola.

Non poteva essere, non poteva crederci, Alex si affacciò dal cespuglio in cui erano nascosti per vedere meglio chi fossero anche se in cuor suo sapeva già la risposta.

I due si trovavano qualche metro più avanti, ma riusciva a distinguere chiaramente i lineamenti: quelli erano lui e suo padre.

Un'altra figura stava osservando il ragazzino dall'altro lato della strada sterrata, non si era accorta minimamente di loro e, nascosta tra gli alberi, osservava in silenzio.

-Quella sono io, precisamente due anni fa- spiegò Lydia, -Ti stavo tenendo d'occhio per conto degli Knight, ancora non sapevamo quasi nulla sul tuo conto; era la quarta volta che ti venivo a fare visita, avevi 6 anni circa.-

-Io ti avevo già vista prima, lo ricordo solo ora, proprio qui in questo istante..- nello stesso istante in cui Alex parlò, il bambino si girò verso la Lydia più giovane, che indietreggiò di scatto nascondendosi meglio dietro il tronco di un albero.

-Sei stata tu? Sei stata tu a salvarmi quella volta a 3 anni quando caddi nel fiume?- questo ricordo riaffiorò inaspettato nella mente del giovane, l'aveva completamente rimosso e ora, quando i fatti gli si mostrarono davanti era tornato, insistente.

-Fiume?.. - rispose perplessa la ragazza

-Si. Ricordo abbastanza bene anche se non so il perchè.. Qualcuno mi salvò quando caddi dalla barca e mi portò a riva, anche se non ricordo il suo volto, devi essere stata tu per forza.-

-No, quando io ero presente non sei mai stato in pericolo di vita; è stato un lavoro facile, ti tenevo compagnia quando eri piccolo la notte e non volevi dormire, ricorderai male- guardando Alex con un'espressione affettuosa che non era da lei.

Nel frattempo, la Lydia del passato attivò il suo P.O.O.F. e si smaterializzò, mentre padre e figlio uscivano dal panificio e riprendevano a camminare lungo la strada quasi deserta.

-Ok, sono andati. L'abbiamo scampata bella, meglio andare in direzione delle campagne e cercare di capirci qualcosa lontano da occhi indiscreti- ma mentre la giovane parlava, un'altra figura uscì fuori da dietro un albero di fronte a loro; non li aveva notati e stava fissando dalla strada Alex bambino e suo padre che si allontanavano.

Aveva una statura al di fuori del normale, e lineamenti così marcati che non sembravano umani, gli occhi di un giallo spettrale.

L' “uomo” si posò una mano sul petto, sprigionando una luce azzurra da tutto il suo corpo e dopo un leggero “Poof” sparì nel nulla.

   
 
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