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Autore: Grace Aldebaran    12/04/2015    3 recensioni
Poesia scritta quest'oggi e che io ritengo abbastanza inquietante.
Mentre studiavo, oppressa da alcune cose, ho guardato per un attimo il mio riflesso nello schermo scuro del computer. Così mi è passato per la mente di dar vita a questa "orripilante creautura".
"E, sul vetro, un picchiettio
di occhi, della densità
del vuoto."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Districavo con la penna
rovi di teoremi,
nascosta nella mia stessa
implosione.
Scontavo sudoku di colpe
in sottospazi di delusione.

Poi il pc tremolò
di capelli,
per la luce al neon.

In bianco e nero un ritratto,
in quella cornice
degrado del troppo Google;
e, sul vetro, un picchiettio
di occhi, della densità
del vuoto.

Quello sguardo che bussava
rincorse l'angoscia
del vederlo.

Qui, sul cuore,
ha inciso con un laser d'insistenza
la sua - e mia -
domanda:

Perchè?
 
   
 
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