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Autore: winnie343    12/04/2015    2 recensioni
Il ritorno alla NYADA segna per Rachel un nuovo inizio, l'ennesimo. Il ritorno a New York le porta l'incontro con l'amore: un nuovo vecchio amore. Impegnata a fronteggiare, nuovamente, la sua insegnante di danza Cassandra e il suo assistente Brody (nonché suo ex), Rachel dovrà vedersela con i suoi sentimenti per Jesse e con il ricordo ingombrante di Finn. Goodbye Finn, Hello Jesse.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brody Weston, Cassandra July, Jessie St. James, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Jessie/Rachel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I

Un altro nuovo inizio







Dopo ciò che le era capitato negli ultimi due anni, aveva imparato la lezione. La rinuncia alla NYADA, la veloce ascesa a Broadway, la disastrosa esperienza televisiva le avevano lasciato i segni, ma le avevano anche insegnato che bruciare le tappe non porta più velocemente al raggiungimento del proprio sogno, ma solo a precipitare più rapidamente.

Ho deciso di prendermi il tempo giusto per ogni passo.

Aveva scelto di ricominciare da dove aveva interrotto: la NYADA. Aveva pregato, scongiurato Madame Tibidaux e alla fine era stata riammessa.

Le era costata fatica rinunciare allo spettacolo di Broadway. Per un po’ l’idea di calcare nuovamente quel palcoscenico l’aveva accarezzata: sarebbe stato un sogno recitare nuovamente in un musical.

Con Jesse St. James.

Aveva scelto la NYADA, la strada più difficile.

Ho rinunciato a Broadway … a Jesse.

Sapeva che se solo avesse voluto lo avrebbe avuto. Un passo di danza a due, solo loro due. Il bacio che si erano scambiati l’ultima volta e la canzone che avevano cantato ne erano la prova.

Un bel duetto. Un ottimo bacio.

Da quando Finn era morto, Rachel si era sentita persa e sola, con il cuore talmente vuoto da essere difficile da riempire con qualcosa di banale.

Finn il mio primo grande amore.

Una lacrima le solcò il viso e lei la lasciò scivolare. Aveva sempre pensato, durante tutta la loro storia, anche nei momenti di difficoltà o di separazione, che un giorno, dopo aver raggiunto il meritato successo, sarebbe tornata a Lima da lui.

Ma Finn è morto.

E lei era diventata una vedova senza matrimonio. Con il palmo della mano tolse delicatamente la lacrima dalla sua guancia.

Aveva ripensato a tutti i ragazzi con cui era stata.

Puck, solo per dimostrare che anche il brutto anatroccolo può frequentare il figo della scuola.

Un fallimento. Niente li accomunava, troppo selvaggio, troppo egoista e con poche aspirazioni per renderla felice.

Jesse e il suo fascino, il suo talento e la sensazione di sentirsi una diva senza avere il palco sotto i piedi.

Si era divertita con lui e si era sentita amata, ma tutto era stato una finzione, un illusione e una vera umiliazione perché quell’egocentrico aveva iniziato una storia con lei solo perché era stata Shelby a volerlo.

Finn, casa. Nulla da aggiungere.

Amore amore amore. Il quarterback della scuola era stato il suo grande amore, ma Lima era troppo piccola per contenere la loro storia e New York era troppo grande. E così era finita.

Poi Brody, l’ipocrita, il falso.

Stando con lui aveva avuto l’illusione di poter diventare quella che non era mai stata: una donna sensuale e sexy, capace di conquistare il ragazzo dei desideri. Alla fine si era scottata, perchè Brody l’aveva tradita con mille altre donne. Per soldi, non per amore, certo.

Ma quale è la differenza? Un tradimento è sempre un tradimento.

Tra lei e Puck non aveva funzionato perché entrambi erano innamorati di altre persone, mentre con Jesse le bugie del ragazzo le avevano sottratto tutto il sentimento, ma essere traditi per soldi non era accettabile, soprattutto per una ragazza piena di orgoglio come lei.

E infine Sam, la sua ventata di freschezza.

La loro breve relazione le aveva ridato serenità e tranquillità. Una sorta di ritorno a casa, ma Sam non era Finn e lei non poteva accontentarsi della sua controfigura. Perché l’affetto non può riempire il vuoto lasciato dall’amore. E così anche con Sam era finita, senza sceneggiate ne tradimenti.

La felicità, quella con la F maiuscola l’aveva avuta in premio con il suo Finn, quella che ogni giorno che ti svegli è un giorno speciale. Quella in cui se chiudi gli occhi non desideri altro, perché hai già tutto ciò di cui hai bisogno. Quella in cui se pensi di dover morire subito non ti importa perché sai che lo farai tra le braccia del tuo amore.

Eppure.

Con Jesse sono stata felice, anche se è durato lo spazio di un secondo.

Cantare con Jesse la rendeva felice. Sentirlo cantare la rendeva felice. Un’altra lacrima le solcò il viso. Era la voce di Finn che le sussurrava all’orecchio. Non riusciva però a riconoscere la canzone che le stava cantando. Con il palmo della mano scacciò anche la seconda lacrima, questa volta con un po’ più di rabbia.

E’ il mio nuovo inizio. La mia rentrée e non voglio essere triste. Addio Finn, Au revoire Jesse. A mai rivederci Brody. Andate in pace Puck, Sam e tutti voi con i quali non ho mai avuto una storia.

Alzò lo sguardo verso la porta di ingresso della NYADA. Si era svegliata presto quella mattina, o forse non era andata neanche a dormire, era talmente stanca da non ricordare.

Eppure l’adrenalina che le scorreva in tutto il corpo le davano il giusto senso di euforia, necessario per affrontare la difficile giornata che l’aspettava: un nuovo inizio, in un posto in cui se ne era andata sbattendo la porta.

Per questo sono qui, per ricominciare. Benvenuta nuova vita.

Si alzò dalla panchina sulla quale era ormai seduta da ore e poi si sedette di nuovo. Era ancora presto per entrare. I primi studenti stavano varcando le soglie di quella scuola, ma lei non voleva essere tra i primi. Tutti troppo giovani ed agitati per non dare l’idea di vivere quell’esperienza con paura e terrore.

Lei era più brava, più matura, aveva esperienza e doveva dimostrare di sapersi controllare. Per questo si sedette nuovamente e riprese a volteggiare tra i suoi pensieri.

Aveva fatto bene a rinunciare allo spettacolo, glielo aveva detto anche il professor Shuster, ma rivederlo, così cambiato – più maturo, più rilassato e sereno – ma sempre così uguale a se stesso – pieno di talento e di sicurezza nelle proprie capacità – le aveva lasciato un senso di inquietudine addosso.

I pochi minuti passati con Jesse le avevano fatto dimenticare Sam e le avevano dato l’idea di avere una prospettiva. Qualcosa a cui aveva rinunciato con la morte di Finn e che le era sembrata nuovamente accessibile con un semplice bacio sfiorato: la felicità, quella con la F maiuscola. Eppure lo aveva lasciato andare e lui non aveva insistito per convincerla ad accettare l’offerta di Broadway.

Ho detto au revoire Jesse St. James.

Ancora una volta, Rachel e Jesse avevano preso strade diverse. Una ruga le si formò sulla fronte. Era il destino che aveva stabilito che loro due non dovevano stare insieme. Non poteva essere altrimenti. Come il destino aveva deciso per lei e Finn,

Era evidente che il suo percorso doveva essere solitario. La fama e il successo doveva raggiungerli con le sole sue forze. Non c’era altro da dire.

Sospirò, lasciandosi scivolare sulla panchina. In fondo Jesse St. James non era la soluzione ai suoi problemi. Probabilmente i suoi sentimenti e le sue illusioni erano semplicemente dettate dal ricordo che aveva di lui e del tempo speso insieme a lui.

Tempo passato tra Jesse e Finn.

Bel tempo. Desiderata, amata, ammirata.

Probabilmente, il suo desiderio di pensare a Jesse era legato alla sua voglia di ricordare Finn.

Si ricompose, e poi concluse che in fondo, la verità era che lei doveva andare avanti, senza più guardarsi indietro.

Si alzò nuovamente e questa volta cominciò a camminare verso la porta d’ingresso della NYADA. Il suo obiettivo era risalire la china: laurearsi, diventare un’attrice di Broadway e vincere uno o più Tony Awards e tutto questo lo doveva fare da sola.







Ciao a tutti. Mi è capitato di scrivere delle storie su Glee, o meglio su Rachel e Jesse e visto il modo in cui si è conclusa la serie non potevo non scrivere questa terza storia.

So che se Cory Monteith fosse vivo il finale sarebbe stato completamente differente e che Rachel sarebbe tornata da Finn, ma purtroppo così non è stato e secondo me quello scelto da Ryan Murphy e’ stata forse la scelta più sensata. In fondo Rachel e Jesse hanno sempre avuto una certa alchimia.

Anyway. La storia racconta il modo in cui i due si ritrovano e si innamorano a New York. Ci saranno altri personaggi (gli immancabili Kurt, Blaine e Santana; Cassandra e Brody e altri), ma i protagonisti sono Rachel e Jesse, no doubts … e in un certo senso anche il ricordo di Finn … non è che un grande amore può dileguarsi come neve al sole .

Ultima cosa. Il titolo della storia “Goodbye, Hello” richiama la canzone dei Beatles (che anche il Glee cantò nella prima serie), ma con le parole invertite: l’arrivederci è per Finn, il ciao è ovviamente per Jesse (doppio riferimento alla canzone di Lionel Richie).

Enjoy.

  
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